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Autore: LeoValdez00    10/12/2014    4 recensioni
"Sapeva di avere la stessa luce famelica negli occhi, di poter essere spietata, e di avere, in fondo, il suo stesso spirito.
Quando la creatura ringhiò, si impose di non arretrare, di non tremare, di non alterare il proprio normale respiro"
Reyna è davanti a Lupa.
Deve dimostrarle di essere davvero Romana.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Reyna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Leader'
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~~"Se vuoi andare al Campo Giove, Reyna, io non ti fermerò"
Queste erano state le ultima parole che le aveva rivolto Hylla, quella sera in cui si erano separate, forse per sempre.
La figlia di Bellona ricordava perfettamente l' espressione sofferta della sorella, mentre le lasciava la libertà di decidere cosa fare della propria vita.
Rivedeva con spietata chiarezza le lacrime che le avevano solcato il viso quando l' aveva lasciata alla Casa del Lupo.
Non le aveva detto nulla, nemmeno un saluto.
Aveva solo pianto, ben sapendo che quella poteva essere l' ultima volta nella propria vita che vedeva Reyna.
Ma lei non poteva seguire Hylla e le amazzoni, sentiva che la sua strada era un' altra.
Una via fatta, sì di sacrifici e dolore, ma una via interamente Romana.
Come lei.
Ora che guardava negli occhi bui di Lupa, era certa di aver fatto la scelta giusta.
Si paragonava all' essere millenario e sentiva di non poter essere così tanto diversa.
Sapeva di avere la stessa luce famelica negli occhi, di poter essere spietata, e di avere, in fondo, il suo stesso spirito.
Ora, l' unica cosa che si frapponeva tra se stessa e il diventare una Legionaria di Roma, era proprio Lupa.
Doveva dimostrarle di non essere debole, di poter essere addestrata secondo i principi dell' Impero.
Quando la creatura ringhiò, si impose di non arretrare, di non tremare, di non alterare il proprio normale respiro.
Lupa sembrò quasi sorridere soddisfatta, ma Reyna non abbassò la guardia.
L' animale millenario le girò attorno più volte, avvicinandosi, e la ragazza sentiva il suo fiato sul collo.
Lupa le mostrò i denti affilati e morse l' aria a pochi centimetri dal suo viso.
Reyna chiuse gli occhi un' istante, per riflesso, e quando li riaprì vide come una risata ironica increspare le labbra del lupo.
Debole.
Lupa non doveva considerarla debole.
La ragazza guardò nuovamente l' animale millenario negli occhi, come a sfidarlo, e questo le andò ancora più vicino.
Ogni fibra del corpo di Reyna voleva voltarsi e scappare, arrendersi immediatamente alla forza di Lupa.
Ma era una Romana.
E doveva dimostrarlo.
Ringhiò anche lei, mostrando gli insulsi denti umani che aveva, ma comportandosi come se possedesse delle zanne affilate.
La creatura si sedette allora in fronte a lei, osservandola compiaciuta, ma dal fondo della Casa del Lupo, arrivarono i suoi seguaci.
Centinaia di lupi la accerchiarono, mentre l' animale millenario la guardava in tono di sfida.
"E se sei in svantaggio numerico, Romana?" sembrava chiedere Lupa.
Reyna si guardò attorno, ma non vedeva alcuna via di uscita.
"Mai combattere la forza con la forza" sentì la ragazza, come nella propria testa.
Guardò l' animale millenario che sembrava sorriderle.
Doveva escogitare qualcosa che potesse ribaltare la situazione e metterla in un apparente vantaggio.
Le venne in mente solamente un' idea, un' idea folle, che era certa non fosse mai venuta a nessuno prima, tanto era rischiosa.
Ma lei non era solo una Romana.
Lei era Reyna Avila Ramirez Arellano e voleva sopravvivere per diventare Legionaria di Roma.
Prese la rincorsa e saltò sulla groppa di Lupa, sguainando la spada.
L' animale millenario cercò di disarcionarla, ma lei si tenne stretta al suo manto e i suoi seguaci fuggirono terrorizzati dall' ira di Lupa.
La ragazza sapeva perfettamente che, per quello che aveva osato fare, probabilmente sarebbe finita sbranata e i suoi resti sarebbero rimasti a marcire, insieme a quelli di molti altri, all' interno della Casa del Lupo.
Ma confidava nel fatto che Lupa avesse visto nel suo gesto non un affronto, quanto un' istinto di sopravvivenza.
Resistette ben poco sulla groppa dell' animale e cadde malamente al suolo.
Lupa le andò di fianco, ringhiando, mentre Reyna si voltava per guardarla.
"Se vuoi, uccidimi. Ma non puoi pensare che io non sia davvero Romana" disse la figlia di Bellona, il sangue che le rigava il volto e le mani.
L' animale millenario la osservò attentamente per quella che a lei parve un’ eternità, scrutandola con quegli occhi bui che sembravano leggerle l’ anima, per poi ululare guardando il cielo.
Venne subito seguita dagli altri lupi, finché l' unico suono a riempire l' aria non fu il loro.
Reyna sorrise.
C' era riuscita.
Sarebbe entrata a far parte dell' esercito di Roma.
   
 
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