Giugno 2124
 
Ciao amore mio...
So che le lettere d'amore non cominciano mai in questo modo, ma tu sai che io sono tutto particolare e non volevo cominciare la mia lettera in modo compito, in quel modo che non mi rispecchia minimamente.
Non so bene che giorno sia. Qui al fronte sono tutti uguali. Li passo a stare a testa china, cercando di non mostrare nulla al nemico che potrebbe facilmente uccidermi... ma non parliamo della guerra, non voglio parlare della guerra che ci sta tenendo divisi.
Mi manchi tanto sai?
Mi mancano le tue mani sulla mia pelle, che cercano tutti i punti che mi fanno impazzire. Quelle mani che sanno tenermi fermo quando mi dimeno alla ricerca del piacere supremo, negandomelo ogni volta che lo decidi. E mi manca la tua bocca... Oddio, non posso pensare alla tua bocca qui in trincea. Si accorgerebbero tutti che sto scrivendo a te, il mio uomo, la mia ragione di vita, perché avrei una tenda bella alta e tesa proprio nei pantaloni! Perciò, sì, mi manca la tua bocca, ma non posso elencarne i motivi.
La cosa che mi manca di più, però, è la tua voce.
Hai quel timbro basso, da cantante lirico, che rende stupenda anche la lista della spesa quando la elenchi. Ti basta la voce per farmi diventare duro, bramoso di tutte le cose peccaminose che mi dici, al telefono se sono al lavoro, di persona se vuoi farmi venire senza toccarmi.
Già... la tua voce mi manca tantissimo. Mi manca soprattutto quando mi sussurravi "Ti amo" poco prima di addormentarti, la voce bassa, roca e sonnacchiosa. Quel "Ti amo" mi manca davvero tanto, però mi basta ricordarlo per trovare la forza di andare avanti in questa guerra inutile piena di morti e dolore, come tutte le guerre del passato.
Oh amore mio...spero che questa mia lettera ti arrivi presto e ti tranquillizzi e spero tantissimo che io debba mandarti solo questa perché vuol dire che questa stupida guerra è finita ancora prima che ci sfianchi per davvero.
Ti amo, dolcezza. Ti amo con tutto il cuore.
 
Tuo, Brian