Storie originali > Favola
Ricorda la storia  |      
Autore: _Angelica__    08/12/2014    1 recensioni
Nessuno, per nessuna ragione, dovrebbe mai fidarsi dell'illusionista.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Al limitare della foresta, in una minuscola casetta a mattoni rossi,  viveva tutta sola la piccola Brianna, non era mai uscita dalla sua piccola dimora, nessuno le aveva insegnato come era fatto il modo dietro la vecchia porta di ciliegio.  In realtà Brianna aveva sempre vissuto in solitudine, non aveva una madre e un padre, era spuntata in mezzo alla radura con la sua casa e le sue trecce dorate, proprio come un fiore. Un giorno, incuriosita da un piccolo pettirosso fuori dalla finestra, uscì. Cosa le prendeva? Da dove veniva fuori tutto quel coraggio? Stupita di se stessa inseguì l’uccellino e si addentrò nella foresta. Si perse tra la natura, tra il profumo selvatico dell’erba alta. Ad un tratto inciampò, si rialzò barcollando e perse di vista il pettirosso che era già scomparso tra gli alberi. La ragazza sbuffò irritata e infastidita dal bruciore che le procurava un piccolo taglio sul ginocchio.

Non si rese subito conto di ciò che le stava di fronte. Sbalordita si accorse del minuscolo tendone a righe bianche e verdi che le si parava davanti. Era come se fosse apparso dal nulla, proprio come era apparsa lei chissà quanti anni fa nella radura. La ragazza attirata da un dolce profumo entrò nel tendone, nessuno le aveva mai insegnato ad essere prudente, Brianna era un animale selvatico, ignaro del pericolo e della cattiveria del mondo. L’interno del tendone era cupo, al centro si ergeva un palco retto da travi marce e pericolanti, il pavimento era cosparso di coriandoli appiccicosi e polverosi. Tutto faceva pensare ad un luogo abbandonato, Brianna si chiese se il tendone soffrisse di quella situazione e se anche casa sua  in quel momento stesse cominciando a intristirsi della sua mancanza. Forse era il momento di andarsene. Fu in quel preciso momento che luci spettrali illuminarono il palco, nuovi coriandoli caddero come neve dal soffitto, la ragazza ipnotizzata dal magico spettacolo si sedette sul pavimento, ignara della tela che un abile ragno stava iniziando a filare sul suo destino. Ed ecco apparire una figura del tutto nuova per Brianna, assomigliava molto a lei, ma aveva qualcosa di diverso: il viso più aguzzo, il corpo più muscoloso e robusto, inoltre una leggera peluria abbelliva lo sguardo perfetto del giovane. Incantata Brianna decise che sarebbe rimasta per cogliere ogni particolare dello spettacolo. 

“Buongiorno a tutti, io sono l’illusionista e spero con tutto il cuore che lo spettacolo sia di vostro gradimento”.

Colui che si faceva chiamare “l’illusionista” fece comparire dal nulla una gigantesca gabbia di farfalle, una più bella dell’altra, tuttavia sembravano tristi, muovevano le grandi ali meccanicamente.

Il ragazzo tirò fuori un grade mantello viola dalla tasca e coprì la gabbia delle malinconiche farfalle.

Brianna incuriosita si sporse in avanti, cercando di comprendere quello che sarebbe successo.

Passò un attimo e l’illusionista sfilò con maestria il mantello ed ora, imprigionate nella gabbia c’erano delle giovani ragazze: tutte di costituzione minuta e con fluenti capelli biondi. 

Brianna rabbrividì nel vedere quei corpi agitarsi e chiedere la libertà al loro carceriere, l’uomo aprì la piccola apertura e le ragazze uscirono mutando nuovamente in grandi farfalle.

Ci fu un minuto di pausa poi l’illusionista scese dal piccolo palco. Brianna fu sollevata dal gesto che il mago aveva rivolto alle farfalle, e gli rivolse un piccolo sorriso. 

La luce divenne poco a poco un fascio, il quale illuminava soltanto l’illusionista, egli si avvicinò lentamente alla giovane. Brianna si irrigidì quando il giovane prestigiatore si avvicinò al suo viso tondo. Il mago aprì il pugno sinistro e soffiò la sottile cenere che ricopriva il suo palmo, Brianna non sentì più il pavimento sotto i piedi, era leggera come una piuma. Cominciò a ridere di gioia, tutti i suoi timori erano scomparsi, si erano dissolti come la polvere del mago. Dopo pochi minuti fu nuovamente attratta dalla gravità e ritornò sul pavimento, di fronte all’illusionista.

-Ti piacerebbe volare così sempre? Rimarrai qui con me?- la ragazza intimidita gli rispose che doveva ritornare a casa, era stata fuori anche troppo, ma gli promise che sarebbe ritornata il giorno dopo.

-Oh non sarà possibile domani, questa sera me ne andrò, non ritornerò più…-.

Brianna sapeva che sarebbe dovuta tornare a casa, ma il cuore le urlava disperatamente di rimanere con il mago.

-Va bene, resterò qui- e Brianna sorrise, fu l’ultimo sorriso che fece durante tutta la sua vita.

Il mago le schioccò un bacio sulla guancia, quando si scostò Brianna si sentiva diversa, intrappolata in un corpo che non era più il suo, cominciò a dimenarsi in preda alla disperazione. 

-Tutte quelle farfalle mi avevano stancato…. ora sarai tu la stella dei miei spettacoli, piccola Brianna-.

 

 

 

 




Spazio Autrice:
Ciao! come sempre ringrazio chi ha letto il mio racconto:)
Spero che sia piaciuto, se ne avete voglia lasciatemi una recensione sul mio lavoro, mi farebbe davvero piacere!
Alla prossima
Angelica;)

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Favola / Vai alla pagina dell'autore: _Angelica__