PROLOGO
Gabriel scortò il suo prigioniero fino al luogo stabilito, immerso nell’oscurità più profonda. La guerra era stata lunga, sanguinaria e violenta come non mai. Alla fine, dopo tanto tempo e tanto sangue versato, era tutto finito. I nemici erano stati sconfitti, ma lui, Azrael, non poteva essere confinato con gli altri. La sua malvagità aveva superato qualsiasi limite immaginabile e il suo esercito era stato uno dei più crudeli che si fosse mai visto.
- Sarah è scappata? – domandò Azrael, senza voltare lo sguardo su Gabriel.
Lui annuì. – Sì – rispose senza espressione.
Sorrise, quasi compiaciuto. – Scommetto che ha portato con sé la creatura –
Lo sguardo di Gabriele diventò una maschera d’odio. – Come puoi chiamarla in quel modo? –
Sorrise di nuovo, sempre più divertito: - Perché è così che la chiamate voi altri –
Gabriel avrebbe voluto ucciderlo in quel momento. Azrael aveva gettato via tutto, persino l’amore di Sarah, solo per una gloria che non avrebbe mai ricevuto in vita sua.
- Perché? Avevi tutto quello che si potesse desiderare, eppure hai deciso di rinunciare a tutto, per questo – sussurrò Gabriel, costringendo l’altro a guardarlo negli occhi.
Il sorriso non sparì dal suo volto neanche per un momento. – Tu sai che Sarah verrà a salvarmi, l’ha già fatto una volta –.
Il prigioniero ricevette un pugno in pieno stomaco, e cominciò a tossire.
- Sarah è morta – sibilò Gabriel.
Il sorriso di Azrael si incrinò per un momento. – E la creatura? -.
Gabriel scrollò la testa. – E’ morta anche lei, nessuno farà mai avverare quella profezia –.
Avanzarono ancora di qualche passo nel buio, e alla fine si fermarono. – Ecco qui la tua nuova casa – annunciò Gabriel con aria disgustata.
Lo lasciò, indietreggiando lentamente senza distogliere lo sguardo dal prigioniero.
- Voi non uccidereste mai un’anima che non è ancora stata macchiata da nessun peccato – sibilò Azrael, poco prima che le porte di quell’oscurità si chiudessero davanti a lui.
Gabriel vi si appoggiò, lasciando sfuggire una lacrima al pensiero di quello che lui stesso aveva dovuto fare. Sarah era morta per mano sua, ma in gran segreto aveva protetto la creatura.
Pregò soltanto che nessuno osasse mai risvegliarla.