E come le era solito fare, mi baciò. Eppure quel bacio che sempre ricevevo, non era lo stesso. Lei non era la stessa. Lo capii subito, solo guardandola. Aveva gli occhi così pieni di luce, una luce diversa dal solito. Quella luce che nascondeva qualcosa, ed era proprio quel qualcosa che le faceva male e che presto avrebbe ferito anche me. Mi sorrise, e fingendo lo feci anche io. Qualcosa mi turbava, mi rendeva insicura. Lo capii quando le sue labbra toccarono le mie. Il sapore dei suoi baci era cambiato, il suo modo di fare era cambiato in così poco tempo. Decisi allora di chiederle spiegazioni. Aveva un profumo diverso dal solito, avevo bisogno di sapere perché. Ne parlammo, mi disse tutto. E quel tutto mi trafisse, sanguinavo dall'interno però. Non riuscii a dirle nemmeno una parola, crollai in meno di un secondo. Ogni sua parola era una piccola scaglia di vetro sulla mia pelle, nel mio cuore. Sapevo che non sarei mai riuscita a rimuoverle. Mi faceva morire l'idea di non riuscire più a guardarla come una volta, di non riuscire nemmeno più a far l'amore con lei. Quel corpo che non sentivo più mio. Lui se ne era appropriato, e che per una semplice curiosità io avevo perso. Magari per ora, magari per sempre. Avevo perso piacere nel fare tutto. Mancava come l'aria. Sebbene l'amassi in una maniera assurda, non ce la facevo a tornar da lei. Non l'avrei sopportato quel particolare, un particolare che ci divise. Divise perfino i nostri sguardi. Due persone in mille pezzi. Anche se ci rialzammo, alcuni di quei mille pezzi andarono persi, non fummo mai più le stesse. Magari per ora, magari per sempre.