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Autore: Elly Priest    09/12/2014    3 recensioni
"I suoi occhi erano pieni di risentimento, non li aveva visti mai così prima di allora. Nemmeno per la morte di sua madre.
-Anakyn, il cancelliere Palpatine è il male!
-Dal mio punto di vista sono i Jedi il male!
-E allora SEI DANNATO!
Si guardavano. Il piccolo droide frizzava sofferente. Anakyn si elevava in tutta la sua altezza, la spada laser di fianco.
-Questa è la tua fine, Maestro.
La sua voce era ferma, ma traspariva anche una perversa calma. Kenobi notò che erano vicini alla riva del fiume di magma. Con uno sforzo immane saltò all’indietro atterrando di grazia sulla terra ferma. Dovette combattere per riuscire a non farsi vincere dalla stanchezza, faceva talmente caldo che faceva fatica a respirare.
-E’ finita, Anakyn! Sto più in alto di te!!
-Tu sottovaluti il mio potere.
-Non provarci…
Kenobi pregava tra sé che non lo facesse, gli occhi esprimevano una supplica.
Anakyn piegò le gambe e saltò in aria passando su Kenobi.
Fu tutto in un momento."
Genere: Azione, Drammatico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anakin Skywalker/Darth Vader, Obi-Wan Kenobi, Padmè Amidala, Palpatine/Darth Sidious
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Padme era accasciata a terra, morta o forse no. L’ira di Anakyn aveva provato ad ucciderla, ma Kenobi era accorso in tempo. Anakyn si girò, la luce rossa della lava lo faceva sembrare ancora più oscuro di quanto già non fosse. Il Maestro era intento a portare via la ragazza che era in mortale pericolo, l’altro stringeva la mascella convulsamente.
-Non me la porterai via!
-La tua rabbia e la tua sete di potere l’hanno già portata via, Anakyn!
Giravano in cerchio. Kenobi fissò gli occhi in quelli rossi dell’ ex apprendista.
-Questo Signore Oscuro ti ha corrotto, Anakyn, finchè non sei diventato uno di loro… tu che avevi giurato di combatterli!
-Niente prediche Obi-wan… I Jedi mentono, io non temo il lato oscuro come voi!
Anakyn gli dava le spalle, lo sguardo rivolto verso il fiume di lava. Kenobi si chinò su Padme e scoprì con sollievo che era ancora viva, ma il battito era debole e lento.
-Ho portato pace, giustizia, libertà e sicurezza nel mio nuovo impero!
Kenobi si rialzò spaventosamente meravigliato da quelle parole. Il calore infernale di Mustafar era insopportabile, si asciugò la fronte con la manica.
-Il TUO nuovo impero?! Anakyn, i Jedi sono fedeli alla Repubblica e alla Democrazia! Non mi piegherò mai davanti al lato oscuro… e nemmeno davanti a te.
Anakyn si voltò lentamente, lo sguardo cupo pieno d’odio.
-Se non sei con me, sei mio nemico…
-Solo i Sith vivono di assoluti. Farò ciò che devo.
Kenobi accese la sua spada laser mettendosi in posa Soresu.
-Tu provaci…
Anakyn piantò un salto all’indietro e partì all’ attacco. Da ogni colpo traspariva un’ emozione diversa: Rabbia, Delusione, Determinazione. Paura.
Tutto era un intreccio di fasci di luce blu fuso con il bagliore rosso del magma. L’attacco di Anakyn era impetuoso, veloce e continuava ad avanzare costringendo Kenobi ad indietreggiare in difesa. Il Maestro si accorse in tempo che per un passo sarebbe caduto dalla piattaforma unendosi al calore del pianeta, allora si scansò di lato. Erano in situazione di stallo, tutto ciò che Anakyn sapeva gliel’aveva insegnato lui. I suoi vantaggi erano di esser più giovane e la forza con cui combatteva.
Un passo falso e Kenobi si trovò a metri di distanza con un calcio all’ inguine di Anakyn, ma si rimise subito in piedi. Erano su un ponte sospeso, a destra e sinistra solo lava. La spada laser di Anakyn mulinava in aria più veloce che mai, ma Kenobi era sempre pronto a parare e controbattere. Si ritrovarono in una stanza senza luce. Nell’oscurità vacillavano le luci balenanti delle spade quando si incrociavano, le scintille azzurrine che cadevano sul pavimento di metallo freddo.
Kenobi non aveva tempo per sferrare colpi, ma continuava a stare sulla difesa per non trovarsi qualche arto in meno. Una distrazione e ci avrebbe rimesso la testa. Infatti in un attimo si trovò senza il respiro. Anakyn gli stringeva la gola e lo stava soffocando. Cercava di raggiungere il collo con la spada laser. Kenobi, in un attimo di lucidità, sferrò un potente calcio ed Anakyn che lo allontanò di poco. Entrambi tentarono una Spinta della Forza, ma erano tutti e due molto potenti, finchè in un accesso di Forza non si ritrovarono agli estremi della sala. Accidentalmente Kenobi atterrò su un computer di comando che controllava gli scudi protettivi delle strutture. All’improvviso tutto fu un allarme di pericolo per le piattaforme esposte alla lava che iniziavano già a deteriorarsi velocemente.
Una schivata dopo l’altra si ritrovarono di nuovo all’aperto. Il calore era insopportabile, ma Kenobi cercava di non farsi vincere dalla stanchezza.
Con un salto della Forza atterrò su tubi di raffreddamento riuscendo a stare in piedi a stento. I tubi erano stretti e non c’erano appigli per reggersi. Anche Anakyn lo seguì, all’atterraggio sbuffi di vapore incorniciavano le gambe. Avanzavano lentamente, si stavano studiando. Gli sbuffi di vapore si facevano man mano più grandi ed era difficile vederci chiaro. Solo per un attimo Kenobi evitò di finire senza testa, era una situazione scomoda, allora saltarono giù all’unisono su un ponte sospeso. Anakyn sferrò un colpo dall’alto, ma il maestro fu pronto a parare. Nello stesso istante si elevò un’ enorme vampata di magma che sciolse parzialmente la struttura su cui si trovavano. Era tutto uno scintillio di lapilli, Kenobi sentiva addirittura sfrigolare la barba.
In men che non si dica la struttura intera crollò nel fiume dissolvendosi in forme indistinte e rosse. Kenobi dovette affidarsi completamente alla Forza, perché era saltato dalla struttura alla cieca. Fortunatamente finì su una piccola piattaforma con gli scudi protettivi di riserva attivati. Di Anakyn nemmeno l’ombra, doveva essere caduto nella cascata di lava alla fine del fiume. Si girò e vide all’improvviso il suo Ex apprendista in piedi su un droide volante controllato da lui con la Forza.
-Ho fallito con te, Anakyn! Ho fallito con TE!
-Dovevo capirlo che voi jedi miravate al potere!
I suoi occhi erano pieni di risentimento, non li aveva visti mai così prima di allora. Nemmeno per la morte di sua madre.
-Anakyn, il cancelliere Palpatine è il male!
-Dal mio punto di vista sono i Jedi il male!
-E allora SEI DANNATO!
Si guardavano. Il piccolo droide frizzava sofferente. Anakyn si elevava in tutta la sua altezza, la spada laser di fianco.
-Questa è la tua fine, Maestro.
La sua voce era ferma, ma traspariva anche una perversa calma. Kenobi notò che erano vicini alla riva del fiume di magma. Con uno sforzo immane saltò all’indietro atterrando di grazia sulla terra ferma. Dovette combattere per riuscire a non farsi vincere dalla stanchezza, faceva talmente caldo che faceva fatica a respirare.
-E’ finita, Anakyn! Sto più in alto di te!!
-Tu sottovaluti il mio potere.
-Non provarci…
Kenobi pregava tra sé che non lo facesse, gli occhi esprimevano una supplica.
Anakyn piegò le gambe e saltò in aria passando su Kenobi. Fu tutto in un momento. Kenobi strabuzzò gli occhi, una spada laser gli spuntava dallo stomaco. Non riusciva a crederci: ucciso dal proprio allievo. L’apprendista la disattivò e Kenobi cadde a terra supino. Guardava stravolto Anakyn. No, non era più Anakyn, era qualcos’ altro. La sua voce era flebile e roca.
-Tu eri il prescelto, Anakyn… dovevi distruggere i Sith, portare… equilibrio nella Forza. Eri un fratello per me… ti volevo bene..
In un battito d’occhio Anakyn si riscosse, come svegliandosi dopo un incubo. Aveva ucciso il suo Maestro. All’improvviso si rese conto di cosa stesse diventando. Aveva assassinato bambini innocenti, Jedi innocenti. Padme! aveva cercato di uccidere Padme. Tutto questo per sete di potere. Si inginocchiò e prese Kenobi fra le braccia. Le lacrime sgorgarono da sole. Versó le lacrime che non aveva mai versato. Lacrime di rabbia e risentimento verso se stesso. Lacrime di disprezzo verso il lato oscuro. Le guance coperte di fuliggine erano rigate di pianto, si pentì delle cose che aveva detto. Delle cose che aveva fatto.
Sembrò un pianto eterno, finchè non finì le lacrime fino all’ultima goccia.
Da lontano si stava avvicinando una figura ricurva avvolta in un mantello scuro e pesante. Era sola e pareva molto vecchia e debole all’apparenza. L’Imperatore vide il suo giovane Apprendista che aveva ucciso il Maestro Kenobi. Eccellente, pensò. Arrivò alle spalle di Anakyn, gli mise una mano ossuta sulla spalla. La voce tremolante ed untuosa.
-Ben fatto, Lord Vader. Vieni con me, c’è ancora molto che ti devo insegnare sul lato Oscuro, mio giovane apprendista.
L’Imperatore si incamminò sulla strada sterrata e ripida.
Lato Oscuro… giovane apprendista. No, non lo sarebbe più stato. Anakyn si alzò all’improvviso, fronte corrugata, gli occhi ancora bagnati. Accese la spada laser ed attaccò alle spalle Palpatine. Questi, sorpreso, gridava per il dolore. Affondò più e più volte la spada nel corpo del vecchio Imperatore, finchè non ci fu più segno di vita nel corpo.
Violenza contro violenza. Omicidio per omicidio. Da lì in poi le cose sarebbero cambiate, avrebbe ricostituito l’ordine Jedi, anche se ci fosse voluto un’ eternità.
Morto Palpatine era morto anche il regno dei Sith. Non avrebbe più permesso che una cosa del genere succedesse, a qualsiasi costo.
Guardò il suo Maestro intensamente e lo coprì con il mantello di Palpatine. Prese Kenobi in braccio, un foro al centro del corpo. Al pensiero girò la testa dall’altra parte e gli occhi si fecero lucidi.
-Anche tu eri un fratello per me, Maestro..
Ci era arrivato troppo tardi, ma gli errori commessi in anni non si potevano riparare in un solo momento di redenzione.
Aveva pagato caro il prezzo della sua avidità rendendosi conto troppo tardi degli sbagli commessi. Avrebbe portato con sé per sempre i segni del pentimento, le cicatrici del combattimento ed il ricordo ormai lontano dei momenti felici con il suo Maestro.
Dopotutto la profezia si era avverata: aveva finalmente fermato l’avanzata dei Sith e l’ordine non sarebbe più ricomparso in tutta la galassia. Con lui, l’ultimo detentore della Forza, i Jedi potevano rinascere nuovamente.
 
   
 
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