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Autore: EmilySmoke    08/12/2014    0 recensioni
Una serie di sfortunate vicende, di litigi e di una quasi morte certa ma, cosa sarebbe successo se tutto fosse andato diversamente? Se potessi vedere il mondo da un'altra prospettiva?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: PWP
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11:00 del mattino, il sole di Dublino entrava dalla mia finestra, quasi mi accecava, dovevo chiudere le persiane prima di dormire. Ero ancora assonnata, mi spogliai,buttai i vestiti nel cesto della roba sporca e mi feci una doccia, appena uscita mi misi il mio soffice e bianco accappatoio e cercai di guardarmi allo specchio che ormai era coperto dal vapore. Dopo averlo pulito con un'asciugamano, si vide il mio bianco quasi pallido viso che faceva risaltare gli occhi ghiaccio e i lunghi boccoli scuri. Cercai di sorridere allo specchio, era una cosa che cercavo di fare ogni mattina, ma senza riuscirci mai. Messa una maglietta rossa e un jeans, mi ricordai che era il mio giorno libero, non sapevo cosa fare , sicuramente riordinare la casa, era un caos, mi bastava guardare la cucina mentre bevevo il caffè. Mi alzai a lavare i piatti della cena di ieri e la tazza, sentivo un miagolio. Mi voltai, "buongiorno anche a te Jim", il mio adorabile micio tutto bianco si strusciò amorevolmente tra le mie gambe. Fatti i letti e spazzato qua e là, pensavo di farmi un giro e magari prendere qualcosa al gatto. La scena fuori da casa a pochi metri mi gelò il sangue, poliziotti ovunque la casa della vicina bloccata da delle strisce gialle della polizia. Rose Anne Stewart era morta uccisa da un colpo alla testa di una pisola alle ore 01:30 del mattino precedente, nessuno aveva sentito lo sparo, sospettano che l'assassino abbia usato un silenziatore. Rose era una tossica, si faceva di eroina e pagava i suoi debiti prostituendosi ma, si vede che doveva ancora soldi a qualcuno. Avrei potuto imparare a stare attenta a chi frequentavo dopo quella vicenda, se solo lo avesi fatto. Il cadavere di Rose non voleva abbandonare la mia testa, era parte dei miei pensieri, sapevo che prima o poi sarebbe morta ma non per una pallottola. Presi un the verde allo starbucks più vicino per calmarmi, ero seduta a un tavolo quando vidi lui, alto pelle chiara e capelli castani vestito da trasandato, spettinato e con la sigaretta all'orecchio. Prese una tazza di caffè e fece qualcosa che mi incuriosii, tirò fuori una boccetta dalla giacca di pelle nera, doveva essere alcool quello che versò nella tazza, "che schifo" pensai, "bere a quest'ora la mattina". Mi spaventai quando si sedette al mio tavolo, rimasi sorpresa. "Hey bella", che tipo, così trasandato, così sfacciato, così bello. "Ciao" la mia acidità era molto utile per allontanare le persone, preferivo la solitudine. "Mi piacciono quelle fredde..." ho capito me ne vado io, "a me non piaci tu". Scappai letteralmente, mi alzai e uscii veloce, sembrava pericoloso. Mi girai per vedere se mi seguiva e dopo un paio di secondi non volevo crederci, ero andata a sbattere contro di lui,misi le mani sul suo petto per istinto appena sentii che stavo per cadere, quando vidi che era lui feci un passo indietro. "Come hai fatto?!" "dolcezza io sono un mago.." fece comparire una rosa da dietro la mia testa, non so come "il tuo fiore preferito,no?" "come lo sai?" "segreti da mago, ora vieni con me?" "non mi fido degli sconosciuti" "piacere James Starbright" mi tese la mano con mezzo sorriso, gli porsi la mia, non la strinse ma gli diede un bacio "Ivy Lizbeth" "allora Ivy, ti va un giro?" Possiamo prendere un altro the verde, se vuoi" rimasi a bocca aperta, avevo la tazza del the si, ma come sapeva che era quello verde? Il liquido non era visibile da quella tazza di carta dello starbucks, rimasi sbalordita. "Come sapevi che era the verde?" "lo sapevo e basta, andiamo?". Gli feci un sorriso, non mi faceva più tanta paura, ma meglio non fidarsi, mai. Mi offrì una sigaretta da un pacchetto di Marlboro rosse che tirò fuori da un taschino del chiodo in pelle, non fumo, feci cenno con la mano di no. Lui prese quella che portava sul suo orecchio e l'accese con uno zippo con un teschio inciso in argento, anche se non fumavo mi piacevano gli accendini, sopratutto gli zippo, a casa ne avevo qualcuno. "Carino" "ti piace? Lo trovato in un mercatino dell'usato.." "io non fumo ma mi piacciono gli accendini" "mai provato o non ti piace?" "mai provato" "vuoi?" Mi porse la sigaretta, ero un po' insicura ma tentai, il fumo riempii i miei polmoni, inspirai, aveva un buon sapore. "Allora?" "mi piace". Quando fumava era ancora più attraente, gli dava un'aria veramente sexy, il ciuffo moro che si spostava col vento e la camminata decisa gli davano un'aria da duro, ma vedevo che poteva avere un lato dolce, chiunque può avere una maschera. Lo seguii, giravamo per il centro, mi fermai appena vidi un negozio di animali, vidi dei adorabili cucciolotti, adorabili. "Non sono dolcissimi?" "si, io ho un cane" "davvero?" lo guardai sorridendo, mi spostai un ricciolo scuro dietro l'orecchio, arrossii, mi ero accorda di quanto si fosse fatta acuta la mia voce, sembravo una ragazzina stupida, ma non so perché le persone con animali mi ispirano fiducia, ma restai sempre un po' diffidente. "un pitbull, è il mio migliore amico" "io ho un gatto, Jim, un trovatello affettuoso" "Jim... come me.." "haha si.." con quel suo mezzo sorriso si avvicinò a me così tanto che i nostri nasi si toccarono "anch'io sono un trovatello affettuoso"
   
 
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