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Autore: Facsa    04/11/2008    4 recensioni
Se c’era una cosa, però, che in quella scuola per lui rimaneva un mistero, quelle erano senza dubbio le ragazze. Parevano, infatti, trovarlo davvero molto carino.
Cosa ci sarà di male, vi chiederete voi.
Genere: Generale, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Facsa says:
E torno col mio adorato Malandrino.

Ok, lo ammetto, non ho saputo resistere! xD
Ma la colpa è tutta di quel flash, quella maledetta immagine provocatrice che mi è giunta l'altro dì xD
Ebbene, quale? Un adorabile Sirius al primo anno con tutte le primine al suo cospetto già irrimediabilmente cotte. Eh già...
Ora, a questa immagine aggiungete la mia mente malata e.. Voila! xD
Buona fortuna coraggiosi lettori...



Erano già un paio di mesi che l’anno scolastico era cominciato, e Sirius Black poteva affermare, senza dover mentire neanche un po’, che quei due mesi erano stati i migliori della sua vita.

Aveva trovato la migliore compagnia di sempre: James era il massimo, lo capiva al volo, senza che ci fosse bisogno di parlare, e anche Remus, il secchione, in fondo non era proprio male… quando si decideva a chiacchierare un po’.
Senza contare il fatto che non aveva più quei barbosissimi genitori che si ritrovava sempre alle calcagna, pronti a sgridarlo per ogni minima cosa.
Questo comportava libertà assoluta, dispetti e regole infrante senza limiti, a patto di non farsi beccare.

Se c’era una cosa, però, che in quella scuola per lui rimaneva un mistero, quelle erano senza dubbio le ragazze. Parevano, infatti, trovarlo davvero molto carino.
Cosa ci sarà di male, vi chiederete voi.
Il vero problema era che ogni volta che lui, disgraziatamente, doveva rivolgere la parola ad una di loro, quella diventava improvvisamente rosso scarlatto, cominciava a far cadere tutto quello che aveva in mano e balbettava a più non posso.
Davvero sconveniente se la ragazzina che hai accanto dovrebbe aiutarti a distillare una pozione, o a tenere a bada una delle vivaci piante delle serre.
Ancora peggio se la suddetta è la tua partner di Incantesimi: un giorno Sarah McShallow aveva balbettato così tanto, nel pronunciare l’incantesimo, da scaraventarlo, nessuno sa come, dall’altra parte dell’aula, con conseguenti e dolorose contusioni.

Quella sera, quindi, Sirius si stava esaminando scrupolosamente allo specchio, cercando contemporaneamente sia di ignorare le risate di James (che pareva aver trovato l’incidente molto divertente) sia di capire cosa, in lui, mettesse davvero in imbarazzo così tanto le ragazze.
Erano gli occhi? Sì, ok, erano chiari. Ma a parte questo? Erano pur sempre occhi!
I capelli? Ah, ma cosa pensava… i capelli non possono mettere in imbarazzo!
Forse aveva capito! Erano i famosi “tratti regali” che sua madre ogni volta non mancava di far notare alle sue conoscenti, quando quelle guardavano lui e Regulus.
O, forse, era tutto il complesso. Chissà.

L’unica cosa che Sirius dava per certa era che essere considerato così bello non poteva che essere… una disgrazia.

Di questo passo non avrebbe mai potuto neanche parlare con una ragazza! Beh, forse con Lily Evans sì, l’unica che sembrava immune al suo fascino, ma quella era così antipatica!


I giorni passavano e la situazione non migliorava. Si era addirittura beccato una pozione in faccia per colpa di Susan Feldman che, quando le aveva chiesto se poteva versare lei il succo di mandragola nel calderone che condividevano, aveva le mani così tremanti da rovesciare l’intera bottiglietta nel calderone.
Decisamente non era la dose esatta, ed aveva fatto un bel botto.


Proprio quando ogni speranza sembrava perduta, però, l'auito arrivò, e da chi meno Sirius potesse aspettarselo.

Fu in una fredda sera di febbraio che, stanchi del lamentarsi continuo di quello che era ormai stato ribattezzato Sirius ma-non-le-mangio-mica! Black, i suoi compagni di dormitorio gli intimarono, per altro con poca gentilezza, di piantarla.

Solo Peter, il quarto occupante del loro dormitorio, che in tutti quei mesi aveva parlato davvero poco, fu un po’ più gentile con il suo malcapitato compagno:
- Avanti, non puoi lamentarti per questo. Un giorno te ne vanterai secondo me. E poi pensa a quanti vantaggi!
L’espressione sul volto del piccolo Black era a metà tra lo scioccato e lo scettico, sia per l’assurda proposta di trovare dei vantaggi in quella situazione, sia per l’aver scoperto che, in fondo, il piccoletto sapeva formulare un’intera frase.
- Hai detto… Vantaggi?
- Sì! Pensa… Puoi chiedere a loro tutto quello che vuoi, scommetto addirittura che ti direbbero i loro segreti se tu glieli chiedessi. – Avanzò timidamente Peter.

Sirius dovette ammettere di non aver mai pensato a quel “lato” della faccenda.
Poter chiedere quello che voleva… Certo, si sarebbero fatte in quattro per lui.
Sapere tutti i segreti… Sai che pacchia! Anche solo per prenderle in giro!

Fu quindi con l’espressione che Remus in futuro avrebbe ribattezzato “mefistofelica”, che andò a recuperare lo specchio in cui, mesi prima, si era esaminato.
Si guardò attentamente ripensando a tutti i compiti che avrebbe copiato, i dolci che avrebbe facilmente ottenuto e gli scherzi che sarebbero venuti fuori sapendo tutti i segreti delle ragazze.

Forse avrebbe dovuto parlare con quel Peter un po’ più spesso.
E forse, essere bello non era poi una vera e propria disgrazia…






  
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