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Autore: xingchan    07/12/2014    6 recensioni
[Il Silmarillion]
“Si narra che i Maiar Tilion e Arien furono scelti per guidare Isil, l’argenteo luminare notturno della volta celeste, e Anar, il dorato disco del mattino.”
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Fiore e il Frutto
 
 



Si narra che i Maiar Tilion e Arien furono scelti per guidare Isil, l’argenteo luminare notturno della volta celeste, e Anar, il dorato disco del mattino.

Ma a pochi è concesso sapere dell’intensità dell’amore di Tilion, a pochi è lecito conoscere con quanto desiderio il passionale Maia voglia anche solo sfiorare la bellissima fiamma del Sole anche solo con le dita, benché gli sia permesso soltanto rare volte.

Arien è più lucente di qualsiasi creatura il cacciatore della compagnia di Oromë avesse mai visto al di fuori dei Due Alberi; e da quando la vide scintillare nella sua Fiamma, Tilion ne fu incantato, e si lasciò catturare.

Infatti, accade sovente che Tilion si affacci troppo presto sull'orizzonte per poter mirare Arien, almeno da lontano, finendo per infrangere le norme dettate dai Valar. Ma egli, adorante e fiero timoniere nella memoria della luce di Telperion, guida il suo vascello a suo piacimento, sempre nel tentativo di avvicinarsi al calore che Anar emana; poiché egli ama Arien, al di là delle sue fattezze corporee, oramai lasciate indietro nel passato. Perché ella è fulgido bagliore, lucente e caldo, vampante nell’anima di Tilion, e capace di scaldare anche il più triste dei cuori.

Ma in grado anche di consumare la più sciagurata delle creature di Ilùvatar. Perfino Morgoth il Nemico indietreggiava di fronte alla sua luminosità, laddove invece aveva aggredito il pallore della Luna, comunque forte della validità di Tilion.

Troppo forti però sono gli ardori del Frutto di Laurelin, ma proprio per questo sono per lui così desiati, così attraenti.

E accadde, una volta, quando osò avanzare ancora più di quanto non facesse, che Isil si annerisse a causa del Fuoco sprigionato da Anar, e che il luminare prodotto dal Fiore conservasse per sempre quelle cicatrici nere, testimoni dell’azzardo di quell’amore che mai scomparì e mai scomparirà, fino alla fine dei tempi di Arda.

Perché Tilion è ancora lì, nella vastità del reame delle stelle, a condurre ciò che in precedenza fu il Fiore d’Argento, inseguendo Arien, vestita di splendida Fiamma, e ringraziando la sua devozione per Telperion, a cui a lungo restò fedele e per cui a lungo implorò affinché gli venisse affidato il suo ultimo Fiore, per aver conseguito la sempiterna visione di Arien.

Mai se ne dispiacque, e mai lo farà in futuro.




 

 
   
 
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