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Autore: _Briareos_    09/12/2014    0 recensioni
[Appleseed]
Rimasto colpito da alcune scene di Ex machina, ho deciso di sviluppare quello che mi è piaciuto. La storia si svolge prima che Brearios diventi cyborg.
Genere: Generale, Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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fic2 cap12 Ecco finalmente l'ultimo capitolo. Questa fic era il modo per me, di vedere i fatti seguendo la timeline data da Shirow e le info nel manga. Continuerò l'altra fic e ho le bozze di altre che presto inserirò. Spero che questo spaccato sul passato di questi due miei personaggi preferiti vi sia piaicuta. Alla prossima fic.

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"Legame è una relazione, un rapporto o un'unione che non può essere sciolto, rescisso.Relazione così forte da essere indissolubile,che si rafforza con il passare del tempo.Molto spesso lungo il sentiero della vita,vorremmo al nostro fianco una persona che sia degna della nostra fiducia. In un rapporto di amicizia,la base è la fiducia e perchè si formi questa, ci vogliono anni e anni per costruirla in una persona,e pochi secondi per cancellarla del tutto. Ho fatto in me questo insegnamento nello scegliere mia moglie..."

"Cosa fai, bimba..."

Briareos osservava Deunan acciambellata sul divano a tre posti del salotto, intenta a leggere sottovoce il solito libro che l'aveva catturata da quando l'aveva comprato alla base. Aveva la testa poggiata sul bracciolo alla sua sinistra, la schiena rivolta allo schienale e le gambe raccolte verso i glutei con il libro sorretto a mezz'aria. Lo leggeva sempre nei giorni invernali o quando non voleva uscire per il brutto tempo. Come in quel periodo, inizio di autunno. Briareos, notato il malumore della ragazza, andò in cucina e prese una scatola con ciambelle senza glassa ne ripieno. Ne preparò quattro su altrettanti piattini posti su un vassoio in acciaio, prese dal ripiano della cucina cosa gli serviva e iniziò a lavorare sul tavolo. Dopo dieci minuti, preparato tutto, si avviò verso il divano ma lei non diede segno di interesse. Si sistemò nella parte libera, diede due buffetti sul sedere di Deunan per attirare la sua attenzione e posò il vassoio sul tavolino di fronte.

"Sei diventato un patito della mano morta?"

"Ah ah...non è questa la mano morta cara...tu non volevi ascoltare e..."

Deunan lo fissò malamente, poi però si fece scappare un sorrisetto e si mise a sedere, poggiando una tempia sulla spalla di lui.

"Ti ho portato il tuo dolce preferito..."
indicandole il vassoio

"E' il 'tuo' dolce preferito, ragazzone...lo sai che a me piacciono i dolci alla frutta..."

"Cè la frutta anche qui..."

Deunan osservò il tavolino. Sul vassoio vi erano quattro ciambelle in altrettanti piattini, tagliate a metà,  farcite con panna montata anche nel buco e guarniti con pezzetti di frutta secca e frutti rossi con il loro sciroppo. Briareos le mostrò le forchette da dolci con aria  di sfida, come se volesse vedere se accettava l'offerta. DAl canto suo, la ragazzo lo guardò come se volesse dire 'ma mi prendi in giro'? Poi rise.

"Bri, dove la vedi la frutta...per quattro ribes sulla panna montata? Questo è il 'tuo' dolce preferito...tanta panna con guarnizioni su una pasta dolce...non sei bravo a mentire!"

"Oh, con te ho fatto davvero molta, molta pratica sulle bugie...ora mangia prima che venga tuo padre..."

Deunan prese una ciambella e la divorò in pochi minuti, segno che aveva fame. Rimasero a a ridere come stupidi mentre finivano le ciambelle e si impiastricciavano di panna a ogni morso. Poi, finito tutto e ripuliti, rimasero lì a parlare mentre iniziava a cadere la pioggia fuori.

"Bri...manca un mese prima che io debba andare all'Accademia per l'esame...ma ancora non riesco a trovare il modo di dirglielo..."

"Non voglio andare contro Kirl, ma secondo me non dovresti dirglielo...almeno per ora. Ti porterò io all'Accademia e se lo passerai non cè bisogno che torni. Verrai inserita già il giorno dopo. Per adesso pensa solo a questo..."

"E tu che farai...eri indeciso se venire con me o restare con mio padre..."

"NOn pensare a me...so quello che faccio..."

" E cosa pensi...al mese scorso...?"

I due si guardarono negli occhi. Rimasero in silenzio a fissarsi, l'uno in attesa delle parole dell'altro. Poi Deunan alzò l'indice come per dire 'aspetta' e prese il libro che stava leggendo. Briareos sbuffò, lamentandosi del fatto che odiava cosa vi era scritto.

"Nessuno è perfetto. Neanche la luna, è piana di crateri. E il mare? neanche lui, sempre troppo salato. E il cielo? Sempre troppo infinito. Beh, ecco, allora non siamo tutti perfetti, siamo speciali...."

"VUoi parlare di quella volta o cè altro, Deunan?"

"Tu vuoi parlarne? In realtà mi piacerebbe, visto che non ne abbiamo avuto la possibilità..."

"Già, Kirl ci controlla come un cane da guardia...se non fosse che per il gruppo è costretto a muoversi di persona e lasciarmi con la mia protetta, adesso sarebbe su quella poltrona a fissarci in ogni movimento. Che sia degli occhi o altro..."

 "Lo so che di nascosto abbiamo parlato di questo argomento anche se...in maniera generica ma...dimmi questo Bri. Dimmi cosa lega due persone!"
facendolo sbuffare divertito.

"ok...ognuno magari ha la sua visione diversa dell'amore, ma in realtà io sono assolutamente convinto che amare vuol dire voler bene ad una persona. magari in maniera più forte, più completa, più disarmante di un normale affetto. Se vuoi bene ad una persona, le vuoi bene e basta, non hai bisogno di farci sesso. Questo risponde anche alla tua domanda? Ancora non sei convinta di saper capire quando provi certi setimenti?

"Bene...spiegami cosè amare...così, sai...nel caso entro in una pasticceria e un uomo alto, scuro, straniero e misterioso mi colpisce..."
ridendo a crepapelle.

 "Divertente...allora, Amare è preoccuparsi per l'altra persona, volerle stare vicino, dare la propria fiducia e sapere di poter contare su di lei come lei può contare su di te. A questo si aggiunge il sentirsi capiti, avere idee comuni o comunque condivisibili, passare il tempo insieme divertendosi. Completano la cosa l'attrazione fisica che porta inevitabilmente al sesso. Ma una storia, se vuole durare, deve essere basata su tutto il resto, non sul sesso. Non solo sull'aspetto fisico e sbata. Altrimenti è come costruire una casa sulla sabbia, il primo colpo di vento...il primo litigio...spazza via tutto!"

"Quindi è questo che tu consideri i 'legami' e l'amore, giusto? Altri potrebbero non pensarla così...un altro potrebbe pensare il contrario..."

"Si, la maggior parte e sopratutto uomini che per la guerra e i disastri che hanno conosciuto nella vita, potrebbero vedere le cose come...come il mio vecchio amico Virgil...Come ti ho detto tempo fa, il sesso può essere esplicato in due maniere. Uno è l' aspetto di un sesso che è vissuto come "genitalità", ovvero in base a tutti gli impulsi ormonali che percepiscono; l'altro è un "sesso maturo" vissuto come dono d' amore e non come merce di scambio. Per esempio, così lo capisci e non chiedi più " mentre lei gli faceva la linguaccia "una coppia che sceglie di sposarsi e pratica la sessualità  con tutti quegli aspetti che sono considerati importanti fino ai fini della procreazione, è, secondo me, una coppia che ha dato un sano orientamento all' amore vivendo la sessualità come dono di amore. Chi magari, invece, si sposa per esempio perchè ha voglia di poter' dare sfogo a tutte le proprie passioni con il massimo della liberta farà poca strada, in quanto del sesso fatto con amore non ne ha capito nulla! Hai capito?"

"Se una persona fa sesso con un'altra, di base è uno sbaglio? Intendo, solo perchè gli va di farlo...?"

"Bimba, qualè la vera domanda? Sei ancora convinta di relegare il nostro legame a mere descrizioni?"

".....dimmi se quello che è successo il mese scorso è..."

"E' stato un errore?" Deuna lo fissò triste. Si morse il labbro inferiore e abbassò gli occhi. "E' questo che voglio chiarire. Io non sono pentita ne altro. Però da quello che dici, sembra che entrambi abbiamo agito come il tuo secondo esempio..."

"NO! Non osare dire una cosa del genere..."

Briareos posò il braccio sullo schienale del divano e si girò per esserle totalmente di fronte. Le toccò un ginocchio, fissandola negli occhi.

"Se tu pensi una cosa simile, sbagli tutto. Lo so, forse un errore lo abbiamo commesso e ne sono consapevole, ma non era nelle nostre intenzioni. Avevo detto a me stesso che dovevo evitare di fare stronzate finchè non eri maggiorenne, invece ci sono caduto come uno stupido. Ma qualunque cosa noi possiamo dire, cazzo se lo farei altre cento volte..."

Deunan si sorprese nel vederlo sorridere e lo fece lei di rimando, si allungò e lo abbracciò, mettendogli le braccia attorno al collo.

"Quello che volevo sapere era...solo... se siamo stati ignoranti nel considerare il nostro rapporto...insomma, se era il caso di aspettare oppure no..."

"Tu preferivi aspettare?"
alzandosi e prendendo il vassoio

"Non lo so...quella sera sapevo cosa stavo facendo, però..."

"E' normale Deunan...dai, non sentirti in colpa se era quello che volevi. E poi era da un  anno che ne parlavamo...ho sbagliato ad essermi lasciato andare, ma voglio che tu non ti senta in colpa...sopratutto per quella discussione dell'altra sera...ora che Kirl non cè, voglio che tu sappia che quell'addestramento che ti ha fatto fare era esagerato e non voglio che tu continui il tuo allenamento nella nuova base...scusa se ti ho rimproverata per quell'errore...ma volevo andarci con i piedi di piombo davanti a tuo padre e speravo che tu capissi e sostenessi nella recita...In quei momenti e a casa, mentre ormai la cena si quasi raffreddata, avrei voluto sostenerti di più, ma se tuo padre mi manda via i nostri piani finiscono male...Ad essere sincero, quella volta avrei voluto tenerti vicina a me e baciarti per dirti che non dovevi essere triste..."

"Volevi baciarmi?"

"Si.NOn so perchè, ma era quello che desideravo fare più di ogni cosa..."

"Anche quando urlavi contro di me?"

"Soprattutto quando urlavo contro di te. Proprio perchè lo stavo facendo ma non volevo farlo..."

Si fissarono pochi istanti, poi Briareos si chinò per baciarla sulla bocca e andò in cucina, mentre Deunan raccolse le ginocchia tra le braccia. Fissò la copertina del suo libro, lo prese e aprì una pagina con un angolo piegato.

"Con te riesco a raggiungere le stelle solo con un tuo sorriso..."

Ritornò con la mente alla sera di un mese prima al lago. Era la quarta volta che passavano la notte sotto le stelle. Quella volta avevano cambiato menu portando salsicce e salse per riempire i panini morbidi. Avevano anche della crema al cioccolato comprata in un supermercato da mangiare come dolce. Il caldo non era afoso e tra un abbraccio e l'altro erano stati insieme più di quanto dovessero. E anche quella sera, lei aveva portato quel libro. Dopo aver fatto l'amore, Deunan non era riuscita ad addormentarsi al contrario di Briareos, e mentre lui respirava dolcemente sulla sua spalla nel pieno del sonno, lei leggeva delle pagine alla luce del bivacco. La stessa pagina di pensieri dell'autore riportava anche un'altra frase.

"Sono stanco delle persone che mi giudicano senza conoscere la mia storia."

Si mise a rileggere quelle parole, mentre ripensava a quello che avevano vissuto insieme quella notte e si chiese cosa sarebbe accaduto non appena lei sarebbe andata via. Sia per quel rapporto adanto oltre. Sia perchè non voleva che Briareos restasse con suo padre. Le aveva detto che poteva scegliere tra partire con lei definitivamente e trovare il momento giusto salutando davvero suo padre un'ultima volta. Ma era proprio la questione di suo padre che le portava paura, briareos gli era troppo attaccato per l'amicizia. Non sapeva cosa sarebbe accaduto se Kirl l'avesse scoperta prima di venir accettata. Mentre rifletteva, udì la voce di Briareos dall'altra stanza che le chiedeva cosa volesse per cena. Deunan sorrise, si alzò vedendo dalle finestre la pioggia che colava in rivoli sul vetro e andò da lui, per cucinare insieme.

2122 - Ottobre

Deunan e Briareos erano in una macchina in prestito per raggiungere l'accademia di Polizia di San Francisco. Il tempo non era dei migliori ma come ci fosse stato un miracolo, il violento acquazzone sembrava essere sparito da un'ora buona. Entrarono in città e giunsero davanti l'edifcio dove ad aspettare Deunan, vi era un test. Briareos si fermò al parcheggio, spense il motore e la guardò. Sembrava tesa e nervosa e fissava la costruzione con aria grave.

"COme va, sei pronta?"

"Forse...ma devo andare...mi raccomando Bri. Questa sera..."

"Tranquilla. Ti telefono all'ora di cena. Sei sicura che non vuoi che rimanga? Non mi va di lasciarti negli alloggi temporanei, sopratutto da sola."

"Sono dormitori destinati al periodo degli esami. Non sono sola e sarà controllato. Tu piuttosto. Vuoi davvero continuare a lavorare con lui?"

"Si, un anno solo bimba. Il tempo per te di finire il primo anno e poi verrò qui e mi presenterò per un lavoro in polizia o ovunque possano prendermi con le mie qualifiche. Starò bene..."

Deunan  lo guardò preoccupata, ma fece segno di assenso con la testa e fissò lontano.

"Deunan, verrò a trovarti appena posso.  Promesso..."

"Non è questo...dovrai prima mentirgli dicendogli che sono scappata con la tua moto e sei venuto a cercarmi, ma ormai ero all'accademia e  non ti facevano entrare...mi auguro che non venga a prendermi di persona..."

"Non pensarci. Vai..."

Briareos le carezzò la testa, poi le fece capire di calmarsi e l'abbracciò. Lei ricambiò e poi uscì, dirigendosi nell'edificio dopo essersi voltata varie volte. Briareos sentì vibrare il cellulare e sospirò, preparandosi a mentire.

Dieci mesi dopo

Briareos si trovava in un hotel in centro. Disfava la sua valigia con la biancheria dopo aver sistemato le armi che aveva montato. Il suo cellulare squillò in quel momento e lasciando tutto sul letto, rispose immediatamente dopo aver visto il nome sul display.

"Bimba...come va..."

"Solito schifo...ma sono contenta, sai?"

"Davvero? Racconta..."

"Prima dimmi che stai facendo..."

"Nulla. Sono all'hotel. Preparo tutto in attesa di tuo padre..."

"Perchè non vuoi venire qui...?"

"Non ora piccola...solo questo lavoro e sarò lì il prima possibile..."

"Vorrei che venissi come l'altra volta..."

"Mh...se non sbaglio quella volta è finita a letto..."

"Ah..strano, non lo ricordavo..."
ridendo in sottofondo.

"Davvero? Io si...se non sbaglio a casa di tuo padre mesi fa, mi avevi detto che non sapevi se era una buona idea. O sbaglio?"

"Andiamo Bri, mi manchi. E' uno sbaglio?"

"Ah ah...cosa devo fare con te...Verrò, tranquilla. Sarò al solito hotel vicino l'accademia."

"Promesso?"

"Promesso...tranquilla...che volevi dirmi..."

"Ok...sarò trasferita al centro addestramento speciale , dopo sette mesi dalla mia prima uscita in servizio. Ci pensi?"

"Bè, sarà tra sette mesi...e sei gasata da ora?"

"No, sette mesi dopo la mia prima uscita in servizio...non so che cosa mi ordineranno di fare ma...non starò più qui..."

"Non ti piace il dormitorio comune vero?"

"No...mi piaceva di più quando avevo un piano tutto per me..."

Briareos rise. Parlarono ancora pochi minuti, poi si avvicinò alla finestra e scorse Kirl che tornava da una ricognizione per la missione in corso. Briareos le disse che non potevano più parlare e tornò a sistemare la valigia. Kirl bussò e Briareos lo fece entrare.

"Allora, sei pronto?"
domandò l'uomo entrando di filata.

"Quasi...cosa hai scoperto di importante?"

"Prima dimmi chi era al telefono?"

"Di cosa parli..."

"Andiamo Briareos. Ti ho visto alla finestra. Questo non è un hotel di lusso  e non è così alto da imperdire la vista di chi è alla finestra. Ho visto che eri al telefono..."

"Kirl io..."

"Chi era...era lei vero? Non sono stupido. So che tu l'hai aiutata!"

Briareos rimase senza parole, non sapeva che dire e non voleva peggiorare la situazione.

"Ascolta,  non voglio parlare di questo proprio ora. Sto andando alla base perchè mi sono dimenticato dei fascicoli, ma mi accompagna Acosta. Vienimi a prendere tra un'ora e mezza..."

"Ricevuto..."

"Sistema le valigie, parliamo di quella cosa dopo..."

Briareos lo salutò e lo vide andar via. Chiamò Deunan e le disse che entro domani mattina sarebbe arrivato all'hotel che lei conosceva e le disse di raggiungerlo nel pomeriggio. Le raccontò anche la situazione con Kirl e la rassicurò sul fatto che dal giorno successivo, loro con l'uomo non avevano più nulla da fare. La salutò e guardò l'olorogio. Sorrise nel pensare che lei guardava il suo identico, sperando che arrivasse l'ora di ripartire da zero lontano da tutto.

Un'ora dopo, era alla base, come chiamavano la struttura dove avevano creato il loro gruppo di professionisti. Accostò l'auto nel parcheggio esterno e andò a cercare Kirl dove sapeva sarebbe stato. Salutò alcuni ufficiali, poi aprì la porta in pesante ferro e entrò nella zona addestramento. Molti uomini stavano affrontando il perscorso guidato, altri attendevano con la tuta antiproiettile e l'equipaggiamento base il loro turno. Alcuni di loro lo accolsero felici, chiese loro se avevano visto Kirl e gli dissero che era in ufficio. Gli dissero che per tutta la mattina vi erano stati problemi con il meccanismo delle sagome ma lui rispose che erano forse da sistemare e che avrebbe chiamato l'addetto.
Mentre stava andando, alcuni uomini ebbero un incidente con alcune sagome che iniziarono a esplodere, sparandosi a vicenda per errore. Urla e confusione riempirono il luogo. Briareos cerco di aiutare un ferito,  gli dissero che il più grave era Torque, a cui era esplosa una sagoma addosso. Lo raggiunse, aveva delle schegge di legno in volto e gli occhiali di protezione pieni di spaccature. QUando Briareos lo controllò, l'uomo rantolò muovendo le labbra, qualcosa iniziò a rotolare dal lato sinistro e il ,ragazzo ebbe il tempo di urlare di scappare agli altri. Una bomba a mano, che era legata dall'anello alla giacca, si era impigliata all'arma tramite il filo e la spoletta si era sfilata. Briareos cercò di tirare via Torque, ma l'esplosione prese in pieno chi era nelle vicinanze.

Cinque ore dopo.

Deunan correva a perdi fiato per i corridoio dell'ospedale. Quando giunse al reparto giusto, trovò la zona accettazione con una infermiera e chiese nervosamente dove si trovasse Briareos. L'infermiera le chiese di calmarsi ma iniziò a urlare chiedendole la stanza. Da una porta alla sua destra, Deunan si sentì chiamare. Era Kirl. Le disse di calmarsi e che Briareos era in coma nella stanza da cui era uscito e le condizioni non erano gravissime ma si doveva aspettare. Deunan non lo considerò ed entrò. La stanza bianco asettivo odorava di neomercurocromo, che era il disinfettante per uso topico dermatologico che lei odiava ogni volta che si feriva. Oltre il bagno e una cassettiera alla sua sinistra, Deunan scorse il letto alla sua destra circondato da flebo e apparecchiature mediche. Il corpo era completamente bendato e pieno di tubi, abbandonato sulle lenzuola bianche. Si avvicinò lentamente, un passo dopo l'altro finchè non gli fu vicina. Completamente ricoperto di bende, da non far vedere un centimetro di pelle, Briareos respirava tramite le macchine. Varie sacche di liquidi diversi alimentavano i tubi che si insinuavano sotto le bende fin nella sua pelle. Deunan respirò profondamente e all'ungò una mano per prendere quella del ragazzo.

"Ferma...anche se ha le bende, non ha più porzioni di tessuto. Se lo tocchi, anche se in coma, potrebbe provare dolore..."

"Cosa cosa gli è successo..."

"Doveva venirmi a prendere alla base. Era venuto a cercarmi nel campo di addestramento ma cè stato un incidente...per salvare Torque è finito nel mezzo dell'esplosione..."

"Esplosione? Come è potuto accadere..."

"Come ti ho sempre detto, Deunan...gli incidenti durante gli addestramenti sono il primo pericolo per un soldato e in molti casi un ottimo modo per risolvere dei problemi..."

Deunan sapeva a cosa si riferiva. Sia Briareos che suo padre le avevano sempre raccontato di come, per vari motivi, si sfruttavano eventi o casi all'apparenza accidentali, per togliere di mezzo o mandar via persone non gradite. E risultati mortali fioccavano come niente, diceva sempre Kirl. Ma potevano capitare incidenti mortali anche con il massimo dell'attenzione.

"...la stima?..."

"...tre morti, due feriti di cui uno proprio Briareos...il corpo di Torque gli ha salvato la vita, fin da ora..."

"... l'ho scoperto solo perchè ho chiamato Briareos visto non sentivo sue notizie da ore, ma mi risponde quell'idiota di Avila...proprio a lui dovevate consegnarlo..."

"Sono stato io ad aver affidato ad Avila gli oggetti personali di Briareos. E' uno dei miei uomini migliori!"

"MIgliore? Lo dici tu...se è stato sbattuto fuori da Neo-Swat cè una ragione..."

"NOn mi interessa chi lo ha buttato fuori...ho lavorato con lui e so quali sono le sue abilità"

"Fai come vuoi,..."

"E tu?...Sei scappata da casa per entrare in Polizia. E so che che è stato Briareos a darti una mano. Darmi fiducia ti costa tanto? Ho sacrificato anni per tenerti al sicuro, il mio lavoro e la mia reputazione affinchè non ti accadesse niente. E sparisci per diventare carne da macello in questo mondo andato..."

Deunan  rimase ad ascoltare ma non disse niente. Continuava a fissare il ragazzo in coma, dando le spalle a suo padre. Quando lui non ottenne nulla, le disse solo quanto fosse deluso e andò via.  Rimase da sola, notò che nella stanza non vi erano fiori, oggetti che potessero dare un che di calore all'asettico ambiente. Il ticchettio dell'orologio era uno dei rumori meccanici che poteva sentire attorno a se. Si chiese cosa potesse fare per risvegliarlo, ma più pensava e più il tempo passava. Giunta l'ora di cena, rimasta a fissarlo sulla sedia bianca, vide entrare Gigars silenziosamente. Le disse che non voleva disturbare, ma era preoccupato che per ore lei fosse rimasta a vegliarlo senza fare una pausa. Le disse che sarebbe rimasto lui a far compagnia a Briareos e la accompagnò alla porta. Le chiese di andarsi a cambiare, visto che indossava ancora la divisa dell'accademia, e di fare una cena sostanziosa per riprendersi da tutta la giornata chiusa nella stanza. Lei ubbidì e uscì, andando al dormitorio per un paio d'ore, finchè non si sentì meglio e tornò all'ospedale. Suo padre Kirl, era fermo nella sala d'aspetto e mentre fumava, parlava con alcuni uomini che lavoravano con lui. Riconobbe Avila e Acosta, gli altri li conosceva solo di vista. Nonostante i loro sguardi, passò oltre e entrò nella camera. COme aveva detto, Gigars era intento a leggere una rivista sulle armi nel silenzio assoluto mentre lo controllava. Deunan prese una sedia e si accomodò vicino il letto, chiedendo solo all'uomo se vi erano stati cambiamenti. Con la risposta negativa, terminò il dialogo e per qualche ora lei rimase a vegliare Briareos. Dopo mezzanotte, Kirl entrò nella stanza e vide sua figlia addormentata con la testa poggiata sul letto, sorretta dalle braccia incrociate mentre le macchine facevano rumori strani. Di colpo, alle spalle, entrarono delle infermieree chiesero a tutti di andar via. Kirl svegliò Deunan e anche se continuò a rifiutarsi, la trascinò via dalla stanza. La ragazza non voleva lasciare Briareos, ma non permettevano a nessuno di tornare nella camera. Passati quindici minuti,  dopo che Gigars riuscì a far calmre Deunan con una cioccolata e una coperta sulle spalle, le infermiere e il dottore fecero uscire in un lettino-barella il corpo bendato di Briareos, trasportandolo in un altro reparto. Kirl fermò il medico.

"Scusate, il paziente si è svegliato ma per le lesioni subite ha perso gran parte della pelle su tutto il corpo, può udire ma in maniera debole per la perdita del padiglione auricolar , il viso ha subito mutilazioni. Dagli esami fatti quando è arrivato, non credo sia possibile salvare gli arti. Forse sono una gamba, ma dobbiamo controllare dopo queste ore in che condizioni si trova...è sopravvissuto per miracolo ed è vivo attualmente perchè collegato a macchine salva-vita. Uscito dal coma, stiamo provvedendo a praticargli le cure necessarie per verificare le sue condizioni generali. Fra qualche ora vi farò chiamare...ora scusate, devo andare..."


Dieci ore dopo.

Tutti mezzi addormentati nella saletta, vennero svegliati dalle infermiere. L'operazione e i controlli a cui Briareos doveva essere sottoposto erano terminati ed era stato portato da un'ora nella sua camera. Deunan corse nella stanza senza aspettare che l'infermiera finisse e vide sul letto un corpo  coperto da una pesante coperta fino alla testa, che era coperta da parti metalliche chiare. QUando entrò, la figura girò la testa verso la ragazza e rimase a fissarla. Era l'unica cosa visibile oltre poco sotto il collo. Si avvicinò al letto, sempre seguita da quella figura metallica, mentre Kirl con Gigars e Acosta precedevano il medico. Quando Deunan pronunciò il suo nome, Briareos mosse la testa di lato e la salutò con un timbro di voce metallico e gracchiante,sconvolgendola.

"Scusate...sentite, ancora non abbiamo calibrato il sintetizzatore vocale per rendere la voce chiara e simile all'originale. Per il resto per ora è stabile ma..."

"...cosa vuol dire ma..."

Deunan urlò al medico chiarimenti, ricevendo un rimprovero da Kirl che però non considerò. Gigars si frappose tra loro, evitando litigi in quel momento. Briareos chiese, con la voce ancora da sintonizzare, di calmarsi e non far confusione. Deunan gli chiese come si sentisse ma Briareos non rispose. Allora il medico si avvicino ai presenti con una cartella e una penna.

"Si è in parte ripreso per le modifiche temporanee che abbiamo applicato al suo corpo ma...non vivrà molto. Attualmente non può muoversi, a parte la testa per il sistema cyborg applicato...Abbiamo bisogno di una firma di qualcuno di voi, per avviare l'operazione di modifica del corpo al livello successivo..."

"Cosa vuol dire...che Briareos morirà?"

Il medico fissò la ragazza seduta vicino al letto, cercando di usare le parole adatte.

"Si...questa procedura temporanea la applichiamo come terapia di base per far vivere il paziente le ore necessarie a capire il quadro clinico. Ma non ce la farà altre massimo...otto ore circa. Dobbiamo iniziare l'a procedura di conversione del corpo in cyborg. Solo così vivrà..."

Deunan osservò Briareos con le lacrime agli occhi. Non riusciva a credere alle sue orecchie e sapere che quella forma poteva essere quella definitiva. Il medico disse che in base alla forma del volto, si era scelto quel design della testa. Tutto il suo corpo sarebbe stato protetto da strati di materiale artificiale modellati ah hoc. Gli organi interni e le ossa che non necessitavano di cambio in nuove di materiale resistente, venivano avvolti dalla nuova massa muscolare e la nuova pelle artificiale con sensori, in grado di avvertire le stesse sensazioni come se fosse vera. Gli occhi, sarebbero stati cambiati con ottiche capaci di zoommare e con lenti speciali. Altre migliorie avrebbero dato a Briareos un corpo nuovo per soppiantare la perdita. Il sistema stava per essere migliorato e con lui, le procedure per la messa a punto avrebbero richiesto davvero poco tempo.

"QUindi se farete questa operazione non morirà ma potrà camminare e fare tutto come prima?"

"Si ragazza. Tornerà a vivere. Ma ci vorrà un anno perchè sia al cento per cento e il suo nuovo corpo sarà completo"

Briareos voltò la testa verso Deunan che, alla vista della sua condizione, si mise a piangere sul letto disperata. Kirl prese la cartella e la penna e firmò, se ne andò poco dopo e lasciò Deunan e Briareos da soli.

"Perchè, Briareos...perchè..."

mentre il ragazzo poteva solo pronunciare il suo nome senza potersi muovere.


Un mese dopo.


"Vedo che sei ormai quasi guarito...mi spiace per l'accaduto. Avrei voluto parlare con te prima...ma volevo che tu fossi in forze..."

"Cosa volevi dirmi Kirl..."

"Sono felice che tu stia bene. Hai perso molto per quell'incidente ma ora...avrai un corpo nuovo in linea con le tue precedenti abilità...almeno questo è confortante..."

"Dovrò fare mesi di riabilitazione...ancora non sono in grado di fare tutti i movimenti normali, ma pare sia solo l'abitudine del mio cervello agli impulsi artificiali...mi hanno edtto che quando uscirò di qui sarò in grado di fare movimenti fini e delicati, i più difficili...sarò in grado di controllare questo corpo come l'originale!"

"Ce la farai...non sei un pappamolla come alcuni...sei forte più di quanto immagini..."
rilasciando boccate di fumo dalla sigaretta.

"Cosa volevi dirmi davvero, Kirl..."

L'uomo lo fissò serio, come a volersi abituare alla nuova condizione del ragazzo. Poi allungò la mano verso la schiena e con un click, portò la mano davanti il viso di Briareos. Il ragazzo mise a fuoco con le lenti pochi secondi, rimanendo fermo a fissare l'oggetto davanti a sè.

"Cosa vuoi fare Kirl..."

"Tu volevi che lei andasse via...perchè...!"

"Kirl...non volevo che andasse via. Ti ho fatto notare per anni, che i tuoi metodi non erano idonei a proteggere Deunan. Passi il tenerla in zone sicure, ma portarla allo sfinimento in ore di addestramento come uomini il doppio dei suoi anni..."

"E tu sai perfettamente il motivo...non hai figli ragazzo mio, non puoi capire. QUando un giorno ne avrai almeno uno, dirai che avevo ragione..."

"Perchè mi punti addosso la tua pistola allora..."

"perchè ci sono tante cose  che non sono riuscito a mandar giù in questi anni...ma proprio perchè sei tu, non ho la forza di premere il grilletto...e poi ho visto lei piangere come non l'avevo mai vista sul tuo letto. Anche quando il medico disse che potevi salvarti, piangeva disperata per quello che hai perso...e mi sono chiesto se per me lo avrebbe mai fatto se fossi stato al tuo posto..."

"Sei suo padre...dice che ti odia per averle tolto l'infanzia, ma un padre è sempre il primo individuo importante per un bambino...e non può mai cambiare..."

Kirl iniziò a tremare, agitando così la pistola.

"Briareos, dimmi almeno una valida ragione per cui io non debba sparare..."

"...non saprei cosa dirti...ammetto che in alcuni casi ti ho mentito ma era solo per aiutare Deunan...volevo vederla felice..."

"Felice...ha perso la madre, ha perso tutto per l'atrocità dell'uomo...e tu, un uomo, vorresti darle felicità?"

"Tengo a quella ragazza più di quel che tu creda...non ho motivo per mentirti su questo..."

I due uomini rimasero a osservarsi senza muoversi. Kirl fissava ogni centimentro di quel corpo artificiale che proteggeva cosa restava dell'uomo con cui aveva condiviso tutto. La rabbia e la delusione, per non essere considerato importante dalla figlia, volevano sfogo e vendetta. Ma qualcosa nella testa gli diceva che forse l'uomo, che veniva prima di lui per colei che amavano entrambi seppur in modo diverso, aveva pagato fin troppo. Alla fine, abbassò la pistola e con l'indice porse l'arma al ragazzo tenendola per l'anello del grilletto.

"Tieni...è un mio ricordo per Deunan...giurami che al mio posto, la proteggerai più della tua vita..."

"Kirl, che stai facendo..."

"Non posso avere l'amore e la considerazione di mia figlia...sarebbe inutile continuare ora che è maggiorenne! Per questo abbandono questo posto e vado via. Con Gigars. andremo a lavorare altrove...è la cosa migliore..."

Briareos prese l'arma e  fissò la Colt 1911 che Kirl teneva sempre con se. Era l'arma da cui non si separava mai e gli sembrava strano che la consegnasse a lui come dono per la figlia. A nulla valsero le richieste di spiegazione. Kirl gli disse solamente che con l'età, non era più in forma e non era più in grado di condurre la vita avventurosa vissuta fin a quel momento. Avrebbe vissuto a modo suo, lontano da sua figlia che non lo considerava. Briareos si scusò per la ragazza ma Kirl gli disse addio e uscì, augurandogli il meglio per la riabilitazione. Briareos si chiese se lo avrebbe visto almeno una volta. E se Deunan avesse mostrato dispiacere per quell'addio. Dopo pochi minuti, Gigars entrò. Gli annunciò il suo viaggio imminente con Kirl e gli dispiaceva di lasciarlo solo. Ma per i suoi punti di vista, la persona che poteva farlo guarire era Deunan. Con Kirl depresso e pieno di odio come in quel momento, sarebbe stato peggio. Briareos gli raccontò cosa fece e disse Kirl, ricevendo scuse per quel comportamento.

"Non è colpa di nessuno amico mio...gli ho mentito, ho cercato di prenderlo in giro per i miei interessi...non posso dargli torto..."

"Credo che tu abbia pagato fin troppo, Briareos. Guardati...ad ogni modo, so che ti lascerò in buone mani. Quella ragazza è la tua fortuna, Bri. Nessuna donna che ho conosciuto nella mia vita, vedendo come eri ridotto, sarebbe rimasta fino ad ora. Si sarebbe volatilizzata, avrebbe continuato la carriera e trovato un altro belloccio. Classico esempio della fiducia in quelle persone  per cui, solo per la bellezza o cose effimere, ti considerano. Ma guai se ti capita qualcosa e perdono cosa hai per loro o peggio, non vogliono perdere tempo quando potrebbero trovarne un altro là fuori!...Ecco perchè non ho voluto fare la pazzia...il matrimonio...bah!"

"Ieri mi ha detto che il suo superiore le dava problemi per venire a trovarmi..."

"Rischia la sua sicurezza futura per starti accanto...quale fortuna vuoi ancora? Essere considerati, e anche se non ci credo a questo, amati nonostante questo...non perdere quest'unica cosa che hai..."
indicando il ragazzo, facendogli capire come non sempre le cose belle le avevano tutte le persone.

"Gigars, io avrei preferito che lei non facesse sciocchezze. Se venisse cacciata, cosa potrebbe fare? L'unica cosa che conosce è l'arte della guerra..."

"Se vogliamo prenderla sul divertente, almeno è un'artista..sai, arte...della guerra..."

"Non fai ridere...sono serio!"

"Va bene...era per non salutarci con le solite cose tristi...sai comè...Ad ogni modo, terrò gli occhi aperti su Kirl...tu resta con quella piccola disgrazia...sono sicuro che per voi andrà tutto bene. Stammi bene ragazzo..."

"Ringrazia Kirl per aver pagato tutte le cure  e la riabilitazione...non era affatto poco..."

"Lui è arrabbiato ma ti considera ancora un amico e una persona fidata. Si sente tradito per via della figlia ma non può dimenticare quello che hai fatto per lui! Mi ha detto...che sa di lasciare Deunan in buone mani. Ciao Briareos, cercate di farvi una vita vostra."

Gigars diede un'ultima boccata alla sigaretta e uscì, chiudendo la porta alle spalle, lasciando solo il ragazzo a pensare.


Il pomeriggio stesso, Deunan andò a far visita a Briareos, portando le sue ciambelle preferite con panna.

"Guarda che ti ho portato...innanzitutto questo..."
porgendogli l'orologio.

"Il mio orologio...si è salvato..."

"Quasi...l'ho fatto riparare...ora è come nuovo..."

"Mh...ora io e lui siamo simili...Gigars aveva ragione..."
ricordando le parole dell'uomo e come si sentiva paragonandosi a un orologio.

Un cyborg  in una stanza d'ospedale,  un ex uomo che non si era ancora pienamente adattato ad essere composto da tre quarti di parti meccaniche. Riflettendo, Briareos sembrava trarre conforto in un paio di cose dopo quanto accaduto. Le sue abilità date dall'esperienza, che cercava di sfruttare per i suoi lavori e per proteggere Deunan. Le cose a lui care, come la ragazza stessa e gli oggetti che lo facevano sentire 'vivo' e, come una delle prove del suo essere ancora umano, la possibilità di mangiare e di bere per sopravvivere. Il poter gustare quei cibi che arrivando in america, aveva imparato ad amare.
Briareos ricordò inoltre il giorno che Gigars gli regalò quegli orologi, constatando che ora indossava un orologio analogico a bassa tecnologia, quando egli stesso era un cyborg high-tech fresco di conversione. "

 "...ha un battito cardiaco, proprio me...siamo uguali e diversi allo stesso tempo..."
affermando quasi a se stesso che era ancora in parte umano e manteneva un sistema cardiovascolare.

"...entrambe le "macchine" sono appena state "rotte"....e riparate...è questo che vuoi dire?..."

"Lui è più resistente di me.Quanto era danneggiato? Siamo le due facce meccaniche/vive che si sono rincontrate...cazzo, sembro Gigars..."

"Se tu pensi così, non uscirai mai di qui. Ragazzone, SEI umano. SEI un uomo....ti hanno solo salvato dandoti una pelle nuova per continuare a vivere...io non posso lamentarmi, sei ancora con me..."

"GIà..."

"Non fare il broncio...e mangia queste...sono le migliori della città..."
dandogli una ciambella farcita.

"Hai intenzione di farmi venire colesterolo alto? Non potrò mai soffrire di maniglie dell'amore e abosità, ma bimba...mi hanno detto che dovrò usare accorgimenti per mangiare da ora in poi.."

"In che senso..."

"Potrò mangiare normalmente con le posate e in piccoli bocconi.Per bene, da oggi dovrò usare la cannuccia..."

"QUindi...il tuo viso da oggi è questo?"

"Si, mi hanno creato questo stupendo  corpo solo per me...e sai cosa? Sembra che io sia sopravvissuto grazie a un sistema che non tutti riescono a tollerare..."

"cosa significa..:"

"Il dottore...ha detto che tutti quelli che hanno ricevuto un corpo come quello che ho attualmente, sono morti...io sono il primo a cui questi componenti non hanno creato problemi...si chiama Hecatonchires system...il mio corpo si è abituato subito! Mi hanno detto che potevo rigettarlo come tutti...invece adesso è mio..."

"Una fortuna allora, ragazzone..."

"Già...credo che avrò un corpo nuovo che dovrà aiutarmi a tenere a bada te e le tue forme di pazzia..."

"Ogni mia pazzia serve a qualcosa. Ogni volta che ne faccio una ricordati  che è perchè ho bisogno di scappare da qualcosa e questo è l' unico modo per farlo!!...e poi, è per questa mia caratteristica che ti piaccio.."
stampandogli un bacio sulla bocca.

"Questo mi fa piacere...ma dimmi, come è finita con i problemi all'accademia..."

"Nulla, solo che il mio cuscino può prendere una laurea di psicologia...per tutto il tempo che passo a tenerlo stretto e che mi ascolta...non sono d'accordo con l'idea che venga qui da te...per loro tu non sei un mio parente...pensa che mi hanno detto che se era mio padre avevo due mesi di permesso...che schifo..."
addentando bocconi di ciambella.

"Ci sono rischi...?"

"NOn per quello..."

"Perchè che vuoi dire..."
abbassando le orecchie depresso

"Bè...mi sono lamentata di alcuni lavori che ci hanno ordinato di eseguire e sono stata ripresa..."

"Avrai conseguenze per questo...?"

"Per ora solo richiami...ma mi hanno ordinato di non venire più a trovarti...dovrei restare all'accademia..."

"Allora è meglio se non rischi..."

"Bri, io non posso lasciarti qui da solo...anche se vengono mio padre e Gigars io..."

"Non verranno più..."

Deunan si voltò verso di lui sorpresa. Rimase con il pezzo di ciambella nella forchettina per poi posarla sul piattino.

"Kirl mi ha detto addio... e mi ha dato questa per te..."

Le consegnò l'arma e lei la fissò titubante. Chiese spiegazioni e Briareos le raccontò tutto. Deunan prese l'arma e la mise nella cintura al posto di quella d'ordinanza che non poteva portare fuori servizio. Salutò Briareos dicendo di avere un impegno e lo lasciò solo.

2123    

Deunan veniva trasferita al centro addestramento speciale , dopo sette mesi la prima uscita in servizio. Tuttavia, dopo tre mesi, abbandonava il suo posto per problemi con i superiori e incompatibilità lavorativa. Briareos entrava nel centro di riabilitazione. Vennero terminate per il sistema Hecaton  nuovi miglioramenti e Briareos terminava la riabilitazione e la messa  a punto uscendo come cyborg completo.

Pochi giorni dopo.

"Bimba...sei pronta?"

Deunan finita la doccia si vestì, mentre il compagno l'attendeva sul letto della stanza che avevano preso per qualche giorno. Si chiese se doveva lasciare il letto disfatto in quella maniera o per lo meno nascondeva cosa avevano fatto. Vide Deunan uscire asciugandosi i capelli.

"Si...prendo le mie cose e possiamo andare..."

"Non vuoi ripensarci? Potrebbero prenderti e..."

"No...non dopo cosa ho visto...non su cosa ci chiedevano di fare sui civili..."

"Lo so...però magari mansioni minori...o..."

"NOn voglio...."
sistemando la borsa.

"Va bene...allora, dove andiamo?"

"Ovunque, basta che non sia qui...voglio trovare quel luogo che viene chiamato l'Utopia...forse è lì il nostro paradiso..."

"Pensi che ci sia davvero un posto del genere?"

"So che possiamo trovarlo...so che dobbiamo trovarlo...se tu lo vuoi..."

Deunan posò per terra la borsa e si avvicinò a Briareos. Lo abbracciò e poi gli chiese se voleva seguirla nella ricerca.

"Ovunque vai tu, ci sono anche io...sarà l'inizio del nostro viaggio, quindi?"
alzandosi baciandole la fronte

"Non so quanto durerà. Potrebbe essere dietro l'angolo..."

"Ah come Itaca...peccato che non ho una mia Penelope ad aspettarmi..."
scompigliandole i capelli per poi prendere la sua borsa da terra.

"Sai che non sono molto d'accordo sul fatto che il mio uomo abbia un'altra donna, vero?"

"Ah ah...magari se troviamo il nostro paradiso, troverai un fusto che ti farà perdere la testa e mi dirai 'vai per la tua strada'...."

"Se ne ho già uno non ne ho bisogno..."

I due si guardarono ridendo.

"A proposito...ora che hai terminato la riabilitazione, come ti senti? COme va con il tuo nuovo corpo?"

"Sto bene. Sembra quasi proprio mio, sai? Devo ancora abituarmi al nuovo cervello ausiliario e l'utilizzo del sistema operativo ma...mi sento davvero bene, bimba."

"Ne sono felice..."
sorridendogli.

Si avviarono verso la porta e andarono alla macchina che avevano preso per il viaggio.Dopo aver sistemato i bagagli, Briareos si appoggiò alla macchina mentre lei tornava dal pagare il proprietario per la stanza.

"Quanto tempo per arrivare? "
chiese al compagno.

"Circa tre ore..."
guardando l'orologio.

"Se lo dicono i nostri orologi...e un potente cyborg Hecaton, ci credo...a proposito, sono rimasta sconvolta nello scoprire che da oggi ti chiamerai Briareos Hecatonchires..."

"Sono unico...non sei contenta?

Deunan rise e con il braccio destro avvolse il collo del compagno baciandolo. Gli disse che per lei era unico come gli orologi che avevano fatto migliorare, che quindi non li avevano nessuno al mondo. Briareos l'apostrofò dicendole che non le venisse in mente di compararli con anelli e simili. Il matrimonio era per gli infelici, loro non ne avevano bisogno!

"Si lo so...e tu sai che a me, il nostro rapporto, va bene così...no?"
toccandogli con l'indice il vetro dell'orologio

"Allora possiamo andare...."

Si sistemarono in auto e Briareos partì immettendosi nell'arteria principale, svoltando verso l'uscita per abbandonare la citta. Diede un'ultimo sguardo allo specchietto retrovisore dicendo addio a San Francisco.

"Sai bimba...credo che non me ne faccio effettivamente nulla di una Penelope...io ho te...una perfetta maga Circe...ho già il mio bel da fare..."

"...uff...mi sa che dovrò cercarmelo questo fusto..."

"Stupida...nessuna può essere te..."

"Lo so, per questo sei fortunato..."
allungandosi per baciarlo sulla guancia e inforcando occhiali da sole per godersi il viaggio.

"Ora lo so....lo so , bimba..."
guardadola al suo fianco mentre uscivano dalla città verso un cielo sporcato di rosso, di un tramonto che avrebbe segnato l'inizio del viaggio.


FINE.
   
 
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