Guardali,
gli occhi del tuo boia, gira il collo e sistemati meglio sul ceppo
scomodo
sotto di te - Sbrigati, mi dolgono i polsi - tenti un'aria di sfida,
uno
sguardo temerario, ma ottieni solo una smorfia smarrita ed una voce
tremante.
L'uomo
incappucciato si china e sfiora la tua fronte con un bacio
che tenti di evitare con le tue poche forze, senti una fitta al collo
mentre
trasforma in un contatto rude quel macabro sfiorare della tua liscia
pelle
contro quella ruvida delle sue labbra screpolate.
Stai
per rimettere il nulla che hai mangiato nell'ultimo giorno e
stringi gli occhi, conscia che non ti risveglierai nella tua stanza
accogliente. D'improvviso guardi la telecamera, che continua a
registrare
l'orrendo evento che sta per compiersi per l'ennesima volta.
-
Hai qualcosa da dire? - ti chiede, rialzatosi rapidamente in
piedi. Con enorme sforzo deglutisci un'ultima volta e scuoti la testa.
A chi
avresti parlato? Alla madre che ti ha disconosciuta? Al padre che non
hai mai
visto? No, non ti staresti mai abbassata a tanto pur di fingere di
essere
amata. Tutti ti hanno voltato le spalle, ecco come sei finita
lì, in ginocchio
su un pavimento di cemento tra le mani di un uomo che ha giocato con te
per
settimane, prima di condurti al patibolo.
Perché
sei
stata abbandonata.
Che
triste ironia, aver studiato legge e finire processata e
giustiziata da un folle.
Hai
aspettato prima ore, poi giorni, infine hai perso il senso del
tempo - hai sperato in vano che qualcuno ti venisse a salvare.
Dunque
è giunto il tuo momento, di pentirti dei tuoi peccati, di
smettere di credere nella tua filosofia di vita quale la Provvidenza ed
esalare
il tuo ultimo respiro.
Sola,
come sei nata, ora morirai.
In
un respiro profondo tenti di calmare il tuo cuore, ancora
tenacemente in funzione e che temevi sarebbe scoppiato in poco tempo
per via
delle orride torture.
Di
colpo viene sfondata una porta, il fracasso sopraggiunge e
senti il tuo animo stillare un'ultima goccia di speranza; il tuo viso
stanco si
apre in un debole sorriso.
È
troppo tardi, ma non lo sai. Forse è meglio così.
Qualcosa
di estraneo incide il tuo corpo, proprio dove non lo puoi
vedere: dietro la testa.
Dunque
quello sarà il tuo aspetto eterno, quello di una donna
capace di morire serenamente, anche se nelle grinfie di un assassino
seriale.
Una persona fiera e coraggiosa.
Per
cui, ancora una volta, incompresa.