“Sono venuto qui a rapirti!” Lutz sorrise, incurante della pioggia forte che lo rendeva ogni secondo più bagnato di quanto non sia già. “Ma prima.. Vieni sotto la pioggia con me! Vieni a farti una bella doccia anche tu!” continuò, indicandogli con un cenno di capo intorno a sé.
Luciano trattenne un sorriso, sbuffando divertito. Era un’idiota, il tedesco, ma l’unico con cui era felice.
Uscì di casa, non preoccupandosi di mettersi qualcosa sopra la magliettina a maniche corte correndo verso di lui.
“Ho finalmente le prove che ti lavi.” Disse il Nord, passandosi una mano tra i capelli, tirandoli all’indietro.
“Ed io che anche tu puoi divertirti.”
Gli lanciò del fango, beccandolo nel giubbotto di pelle del tedesco, e presto iniziarono una vera e propria battaglia.
Finché Lutz, stanco e sporco, non bloccò l’italiano a terra, mettendosi su di lui.
“Levati di torno, idiota!” Esclamò, cercando di levarlo da sopra di sé. Non gli piaceva essergli così vicino, assumeva strani comportamenti (Come arrossire; e il suo cuore, poi, batteva sempre velocemente..) e ciò non gli piaceva.
“Prova a spostarmi!”
“Cristo, levati! Non mi piace questo gioco!”
Vide il tedesco ghignare, ma non fece in tempo a dirgli qualcosa, che quello lo baciò. E presto, i baci, andarono a spostarsi sul collo, mischiandosi a morsi. Luciano socchiuse gli occhi, finché non sentì un succhiotto. Non voleva mica scopare?!

“Levati, non qui davanti a tutti-“ Finalmente si alzò, prendendolo in braccio per portarlo dentro casa. Non sopportava quando voleva fare subito sesso.. Non che gli dia fastidio l’atto, ovvio, ma preferisce far altro invece che scopare; anche perché poi non si stacca finchè non lo minaccia di morte.
Si sentì posare sul letto, ma invece che ricominciare a baciarlo, Germania rimase a fissarlo, sorridendo in modo strano.
“..Cosa.”  Dice, sentendosi decisamente osservato. Di solito è.. veloce; questa volta perché sta fermo?
“Sei carino.”  Arrossì di più, a quel complimento.
“Sta zitto. Non dovevamo scopare, noi?” Incrociò le braccia al petto, sbuffando.
“Non mi piace scopare, non con te. Oggi faremo l’amore.”
L’italiano scoppiò a ridere, tenendosi la fronte. E’ serio?

“Ma l’amore lo fanno i fidanzatini! O chi si ama!”
“..Io ti amo.”
Sgranò gli occhi, sentendo per un attimo il cuore fermarsi. Gliel’aveva detto più volte, in modo scherzoso, o mentre lo facevano.. ma ora è tremendamente serio e forse..Triste?
“Finiscila. Ho finito i preservativi comunque, tu li hai?”
“Italia! Non cambiare discorso! Ti amo, ti amo dalla seconda guerra mondiale.. Perché ancora tu no?! Cosa non ho?!”
Rimase in silenzio, abbassando lo sguardo. Germania lo amava davvero, allora? No, era impossibile.  Lo starà prendendo in giro, come sempre!
“Lutz, non fai ridere. Dobbiamo scopare? Sennò te ne vai.”
“Rispondimi!”
“Germania vattene!” Urlò, rabbioso, levandolo da sopra di sé.
“Italia, ti amo!” Urla a sua volta, ma esasperato. Non accenna a staccarsi.
Si poggia le mani sulle orecchie, per non sentirlo. Non sopporta quando fa così! Perché deve prenderlo in giro così?!
Sentì delle mani poggiarsi sulle sue guance, e delle labbra premute sulle proprie.
Amava il sapore delle sue labbra e della sua bocca, erano come una droga. Si ritrovò a ricambiare il bacio, lasciandosi presto andare a quel rapporto sessuale, e per una volta, al ‘ti amo’ di Germania, seppe come rispondere.

“Anche io. Da sempre.”