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Autore: NeverWantedToDance    08/12/2014    3 recensioni
Piper e Annabeth dovrebbero star lavorando sul loro progetto su Shakespeare, ma Annabeth trova estremamente difficile concentrarsi quando Piper ha in mente ben altre attivitą.
[Pipabeth] [High School AU] [Traduzione con permesso dell'autrice: link dell'originale all'interno.]
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai, Yuri, Slash, FemSlash | Personaggi: Annabeth Chase, Piper McLean
Note: AU, Lime, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Fooled around and fell in love

 

di “neverwantedtodance”

 

“Quindi, sappiamo che le tematiche del matrimonio in giovane età non erano considerate strane al pubblico dell’epoca in cui Shakespeare scriveva, ed è interessante confrontare ciò con quello che pensiamo ora nell’era moderna e di come la nostra percezione di Romeo e Giulietta cambia quando veniamo a conoscenza dei contenuti storici dietro all’opera. È anche interessante quando confrontato con L’Amleto, in particolare quando si parla del suo “Essere o non essere”, soliloquio che ha un forte messaggio circa il suicidio e la morte. Per il pubblico elisabettiano esso sarebbe stato un argomento insolito poiché il suicidio era un crimine in quei tempi. Tuttavia, ai giorni odierni, quello del suicidio è un argomento molto più accettato e discusso, e noi possiamo rapportare più i sentimenti di Amleto a quelli di un adolescente rispetto a quelli di Giulietta quando parla di matrimonio, amore e sesso, in quanto il periodo storico è differente e le opere sono viste in modo diverso in questi giorni.” Annabeth finì il suo monologo con un sospiro, mentre la dita finivano di digitare sul suo portatile il tutto.

“Hai capito tutto Piper?” chiese, girando lo sguardo verso l’altra estremità del letto, dove Piper era appoggiata contro la testata, il laptop sulla pancia. Aveva uno sguardo vuoto sul viso e Annabeth sospirò di nuovo.

“Non mi stavi ascoltando, non è vero?” chiese. Le piaceva Piper, le piaceva davvero, ma c’erano momenti in cui era semplicemente insopportabile. E pensare che Annabeth credeva che l’avrebbe davvero aiutata in questo progetto. Che cosa stupida da parte sua.

“Già, mi hai perso più o meno quando hai iniziato a parlare del tema del matrimonio e di tutte quelle stronzate di cui non me ne frega nulla.” Disse Piper, spostando i capelli dal viso. Li aveva tagliati corti diversi mesi prima e avevano ricominciato a crescere, incorniciandole il viso con morbide ciocche color cioccolato e piccole trecce.

Annabeth scosse la testa, non lasciandosi distrarre dalla sua bella fidanzata. Avrebbe finito questo progetto oggi anche se avesse dovuto ucciderla.

“Piper, queste non sono stronzate, è analisi del testo e vale metà del voto finale!” Esclamò Annabeth.

“È noioso, Annie,” piagnucolò lei, “e non vedo perché tu non possa fare tutto questo da sola se lo ami così tanto.”

Annabeth era esasperata, ormai sul punto di scattare.

“È perché abbiamo meno di una settimana per fare questo progetto e mi piacerebbe finirlo in fretta così da poter passare più tempo insieme a te.” Sorrise, nella speranza di fermare le lamentele di Piper con la dolcezza.

Piper alzò un sopracciglio e spostò il laptop di lato, strisciando all’altra estremità del letto, fino a quando non fu praticamente sopra di Annabeth.

“Ecco il piano,” disse a bassa voce, e Annabeth sentì i battiti del suo cuore accelerare, “passeremo un po’ di tempo insieme ora, e tu potrai fare il progetto in un secondo momento e poi inviare il prodotto finito a me, in cambio di piacere assoluto.” La sua mano si portò lungo il viso della fidanzata, avvolgendosi in un dito un riccio biondo prima di andare ad allentare un bottone della maglia della bionda.

Annabeth la spinse velocemente via e l’altra ragazza atterrò vicino a lei, ridacchiando, prima che lei facesse qualcosa di stupido.

“Piper, siamo qui per lavorare, okay? Possiamo fare tutto ciò che ti pare domani, una volta che il progetto sarà finito.” Disse Annabeth, cercando di controllare il rossore sul suo viso. Piper riusciva sempre ad eccitarla, e di solito le piaceva, ma quello non era il momento giusto.

“Aw, andiamo,” la prese in giro Piper. “Dopo tutto, sai come si dice: tutto lavoro e niente divertimento fanno di Jack un ragazzo triste, e di Annie una ragazza noiosa!” Piper ridette del suo stesso scherzo e Annabeth sorrise, ma subito levò quell’espressione dal viso prima che Piper potesse vederla e usarla a suo vantaggio.

“Ti ho vista!” disse però l’altra entusiasta, appoggiandosi sui gomiti. Annabeth gemette interiormente.

Troppo tardi, pensò tra sé.

“Non riesci a resistermi” disse Piper, sorridendo compiaciuta e rimettendosi sopra di Annabeth, spostando il laptop della bionda di lato.

“Piper” gemette Annabeth, cercando di recuperare un po’ di autocontrollo.

“Amo quando dici il mio nome” scherzò Piper, fissando la fidanzata nei suoi grandi, grigi occhi da gufo.

“Ho davvero bisogno di finire questo progetto” protestò debolmente, le sue mani già sulla vita di Piper, muovendosi come se avessero una propria volontà.

“E io ho davvero bisogno di fare del buon sesso proprio adesso.” Scrollò le spalle Piper, e senza preavviso sfregò i suoi fianchi contro quelli di Annabeth.

Annabeth emise un gemito gutturale, e Piper sorrise, sfiorandole una ciocca di capelli del viso.

“Solo una sessione.” Fissò Piper, che sorrise e annuì. “E poi si torna al progetto?” chiese.

Piper sospirò. “Se insisti…” mormorò, prima di chinarsi e baciare Annabeth con forza, le labbra di una premute contro quelle dell’altra.

Annabeth sorrise contro il bacio e le sue mani si spostarono su a tirare con delicatezza i corti capelli della mora.

Piper approfondì il bacio, invadendo la bocca di Annabeth con la lingua, baciandola con passione. Annabeth gemette, impotente, incapace di fare qualcosa per fronteggiare la magia di Piper.

Era come se la sua fidanzata avesse qualche superpotere che faceva diventare Annabeth la sua schiava, e lei ne amava ogni minuto.

Piper spezzò il bacio e la bionda grugnì con disappunto, ma subito la bocca della mora attaccò il suo collo, baciandolo dolcemente un minuto e mordendolo quello dopo.

Annabeth amava il contrasto di dolore e piacere, e se era onesta, l’accendeva più di quanto volesse ammettere.

“Piper…” gemette, mentre le mani dell’altra slacciavano con destrezza i bottoni della sua camicia, per poi toglierlela di dosso.

“Sì?” mormorò Piper, la bocca ancora sul suo collo, e quando parlava soffiava aria calda sulla pelle di Annabeth, mandandole brividi lungo la spina dorsale.

“Stai indossando troppi vestiti per i miei gusti.” Mormorò, e prima che Piper potesse replicare invertì i ruoli. Le sue mani erano ovunque, nei capelli di Piper, sotto la sua t-shirt sulla sua pelle liscia, a tirarne le ciocche bionde e a baciarla con febbrile urgenza.

Piper sospirò per i tocchi di Annabeth, gemendo quando le mani della bionda l’accarezzarono tra le costole, raggiungendo quasi il bordo del suo reggiseno ma non del tutto, e Piper si contorse, desiderosa.

“Ti amo, Annabeth” disse, portando la mano al viso della fidanzata, prima di sorridere spietatamente e spostare lei e l’altra ragazza, rimettendosi di nuovo sopra dell’altra.

“È stato uno sporco trucco” si lamentò Annabeth mentre i denti di Piper si misero a mordicchiarle il collo, e sospirò sprezzante.

“Sporca è il tipo di cosa per cui sono qui.” Piper alzò gli occhi e le fece l’occhiolino.

“Ti amo anch’io, Pipes” Sussurrò Annabeth mentre la mora le baciava lo stomaco.

“Romeo e Giulietta ci fanno un baffo, amore. William Shakespeare si starà mangiando le mani per l’invidia.” Mormorò Piper, slacciando il bottone dei corti jeans di Annabeth.

 Annabeth rise, una forte, semplice nota, prima che Piper la fermasse baciandola.

 

 

   
 
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