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Autore: MyFate_    08/12/2014    1 recensioni
"-Ti ho fatto precipitare qua, solo perché volevo essere confortata- sussurrò
-Isabelle, non devi mai chiedere scusa per questo okay? Io per te farei tutto-
-Davvero?- non lo guardava
-Tutto-
-Perché?- aveva alzato piano il viso cercando i suoi occhi nel buio."
È solo un piccolo estratto della mia storia. Sono Isabelle e Simon, una delle mie coppie preferite che, purtroppo, non hanno avuto La scena che tanto volevo. Beh, eccola qua, spero vi piaccia ❤
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Izzy Lightwood, Simon Lewis
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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-Izzy?- Simon bussò piano alla porta della camera della ragazza, lo aveva chiamato in piena notte, l'aveva sentita singhiozzare al telefono e si era precipitato da lei. -Simon. Entra.- disse la voce debole di Isabelle, lui entrò, chiudendo la porta alle sue spalle, si avvicinò al letto e si sedette accanto a lei -Ehi... Iz...- Lei si alzò di scatto, sprofondando il viso sul suo collo, era bagnata sulla faccia, era evidente che aveva pianto -Isabelle, vuoi parlare...- -No.- lo bloccò subito -voglio solo stringerti e voglio che tu mi stringa, tutto qui.- Simon annuì, si toglie le scarpe e le calze e si mette nel letto accanto a lei, che gli si rannicchia contro asciugandosi le lacrime sulla maglietta -Scusa- disse Izzy -Di cosa?- -Ti ho fatto precipitare qua, solo perché volevo essere confortata- sussurrò -Isabelle, non devi mai chiedere scusa per questo okay? Io per te farei tutto- -Davvero?- non lo guardava -Tutto- -Perché?- aveva alzato piano il viso cercando i suoi occhi nel buio -Perché ti amo- era stato semplice, come togliere un cerotto, lei rimase un attimo basita, immobile, poi allungò una mano verso di lui trovando a tastoni le sue labbra, poi lo baciò, assaporandone il sapore. Isabelle sapeva di sale e di rossetto, sapeva di miele e di rose, e Simon ne fu travolto completamente. La baciò con passione mentre le mani passavano fameliche sulla schiena della ragazza, sotto la maglietta, poi la girò, mettendosela sotto e baciandole il collo, mentre lei gli stringeva le spalle in una morsa ferrea, Simon non pensava, preso totalmente dal pulsare del sangue di Isabelle sotto le sue labbra, ma non voleva morderla, solo baciarla. Continuò a succhiare delicatamente la pelle della ragazza, fino a quando non arrivò sulla profonda scollatura, si sollevò, Isabelle era bellissima, distesa sotto di lui, con i capelli che formavano un ventaglio sul cuscino, gli occhi chiusi. Simon preso da un attimo di assoluta follia afferrò la scollatura e la strappò, mostrando un reggiseno di pizzo viola, con le mutande abbinate. Quando iniziò a baciarle l'incavo tra il seno Izzy sospirò profondamente, continuò a baciarla sempre più in basso, fino a quando non giunse alla mutande di pizzo, allora ritornò sulle sue labbra, e Isabelle non perde tempo per sfilargli la maglia e iniziare maliziosamente a slacciargli i pantaloni, Simon se li sfilò velocemente quasi non sopportasse più la loro presenza e ricominciò a baciare Isabelle. Quando lei ribaltò la situazione, mettendosi sopra di lui e iniziarlo a baciare sul petto, accarezzandolo. Poi si sollevò, sollevando anche lui e si intrecciarono nelle lenzuola, lei seduta su di lui con le gambe che gli cingevano la vita, portò le mani di lui al gancio del reggiseno e, con sua sorpresa, lo sganciò immediatamente buttandolo da qualche parte, si fermò, qualche istante ad ammirarla poi la buttò nuovamente sul letto, posizionandosi sopra di lei, le mani sulla sua vita. Isabelle annuì convinta mente con le mani guidava quelle del ragazzo, lentamente si fece togliere le mutande, e Simon si sollevò a sedere, lasciando cadere lo sguardo su di lei, su tutta lei, su tutto il suo corpo meraviglioso, come la Venere di Botticelli. Isabelle gli afferrò l'elastico del boxer tirandolo nuovamente sdraiato, dopo poco sparirono pure quelli. Dando libertà ad un istinto vecchio quanto il mondo si mossero insieme, l'uno verso l'altra, spingendo e tirando. E a Isabelle, che non era mai capitato, si sentì di appartenere solo a Simon, a lui soltanto. -Ti amo anche io, Simon-
   
 
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