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Autore: fedetojen    06/12/2014    3 recensioni
Corea: era Joseon 1890.
E se un giorno, vieni catapultata in un altra era, completamente diversa dalla solita città di San Francisco? E' questa la storia di Chiara, una ragazza che frequenta l'ultimo anno di liceo, si ritroverà in un altra era.
Spero vi abbia incuriosito :D
Genere: Avventura, Sentimentale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kim Seokjin/ Jin, Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga, Park Jimin, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Angolo scrittrice: Benvenuti a questa nuova FF. Spero vi piaccia essendo la prima storica che faccio :D aspetto vostre recensioni :) Buona Lettura

Il guerriero della notte.
 
Capitolo 1
 

POV Guerriero

Sono un guerriero della notte, proteggo i civili e salvo la gente da ingiustizie e torti. Sono la luce nel buio, la speranza dentro l'inferno, la parte più luminosa dell'io dei cattivi. So come combattono, come ragionano, ero uno di loro tempo fa’. Ma ora lotto contro di loro, sono un redentore e ne vado fiero.
 

POV Chiara
 

Mi presento sono Chiara, sono nell'anno 2014, 1 dicembre.
Vado al quinto superiore come tutte le ragazze normali in una città normale, chiamata San Francisco.
Sono alta, per modo di dire, 1.60 e peso...vabbè credo non vi interessi.
Ho i capelli che mi arrivano al bacino, ondulati e castani, occhi marroni, molto comuni dalle mie parti.
Come ogni mattina mi dirigo a scuola, ma sento una vocina che dice: ‘Il tuo mondo sta per cambiare' con un tono molto inquietante.

Mi giro a destra e a sinistra per vedere se c'era qualcuno dietro di me.
Ma niente, alzo così il volume della musica dal telefono e continuo a camminare.
A un certo punto vedo che tutto diventa instabile, come se si stesse trasformando in un'altra cosa.
Tutto è distorto e cala il buio.

Non vedo nulla, dopo poco mi ritrovo in una... strada?
Non è una strada asfaltata, ai lati ci sono delle case davvero strane, alberi complementi diversi da quelli della mia città.
La luna illumina quel pò di strada non asfaltata che c'è.

Inizio a camminare e vedo un tizio vestito strano più lontano, infondo alla strada.
Non riesco a vederlo bene e mi fermo appena noto che si dirige verso di me.
Arrivato a pochi metri da me e si inginocchia. Ha una maschera e un abito strano, quasi di un'era antica.

"Salve mia principessa" dice con il volto rivolto in basso. Che strano tipo è mai questo?

"Chi sei? Dove sono? Come diavolo ci sono arrivata qui??" chiedo avvicinando a lui. Non mi risponde.

"Perché non mi rispondi? Guardami almeno!" dico infuriata.

"Non posso guardare la principessa, se non è lei a darmi il permesso" mi accorgo solo ora che questo sconosciuto ha delle spade intorno al suo corpo. Chi sarà mai?

"Puoi guardarmi. Ora rispondimi" dico incrociando le braccia. Si alza e piano solleva il capo verso di me. Appena mi guarda i suoi occhi penetranti mi agghiacciano. Scuri come la notte, è l'unica parte del corpo che si vede. Non smette di osservarmi.

"È proprio come nelle profezie" dice a tono basso. Distoglie lo sguardo da me girandosi a destra e a sinistra.

"Cos-"

"Shh" mi dice mentre estrae le sue due spade affilate e lucenti.

"Aspetti qui" mi dice sparendo.

Non mi muovo di un millimetro e mi guardo intorno.
Sento rumore di spade che s’incontrano e alcuni corpi, cadono esanimi da qualche tetto delle case più avanti davanti a me.
Guardo spaventata quello scenario. Appena i rumori finiscono, il ragazzo me lo ritrovo davanti.
Lo guardo: ha i vestiti sporchi di sangue.

"Sei sporco..." dico indicando il suo petto. Si guarda e mi risponde subito.

"Ah non ti preoccupare, ci sono abituato" non riesco a capire se sorride, se è arrabbiato. Maledetta maschera, che utilità avrà?

"Deve venire con me, non è al sicuro qui" dice camminando via.

"Aspetta! " l’urlo mentre corro per raggiungerlo.
Ha un passo davvero lungo, in confronto al mio piccolo e svelto. Ci ritroviamo in una foresta immensa.

"Puoi non correre, non so chi sei e in più ho paura" dico spaventata guardandomi intorno. Si ferma di colpo e mi guarda.

"Cosa vuole fare? Vuole che ci fermiamo? "mi chiede sempre con lo sguardo serio e quasi cattivo.

"Si se è possibile" dico quasi tremando.

"Come vuole" dice sparendo.

Arriva dopo poco con rami e qualche pietra. Inizia ad accendere il fuoco e mi siedo vicina per riscaldarmi.
Sento qualcosa sulla mia schiena. È la sua veste, rimane solo con la maglia a giro che ha.

"E tu? Non senti freddo?" chiedo preoccupata.

"Sono abituato a molto peggio, non si preoccupi" mi da sempre del lei.

"Puoi dirmi chi sei?" chiedo stringendomi tra la sua veste, grande abbastanza da avvolgermi.

"Lo vuole proprio sapere?" mi chiede mentre butta altro legno nel fuoco.

"Certo!” dico curiosa. Continuo a guardarlo mentre gioca con un bastoncino sul terreno, di colpo lo lascia e si alza guardandomi.

"Sono il guerriero della notte, proteggo i civili da ingiustizie e torti che la società commette... e sono il suo protettore. Gli antichi mi avevano avvisato del vostro arrivo oggi e sono stato tutto il giorno lì ad aspettarvi…" dice facendo una pausa.

“Ma mi spieghi dove siamo? Questa non è San Francisco!” dico guardandomi intorno.

“Siamo nell’era Joseon…” lo guardai confusa. Era cosa?

“1890” disse in un soffio.

“COME?!?” dico urlando e spalancando la bocca per la sorpresa.
Come diavolo ci sono finita qui? Mi alzai di scatto e iniziai a guardare intorno.
Ero impaurita, scioccata e volevo andarmene a casa, la mia vera casa!

“Principessa, la prego si calmi” dice alzandosi e avvicinandosi a me.

“Prima di tutto, smettila con questa principessa, e poi levati quella maschera!” gli dico puntandogli il dito contro, a pochi centimetri da me.
Di colpo abbassa lo sguardo.

“Mi scusi se la chiamo principessa, ma è quello che siete. Per la maschera…non posso…ancora” dice tenendo sempre il capo basso.
Sbuffo e mi risiedo, il suo sguardo è sempre basso, e non intercetta mai il mio. Si allontana, ritornando al suo posto e si siede.

“Posso sapere almeno il tuo nome? Quello vero, non guerriero” dico alzando gli occhi al cielo. Alza lo sguardo e guarda il fuoco.

“Mi chiamo Park Ji Min”

“Capisco, quindi il tuo nome è?” chiedo non capendo quale fosse il nome o il cognome.

“Chiamami Jimin” mi dice forse ridendo, non riesco a capirlo.

“E come mai ho bisogno di te?” chiedo curiosa.

“Il Giappone, sta cercando in tutte le maniere di prendere il possesso della Corea, facendola diventare solo un altro trofeo, da far vedere ai politici e alla società. Bisogna che la dinastia della Corea cambi, avendo così come dicono i manoscritti, una nuova sovrana, che non sia né coreana né giapponese. E’ meglio dormire. Domani dovremo fare tanta strada” dice mentre si stende su un fianco di fronte al fuoco e chiude gli occhi.

Mi distendo anche io, rivolgendo il  mio sguardo alle stelle.
Non mi ero mai accorta di quante ce ne potessero essere.
A San Francisco era davvero difficile vederle. Troppa illuminazione artificiale.

“Buona notte” dico sottovoce chiudendo gli occhi
   
 
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