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Autore: Queila    06/12/2014    2 recensioni
Una TedxVic. Questa è una delle mie coppie preferite e non ci ho mai scritto sopra (fina ad oggi)... spero vi piaccia, passate e leggete ;).
Partecipa al contest "Feelings & Characters" con il sentimento "Imbarazzo" e il personaggio "Teddy". ^^
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Teddy Lupin, Victorie Weasley | Coppie: Teddy/Victorie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Ti amo… o giù di lì
 
 
Il vociare degli studenti si stava man mano dissolvendo, segno che gli alunni avevano raggiunto la Sala Grande e che le loro bocche erano impegnate a mangiare e non a chiacchierare.
Solo due ragazzi erano rimasti per i corridoi del castello, lontani dal lauto pasto. Si trovavano l’uno di fronte l’altra, in piedi, proprio accanto all’aula dove uno dei due aveva seguito la lezione di Incantesimi poco prima.
La ragazza bionda aveva fermato il ragazzo moro prima che questo si potesse dileguare, come faceva la maggior parte delle volte.
“Quindi, Teddy? Che vogliamo fare?”
“Prego?” il ragazzo era confuso dal tono inquisitorio della ragazza.
“So che mi hai visto fumare, lo vuoi andar a raccontare a zio Harry, vero?”
“Io… io… scusa Victoire, ma… ecco” i capelli del ragazzo erano passati dal nero all’azzurro chiaro, segno che era in difficoltà.
“Cosa Ted? Cosa? Perché non riesci mai a parlare, sai solo insultare tu?”
Adesso il ragazzo era davvero intontito: ignorava completamente a cosa la bionda si riferisse.
“Ho sentito che mi definivi ‘idiota’ al tuo amichetto Alex Shacklebolt!” quasi urlò la giovane.
“No, scusa… non intendevo dire… quello, perdonami non volevo assolutamente offenderti”. Come aveva fatto a sentirlo? Lui la evitava sempre, cercava in tutti i modi di starle alla larga.
“Lo so che mi consideri una sciocca che pensa solo al Quiddicth e a uscire con le amiche, mentre tu sei il primo della classe, ma non puoi fissarmi in continuazione come per giudicarmi!”
“Ma io non ti fisso…”
“Oh, andiamo Ted! Ti ho visto che mi osservi spesso e volentieri… ma poi quando mi avvicino o ti guardo a mia volta, scappi via neanche avessi il vaiolo di Drago! Che c’è? Sono così interessante? Studi la specie idiota dei maghi?”
Ted era completamente in imbarazzo. Non pensava se ne fosse accorta; i suoi capelli avevano assunto la tinta rossa, così come le sue guancie, gli accadeva solo quando lei lo osservava o era nei paraggi, per questo fuggiva via tutte le volte.
Il giovane Tassorosso abbassò lo sguardo a terra e fissò dritto i suoi piedi, poi le parole uscirono da sole, come se nulla fosse.
“Non penso affatto che tu sia un’idiota. Forse è vero che c’è qualcosa di ridicolo in te, nei tuoi modi. Devo ammettere che sei veramente pessima quando ti capita di parlare in pubblico, e tutto quello che ti passa per la testa lo fai uscire dalla bocca senza tener conto delle conseguenze. Ho sbagliato a dire quelle cose ad Alex, ma non intendevo davvero dirlo, non lo penso. E forse, beh, dovresti smettere di fumare perché fa male, ma il punto è… quello che cerco di dirti in modo molto confuso, è che, in effetti, probabilmente, nonostante le apparenze… tu mi piaci. Da morire”.
“Ah! A parte il fatto che fumo, che sono ridicola e che soffro di diarrea verbale…”
“No, tu mi piaci da morire, Victoire, così come sei.” (*)
L’imbarazzo lo stava logorando pian piano, gli aveva fatto venire la nausea, un conato di vomito gli aveva serrato la gola, non si era mai sentito così a disagio in tutta la sua vita. Erano anni che provava quei sentimenti per la ragazza, e ora l’aveva offesa, facendole allo stesso tempo una confessione d’amore.
Il ragazzo teneva lo sguardo rivolto verso il basso, aveva troppa vergogna per provare ad alzare gli occhi su quelli della bionda. I suoi capelli erano ancora rossi, così come le sue guance, lo percepiva dal calore che continuava a diffondersi per il suo viso e che non accennava a diminuire. Lui, il ragazzo sfigato della scuola, quello con i voti migliori che non sapeva impugnare una scopa neanche con un incantesimo, aveva confessato a Victoire, la ragazza più bella e interessante del castello, con una passione smisurata per il Quidditch, che era cotto di lei. Questo fu troppo per lo spirito debole del povero Teddy. La testa gli girava, lo stomaco si contorceva e tutto intorno a lui si stava dissolvendo, non percepiva più il mondo che lo circondava, anche Victoire era diventato un ricordo sfocato: si poteva morire di vergogna?
Per una volta nella vita la Grifondoro era rimasta senza parole, cosa non da poco. Non sapeva bene cosa dire, la sua mente vagava in cerca di segnali che potessero rivelarle l’interesse del ragazzo, gli sguardi c’erano: in effetti Ted la osservava spesso, ma niente più di questo…
Prima che potessero chiarire in qualche modo la questione, qualcuno li interruppe.
“Ehi, voi due! Vi ho cercato ovunque! Ted, perché i tuoi capelli sono rossi?”
Un ragazzino moro dai capelli indomabili li raggiunse.
“James, che c’è?” disse dura la Grifondoro.
“Calma, cuginetta! Volevo solo avvertirvi che stasera prenderemo il Nottetempo per andare alla Tana per le vacanze Natalizie… papà mi ha spedito i biglietti per tutti stamattina. Alle sette fuori al cancello, ok?”
Ted annuì impercettibilmente e scappò via di corsa prima di rigettare quel poco rimasto della colazione di fronte alla ragazza per cui aveva una passione segreta da anni.
Victoire sbuffò e andò a pranzare.
James, abituato alle stranezze dei propri parenti, fece spallucce e raggiunse la propria stanza, pronto a preparare i bagagli per la partenza.
 
Il Nottetempo sbandava, facendo gridare divertiti i suoi passeggeri. I Weasley, i Potter e i Weasley-Potter erano tutti seduti a parlare e a fantasticare sul menù del pranzo di Natale che Molly avrebbe preparato.
“Pudding? Ma dai è ovvio che lo faccia: è il suo piatto forte!” stava urlando Molly a James, mentre Fred aveva ingerito una qualche caramella che lo stava facendo diventare blu.
Un Teddy pensieroso osservava la scena dalla poltrona in fondo alla vettura. Victoire era ai primi posti e parlava fitto con Lucy, sorridendo di tanto in tanto.
Lui non era mai stato bravo con le ragazze, non ne aveva neanche mai baciata una di ragazza! L’unica volta che ci aveva provato i suoi capelli erano diventati di un rosso talmente accesso, che avevano fatto ridere la ragazzina, rovinando l’atmosfera e facendolo deprimere. E adesso aveva confessato a Victoire che gli piaceva… era proprio un imbranato senza speranze: lei non avrebbe mai ricambiato. Come poteva pensare che una persona sicura e bella come la bionda, potesse interessarsi a lui, che si vergognava perfino di chiedere un bicchiere d’acqua alle cameriere dei ‘Tre manici di scopa’? Era a disagio la maggior parte delle volte quando si trovava tra la folla, incapace di parlare per paura di sbagliare, incapace di aprir bocca temendo di essere preso in giro; aveva avuto una grande bella idea a dire quelle cose alla ragazza che era circondata costantemente da almeno dieci persone alla volta ovunque andasse.
“Davvero un genio Ted, complimenti!” bisbigliò a bassa voce, dandosi dell’idiota mentalmente.
Si accorse poi di una cosa strana: Victoire si era voltata verso la sua direzione e lo stava osservando.
Ecco che i segni della vergogna lo raggiunsero di nuovo: il cuore batté all’impazzata e lo stomacò si rigirò su se stesso; non osava immaginare il colore dei suoi capelli, ma tanto lo sapeva che avevano assunto il tipico colore rosso-Vic, come Alex lo definiva per prendendolo in giro.
Dopo poco la ragazza gli sorrise, per poi riprendere il discorso con Lucy. Ted capì poco e niente di quello che successe dopo, visse per alcune ore in una bolla d’aria incapace di pensare razionalmente, si riprese solo a fine cena, dopo essersi bevuto un Whisky Incendiario, generosamente offerto da George, preoccupato dalla faccia del giovane Lupin, che paragonò a quella di Ron al ballo del ceppo dopo aver visto Hermione scendere le scale.
Victoire a quella battuta sorrise timida, quasi imbarazzata e questo a Ted non sfuggì, facedolo cadere in un baratro di dubbi e perplessità, che accrebbe il suo stato di disagio nei confronti della bella ragazza.
 
“Il declino definitivo del popolo dei giganti, però, è da imputare al famosissimo ratto della giovane…” era la diciottesima volta che Ted leggeva quella riga, troppo perso nei propri pensieri per andare avanti. Storia della Magia non era mai stata un materia interessante, se poi ci si aggiungono i numerosi stimoli ai quali la mente del giovane era stata sottoposta nelle ultime ventiquattro ore, era davvero impossibile che il Tassorosso potesse finire di leggere quel noioso capitolo.
Chiuse il libro e lo ripose sul comodino affianco. Fuori c’era la luna piena e i suoi capelli era grigio fumo. Non dormiva mai i giorni di luna piena, si sentiva irrequieto, quindi scese in cucina per prendersi un bicchiere d’acqua.
Bill era intento a sfogliare una rivista sul bancone della grande cucina Weasley, mentre beveva uno strano miscuglio verde.
“Ehi, Ted! Non riesci a dormire, eh?”
“Già…” disse il giovane imbarazzato portandosi la mano destra dietro la nuca.
“La luna piena fa strani effetti anche a me” disse l’uomo sorridendo leggermente, “Ho anche preso questa rivista di Victoire senza volerlo, credendo che fosse la Gazzetta del Profeta…”
Ted abbassò lo sguardo sul giornale: “Il Quiddicth sette giorni su sette”, sorrise leggermente: tipico di Vic.
La pagina era aperta su un articolo che descriveva un nuovo tipo di scope super tecnologiche, ad attirare l’attenzione del Tassorosso era una ‘T’ disegnata dentro un cuore, appena sotto l’immagine dei suddetti manici di scopa.
Un rumore attirò l’attenzione dei due: qualcuno stava scendendo le scale.
Una Victoire in pigiama con i capelli scompigliati li raggiunse in cucina, Bill li lasciò soli, portandosi dietro la rivista e facendo l’occhiolino a Ted.
Osservando la bionda, Ted pensò che non aveva mai visto una ragazza più bella: capelli le ricadevano scomposti sulle spalle, gli occhi erano rossi per il sonno e il pigiama lasciava intravedere le gambe perfette della Grifondoro. Ted arrossì d’imbarazzo.
“E con questo fanno tre volte in giorno che i capelli ti si fanno rossi in mia presenza, devo ritenermi lusingata…”
“Scusa…” rispose Ted abbassando lo sguardo.
“Ti scusi perché ti piaccio o perché sei un Mutaforma ?”
“Per tutte e due le cose…”.
Doveva trovare il coraggio di guardarla in faccia senza arrossire.
Alzando lo sguardo, vide Victoire che gli si avvicinava.
“Beh, a me non dispiace né l’una, né l’altra cosa” gli disse piano, come fosse un segreto.
Ted aveva il viso letteralmente in fiamme, si sentiva all’inferno e in paradiso contemporaneamente, non poteva credere alle sue orecchie, forse stava sognando o forse la luna piena lo aveva fatto impazzire del tutto.
“Sai, è un po’ che ci penso, in effetti…” continuò la Grifondoro abbassando il tono di voce e lo sguardo, sembrava imbarazzata quasi quanto Ted.
“Mi piaci anche tu, Lupin…” la sua voce era appena percettibile ad orecchio umano, ma aveva un qualcosa di estremamente dolce nel suono.
“Co… cosa?” Ted era scioccato, aveva ancora i capelli completamente rosso fiamma e il cuore batteva impazzito, gli si era formato un nodo alla gola che gli impediva di respirare bene.
“Penso di amarti Teddy, o giù di lì… tu che sai tutto: secondo te significa amare una persona se pensi a lei la maggior parte della tua giornata, se preghi Merlino ogni secondo per incontrarla nei corridoi o se bevi fino a sentirti male perché hai sentito che ha provato a baciare un’insulsa Corvonero? Secondo te questo è amore, Ted? Perché è proprio quello che io provo per te…”
“Non l’ho baciata…”
“Lo so, è stata fortunata; la mia sarebbe stata una vendetta violenta”. Victoire stava sorridendo.
“Non hai risposto alla mia domanda, secondo è amore?”
“Io… beh, penso di sì” la mente di Ted era in completo tilt, aveva ricevuto troppe informazioni tutte insieme, non riusciva a muoversi.
“Anch’io penso di sì” disse sicura Victoire.
Le loro mani si sfiorarono e la pelle fredda di Ted toccò quella calda di Victoire… poi qualcuno irruppe nella stanza.
“Ehi, ragazzi che state facendo?” la faccia assonnata di James fece prendere un colpo al cuore già messo a dura prova del Tassorosso.
“Ma che sei cieco? Non vedi la luna piena? Ted non riesce a dormire, così gli metto compagnia…” la Grifondoro aveva sempre la risposta pronta.
“Mmm, sarà… ma fino a un minuto fa i capelli di Ted erano rosso vivo…”
“Tornatene a dormire, Miseriaccia e lasciaci soli!”
James non aggiunse altro e scappò di corsa su per le scale.
Victoire si avventò su Ted.
Il ragazzo rispose al bacio imbranato, arrossendo fino alla punta delle orecchie. Pian piano accelerò il ritmo e dopo dieci minuti erano ambedue senza fiato.
“Volevo assicurarmi di baciarti prima di domani, sicuro non avremo tempo con il pranzo e tutti i parenti… comunque ancora non me lo hai detto”.
“Cosa?”
“Che mi ami, o giù di lì…”
“Te l’ho detto stamattina”
“Non era molto chiaro…”
“Ok. Victoire?”
“Sì, Ted?”
“Ti amo, o giù di lì…” le disse prima di rituffarsi sulle sue labbra.
“Benissimo, ma dobbiamo fare qualcosa per questi capelli…”
Entrambi risero, ma presto si persero di nuovo l’uno nel respiro dell’altra.
 
 
 
 
 
 
(*) dialogo preso in larga parte e modificato in piccola da “Il diario di Bridget Jones”.
 
  
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