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Autore: sacca    10/12/2014    0 recensioni
Dal "Canto della Rivolta" (spoiler!)
Gale emette un suono esasperato. Ciononostante, dopo aver consegnato gli uccelli ed esserci offerti volontari per tornare nei boschi a raccogliere legna minuta per il falò serale, mi ritrovo stretta tra le sue braccia. Le sue labbra sfiorano i lividi ormai sbiaditi che ho sul collo, aprendosi la strada verso la
mia bocca. Malgrado ciò che provo per Peeta, è quello il momento in cui, nel profondo del mio essere, mi rassegno al fatto che non tornerà mai da me. O che io non tornerò mai da lui. Che rimarrò nel Distretto 2 fino alla sua resa, andrò a Capitol City a uccidere Snow, poi morirò per il disturbo che mi sono presa. Mentre Peeta morirà pazzo, odiandomi. Così, nella luce calante, chiudo gli occhi e bacio Gale per farmi perdonare di tutti i baci che gli ho negato, e perché non ha più importanza, e perché non sopporto la disperazione e la solitudine che mi sento dentro.
E se Katniss, allora, avesse scelto Gale? Se invece di rispondere non lo so avesse risposto "Succede che ci sei tu?" Se il ragazzo del pane fosse stato troppo lontano, ormai, da lei?
STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA
Genere: Erotico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Gale Hawthorne, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Da "Il canto della rivolta"

"Gale mi viene a cercare un pomeriggio tardi, dopo l’arrivo della squadra.
Sono seduta su un ceppo, al margine del mio attuale villaggio, e sto spennando un’anatra. Ne ho circa una dozzina, ammucchiate ai miei piedi. Da quando sono arrivata, grossi stormi di anatre continuano a migrare passando di qui, e prenderle è facile. Senza parlare, Gale si siede accanto a me e comincia a togliere le piume a uno degli uccelli. Ne abbiamo spennati quasi la metà, quando mi dice: — C’è qualche possibilità che ci capiti anche di mangiarle?
— Sì. Il grosso va alla cucina del campo, ma si aspettano che ne regali un paio alla persona con cui passerò la notte — dico. — Perché badi a me.
— Il privilegio di quell'incarico non è sufficiente? — chiede.
— Così sembra — replico. — D’altra parte, gira voce che le ghiandaie imitatrici facciano male alla salute.
Spenniamo in silenzio ancora per un po’. Poi lui dice: — Ho visto Peeta, ieri. Attraverso il vetro.
— Come la vedi? — chiedo.
— Da egoista — risponde Gale.
— Cioè non hai più bisogno di essere geloso di lui? — Le mie dita danno uno strattone e una nuvola di penne ricade fluttuando intorno a noi.
— No. Proprio il contrario. — Gale mi toglie una piuma dai capelli. — Pensavo che… non potrò mai competere con questa situazione, per quanto io possa soffrire. — Fa ruotare la piuma tra il pollice e l’indice. — Non ho alcuna possibilità, se lui non migliora, perché tu non sarai mai capace di lasciarlo. Avrai sempre la sensazione che stare con me sia sbagliato.
— Come ho sempre avuto la sensazione che fosse sbagliato baciare lui, per via di te — dico.
Gale sostiene il mio sguardo. — Se pensassi che è vero, riuscirei quasi a sopportare tutto il resto.
— È vero — confesso. — Ma lo è anche quello che hai detto di Peeta.
Gale emette un suono esasperato. Ciononostante, dopo aver consegnato gli uccelli ed esserci offerti volontari per tornare nei boschi a raccogliere legna minuta per il falò serale, mi ritrovo stretta tra le sue braccia. Le sue labbra sfiorano i lividi ormai sbiaditi che ho sul collo, aprendosi la strada verso la mia bocca. Malgrado ciò che provo per Peeta, è quello il momento in cui, nel profondo del mio essere, mi rassegno al fatto che non tornerà mai da me. O che io non tornerò mai da lui. Che rimarrò nel Distretto 2 fino alla sua resa, andrò a Capitol City a uccidere Snow, poi morirò per il disturbo che mi sono presa. Mentre Peeta morirà pazzo, odiandomi. Così, nella luce calante, chiudo gli occhi e bacio Gale per farmi perdonare di tutti i baci che gli ho negato, e perché non ha più importanza, e perché non sopporto la disperazione e la solitudine che mi sento dentro.
Il tocco e il sapore e il calore di Gale mi ricordano che il mio corpo, almeno, è ancora vivo, e in questo momento è una sensazione gradita. Svuoto la mente e lascio che le emozioni pervadano la mia carne, felice di dimenticare me stessa. Quando Gale si allontana leggermente, mi sposto in avanti per colmare il vuoto, ma sento le sue dita sotto il mento. — Katniss — dice.
Nell’attimo in cui apro gli occhi, il mondo mi appare incoerente. Questi non sono i nostri boschi o le nostre montagne o il nostro sentiero. Meccanicamente, la mia mano raggiunge la cicatrice sulla tempia sinistra, che di solito associo alla confusione. — Baciami ancora. — Sconcertata, impassibile, resto ferma, mentre lui si piega e per un istante preme le sue labbra sulle mie. Mi studia il viso con attenzione. — Cosa succede nella tua testa?"

Cosa succede nella mia testa? Non lo so, sono confusa, troppo. Peeta non c'è, non ci sarà più: Snow ha portato l'amore del ragazzo del pane via da me e io non ho il potere per riportarlo qui. O non voglio. Voglio che Peeta sia felice, lontano da tutto lo schifo che c'è qui e da tutto il dolore che ha subito a causa mia. Perchè mi amava troppo e io anche, forse. Perché sono riuscita a convincere Snow fin troppo bene, non convincendo neanche me stessa. Perché non ho potuto salvarlo e ora lui ha gli occhi da pazzo se ci sono io e forse lo è davvero, pazzo. Perché non sono mai stata sicura di niente, di me, di lui, di Gale... Gale. Gale è qui davanti a me che mi fissa negli occhi, cercando una risposta in essi. Dolce, forte, Gale. E io che sono sempre stata indecisa ora so: lo voglio, voglio i baci di Gale, le sue labbra su di me, voglio che mi abbracci per non farmi sentire mai più sola e anche perchè, forse, lo amo. E magari potrò stare con lui, qui al due, a combattere, a baciarci, a farmi stringere, a cacciare. Stare al due fino alla cattura di Snow, poi ucciderlo e lasciarmi morire. Perché se il ragazzo del pane non mi ama più, nulla ha più senso. Se Gale sapesse cosa sto pensando adesso mi odierebbe anche lui, come Peeta. Tutti mi odierebbero per essere la solita egoista e incostante Katniss. La Katniss che non sa stare sola e che non sa (o non vuole) scegliere fra il ragazzo del pane, dolce, buono e gentile con gli occhi pieni di amore e il cacciotore, migliore amico, forte con gli occhi pieni di passione e una strana tenerezza. Ma ora non devo più scegliere, qualcun'altro ha fatto la scelta per me e io voglio Gale adesso, lo voglio davvero. Così gli rispondo: - Succede che ci sei tu - e non smetto di guardarlo, gli occhi che, dubbiosi, si inondano di amore e desiderio, le mani che mi attirano a se, le labbra che cercano le mie.
   
 
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