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Autore: alexisriversong    06/12/2014    5 recensioni
Sherlock decide di dormire nel letto di John...
Genere: Demenziale, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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John si svegliò sudato, il piumone che lo copriva aveva un calore esageratamente elevato e c'era qualcosa che lo teneva immobbilizzato al letto, come un peso su di se. Cercò di ricordare se si era portato qualche ragazza a letto ma no, non portava mai nessuno a Baker Street, loro riuscivano sempre a vedere il suo amore per Sherlock anche se il detective non ci riusciva, e come poteva? Lui non provava sentimenti ed era molto probabilmente asessuale...

Decise di guardare cosa lo teneva bloccato in quella morsa di calore. Aprì gli occhi e guardò in basso. Sul suo petto c'era una testa piena di ricci neri.

Sherlock! Il suo battito cardiaco accellerò lentamente e il suo cervello incominciò ad analizzare le sensazioni che aveva.

Sherlock era sdraiato nel suo letto avvinghiato a lui come un polipo, un braccio sotto il suo corpo, l'altro stretto attorno alla sua vita, una gamba distesa premuta contro la sua e l'altra rannicchiata in posizione fetale che li teneva vicini, era piegato in avanti e aveva la testa appoggiata sul suo petto, proprio sul suo cuore. Guardò il suo viso. Sherlock era calmo dopo giorni, era finalmente riuscito a dormire, poco importava dove lo faceva, l'importante era che si rilassasse finalmente.

John analizzò i propri sentimenti. L'unico uomo che era disposto ad ammettere di amare e desiderare era nel suo letto. Entrambi erano in pantaloni del pigiama e t-shirt, Sherlock lo stava abbracciando. Il detective aveva deciso che dormire nel letto di John era l'unico modo adatto per riposarsi e che voleva il calore umano.

John amava Sherlock, forse questo era il modo che Sherlock aveva per dirgli che era ricambiato, forse no, a John non importava, decise di approfittare dell'inaspettata vicinanza con il suo coinquilino. Alzò il braccio e lo portò attorno al collo del detective per poi insinuarsi tra i suoi capelli avvicinando le proprie labbra ai capelli del suo amico e respirando il profumo del suo shampoo costosissimo e quell'odore tipicamente suo, di pulito, menta e miele.

John si levò il piumone e si accoccolò al detective, scambiandosi calore umano tra loro, era piu che sufficente a riscaldarli entrambi. E fu in quella posizione che si addormentò di nuovo, con il detective come lenzuolo personale, non poteva essere più rilassato di così.

Quando si risvegliò fu per la necessità di andare in bagno, si districò dalle braccia del suo amico con nonchalance e andò ad alleviare il suo bisogno. Quando tornò in stanza notò di essere stato sostituito tra le braccia di Sherlock dal proprio cuscino. Sorrise nel vedere così quell'uomo sempre preciso e ordinato che dormiva nel suo letto. Come avrebbe voluto che le circostanze fossero diverse... magari in tal caso Sherlock non avrebbe avuto nemmeno i vestiti addosso.

Osservando bene il corpo del suo amico, John notò che si era dimagrito ancora. Decise di andare a preparare la colazione e portarla a letto.

Magari così Sherlock avrebbe mangiato...

Scese in cucina e preparò dei toast con la marmellata e del tè, molto zuccherato per Sherlock e con il latte per se. Mise tutto su un vassoio e lo portò su per le scale.

Il detective si era svegliato ma pareva aver un qualche problema a comprendere qualcosa. Aveva una faccia stupita e lo guardava a testa in giù. Si era disteso sulla schiena e occupava il letto in orizzontale, ranto che i piedi rimanevano fuori dal letto e la testa era reclinata sul bordo per osservare John. Sembrava spaventato.

"Mi hai portato la colazione?"

"Sei uno scheletro, certo che ti ho portato la colazione, e la mangerai!"

Sherlock annuì ma non si alzò dal letto. John si mise in ginocchio vicino al volto del detective e lo guardò negli occhi. "Che c'è?"

"Non sei arrabbiato"

"Hai fatto qualcosa? Perchè dovrei essere arrabbiato?"

"Sono entrato nel tuo letto di notte senza chiedere permesso, sono sicuro di aver infranto qualche norma sociale..."

"In effetti... ma sai che c'è? non mi importa... ti amo uguale"

Sherlock spalancò gli occhi in modo comico. "Tu mi ami?"

"Non lo avevi ancora dedotto?" l'altro fece no con la testa. John poggio il vassoio per terra tra le proprie gambe e mise le mani accanto al volto dell'amico, alzandosi leggermente.

"Deduci questo se non ci credi..." disse chinandosi a baciarlo dolcemente. E Sherlock dovette crederci perchè da quel giorno in poi non si separò più da John neanche per un momento. A quanto pare... dormiva meglio nel suo letto.

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Come al solito ispirata a due immagini postate sul gruppo "We are Johnlocked" su facebook...

   
 
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