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Autore: ElaJ__    09/12/2014    2 recensioni
Il punto, il vero, focale, punto della questione era che lei lo stava aspettando completamente e inequivocabilmente nuda .
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 12, Master - Altro
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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-Che ci fai tu qui?-

-Oh caro.... dovresti proprio smettere di chiedermelo ogni volta che ci vediamo.-
Il Dottore rimase letteralmente paralizzato.
Aveva gli occhi talmente sgranati che sembrava che fossero sul punto di cadere sul pavimento e rotolare via, andando a finire in chissà quale angolo remoto del TARDIS.
Il punto non era solo che il Maestro, anzi, Missy, come le piaceva farsi chiamare ora, si trovasse viva, vegeta e perfettamente in forma di fronte a lui, squadrandolo con quegli occhi di ghiaccio.
No.
Non era solo quello.
E non era nemmeno il fatto che lei gli stesse sorridendo come se fosse realmente contenta di vederlo, nonostante l'ultima cosa che si erano detti fosse stata praticamente un addio, giusto un attimo prima di ucciderla.
Beh, ok. Forse quello aveva anche una notevole fetta di importanza nella sua reazione.
Il punto, il vero, focale, punto della questione era che lei lo stava aspettando completamente e inequivocabilmente nuda.


Il Dottore scosse il capo con forza, come a voler cancellare quell'immagine dalla testa o a volerne negare anche solo l'esistenza. Si tolse la giacca e la stese di fronte la donna celandola così ai suoi occhi.
E sperando davvero, davvero ardentemente che questa la prendesse e la usasse per coprirsi, santo cielo!

-Copriti e rispondi alla mia domanda. Senza aggirarla.- puntualizzò, scrollando appena la giacca per incitarla a prenderla.
Si sentiva un idiota, anzi, ancora più idiota, a tenere il collo piegato in quella posizione del tutto innaturale pur di non guardarla.
-Ma come! Io ho fatto tutto questo per farmi trovare pronta...!-

-Ma pronta per cosa, esattamente?-
-Oh andiamo Dottore....-
Il volto della donna si era contratto in una smorfia quasi intenerita, come quella che si rivolge a un bambino particolarmente ingenuo.

-Hai più di duemila anni. Non dirmi che devo spiegartelo sul serio.-

Il Dottore sbuffò sonoramente e tese ancora di più le braccia verso di lei, sperando che si decidesse a prendere quella stramaledettissima giacca e che si coprisse.

- Volevo solo accelerare i tempi. Insomma, hai visto come mi vesto...-
Fortunatamente per la saluta mentale del Signore del Tempo, oltre che per i muscoli delle sue spalle, Missy si decise a prendere la giacca e infilarla a mo di vestito.
Il Dottore, mentre lei compiva questa questa operazione con assoluta calma e compostezza, stava esaminando millimetro per millimetro la leva di partenza posta sulla consolle del TARDIS.
Era costretto, più che altro, visto che si rifiutava categoricamente di guardarla senza niente addosso.
Quando ebbe aspettato un tempo che gli parve sufficientemente lungo, tornò a guardarla.
Missy stava tenendo le braccia incrociate.
Il suo cappotto le veniva davvero grande, considerando che si trattava di una donna abbastanza minuta.
-Beh, almeno tu hai qualcosa in meno addosso.-
Il Dottore roteò gli occhi verso l'alto e non riuscì a trattenere un piccolo sbuffo.
-Mi dici, per favore, che ci fai viva e vegeta dentro il mio TARDIS?-

-Amore mio, me lo stai chiedendo sul serio?-
Missy inclinò il capo di lato e si avvicinò a lui di qualche passo. Di rimando, lui si allontanò da lei, descrivendo un cerchio intorno alla consolle.
-Vuol dire che hai premuto il tasto sbagliato, per errore?- Gli chiese con aria incredula.
Lo stava di nuovo guardando con quegli occhi che di ghiaccio avevano solo il colore.
Mai lo sguardo del Maestro era stato così limpido in passato.

-Stavi davvero, davvero, per uccidermi?-
Stavolta, il Dottore, rimase inchiodato contro la consolle. Lei ne approfittò per appoggiare le mani ai lati di questa, in modo da non lasciargli via di scampo.
Bene, era più alto di lei di venti centimetri buoni eppure continuava a farsi mettere con le spalle al muro. Complimenti Dottore.

Sospirò e andò a massaggiarsi il retro del collo per sfuggire a quello sguardo incredulo e, in parte, deluso?
-No. No, l'ho premuto di proposito, ma... Pensavo che il Cyber brigadiere ti avesse colpito prima che tu ti teletrasportassi via.-

Il sorriso del Maestro era aperto e sincero, così tanto che fu una fortuna che il Dottore non la stesse guardando in quel momento. Si sarebbe imbarazzato e basta.

-Ah, è stato lui quindi. Le vecchie abitudini sono dure a morire.-
La Mistress lasciò andare la consolle e si allontanò di un paio di passi, facendo così in modo che il Dottore tornasse a guardarla negli occhi.

-Nonostante... sai com'è... lui fosse già morto.-
Aggiunse con un sorrisetto soddisfatto, mentre vedeva le sopracciglia del Dottore tornare alla solita e autoritaria forma ad angolo retto.

-A proposito...-
No, evidentemente Missy non aveva intenzione di lasciarlo parlare.
-È stato molto maleducato da parte tua spedirmi in un'altra epoca oltre che mandarmi via da lì. Ci ho messo un sacco di tempo a ricostruirmi un manipolatore del vortice.-

Scosse il capo con disapprovazione, tenendo le braccia strette e continuando a passeggiare a piedi nudi per il TARDIS.

-Maleducato? Stai dando del maleducato a me? ….tu mi hai mentito. Di nuovo.-

Per qualche secondo si guardarono negli occhi, l'uno con il dito puntato verso l'altra, che lo guardava come se gli avesse appena detto che il TARDIS avesse cambiato colore.

-Scusa tesoro, ma stavolta non ti seguo.-

-Mi hai dato le coordinate di Gallifrey...- spiegò, cercando di mantenere mentalmente la calma.

-....Si.- Confermò lei, che invece era davvero lo specchio della tranquillità.

-”Sì?” ….tutto qui quello che hai da dire?-

-Sì. Non capisco quale sia il problema, sul serio.-

-Sono sbagliate!- Sbottò e stavolta non si trattenne dall'alzare appena il tono di voce.

Per un momento, Missy aprì la bocca, quasi indignata, ma poi la sua espressione mutò.
Venne come colta da un'illuminazione e poi scoppiò a ridere, lasciando il Dottore insieme stupito e sconcertato, nonché infuriato.
Come biasimarlo? Sembrava stesse ridendo di lui, della sua sofferenza...

-SMETTILA DI RIDERE!-

Missy alzò una mano, bloccando l'improvvisa sfuriata del Dottore e cercò di calmarsi.
-Oh amore mio.. sei sempre così lento nelle cose...-

-Lento? Lento?!! Mi stai prendendo in giro?-

-Certo che ti sto prendendo in giro. Sai cosa? Hai ragione. Sei davvero un idiota, Dottore.-

Il Dottore inspirò profondamente e strinse i pugni. Lo avrebbe fatto diventare ancora più folle di quel passo.

-Oh tesoro...- Missy si avvicinò a lui e sembrava del tutto intenzionata ad abbracciarlo.
No.
No.
NO.
Per fortuna, si fermò prima, accarezzandogli il petto.

-...io non ti ho mentito. Quelle sono davvero le coordinate di Gallifrey.-

-Smettila di prendermi in giro. Basta!-
Sì: era arrabbiato.

-Ho controllato personalmente e non c'è. Gallifrey non è tornato nella sua posizione originale!-

Calò nuovamente il silenzio, durante il quale il Maestro e il Dottore continuavano a guardarsi negli occhi reciprocamente.

Fu lei la prima a romperlo.

- Sei davvero molto sexy quando ti arrabbi, sai? Perchè non mi prendi ora?-
-Smettila, sul serio...-
-Potremmo fare del sesso fantastico! Prendimi qui, sulla consolle del Tardis...- continuò imperterrita, accarezzando quest'ultima e camminando all'indietro, senza staccargli gli occhi di dosso.
-Basta, BASTA! Sii chiara per una volta in vita tua, Koschei!-

Stavolta la pausa fu anche più lunga.

-Non chiamarmi Koschei. Sono sempre il tuo Maestro, ricordatelo.-
Sottolineò con voce più seria.
-Ti chiamerò come ti pare, ma adesso... per una volta, una sola. Ti prego, dimmi la verità.-
-Te l'ho detto. Te l'ho detto ma tu semplicemente...- si staccò dalla consolle del Tardis e si allontanò di un paio di passi da questa -Non ascolti.-

-Ascoltare cosa?- Sbottò il Dottore. Era al limite dell'esasperazione.

-Gallifrey non è perduto. Gallifrey è in una dimensione parallela.-

Erano frasi che Missy aveva già pronunciato, proprio in presenza del Dottore, che la stava guardando come se gli avesse detto con assoluta convinzione che la Terra è piatta e la Luna è fatta di formaggio.
Era vero.
Glie lo aveva detto per davvero.

Stupido, stupido Dottore!

-Ora che anche tu hai chiarito il livello di stupidità che affligge il tuo cervello, potremmo fare dello stramaledettissimo sesso?-

-...No! No che non possiamo!-

Missy gonfiò le guance e incrociò le braccia, come quelle di una bimba offesa.

-Perché no? Insomma, sono tornata, ci siamo baciati, ti ho anche aiutato a capire che sei un idiota, e anche più di una volta a quanto pare...-

Il Dottore scosse il capo e andò a massaggiarsi le tempie con la punta delle dita.

Stava tenendo gli occhi chiusi, alla disperata di cerca della calma e della lucidità mentale. Ma Probabilmente Missy sapeva che era quello il punto.

In quei frangenti, tra la rivelazione che il Maestro era ancora vivo e vegeto davanti a lui (Perchè continuava a sorprendersene poi? Ci aveva provato lui stesso a farlo fuori altre volte, ma tanto, come gli aveva già detto, il modo di tornare indietro lo aveva sempre trovato) e la consapevolezza che Gallifrey non fosse poi così irraggiungibile, era tormentato da pensieri che aveva sepolto in un angolo della sua mente, ma che ora erano tornati prepotentemente a galla, con molta più forza di quanto non fosse successo negli ultimi tempi.

-Beh tu dimmelo. Dimmi come tornare su Gallifrey e io... farò sesso con te.-


So...
Credo che questa sia la prima Twissy nel fandom.
E niente, finalmente trovo il coraggio di pubblicare qualcosa su Doctor Who...
Facciamo che in questa fanfiction non tengo conto dei telai e di nulla.
Mi sono limitata solamente a salpare sulla mia adorata ship, la mia OTP della vita e per sempre, la Doctor/Master che per quanto mi riguarda va amata in ogni sua forma.
So che non è molto popolare ma... who cares! Io ci provo.
Bye :3 <3

   
 
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