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Autore: peetarms    06/12/2014    11 recensioni
Winter Davis, ragazza totalmente imprevedibile, testarda e chiusa nel suo dolore si ritrova a essere la damigella d'onore al matrimonio di sua madre quasi tre anni dopo la perdita di suo padre. Ma quello che Winter non sa è che da questo matrimonio la sua vita cambierà.
«Catching Fire?» una voce mi fa uscire dal meraviglioso mondo della lettura facendomi tornare alla realtà.
«Si, di Suzanne Collins, lo sto rileggendo per la milionesima volta, lo hai letto?» non alzo lo sguardo dal libro quindi non vedo da chi proviene la voce.
«Posso sedermi vicino a te?» chiede il ragazzo.
«Solo se mi rispondi» controbatto mentre finisco di leggere la pagina.
«Facciamo che se mi siedo ti rispondo» la sua voce è divertita.
«Okay» alzo le spalle mentre cerco il segna libro nella borsa. Sento che si è seduto vicino a me dal calore del suo corpo di fianco al mio ormai freddo per le ore passate a leggere fuori «Allora, mi rispondi?» finalmente trovo quello che stavo cercando.
«Certo che l’ho letto, l’ho anche interpretato, piacere Josh Hutcherson»
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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But those are the days
That bind us together, forever
And those little things
Define us forever, forever
All this bad blood here,
Won’t you let it dry?
It’s been cold for years,
Won’t you let it lie?
And I don’t wanna hear
About the bad blood anymore
I don’t wanna hear you talk about it anymore
― Bad Blood, Bastille.









POV Winter Davis.


Mi sveglio di colpo. Con il respiro affannato. Appoggio una mano sul cuore e l'altra sulla fronte imperlata dal sudore.
Rimango in questa posizione fin quando il battito cardiaco torna regolare.
Mi alzo lentamente attenta a non svegliare Hailee. Prendo il mio iphone sul comodino ed esco dalla camera.
Sblocco il telefono, e guardo l'ora. Le 5.23am. Apro Whatsapp per mandare il buongiorno ad Ansel. Conoscendolo nonostante siano le 8.23am è sveglio, seduto sul divano con una tazza di latte e cereali mentre guarda i cartoni. Come un bambino.
E non sbaglio. Pochi minuti dopo arriva la sua risposta, dopo aver finito di bere un bicchiere d'acqua.

 
Da: Ansel.
Win che ci fai già sveglia? Sono le 5.25 a LA.

Sorrido leggermente mentre porto una mano alla gola, mi fa male.
 
A: Ansel.
Incubi e mal di gola insieme creano numerosi danni al sonno di una povera ragazza.

Appoggio il bicchiere nel lavandino e subito dopo mi siedo sullo sgabello portando le gambe al petto. Tengo lo sguardo fisso sul mio iphone nero appoggiato sul bancone della cucina, in attesa della risposta di Ansel.

«Win – la voce di Nick mi fa sobbalzare ma tengo comunque lo sguardo sul telefono – Che fai sveglia?»
«Non avevo più sonno» mento.
«Non è vero. Perchè guardi il telefono?» si siede di fianco a me.
«Sto aspettando una risposta Nick, nulla di che. E non è vero che ti sto mentendo» mento di nuovo a me stessa.
«Winter – sospira – Cos'hai?» mi prende la mano.
«Sono stanca – sospiro dopo un po' – Non so neanche io di cosa però» deglutisco a fatica, mi fa troppo male la gola.
«Vieni qui» mi alza e mi fa sedere sopra le sue gambe. Non che sia il massimo della comodità ma avere Nick così vicino a me mi fa sentire meno sola.
Lo schermo dell'iphone si illumina e allungo la mano per afferrarlo.
«Ecco da chi stavi aspettando risposta Win» mi fa il solletico, ma io non rido. «Okay non è divertente. Scusami» mi guarda con occhi dolci ed è impossibile rimanere arrabbiati.
Alzo le spalle mentre leggo la sua risposta.

 
Da: Ansel.
Win sono due settimane che hai incubi, in Florida non dormivi. Che cosa ti sta succedendo?

«Perchè voi due avete dormito nella stessa stanza?» mi guarda spalancando gli occhi.
«Sì – sospiro – Te lo avevo anche detto Nick. Abbiamo preso la stanza grande» gli ripeto per la milionesima volta.
«Tu sei stata in camera insieme a tre ragazzi? Dimmi che stai scherzando Winter» la sua voce è seria.
«No papà, non sto scherzando» sorrido sarcastica.
«Quando inizi le riprese? No perché voglio venire a parlare con Ansel e gli altri due tipi» il suo sguardo è serio come la sua voce, non è cambiata di un tono.
«Nick per favore» sospiro esasperata.
«C'è qualcosa di più, non è vero che non sai che cos'hai» aumenta la presa attorno al mio bacino mentre io rispondo ad Ansel.
«Ti giuro che non ho niente» alzo le spalle mentre invio il messaggio.

 
A: Ansel.
Lo so, non so, boh. Sarà un periodo. Che fai?

«Win» mi richiama lui, questa volta il suo tono di voce è più dolce.
«Sì?» appoggio la testa sulla spalla.
«Cos'è successo tra te e Ansel in Florida?» 
«Nulla che cosa deve essere successo?» lo guardo a bocca aperta.
«Niente? Sorridi ogni volta che qualcuno nomina il suo nome. Quando ti arriva un suo messaggio. Quando alla tv parlano di lui, quando ti chiama» avvicina il suo viso al mio per fissarmi dritta negli occhi.
«Ma che state facendo?» la voce assonnata di Hailee interrompe gli sguardi inquisitori di Nick verso di me.
«Tuo fratello sostiene che tra me e Ansel è successo qualcosa in Florida» mi alzo dalle sue gambe e mi dirigo verso il divano in salotto con in mano il telefono.

 
Da: Ansel.
Guardo i cartoni mentre mangio latte e cereali, lo sai cosa faccio Win.
Tu piuttosto che fai?

Rido leggermente.

«Vedi – mi indica – Hailee lo dici anche tu che è successo qualcosa tra quei due» Nick si alza in piedi mentre io guardo male Lee.
«Win è vero» mi guarda apprensiva la mia amica.

A: Ansel.
Nick e Hailee sospettano che sia successo qualcosa tra noi due in Florida..

Invio il messaggio mentre accendo la tv.
«Eviti il discorso. Quindi è vero» la testardaggine di Nick non si smentisce mai. Mai.
Il telefono al mio fianco si illumina e lo prendo prima che possa prenderlo Hailee.
«Ti ricordo che io ho i riflessi pronti» la fulmino con lo sguardo dopo aver inserito la password.

 
A: Ansel.
Non sospettano male. Perché hanno ragione Win.

Una strana sensazione, quasi di felicità si fa spazio dentro di me.

«Sapete che siete davvero, ma dico davvero pesanti? Comunque sì, tra me ed Ansel è successo qualcosa – guardo le loro reazioni – Sì Hailee è quello che pensi tu, e no Nick non è quello che la tua mente malata ha elaborato. Ci siamo solo baciati.» sospiro cambiando canale.
Per i due minuti successi nessuno proferisce parole e io ne approfitto per parlare in pace con Ansel.
«Comunque oggi devo andare a comprare le ultime cose visto che dopo domani parto. Se uno dei due mi vuole accompagnare» mi giro verso di loro dopo aver spento la televisione.
«Ti accompagna Nick io mi devo vedere con Cal» le parole pronunciate da Hailee sono fredde, fredde come il ghiaccio. Non gli ho mai sentito rispondere così freddamente a qualcuno, e men che meno a me.
«Lee» la chiamo. Ma lei si alza dal divano adiacente al mio e risale le scale.
«Te la sei cercata Winter. Avevamo detto niente segreti, non dopo l'episodio successo mentre tu eri con Josh al Comic-Con» una pugnalata fa meno male rispetto al sentir pronunciare il nome di Josh.
Porto le gambe al petto ignorando il messaggio di Ansel che arriva qualche secondo dopo.



POV Josh Hutcherson.


Un altra notte insonne: i pensieri non mi danno tregua. Mi trascino verso il bagno dove osservo la mia immagine trasandata davanti allo specchio.
Pupille dilatate per la mancanza di sonno, occhiaie. Per non parlare del mio sorriso, non si sa dove sia finito.
La suoneria del mio iphone mi risveglia dalla trans in cui ero caduto. Esco dal bagno senza aver fatto la doccia che speravo di fare; ritorno in camera e prendo il cellulare sopra al comodino.
La chiamata proviene da Connor.
Metto il cellulare in modalità silenzioso e chiudo la chiamata. Mi lascio cadere sul letto a pancia in giù. Sono settimane che Connor non mi da tregua, che mi da del vigliacco perché ho lasciato Winter tra le mani di Ansel senza combattere per lei.
Quello che mio fratello non sa però è che lei starà molto meglio con lui che con me. Non la vedo dal giorno dopo i Teen Choice, giorno in cui è tornata a Los Angeles ed è venuta ad insultarmi faccia a faccia. Non mi ha chiamato. Non mi ha mandato un messaggio. Me la sono ritrovata in casa e non appena mi ha visto ha cominciato a dirmene di tutti i colori. Peggio di come mi hanno definito i giornali di gossip. Sono passato dall'essere il ragazzo modello ad essere il cattivo esempio per i giovani.
Non esco di casa da settimane se non per andare a fare la spesa, nel piccolo supermercato vicino a casa. Sono stanco. Non ho voglia di fare niente.
Passo le giornate in casa in balia dei miei pensieri, e a perdere tempo. A vedere le serie tv che non ho mai seguito con attenzione quando Winter mi costringeva a passare notti insonni per vedere episodi.
Tra quelle serie tv ho capito del tutto Winter. Il suo comportamento. Il suo temperamento. Il suo modo di agire e di pensare. I delineamenti del suo carattere che non ero mai riuscito a capire fine in fondo. 
Inoltre ho letto buona parte dei libri che aveva sulla sua lista. L'ha lasciata nel mobile del salotto quando un giorno stava cercando un libro.
E anche lì, in base al genere dei libri ho ipotizzato quali potessero essere i suoi personaggi preferiti. 
Evito i messaggi da parte di tutti, persino quelli di Jenn. Non rispondo alle chiamate di nessuno, neanche quelle di mia mamma o del mio agente.
Ho smesso di vivere, sto solo sopravvivendo. 
Non so cosa stia succedendo nel mondo e non mi interessa.
Rilasso i muscoli, cerco di liberare la mente ho bisogno di dormire qualche ora. Ne ho davvero bisogno.

Il continuo bussare alla porta di casa mi sveglia, mi alzo a malavoglia dal letto. Trascinando il mio corpo stanco giù per le scale. Guardo l'orologio del salotto e spalanco gli occhi sono le cinque del pomeriggio.
Apro la porta senza nemmeno chiedere chi è. Mi volto verso la persona che ha disturbato il mio sonno e per poco non soffoco.
Winter è di fronte a me. Con le braccia conserte.
Le sue gambe sono ancora più magre di quello che mi ricordavo e sono ricoperte da un paio di short neri indossa una semplicissima maglia monocolore bianca.
I suoi capelli biondi, sono ancora più lunghi e sono raccolti in una treccia laterale. 
É ancora più bella di quanto mi ricordassi.
«Josh da quant'è che non ti fai una doccia?» niente saluti. Nessun come stai. Ha sempre evitato le domande stupide ed incoerenti.
«Non lo so. Che cosa vuoi?» la freddezza dopo una lunga lotta dentro di me prevale su tutte le altre emozioni.
La ragazza di fronte a me fa una smorfia.
«Solo vedere se eri vivo.» sospira «Ascolta non credere che per me sia facile venire qui. Ma tua mamma, Jenn ma soprattutto tuo fratello mi hanno supplicato per giorni interi di venire qui  per chiederti per quale motivo non rispondi a nessuno» mi sembrava troppo bello per essere vero. Lei che torna da me. 
Josh mettiti il cuore in pace, lei non tornerà più da te, non dopo quello che hai fatto ad Ansel.
«Sto benissimo. Dì ai miei e a Jenn che non voglio sentire nessuno per un bel po'. Ho bisogno di una pausa. Sono stanco» le parole escono ancora prima che io possa pensarle.
«Okay, va bene» si volta e scende gli scalini del portico dove si è seduta centinaia di volte. «Sarai un grande attore Josh ma a me non menti. Stai male, tutto di te lo lascia trapelare. Soprattutto i chili persi» mi guarda con un espressione affranta dopo di che mi lancia le chiavi di casa e corre via.
Questa è la conferma. Lei non tornerà. 
Chiudo la porta lentamente, mi appoggio con la schiena e lentamente mi lascio scivolare verso il pavimento mentre una lacrima scende dal mio occhio sinistro, seguita da un'altra.

Non so quanti giorni siano passati da quando Winter è venuta a casa mia. Non so quanti giorni siano passati da quando ho pianto, dando sfogo a tutte le emozioni represse. Non so quanto tempo sia passato perché ho perso la cognizione del tempo.
Il campanello mi costringe ad alzarmi dal divano dove ero steso con accesa la tv su un vecchio film degli anni '70.
Mi trascino verso la porta d'ingresso e guardo dallo spioncino chi è la persona che ha interrotto la mia solitudine. Mio fratello.
Mi allontano dalla porta evitando di rispondere, e di aprire. 
«Josh so che sei lì. Apri questa porta immediatamente» la rabbia è tangibile nella sua voce. 
Non rispondo. Mi appoggio per terra, portando le gambe al petto e circondandole con le braccia.
«Joshua Ryan Hutcherson non farmi utilizzare la chiave, apri questa cazzo di porta» Connor alza ancora di più la voce, ma non mi muovo di un millimetro, appoggio soltanto la testa sulle ginocchia.
«Lo hai voluto tu» lo sento armeggiare con il mazzo di chiavi, e poco dopo la porta d'ingresso è spalancata. «Josh» mio fratello si precipita verso di me, il tono di voce questa volta è preoccupato. Sollevo la testa di poco, così da mostrare i miei occhi lucidi. Sono diventato troppo debole, Winter mi ha distrutto.
«Andrà tutto bene fratello, andrà tutto bene» Connor mi stringe un abbraccio, e io dopo chissà quante settimane mi lascio abbracciare, ho di nuovo un contatto fisico con qualcuno. Non sono solo. C'è Connor. Ma nonostante tutto il vuoto dentro di me non si riempe, anzi si allarga giorno dopo giorno sempre di più.
«Josh dai» Connor mi offre una mano per alzarmi «Ora andiamo a mangiare qualcosa» mi solleva di peso.
«Non ho fame – sospiro sistemando la t-shirt nera che indosso – Tu mangia pure» alzo le spalle ritornando in salotto.
«No – prende il telecomando e spegne la televisione – Ora tu vieni con me in cucina e mi aiuti a preparare la cena». Mi alzo pigramente dal divano seguendolo in cucina mentre lui appoggia il cellulare sul piano.
«Ti hanno mandato mamma e papà?» mi siedo sullo sgabello della cucina mentre lo guardo tirare fuori un paio di bistecche di pollo e un paio di pomodori rossi.
«No sono venuto io. Josh eviti le mie chiamate da un mese. Un mese, sei chiuso qui dentro da un mese» la sua voce è piatta. 
È un mese che sono chiuso in casa, è un mese che sono diventato asociale. È un mese che sto combattendo contro me stesso, e sto perdendo.
Il silenzio viene interrotto dalla suoneria del suo cellulare. Chiamata che proviene da Winter. Leggo il suo nome.
Mi alzo e me ne torno in salotto.
«Josh non puoi reagire così» ha rifiutato la chiamata ed è di fronte a me.
«Sto bene» la voce è fredda, piatta. Una voce che non mi appartiene, che non avrei mai pensato di poter avere.
«Sì, si vede quanto stai bene» incrocia le braccia al petto tenendo lo sguardo su di me.
«Sul serio» mento, per la milionesima volta più a me stesso che a mio fratello. 













 
Buonaseraaa Hutchers.
Direi che con un ritardo assurdo ho finalemente aggiornato. Perdonatemi ma giuro non ho mai tempo per fare niente con la scuola di mezzo.
Poi adesso che sono alla fine del trimestre è ancora peggio, settimana prossima ho una verifica al giorno (pregate per me grazie ahha). 
No comunque tornando al capitolo: ho adorato scriverlo, avevo già una mezza idea in testa e quando ho cominciato a scrivere non mi sono più fermata.
Vorrei tanto leggere le vostre meravigliose recensioni [dove mi insulterete, manderete minacce di morte di sicuro, ma questi sono dettagli ahah].
Bene, ora me ne torno a studiare Relazioni Internazionali, il prossimo capitolo spero di pubblicarlo appena iniziano le vacanze di Natale.
Spero davvero con tutto il cuore che non abbandoniate la storia perchè ormai la sto scrivendo anche per voi e non più solo per me.
Un bacione, e che possa la fortuna essere sempre a vostro favore da qui all'inizio delle vacanze di Natale.
-peetarms.


   
 
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