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Autore: YukiWhite97    09/12/2014    1 recensioni
Lady Helena è la figlia adottiva del conte Ciel e facendo parte della famiglia Phantomhive arriva il giorno in cui anche lei deve mettersi al servizio di Sua Maestà. Ma cosa succede quando una ragazzina cresciuta nella "bambagia" si ritrova ad affrontare un nemico sconosciuto (o forse non troppo) che vuole ucciderla a tutti i costi? Helena si ritroverà cosi ad affrontare una lotta assieme ai suoi stravaganti amici e soprattutto farà finalmente chiarezza sul suo passato non proprio chiaro...
Genere: Sovrannaturale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri personaggi, Ciel Phantomhive, Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Mpreg
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- Questa storia fa parte della serie 'Lady Helena - The chronicles'
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 Harry correva a perdifiato, cercando di non inciampare, le gambe gli tremavano e ogni passo che faceva gli sembrava difficile.
Stava scappando... Era impaurito... Tutte le sue certezze... La sua protezione.... Tutto era svanito....
Mentre correva si fermò, poiché Helena gli era comparsa davanti all'improvviso.
"Ah! - indietreggiò il biondo - Cosa vuoi? Lasciami in pace!"
"Oh, lasciami in pace? - sorrise - perchè dovrei lasciarti in pace quando ho cosi  tante cose da fare con te!". La lady tirò fuori dal nulla una rosa, molto simile a quella che Harry le aveva donato la sera prima, e gliela porse.
"Puoi riprendertela. Preferisco le rose blu" - sorrise divertita.  Lo guardò dritto negli occhi, incudendogli timore e angoscia, nei suoi occhi rossi ormai c'era qualcosa di diverso... L' adorabile ragazzina che Harry aveva ucciso si era trasformata in un vero e proprio mostro.
"Divorerai la mia anima?" - chiese tremando.
"Oh, assolutamente no! Voglio sfatare questo mito del " i demoni sono buoni sono per mangiare anime". Io sono molto più  superiore di cosi, mi limiterò a rispedirti nel Kuredoru".
"NO! Ti prego! - la supplicò, inginocchiandosi  - divora pure la mia anima ma non rispedirmi li! Non sai cosa significa non poter vivere!"
Se fosse stata quella di sempre sicuramente Nelly si sarebbe impietosita di fronte a quella scena, ma quella volta non sarebbe andata cosi, lei era cambiata anche da quel punto di vista.
"Tu non meriti la vita" - rispose avvicinandosi a lui.
"Ti prego, lasciami stare!".
"Adesso ti farò provare quello che tu stesso hai fatto a me ". Dicendo questo gli lanciò un pugno in pieno viso, costringendolo a stendersi sul pavimento, non solo il suo potere era stato sprigionato ma anche la sua forza fisica era aumentata, adesso poteva fare cose che prima non si sarebbe mai sognata di fare , cose come quella.
"Ah..ahi... La mia faccia" - mormorò il biondo massaggiandosi il naso, dal quale iniziava già a uscire sangue a fiotti, e senza dargli un attimo per riprendersi,la lady gli fu di nuovo addosso.
"Ti faccio paura, Harry?" - fece avvicinando il suo viso a quello del ragazzino che tremava - sai, adesso che ti guardo bene mi accorgo che hai dei bei occhi... Magari potrei cavarteli!"
"Cosa?!" - sussultò. Nelly avvicinò le sue dite agli occhi del biondo, probabilmente glieli avrebbe cavati per davvero se Harry non avesse indietreggiato.
"Smettila, smettila!" - urlò terrorizzato.
"Perché? E' divertente! - sorrise - però aspetta, ho qualcosa di meglio". A quel punto accadde una cosa davvero insolita: Nelly distese le braccia, e improvvisamente iniziò ad uscire da entrambe le mani qualcosa di nero molto simile al fumo, ma era evidente che fumo non era. Quelle scie sembravano tenebre, che andarono poco dopo  a ricoprire il corpo di Harry , il quale si sentì intrappolato, sentì che quelle ombre lo stavano divorando letteralmente, sentiva ogni parte della sua carne disfarsi
"Helena, ti prego - sussultò Harry cercando di convincerla a desistere - tu non sei un assassina, dico bene?"
"Dici bene. Io non sono un assassina. Però sono una Phantomhive e sono per la giustizia. E io dico che tu sei un ostacolo per la giustizia di questo mondo, quindi vai eliminato ma non mi sporcherò le mani di sangue, verrai mangiato dalle tenebre".
Si avvicinò a lui, sussurrandogli qualcosa all'orecchio: "Angoscia". 
"AH! PER FAVORE! Lasciami andare!"- urlò. Si, perchè quelle stesse tenebre sembravano obbidire alle parole della loro padrona, ad ogni sua parola pronunciata era come se le ombre stessero prendendo vita e cominciarono a divorarlo con più frenesia
"L'angoscia è per aver ucciso delle bambine innocenti solo per arrivare a me. E adesso.... Paura... Per aver dato fuoco alla mia casa".
Le tenebre presero ad avvolgerlo ancora di più e Nelly vide il copro di Harry cominciare a disfarsi.
"Per aver ucciso Ila...la mia dolce Ila....DOLORE!" - gridò con rabbia.
"Per avermi ucciso.... BUIO, OSCURITÀ'!"
"Per aver fatto del male ad ogni persona accanto a me... MORTE!". Harry gridò in modo esasperato, come se ogni parte del suo corpo chiedesse aiuto e pietà, e fu in quel momento che le scie nere scomparvero. Miracolosamente però Harry era ancora vivo, malconcio di certo e sicuramente molto più debole, ma vivo.
"Wow - dichiarò Nelly - sei tosto. Bene ,significa che posso divertirmi ancora un po".
Si avvicinò  nuovamente a lui sussurrandogli:"E questo è quello che ho dovuto subire a causa tua. Come ti sembra?"
Il biondo alzò lo sguardo,mostrando delle lacrime: "Io - mormorò ... Volevo solo....vivere..."
"Smettila di piangere, sei pietoso. Inoltre, anche se la tua intenzione è "buona", non è questo il modo migliore per arrivarci. Volevi vivere, ma pensa a quante persone hai portato via la vita!" - fece seria.
" Tu pensi che io sia malvagio, vero?"
"Lo sei..."
"Certo che lo sono... - disse fra se e se come se stesse cercando di convincersi - E' la mia vera natura, la mia indole ,il mio essere, la mia essenza". Dicendo questo si alzò in piedi, anche se era evidente che riusciva a malapena a reggersi sulle gambe. "Avrò ucciso tanta gente, ma non  ci penso neanche a farmi uccidere da te, piccola lady"
"Tecnicamente non ti "ucciderei" visto che neanche esisti. . Ma sarò felice di rispedirti da dove sei venuto".
"MAI!" - urlò. Harry le andò addosso, ritrovando in modo inspiegabile tutta la sua forza e provando poi a scappare, ma ad ogni passo che faceva Nelly  gli appariva davanti come fosse stato un fantasma.
"Voglio giocare  ancora con te, Harry" - sorrise. Dicendo questo si voltò, guardandosi intorno. Nella stanza abbandonata c'erano diverse cose, tra cui un caminetto, diversi divani rovinati, un tavolino e anche una splendida armatura, come una di quelle che si trovavano  nei castelli antichi. Si avvicinò a quest'ultima e come se si fosse trattato di una cosa da niente ,afferrò un pezzo di ferro dall'armatura, la più appuntita. Si voltò di nuovo a guardare Harry sorridendo.
"Indovina cosa voglio farci con questo".
"Ma... Avevi detto che non volevi sporcarti le mani di sangue!" - fece tremando
"E' vero - disse pensosa - però come ti ho già detto non mi sporcherei le mani di sangue, poichè tu non esisti e sei solo una dannata anima in un copro fittizio, dico bene?"
"Se il mio corpo viene fatto fuori allora la mia anima dovrà fare ritorno nel Kuredoru, ti prego, lasciami vivere!"
"Vivere... Vivere ...Non considero la tua una vera vita e non dovresti considerarla tale neanche tu.  E' un qualcosa che cerca di sostituirsi alla vita ma non lo è."
Si avvicinò per l'ennesima volta a lui, reggendo tra le mani quell'arma che sarebbe stata letale

Sebastian e Ciel nel frattempo erano occupati a tenere a bada Micheal, il quale nonostante stesse dando loro del filo da torcere appariva già molto debole, stava piegato su stesso, col fiatone, sembrava stranamente provato da quella situazione.
"Avanti Sebastian, manca poco e cederà" - lo incitò Ciel. Il maggiordomo però, si fermò un attimo a guardare il suo rivale. per tutto il tempo aveva avuto la sensazione di conoscere quel tipo, sentiva di averlo già visto da qualche parte.
"Senti - disse improvvisamente rivolgendogli la parola - perché lo fai?"
"Che razza di domanda - sorrise Micheal - devo proteggere il mio padrone, abbiamo fatto un patto, queste cose dovresti saperle bene".
"Non credo che sia per questo, invece - rispose - c'è qualcosa in te che non mi  quadra e mi provochi una strana sensazione. Sento come se quello che stessi cercando di fare va oltre il divorare semplicemente un' anima... Qualcosa di più grande.."
"Sebastian.. Cosa vai blaterando?" - fece Ciel.
"E' cosi padrone. Ho la netta sensazione che il demone che abbiamo davanti lo abbiamo già incontrato".
"Già incontrato? - fece guardandolo - Ora che me lo fai notare ha qualcosa di familiare ma non saprei".
"Micheal non è il tuo vero nome - costatò Sebastian  - chi sei in realtà?". L'altro maggiordomo stette in silenzio,sorridendo dopo un po. "Beh, caro il mio Sebastian,non ti sfugge proprio nulla -  fece alzandosi in piedi e togliendosi gli occhiali - adesso riesci a capire chi sono?".
Li guardò entrambi mostrando i suoi occhi color oro. Occhi color oro,ecco il pezzo mancante per ricostruire il  dubbio che lo tormentava.
"Lo sapevo - costatò  Sebastian - cos'hai a  che fare tu con questa storia?"
"In realtà è un qualcosa di molto semplice da capire, no? Io non sono del tutto un'estraneo per Harry, anche se lui non lo sa. Però, adesso pensandoci mi rendo conto che se avesse saputo tutto questo non sarebbe successo".
"Saprà - fece Ciel - forse sei ancora in tempo".
"Padrone dite sul serio?"
"Si - fece guardandolo serio - Queste cose  vanno dette e nonostante io odi a morte Harry, lui è un pò come Helena. Gli è stato nascosto qualcosa di molto importante. Mio Dio, non posso credere che sto rinunciando ad ucciderti dopo tutto quello che mi hai fatto, da quando sono diventato un demone mi sono rammollito. Beh, sbrighiamoci a trovarli,prima che cambi idea".

Harry si trovava con le spalle al muro, mentre Nelly si divertiva a minacciarlo, facendolo piagnucolare.
"Sei proprio orribile e pietoso - lo derise Nelly - saresti stato un demone mooooolto debole e infantile".
"Per quanto ancora hai intenzione di farmi male?"
"Non invertire i ruoli, Harry. Qui la cattiva non sono io, sei tu. Io mi sto solo vendicando per quello che mi hai fatto, per l'umiliazione e la sofferenza che mi hai causato. La colpa di tutto questo è solo tua". Il biondo si spostò prima che la lady potesse colpirlo. Si guardò intorno,provò a scappare di nuovo, ma invano. Lei lo guardò:"E' finito il momento di giocare. Tornatene da dove sei venuto". Con un colpo deciso la lady gli lanciò contro la sbarra di ferro dalla punta affilata.
Harry rimase immobile,osservando come la punta affilata mirava al suo cuore, un cuore che se colpito lo avrebbe rispedito all'inferno. Si, proprio cosi, stava per tornare da dov'era venuto.
Era cosi quindi che finiva la sua miserabile "vita?"

Angolo dell'autrice
Perfetto siamo nell'apice del momento.
Cosa accadrà?
Lo scopriremo prossimamente (P.S ADORO NELLY MODALITA' SADICA **<3 )
   
 
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