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Autore: Siranne    08/12/2014    2 recensioni
Ricordava perfettamente di averlo visto steso, con il petto insanguinato e privo di sensi. Aveva cercato di scuoterlo per farlo rinvenire, ma notò che aveva una ferita alla testa da cui fuoriusciva copioso del sangue.
Shikamaru le disse che era meglio lasciare stare, che era impossibile che potesse essere vivo, ma lo ignorò e controllò il polso per percepire il battito, Sakura però non fu in grado di sentirlo. Fu staccata a forza dal corpo di Sasuke. La guerra era appena finita e i superstiti lasciarono i cadaveri sul campo per curare le ferite di chi ancora aveva la forza di restare attaccato alla vita. Quando alcuni ninja tornarono il giorno dopo per recuperare i corpi, all’appello mancava quello di Uchiha Sasuke.
Genere: Angst, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Sayōnara Memory
Dolci
 

Il sole splendeva alto nel cielo. Il vento di tramontana aveva rinfrescato parecchio la giornata, più che primavera pareva si trovassero in inverno.
Sakura riuscì a scorgere il profilo di un mucchio di case infondo al sentiero che stavano percorrendo.
Quella doveva essere Natsugakure.
«Quindi domani che vuoi fare?»
«Mh?» Sakura si stupì di sentire parlare Ino.
«Domani è il tuo compleanno. Vuoi fare qualcosa?» disse, osservando attentamente l’espressione dell’altra.
«Che vuoi che faccia? Siamo in missione» le rispose guardandola di sfuggita, per poi fissare gli occhi sulla strada.
«Non staremo in missione ventiquattr’ore su ventiquattro» Ino notò un’impercettibile piega nel sopracciglio di Sakura, segno che era perplessa «non ti sto dicendo di andare in una bettola a rimpinzarci di sakè, mi chiedevo se volessi qualcosa di speciale, ma mi pare di capire che non vuoi quindi sto zitta» accennò un sorriso, rilassandosi nel vedere che anche la rosa ne aveva uno sul volto, adesso.
«No, no, ok» continuò a sorridere- da quanto non sorrideva così tanto? «alla bettola non ci andiamo sicuro, ma se proprio insisti possiamo fare un giro per vedere come è questo posto»
«Bene, ti ho convinta» disse, mentre continuavano il cammino.
 
***
 
Faceva fresco. Questo fu il primo pensiero di Sasuke, appena si affacciò alla finestra.
Da quella prospettiva, vedeva il muro bianco del recinto dell’ospedale. Oltre quello, c’era quello che doveva essere un viale, costeggiato da una serie di grossi alberi di ciliegio.
Sentiva gli schiamazzi dei bambini che giocavano e il chiacchiericcio della gente che passava di lì.
A parte il muro e gli alberi, non riusciva a vedere nient’altro.
Quel villaggio era ancora completamente sconosciuto a lui. Magari lo conosceva come le sue tasche, solo che adesso non se ne ricordava.
Rimase a fissare gli alberi di ciliegio. Ieri notte doveva essersi rincretinito.
Provare quelle sensazioni per un petalo di fiore era folle. Doveva parlarne con Michiko? O con l’equipe?
Magari era uno spunto per capire qualcosa di se stesso.
Si sarebbe sentito a disagio a raccontare un momento così intimo-con un petalo gli ripeteva la sua coscienza-no forse era meglio dire che si sarebbe vergognato. Nel peggiore dei casi, avrebbe regalato un momento di divertimento ai suoi interlocutori.
Se solo di fossero azzardati a ridere, avrebbe preso le sue cose e se ne sarebbe andato via, dove non lo sapeva, ma lontano per non farsi più vedere da quei tizi. Sarebbe stato troppo imbarazzante. Che poi alla fine aveva qualcosa di suo? Non sapeva nemmeno questo. Be’, almeno non avrebbe perso tempo a prendere le sue cose, se ne sarebbe semplicemente uscito dalla stanza.
Sentì bussare alla porta. A malincuore dovette abbandonare i suoi pensieri, si staccò dalla finestra e andò ad aprire.
«Buongiorno» Michiko entrò nella stanza con una busta in mano.
«Buongiorno» rispose, cercando di capire il contenuto della busta.
«Oh, sono dolci» lo anticipò prima che potesse chiedere qualcosa «li ho portati perché tu possa assaggiarli. Sai ho pensato a quello che ha detto l’equipe, quella cosa sul cibo, ricordi? Be’, magari assaggiando un dolce che ti piaceva ti verrà in mente qualcosa del tuo passato»
«Che dolci sono?» chiese incuriosito.
«Ne ho presi un po’ di tutti i tipi: al cioccolato, alla vaniglia, alla panna, all’amarena. Spero di essere stata fortunata e di aver beccato almeno qualcosa che ti piaccia»
«E come mai hai iniziato dai dolci? Ci sono una marea di cibi da provare»
«Perché mi piacciono» rispose candidamente «e poi perché non penso esista nessuno al mondo a cui i dolci non piacciano. Inoltre vengono usati in occasioni speciali, magari uno di questi dolci ha un sapore simile ad una torta di un matrimonio a cui hai partecipato, ad esempio»
«Grazie» disse, senza nemmeno rendersene conto.
«Vedo che stiamo imparando, o meglio ricordando l’educazione» rise per qualche istante.
Aveva una risata cristallina, coinvolgente quasi. Quasi, per poco non sfuggì un sorriso anche a lui, ma lo trattenne.
«No, è che, be’ per aver fatto una cosa del genere ci devi aver pensato parecchio. Inoltre stai anche spendendo soldi per me, te li ridarò… prima o poi, e comunque mi hai anche…»
Salvato, stava per dire. Solo in quel momento si rese conto che mai, nemmeno una volta da quando si era risvegliato, le aveva detto un grazie.
Se non ci fosse stata lei ora sarebbe un cadavere. Le era stato sempre accanto da quando si era risvegliato, lo aveva aiutato e appoggiato, rincuorato. E spesso lui ricambiava con pura indifferenza.
«Grazie, non te l’ho mai detto, ma grazie. Ti devo la vita»
Michiko sgranò gli occhi.
«Lo avrei fatto per chiunque, quindi non devi ringraziarmi» accennò un sorriso.
«E’ comunque un gesto nobile, anche stare qui a perdere tempo con me » insistette lui, a bassa voce.
«Oh, andiamo, sono una vecchia, devo occupare il mio tempo libero con qualcosa» si mise a ridere di nuovo «facciamo così, ringraziami quando avrai recuperato la memoria, solo allora ti permetterò di dirmi grazie, di costruire statue in mio onore, di dedicarmi piazze eccetera. Adesso pensa a mangiare»
Michiko gli porse la busta. Sasuke la prese, scegliendo di stare zitto. Guardò un po’ i vari dolci che c’erano, poi scelse un bignè al cioccolato.
Se lo portò alla bocca e ne prese un morso.
Era dolce non c’era che dire. E anche molto… cioccolatoso? Impasto di cioccolato, farcito e ricoperto di cioccolato.
E anche qualcos’altro. Se doveva dare un aggettivo a quella sensazione avrebbe usato schifo.
Sì, tutta quella dolcezza era troppa per le sue papille gustative e l’unica cosa che quella cosa marrone richiamava alla sua testa era la parola schifo. Niente ricordi, niente matrimoni, niente di niente.
«Non mi piace» disse secco.
«Come non ti piace? Ma è cioccolato! Non è possibile che non ti piaccia» esclamò indignata.
«Non mi piace» ribadì.
E fu così che anche quelli alla vaniglia, alla panna e all’amarena richiamarono alla sua mente sempre la solita sensazione di stare mangiando una confezione intera di zucchero. Decisamente sgradevole.
Michiko sbuffò, sconvolta dalla sua reazione.
«Forse non mi piacciono i dolci» commentò atono.
«Ma non è possibile!» sospirò «ok, sei la prima persona che conosco a cui non piacciono i dolci. Accetto questa tua stranezza. Comunque ora che si fa, proviamo col salato?»
«Vorrei andare io a comprare qualcosa, magari se lo scelgo io…»
«Ottima idea! Sei strano, ma sei intelligente ragazzo» riprese la busta con gli avanzi dei dolci «possiamo andare sta sera, così vedo se riesco a far smuovere Kouta dal divano e a farlo uscire un po’»
Sasuke ci pensò un po’ su, chiedendosi da quando in qua la donna avesse un cane, poi si ricordò che Kouta era il nome del marito.
«Va bene»
Appena si congedò dalla donna, ritornò alla finestra. In realtà aveva proposto quella cosa perché voleva uscire. Voleva vedere cosa ci fosse là fuori, oltre il muro e gli alberi di ciliegio.

 
Note dell'autrice:
Dopo ere zoologiche sono tornata. Nel frattempo sono successe parecchie cose, è finito Naruto, il SasuSaku è diventato canon, è ricominciata la scuola e sta per arrivare Natale XD Rileggendo la data dell'ultimo aggiornamento ho visto che l'ho fatto prima di Ferragosto, sono passsati un bel po' di mesi XD
Un po' è colpa mia, l'ispirazione non è tantissima; un po' è colpa di altri anime, con cui sono andata in fissa e su cui ho scritto altre fic; poi si è aggiunta pure la scuola ç_ç
Però finalmente sono riuscita a creare un abbozzo di capitolo, non mi convince granchè, Sakura è ancora in viaggio e Sasuke fa pensieri molto intelligenti sul suo momento intimo col petalo, va be' XD Spero che questa pietà almeno vi faccia sorridere.
Grazie mille ha chi recensisce, preferisce, segue, ricorda, legge, sperando che ci sia ancora qualcuno che vuole leggere questa schifezza (tanto per restare in tema col capitolo XD)
Un bacio :3

 
   
 
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