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Autore: Kisshou    05/11/2008    4 recensioni
Quasi mi spiace che non possano riconoscere me, il mio valore. Perché anch’io posso essere capace, come mio cugino. Lo odio. Lo odio e lo amo.  Non o spiegare cosa sia … forse invidia, forse disprezzo, forse rancore.
Mi tratta come se non avessi mai impugnato una spada. Ma non è così, oh, no . E lo dimostrerò. Per una volta, il grande Achille si prostrerà dinnanzi a me.
Genere: Drammatico, Suspence, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Never

 

 

 

 

Guerra

Sangue

Sete di morte

 

 

Cos’è questo?

Questo è il mio sogno. E non è un sogno di sangue, di rancore, di malizia. No.

È un sogno di potere.

( non hai mai desiderato altro)

Mai

Corro. Incito i soldati intorno a me. Per una volta, i miei soldati.

Miei e di nessun altro.

Li incito al sangue, alle armi, alla guerra. Il nostro mondo è questo.

Non cercate altro, urlo, perché altro non c’è. Dietro questo c’è solo la morte.

Quasi mi spiace che non possano riconoscere me, il mio valore. Perché anch’io posso essere capace, come mio cugino. Lo odio. Lo odio e lo amo.  Non o spiegare cosa sia … forse invidia, forse disprezzo, forse rancore.

Mi tratta come se non avessi mai impugnato una spada. Ma non è così, oh, no . E lo dimostrerò. Per una volta, il grande Achille si prostrerà dinnanzi a me.

(ne eri così certo …ma forse eri solo giovane)

Semplicemente Giovane.

E adesso ci avventiamo contro i troiani. Sono un popolo valoroso, io li ammiro. Li ammiro e li odio. Come ammiro e odio lui.

E là sfogo tutta la mia rabbia per non poter essere lui. Per essere solo Patroclo.  Possibile che anche in guerra io debba fingere?

Estraggo il pugnale dal petto di un uomo.

(finalmente hai ucciso … non aspettavi altro)

Non sapevi quante altre cose confortano il cuore. Sensazioni che la morte di un uomo no può dare. Ammettilo … quando vedesti i suoi occhi spegnersi, la sua vita interrompersi …

Avesti paura.

Aspetto che qualcuno si decida a farsi avanti. Intanto, uccido. Uccido chiunque mi intralci, sempre con la stessa rabbia dentro. Mi brucia l’anima. È dolorosa. È insopportabile

E poi, lo vedo. Deve essere Ettore. Lo capisco, perché solo lui ha quell’abilità nel maneggiare la spada.

Si avvicina a me.

Mi Vede.

Mi riconosce.

 Riconosce Lui .

(di nuovo alla sua ombra)

Arrenditi, ragazzo. Sei destinato ad essere Patroclo. Puoi fingere quanto vuoi … questa realtà non cambierà.

Eppure, mi sento vivo. Sento dentro di me la familiare morsa, quella voglia di uccidere che mi ha portato a fare questa pazzia (perché è di una pazzia che si tratta.)

Si avventa contro di me, io contro di lui. Mi difendo bene. La folla si raduna intorno a noi. Il loro tifo mi rimbomba nelle orecchie, eppure non lo sento.

Poi Ettore domatore di Cavalli fa roteare la sua lama, avvicinandola a me. Subito mi riparo con lo scudo. Ma il colpo arriva, e forte.

Sento la lama abbattersi sul mio scudo, le percussioni mi attraverso il corpo varie volte. Barcollo.

(un brutto presentimento … forse aveva ragione lui)

Lui aveva sempre avuto ragione. Non eri ancora pronto.

Di nuovo? No, mai. Mi rialzo. Mi avvento sul nemico, come un leone sulla sua preda. Eppure, respinge i miei colpi, come se riuscisse a prevederli.

Gli Dei sono dalla sua parte. Non posso più nulla. Cado di nuovo, mi rialzo, cado, mi alzo di nuovo.

Vedo gli sguardi attoniti dei soldati.

Perdonatemi …

Perdonatemi, per non essere lui. Perdonate i miei sogni, perdonatemi per non essere in grado di abbattere Ettore … perdonatemi per essere giovane.

 Perdonatemi per essere Patroclo.

(e allora vedesti la lama veloce)

Brillava nell’aurora. Per il sole era solo uno specchio. Per te era una sola cosa.

Morte.

Il tempo si ferma intorno a me. Non vedo più nulla. All’improvviso, mi pervade un dolore fortissimo, atroce.

Cado a terra lentamente.

Scariche di dolore percorrono il mio corpo, scosso da tremiti così violenti da farmi dolere il petto.

Porto una mano tremante alla mia gola. Sangue. Sangue vivo. Scorre a fiotti dal mio corpo, fa a macchiare la polvere.

Polvere in cui sono finito.

Mi appaiono lontane le urla di trionfo dei Troiani, e i gemiti sommessi dei Greci.

Qualcuno si inginocchia accanto a me. Mi toglie l’elmo.

E alloro lo guardo. Lui mi guarda e i suoi occhi si spalancano. I Troiani sembrano abbattuti i Greci … sollevati?

È una mia impressione, o sono davvero contenti che sia io qua, a terra, con la gola squarciata, e non il loro eroe?

Certo … come posso essere tanto stupido. L’ho capito. Sono di troppo.

Continuo a singhiozzare, a gemere, ad attendere la morte.

Per me è finita.

Sono stato stupido.

Avrei potuto dimostrare a tutti chi era davvero Patroclo, avrei potuto far valere il mio onore, e non quello di mio cugino.

(non lo potrai più fare … chiudi gli occhi)

Attendi … intorno è silenzio.

Una lama scende veloce su di me. Mi trapassa il petto. Sento distintamente il mio cuore cessare di battere, e io con lui cesso di vivere.

Mai potrò farmi valere. Ora tutto è ombra.

Mai

 

 

 

 

Ciao. È la prima ff su Troy che scrivo,  quindi siate clementi. È solo che ho notato che non ci sono ff su Patroclo, che è il mio personaggio preferito. Quindi la sottoscritta ha voluto rimediare.

Vi prego, se passate lasciate un commentino!

 

Grazie.

Sasori_Danna

  
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