Volevo scrivere qualcosa di diverso visto che ultimamente le cose non vogliono andare... non sono davvero così ma... diciamo che è un'altra faccia del mio cubo... questa rappresenta quella che ero... sperando di non ritornarlo
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
La povera piccola bimba sta seduta sul bordo della fontana bianca dai
bordi lambiti d'edera
La povera piccola bimba ammira il suo riflesso nella fontana bianca
Vede due occhioni verdi da fare invidia al più bello dei
gatti
Vede un nasino alla francese che non hanno nemmeno i parigini d.o.c.
Vede una bocca che definire meravigliosa è poco
Chiude gli occhi e sente le ammirazioni di tutti coloro che conosce
risuonargli nelle orecchie
Sente mille voci ripeterle che sembra un angelo
Un meraviglioso sedicenne angelo dai capelli neri
Il suo sguardo fisso sul riflesso scende sulle maniche rimboccate del
vestito verde scuro
Su quella pelle color neve che reca i segni di mille torture, tutte
rigorosamente autoinferte
Morsi, tagli, bruciature, incisioni con ogni tipo di materiale
tagliente
Odia questa vita la povera piccola bimba
Vorrebbe poter vivere in un dormiveglia infinito
Vorrebbe vivere in un mondo nei toni del grigio e del nero
Popolato da alberi scheletrici e dura pietra
Vorrebbe essere la regina di quel lugubre mondo
Vorrebbe essere un angelo, sì, ma un angelo nero
Come quelli che ha visto raffigurati in quel libro di storie
dell'orrore
Vampiri si chiamano, o almeno così le sembra di ricordare
La povera piccola bimba (che ormai bimba non è
più) seduta sul bordo della bianca marmorea piscina medita
la sua morte
Sei un angelo
Sei un angelo e gli angeli volano
Continua a ripetersi nel salire le scale
La povera piccola bimba osserva i suoi neri capelli scompigliarsi al
vento
La vista dalla torre ad ovest da direttamente sulla scogliera.
Cammina sicura verso il panorama e si ritrova in precario equilibrio su
un fil di muro
Chiude gli occhi e sente una voce che le ordina di non farlo.
Ma la voce non è nella sua testa appartiene ad un ragazzo di
bianco vestito, il suo angelo custode che la affianca
Poi un'altra voce la chiama, viene dal basso.
Vieni con me le dice la voce suadente e persuasiva.
La povera piccola bimba guarda affettuosa il suo angelo custode dagli
occhi liquidi di lacrime
Non andare la implora
Dimmi com’è il paradiso allora gli chiede la
povera piccola bimba
Come lo descrivono tutti risponde l’angelo
La povera piccola bimba allora si sporge dalla torre
La voce di sotto le chiede di nuovo di seguirla.
La povera piccola bimba osserva quello che sembra essere la
rappresentazione vivente dell’angelo nero che tanto avevano i
suoi occhi bramato…
Le sembra che tutti i suoi sogni si siano realizzati in un secondo
La povera piccola bimba guarda nuovamente il suo angelo custode
Lui è il male chiede
Sì le risponde vieni con me e sarai felice
La povera piccola bimba si sporge tenendosi aggrappata al muro con una
mano sola
Gli occhi verdi si specchiano in quelle iridi color opale perdendosi
In quegli occhi vede un mondo infinito
Una notte eterna costantemente illuminata da fuochi
d’artificio
Dove l’inverno regna perenne ma le notti sono riscaldate da
camini che ardono in stanze dalle pesanti vellutate tende color sangue
facenti da sipario a sfarzose feste
La povera piccola bimba cede a quella tentazione eterna e dopo aver
rivolto un dolcissimo sorriso al suo angelo custode molla dal lembo di
muro la presa
Mentre precipita sente il vento fischiarle tra i capelli simile
all’acuto suono prodotto dai tasti di un pianoforte
Poi più niente
Finché l’aria fredda non viene squarciata da un
urlo
Trovano il suo corpo riverso sulla pancia ma gli arti non hanno assunto
una posizione scomposta e il suo dolce viso non ha su di esso dolorose
smorfie dipinte
I suoi occhi fissano un punto indefinito sui sassi
Adesso sorride la povera piccola bimba
Immagina lo strazio dei parenti nel scoprirla cadavere
Poi allontana quel pensiero e si volge verso il camino che le sue
fredde mani riscalda
Aspetta il poco tempo necessario alla gente per riempire la stanza
prima di accostare la sfarzosa purpurea maschera al volto e lanciarsi
nelle danze
Specchiandosi nei loro occhi color opale sorride
Adesso è felice…
Eh certo, bastasse così poco…
Comunque… visto che alcuni continuavano a chiedermi una
storia diversa… eccola qui… niente marche, niente
soldi, niente amori strani e niente eroine che salvano il mondo.
Solo Alice.