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Autore: Zomi    10/12/2014    8 recensioni
L’ex capo della Baroque Work non si scompose.
Abbassò semplicemente il capo, soppesando nel palmo della mano l’uncino dorato che scintillava all’estremità di un suo braccio.
Chissà se il fenicottero era ancora così veloce da evitarlo?
D’altra parte non erano più dei ragazzini, e l’età doveva pur farsi sentire prima o poi… no?
Roteò un’iride grigiastra, posandola sulla guizzante e irritante figura del Shichibukai, che scivolava sghignazzante da una parte all’altra della stanza, zigzagando dalla finestra aperta sulla piazza centrale della capitale, al muro opposto, ostruendo l’unica porta da cui Crocodile avrebbe potuto uscire, distanziandosi da quella seccatura in formato scarico otturato.
No, quel dannato pennuto non aveva perso nemmeno l’ombra della sua agilità, ne tanto meno la vena fottutamente sadica di tormetargli l’anima...
*Panda Day*
Genere: Demenziale, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Crocodile, Donquijote, Doflamingo
Note: Missing Moments, Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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ANGOLO DELL’AUTORE:
Benvenuti al Panda Day, il giorno del delirio in cui da un’unica parola nascono Fan Fiction di ogni genere.
Perché Panda?
Perché ci serviva un modo veloce per chiamalo, perché Panda Day suona che è una meraviglia e perché i panda sono carini e coccolosi.
 
Il meccanismo, se qualcuno vuole partecipare, è semplice:
ogni settimana sceglieremo una parola parendo a caso il dizionario e quello sarà il Prompt per le varie Fan Fiction (tutti i generi, tutti i rating, tutti i pairing ma niente long) e basterà scrivere *Panda Day* nell’intro della storia e il Prompt della settimana in piccolo sotto al titolo, sempre tra i due asterischi.
La pubblicazione degli scritti sarà obbligatoriamente di mercoledì, e in nessun altro giorno.
E non dimenticate la foto di Pandaman in basso a destra!!!
Grazie a tutti e buona lettura…
Zomi
Prompt Prossima Settimana: Corte




 
RAGGIRO ALLA DOFLAMINGO
*scarico*
 
 
Fissò astioso il lavandino, cercando di ignorare bellamente il compare, baldanzoso e ghignate, dietro le sue spalle, che lo spronava a mettersi all’opera.
-Fu fu fu… Croco chan- svolazzava divertito dietro di lui, producendo un irritate rumore di piume sfregate tra loro, mentre volava su taglienti fili tesi per tutto l’enorme bagno del palazzo di Dressrosa.
Crocodile roteò le iridi grigie al cielo, puntando lo sguardo prima al ciuffo violaceo che gli ricadeva sul viso e poi al soffitto in pietra variopinta.
Scrutò con interesse la storia dei precedenti regnanti della terra delle donne passionali susseguirsi sopra di lui, rigirandosi sul labbro inferiore il sigaro fumante.
Con la mano ingioiellata, staccò l’avana dalla bocca con uno schiocco seccata, liberando una densa nuvola di fumo nell’aria calda e pesante del pomeriggio.
-Fu fu fuuuu… Croco chan, il lavandino non si sturerà da solo… fu fu fu!!!-
L’ex capo della Baroque Work non si scompose.
Abbassò semplicemente il capo, soppesando nel palmo della mano l’uncino dorato che scintillava all’estremità di un suo braccio.
Chissà se il fenicottero era ancora così veloce da evitarlo?
D’altra parte non erano più dei ragazzini, e l’età doveva pur farsi sentire prima o poi… no?
Roteò un’iride grigiastra, posandola sulla guizzante e irritante figura del Shichibukai, che scivolava sghignazzante da una parte all’altra della stanza, zigzagando dalla finestra aperta sulla piazza centrale della capitale, al muro opposto, ostruendo l’unica porta da cui Crocodile avrebbe potuto uscire, distanziandosi da quella seccatura in formato scarico otturato.
No, quel dannato pennuto non aveva perso nemmeno l’ombra della sua agilità, ne tanto meno la vena fottutamente sadica di tormetargli l’anima.
Si, perché chiedergli di sistemare un fottuto scarico di un fottuto lavandino che non aveva la più minima voglia di fare il suo dovere, riversando nello scarico qualsiasi liquido scivolasse dalla ceramica che lo componeva, non era una richiesta: era un modo alternativo per irritarlo.
Mantenendo la sua aria calma e indifferente, Crocodile si riportò alle labbra il sigaro fumante, mordendolo con astio, in bilico tra la dilettevole idea di conficcare l’uncino nella gola del regnante biondo, o infilarlo direttamente nel suo deretano.
Storse le labbra, riportando gli occhi al lavandino otturato dinanzi a lui.
-Ripetimi perché dovrei farlo…- morse il sigaro, facendone fiammeggiare la cima cenerina.
Doflamingo ghignò, piegando le gambe contro il davanzale rialzato della finestra del bagno, portandosi la mano aperta la viso, puntando meglio gli occhiali a mezza luna scuri contro gli occhi.
-Perché sei mio ospite…- si leccò le labbra -… Croco chan-
Il coccodrillo inclinò il capo verso il biondo, incrociando le braccia al petto e fissando quel suo ghigno sadico e canzonatorio.
Era vero, era suo ospite.
Dopo i fatti di Marine Ford non aveva ritenuto saggio girovagare a lungo senza un posto sicuro in cui sostare, e finché Mr One non avesse adempiuto al suo compito di verificare lo stato degli altri componenti della Baroque Work, lui aveva dovuto chiedere ospitalità agli ex colleghi della Flotta dei Sette.
Del perché avesse poi accettato l’offerta di ospitalità del fenicottero, invece che chiedere asilo a Mihawk, non se lo spiegava nemmeno lui.
O meglio, la camminata ampia e dalle gambe piegate su se stesse del padrone di casa, la dicevano lunga sul perché l’uomo di sabbia fosse lì, ma era al quanto difficile ammettere che il deretano di Doflamingo fosse più desiderabile del castello lugubre e umido di Occhi di Falco.
Liberò una seconda nuvola acre di tabacco, stringendo le braccia al petto e rigirando l’uncino sul gomito del braccio a cui era posato.
-E quindi?- sbottò, deciso a non lasciarsi irritare maggiormente.
Il drago celeste svolazzò fino al fianco del moro, incurvandosi sulle gambe fino a sfiorare il pavimento in piastrelle argentate con il sedere, spiegazzando i pantaloni maculati e di cattivo gusto.
-E quindi fallo Croco chan…- si leccò le labbra sghignazzando, spogliandolo da dietro le lenti -… altrimenti ti sbatto in strada: sai ho sentito dire che Son Goku sta personalmente dando la caccia a tutti i fuggitivi di Impel Down e che si torvi nelle vicinanze…-
Corocdile storse le labbra sottili, corrugando la lunga cicatrice che gli divideva il volto.
Non era in vena di baruffe o di affrontare il Buddha d’oro ex comandante della Marina, nella sua versione più agguerrita ancora meno.
Sbuffò, studiando il compare appollaiato ai suoi piedi.
-Potresti far sistemare lo scarico da uno dei tuoi sottoposti…- fumò astioso -… quel tipo alla bondage mi sembra molto servizievole e voglioso di eseguire ogni tuo ordine…- storse il naso, roteando gli occhi alla porta spalancata -… qualsiasi ordine-
La risata di Doflamingo lo fece irritare, costringendolo a mantenere lo sguardo alla parete piuttosto che rivolgerlo, furente, al biondo.
-Fu fu fu… Croco, sei geloso?- lo canzonò, striando il collo contro l’anca del moro.
Crocodile ringhiò, scostandosi da lui e muovendo rudemente la pelliccia a strisce, colpendo il boa di piume rosa del biondo.
-Certo fenicottero…- morse il sigaro, fulminandolo -… come te a Marine Ford?-
Il regnante di Dressrosa sghignazzò, sollevandosi in piedi e spirando la schiena verso il moro, ghignate.
-Forse Croco chan…- si leccò le labbra a un soffio dalla bocca storta all’ingiù del compare, leccando l’aria che li divideva.
-… ma se mi aggiusti lo scarico prometto di non esserlo più- mosse le lunghe dita da pianista, indicando il lavandino otturato.
-Fu fu fu… ci stai coccodrillo?-
Non permise al moro di dargli risposta, saltando alle sue spalle a posare le mani manipolatrici sulla pelliccia dell’uomo di sabbia.
Crocodile lo fulminò, digrignando i denti strappando quasi il filtro d’avana del sigaro.
Avrebbe potuto conficcare l’uncino dorato nello stomaco del biondo.
Sventrarlo e rendere in polvere le sue interiora, ghignando nel fissare il fenicottero morire ai suoi piedi.
Ma per qualche insano motivo, lo stesso che forse lo aveva spinto a soggiornare dal biondo piuttosto che da altri, scivolò con le braccia da sotto la pelliccia, affidandola alle sgraziate dita da assassino del manipolatore.
Si avvicinò al lavandino, arrotolando le maniche della camicia arancione sui bicipiti, fissando astioso lo scarico che sporgeva tra il lavandino e il muro.
Si inginocchiò sotto la ceramica ovale del lavabo, pronto a strattonare il tubo otturato con l’uncino dorato e risolvere in fretta quella seccatura, certo di trovarvi all’interno  qualche rimasuglio di piume rosa, o un occhiale incastrato apposta nello scarico o un qualche stupido filo di un qualche stupido fenicottero.
Grugnì, pronto per mettersi all’opera, ma l’ennesimo “Fu fu fu” della giornata lo frenò, facendolo ruotare ringhiante verso il biondo assassino.
-Che c’è?- sbottò, azzannando il sigaro.
Doflamingo sghignazzò, volteggiando fino al suo fianco, svolazzando con la pelliccia del moro sulle spalle, immergendovi il volto e affogando nell’odore acre e soffocante del tabacco.
-La camicia…- sghignazzò, allungando una mano al ringhiante pirata -… non vorrai sporcarla: chissà cosa c’è nello scarico… fu fu fu!!!!-
Una vena pulsante e rabbiosa iniziò a pulsare sull’ampia fronte del moro, che ringhiando si alzò di scatto, spogliandosi il petto e gettando la camicia arancione contro il volto sghignazzante del biondo.
Ringhiò, tornando ad inginocchiarsi  terra, dando le spalle, muscolose e olivastre, al ghignate Shichibukai.
Voleva solo liberarsi di quell’impaccio, svuotando lo scarico di quel dannato lavandino per poi far sparire il ghigno sghembo e perverso del fenicottero zittendolo contro un materasso.
O un muro.
Dipendeva su cosa lo avrebbe spremuto contro, abbassandogli i pantaloni con furia con l’uncino appuntito.
Si mise al lavoro, fumante e a petto nudo, ignorando il biondo che continuava a girovagare attorno a lui, ridacchiando, emettendo irritanti “Fu fu fu” e qualche leggero mugugno, mentre Crocodile ringhiava contro i maleodoranti intrusi dello scarico.
Perché si sa, ripulire gli scarichi è un lavoro sporco.
Un lavoro sporco e irritante, che va svolto con attenzione e grande calma.
Grande calma che solo Crocodile possedeva, data la pazienza con cui riusciva a sopravvivere nel palazzo di Dressrosa in presenza del Joker.
Grande calma che perfino Doflamingo riconosceva al pirata.
Come gli riconosceva anche il grande aplomb, la passione per i sigari di qualità, il muso annoiato, lo sguardo laconico e grigio e la scarsa capacità di intuire un raggiro.
Perché si, intasare lo scarico del bagno e costringerlo a liberarlo, riuscendo a farlo lavorare a petto nudo, era un raggiro.
Un raggiro sporco come uno scarico.
Uno sporco raggiro alla Doflamingo.
Fu fu fu…
 
 
 
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Prossimo Prompt: Corte
P.S.: prometto che non lo faccio più: basta Croco x Dofla XP
Zomi
   
 
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