Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
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Autore: Ice Star    10/12/2014    4 recensioni
Alle volte la realtà che sembrava essere un sogno, si tramuta in una dolce menzogna fatta di sabbia.
Ci troviamo davanti a situazioni che non avevamo nemmeno immaginato di dover affrontare, venendo abbattuti dal tempo e dai nostri stessi sentimenti.
Rabbia e odio, paura e malinconia, tristezza e senso di colpa: tutto ci travolge come un treno in corsa privo di freni. Cosa possiamo fare se non cadere e lasciare che quelle parole di disprezzo e quelle grida di aiuto aleggino per sempre nella nostra testa?
Magari, possiamo guardare un po' più in là, oltre questo muro di lacrime e sangue, ed incontrare un paio di occhi amici ed una mano tesa, con un cuore aperto per noi...
Genere: Introspettivo, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Corazòn, Margaret, Perona, Portuguese D. Ace, Trafalgar Law
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Words in my mind
 

Dedicato a tutti quelli che, nella vita,
sono caduti e sanno che rialzarsi è difficile, ma rende più forti...


 

I miei passi rimbombano all'infinito tra le mura di questa piccola stanza.
Cammino lentamente e mi siedo alla terza fila di sinistra, osservando il tavolo vuoto davanti a me. È da un mese che ho perso la voglia di sorridere ed ora, dopo tre lunghe settimane, permetto alle lacrime di scorrere lente dai miei occhi inespressivi.

 

Alzo lentamente la gamba destra davanti a me ed afferro la caviglia con la mano, osservandomi nell'enorme specchio che percorre l'intera parete in una spaccata verticale non proprio perfetta.
Il piede sinistro scivola e mi ritrovo a sbattere l schiena per terra. Mi porto un braccio a coprire il viso, conscia di non poter avverare il mio sogno.

 

Abbandono la testa all'indietro, allentando il nodo della cravatta e chiudendo gli occhi, ripensando al tuo viso.
Perché non mi hai voluto dire nulla fino alla fine? Testardo come sei, me lo sarei dovuto aspettare, ma vederti partire per poi ricomparire in fin di vita, divorato da un tumore maligno e rinchiuso da solo in un ospedale...beh, cosa ti aspettavi che facessi se non inveirti contro?!
-Tu sei Law, giusto?- apro di scatto gli occhi e volto la testa nel sentire il mio nome.
Chi è questa ragazza e perché non l'ho sentita entrare?

 

Piango e nella sala prove si sentono solo i miei lamenti. Stupido, stupido Lucci! Credevo ci fosse di più tra noi! Pensavo fossi felice di aiutarmi nel mio esame per entrare in una compagnia di ballo famosa a livello mondiale, eppure...mi hai lasciata appena hai avuto un buon contratto in mano.
Ed ora, mi ritrovo a reimpostare un passo a due in tre giorni per un'esame che so andrà male!
-Ehi, Perona! Ti senti male?!- sposto il braccio dal viso ed osservo una sagoma piegata su di me.
Quando è entrato?

 

-Chi sei? Ci conosciamo?- la squadro velocemente e resto colpito dalla sua eleganza, così in contrasto coi corti capelli biondi e i giovani occhi nocciola.
-Si, a dire la verità. Però, a quanto pare, non ti ricordi di me- mi si siede accanto, osservando il lungo tavolo ancora contornato di corone di fiori e mazzi di rose.
-Conoscevi mio padre?- le domando a bruciapelo, osservando il suo profilo.
-Io sono cresciuta nell'orfanotrofio finanziato da Donquijote Rocinante, ovvero tuo padre. Non ti ricordi di me? Sono Margaret...- mi fissa negli occhi e al suo volto si sovrappone quello di una bambina.
Corazon aveva adottato me, in una delle tante strutture da lui finanziate, eppure non smetteva di far visita ad i bambini e farsi amare da loro.
Margaret...

 

 

-Cosa...cosa ci fai qui?- mi metto seduta ed osservo il ragazzo di fronte a me gettarsi senza peso sul pavimento.
-Mi annoiavo ed ho deciso di provare un po'! Poi ho sentito il rumore di qualcosa che cadeva e ti ho vista a terra. Sicura di star bene?- mi domanda premuroso.
-Sì, Ace, non preoccuparti- mi sforzo di sorridere e lui risponde con un sorriso altrettanto tirato.
-Non mentirmi, te lo si legge in faccia che qualcosa non va!- smette di sorridere, tornando immediatamente serio.
Anche io smetto di sorridere e punto lo sguardo alle anni del pavimento, lasciandomi sfuggire altre lacrime e non posso non ridere ripensando a quanto sono stata stupida nel credere che Lucci mi amasse davvero, quando glielo si leggeva in faccia che non provava nulla per me.
Che sciocca!

 

Da piccolo mi divertivo a giocare con i bambini degli orfanotrofi che Cora visitava portandomi con lui. Avevo tanti amici un po' ovunque, eppure quella bambina dai capelli biondi non mi si era mai avvicinata, fino a quando non si era presentata come 'Margaret'. Da quel giorno ho cominciato a visitare assiduamente quel posto, ma quando avevo diciassette anni, Margaret era scomparsa senza preavviso ed ero solo riuscito a sapere che era stata adottata.
Ma ora, cosa ci fa qui?
-Quando avevo sedici anni, Cora-san ha convinto una donna ad adottarmi e da allora vivo con lei. Se non ci fosse stato lui, non saprei cosa mi sarebbe potuto accadere. Gli devo tutto- un paio di lacrime le bagnano la guancia ed io, senza accorgermene, gliele asciugo prontamente.

 

 

-Stavi provando la coreografia per l'audizione a quella compagnia di balletto?- mi domanda a brucia pelo.
-Sì, ma è un passo a due ed è impossibile rifare l'intera coreografia in così poco tempo!- mi alzo in piedi frustrata e vedo allo specchio la mia
immagine riflessa. I miei capelli sono sciolti e spettinati, mentre una patina di sudore copre la pelle lasciata scoperta dal top e dai pantaloncini.

-Che ne dici di provare assieme? Magari riusciamo a migliorare le cose!- si avvicina allo stereo e lo accende, togliendosi poi la maglietta in modo da restare a petto nudo.
Ero così presa da Lucci da non accorgermi che anche Ace è davvero bello.
Prima che me ne renda conto, lui è alle mie spalle e la musica si espande nella stanza.

 

 

 

[Words- Skylar Grey]

 

 

 

Ace mi appoggia una mano sul ventre ed io la stringo piano.
Porta l'altra mano al mio fianco e mi accarezza, scendendo verso il basso; appoggio la testa sulla sua spalla e lo guardo negli occhi, toccandogli la guancia con il naso, mentre il suo petto si alza e si abbassa lentamente contro la mia schiena.
Apro in fuori il braccio destro e lui mi tocca la pelle con delicatezza, dal polso alla scapola, come se seguisse un disegno.
Piego il busto a destra, sfiorando il pavimento con il dorso della mano e lui fa la stessa cosa, seguendomi come un'ombra. I movimenti sono lenti e fluidi, come le onde di un silenzioso mare.
Non mi ha mai visto provare con Lucci e questi non sono i passi che avevamo preparato, eppure è tutto così perfetto e naturale.

 

Always in a rush 
Never stay on the phone long enough 
Why am I so self-important? 
Said I'd see you soon 
But that was, oh, maybe a year ago 
Didn't know time was of the essence 

 

Margaret si volta a guardarmi ed io mi perdo nei suoi occhi di cioccolato, ripensando a quando, da ragazzo, mi ero innamorato di lei.
-Law...mi dispiace davvero per Cora...- stringe un lembo della mia giacca ed io sento qualcosa spezzarmisi nel petto.
Cora è sempre stato mio padre, sin da quando ho perso i miei veri genitori e la mia sorellina in quell'incidente, dove ho lasciato una parte di me.
Ora sono rimasto solo, e non gli ho nemmeno detto quanto sia stato importante averlo vicino. Non saprà mai tutto quello che provo ora. Non saprà che io, così freddo e lontano negli occhi, sono distrutto e piegato dal dolore come un fiore morente al vento d'inverno.

 

So many questions 
But I'm talking to myself 
I know that you can't hear me any more
Not anymore 
So much to tell you 
And most of all goodbye 
But I know that you can't hear me any more


 

I nostri petti combaciano ed alzo una gamba, passandola attorno al fianco di Ace che mi tiene la coscia ed un fianco, permettendomi di flettere la schiena all'indietro e di toccare il parquet con i capelli.
Con lui mi sento a mio agio e siamo in perfetta sincronia, come se ballassimo insieme da anni.
Non avevo mai provato tanta serenità e, quando gli circondo il collo con le braccia ed i nostri nasi cozzano, noto una strana luce nei suoi occhi, quasi fossero rinati e stessero osservando un qualcosa di speciale, qualcosa di unico e raro.
Sento le guance ed il petto scaldarsi, osservando il suo viso e percependo il suo corpo contro il mio, formando un'unica essenza.
Non sono più io...

 

It's so loud inside my head 
With words that
I should have said 
And as I drown in my regrets 
I can't take back the words I never said 
I never said 
I can't take back the words I never said 


Sento nuove lacrime bagnarmi le guance, mentre la vista si offusca ed il petto si appesantisce.
L'ultima cosa che gli ho detto era che non mi fidavo più di lui, perché mi aveva tenuto nascoste le sue condizioni. Sono fuggito correndo dall'ospedale e, mentre tornavo per scusarmi, appena un'ora dopo, mi hanno dato la notizia. Non posso credere di avergli urlato contro, poco prima che si spegnesse.
Lui mi ha salvato la vita, adottandomi quando ero malato.
Nell'istituto in cui mi trovavo non avevano abbastanza soldi per curarmi e così lui mi ha preso con sé, pagando i migliori medici del mondo per trovare una cura e permettermi di vivere.

 

Con la mano stretta nella sua, eseguo un paio di piroette su me stessa, per poi fermarmi dandogli le spalle.
Ace mi afferra per i fianchi e, facendomi voltare bruscamente, mi prende in braccio ed io, perdendomi al contempo nei suoi occhi, piego le gambe dietro la sua schiena mentre lui ruota su se stesso.
I nostri occhi non si staccano e quando mi rimette a terra, i nostri volti sono vicini ed i miei occhi ricadono sulle sue labbra leggermente dischiuse ed il suo fiato di zenzero mi fa andare in palla.


 

Always talking shit 
Took your advice and did the opposite
Just being young and stupid 
I haven't been all that you could've hoped for 
But if you'd held on a little longer
You'd have had more reasons to be proud


-Io...non gli ho chiesto scusa e non ho seguito i suoi consigli...Mi diceva sempre di guardare le cose da diverse prospettive ed io non ho guardato dai suoi occhi...- calmo un poco il respiro, mentre Margaret mi tira su la testa, asciugandomi le guance con le dita.

 

-Ace...- sussurro come in trans, annegando nelle sue iridi.
-Fidati di me- mi soffia in un orecchio, facendomi rabbrividire.
Alzo una gamba ed eseguo un paio di piroette per poi fermarmi dandogli nuovamente la schiena. Le sue mani si posano sul mio ventre ed io mi lascio cadere in avanti, tendendo una gamba dietro di me ed osservando il suolo ad un paio di centimetri dal mio naso.

 

So many questions 
But I'm talking to myself 
I know that you can't hear me any more
Not anymore 
So much to tell you 
And most of all goodbye 
But I know that you can't hear me any more

 

Non potrà più sentire la mia voce ed io non potrò più liberarmi di questa colpa che mi opprime. Nella testa il suo viso sorridente mi fa sospirare, prima di riaprire gli occhi ed incontrare il volto bagnato di lacrime di Margaret.
-Law, io ti ho cercato così a lungo solo per dirti che io...io non ho mai dimenticato le giornate passate insieme a divertirci ed ora vorrei tanto recuperare quel rapporto!- fa scivolare lentamente le dita dal mio volto, lasciandosele cadere in grembo.
Non so perché, ma vederla così mi fa davvero ritornare indietro a quei giorni in cui, confuso dalla sua vicinanza, mi mordevo la lingua per non dirle dei miei sentimenti.

 

It's so loud inside my head 
With words that I should have said 
And as I drown in my regrets 
I can't take back the words

 

-Dimmi qualcosa, ti prego...- chiude gli occhi con forza, stringendosi i pugni in grembo fino a farsi impallidire le mani.
Cosa dovrei dirle? Non so più nemmeno io cosa provo e cosa no nei suoi confronti.
Non so neppure se ora, con il cuore a pezzi e le parole che urlano nella testa, io possa ancora provare qualcosa per qualcuno. Nel mio petto non batte più nulla e nella mia testa qualcosa martella con forza.
Le stringo le mani, mentre i suoi occhi si puntano nei miei e non posso più controllare i miei movimenti o il mio respiro, che mi trovo a premere le labbra sulle sue, alla disperata ricerca di qualcosa.
Forse posso sentire il mio cuore battere...



The longer I stand here 
The louder the silence 
I know that you're gone but sometimes 
I swear that I hear 
Your voice when the wind blows 
So I talk to the shadows 
Hoping you might be listening 'cos I want you to know 

 

 

Passa lentamente il dorso di una mano sul mio viso ed incrocio le dita con le sue.
Mi stacco bruscamente dal suo petto e faccio aderire le nostre schiene.
Ace incrocia le braccia con le mie e, quando si piega in avanti, alzo le gambe per poi effettuare una capriola all'indietro e ritrovarmi a pochi
passi da lui, che mi guarda sorridente.

Effettuo un paio di piroette e mi volto, dandogli le spalle.
Sento il suo fiato sul mio collo e quando le sue dita mi accarezzano dalla nuca al bacino, i miei muscoli fremono ed io inarco la schiena.
Il mio cuore batte come non mai ed ho paura che possa esplodermi nel petto.


 

It's so loud inside my head 
With words that

I should have said 
And as I drown in my regrets 

I can't take back the words I never said 
I never said 
I can't take back the words I never said 
Never said 
I can't take back the words I never said


 

Mi afferra una spalla e mi volta con un colpo secco, appoggiando la fronte sulla mia.
Non avevo mai visto uno sguardo così intenso e mi perdo nelle sue iridi, con le gambe improvvisamente instabili ed il fiato corto.
Mi stringe i fianchi alzandomi lentamente da terra ed io, con le dita tra i suoi capelli, continuo a perdermi nei tratti del suo viso.
Comincia a roteare lentamente su se stesso aumentando piano la velocità mentre gli accerchio la vita con le gambe. Rallenta di nuovo ed io, con una sua mano sulla schiena e l'altra sul mio fianco, mi fletto all'indietro, toccando il pavimento con le mani e chiudendo gli occhi.
Mi gira leggermente la testa e, quando lui mi ritira su, apro le palpebre lentamente ritrovandomi a rispondere al suo radioso sorriso. Mi mette a terra con immane delicatezza ed effettuo un paio di piroette attorno a lui, che mi afferra un polso e mi inchioda. Le sue dita scivolano sulla mia pelle, afferrandomi il gomito e mi ritrovo bloccata contro il suo corpo, con i petti affannati che si toccano.
Sfuggo alla sua presa e, quando faccio per correre via, mi fa girare nuovamente su me stessa, abbracciandomi ed accarezzandomi la schiena.
Appoggio le mani sulle sue spalle e, quando mi fletto all'indietro in una sorta di cambré , gli accarezzo le braccia, fino a passarmi il dorso delle dita sulle guance e tra i capelli...

 

 

Mi stacco piano da lei e la vedo tenere gli occhi chiusi, come a voler assaporare appieno questo momento.
L'ho sentito. Era leggero e privo di suono, ma ho sentito il cuore battermi nel petto, mentre il nodo alla gola andava sciogliendosi piano.
Cora non potrà mai sentire le mie parole, ma forse Margaret può ancora ascoltarmi ed io le voglio parlare a tutti i costi.
-Cosa...vuol dire questo?- riapre le palpebre e si asciuga un paio di lacrime, sfuggite tra le ciglia.
Cosa vuol dire? Non so spiegarlo a parole perché, rimaste nella mia mente, quelle lettere si sono sciolte come neve al sole, lasciandomi con un vuoto dentro...

 

 

 

 

 

 

 



 

 

-Sei bravissima, Perona!- si allontana da me, avvicinandosi allo stereo per spegnerlo.
Non so cosa dirgli. Sono troppe le parole che mi ruotano nella testa ma nessuna riesce a sfuggire alle mie labbra tremanti.
Cos'era quella sensazione di perfetta completezza ed appartenenza che mi faceva sentire così protetta.
-Ehi, va tutto bene?- mi poggia una mano sulla spalla ed io sussulto.
Non mi ero accorta si fosse avvicinato così tanto!
-Sì, sì...- sospiro, sentendo le guance arrossarsi di nuovo.
-Hai il fiato corto, vuoi un po' d'acqua?- mi chiede gentilmente.
Ha ancora quella strana luce negli occhi e non capisco cosa possa essere.
-Quale luce?- risponde ai miei pensieri.
-C-Che?- strabuzzo gli occhi.
-Hai detto che ho una strana luce negli occhi e non sai cosa sia. Non capisco di cosa tu stia parlando...- si passa la mano sulla nuca, storcendo le labbra in un'espressione dubbiosa.
Credevo di aver solo pensato quella cosa ma, ormai, meglio chiarirmi il dubbio.
-Quando ballavamo e anche ora, quando mi guardi, hai uno strano sguardo e non capisco da dove nasca- gli parlo schiettamente e lui arrossisce all'istante.
-Beh ecco...- sorride ebete, osservando il pavimento per evitare i miei occhi.
Alzo un sopracciglio scettica e mi porto le mani ai fianchi, squadrandolo dalla testa ai piedi.
Certo che è davvero un bel ragazzo e non capisco come abbia fatto a non notarlo prima. Arrossisco appena quando i miei occhi si posano sul suo muscolo petto, risalendo per l'addome.
-A-Allora?- deglutisco appena, ritornando con lo sguardo nel suo.
Ghigna ed io capisco subito di essere stata beccata nel mio far due conti sul suo fisico. Non mi lascia il tempo di parlare che mi ritrovo con il petto schiacciato contro il suo ed il suo fiato sulle labbra.
-Sei davvero carina oltre ad essere brava ed è normale che io ti guardi così. Quale uomo non avrebbe uno sguardo innamorato per la donna che gli ha rubato il cuore?- il suo tono è serio ed i suoi occhi hanno di nuovo quella luce, che capisco essere desiderio.
Ma non si tratta di desiderio fisico e finalmente comprendo il perché del mio sentirmi sicura tra le sue braccia e con le dita sulla mia pelle.
Gli appoggio le mani sul collo, attirandolo verso di me e coinvolgendolo in un bacio.
Mi morde le labbra ed io mugugno lievemente, sentendo qualcosa scaldarmi il petto mentre le sue braccia mi circondano la vita.
Mi sento così perfetta che tutto il mondo attorno a noi scompare ed il dolore per quell'amore mai esistito per il mio ex partner, si scioglie, lasciando il posto a qualcosa di più forte.
Ace mi prende in braccio con delicatezza ed io gli circondo la vita con le gambe, continuando a baciarlo con foga.
-Andiamo negli spogliatoi, non c'è nessuno- sussurra tra un bacio e l'altro, facendomi sorridere.
-Va bene- sospiro sulle sue labbra, circondandogli il volto con le mani.

 

 

 

I miei passi rimbombano ancora tra le mura di questa stanza, mentre cammino lentamente verso l'uscita di questo posto, senza voltarmi indietro.
-Aspetta!!!- la sua voce si espande nell'aria, mentre la sua supplica si ripete all'infinito.
Il rumore dei suoi tacchi veloci mi colpisce ed io mi blocco all'instante, fermo come una statua di marmo.
-Non può essere stato nulla, Law! Io ti amo da sempre e so che anche tu provi lo stesso!- Margaret mi si para di fronte, afferrandomi con forza i baveri dello smoking.
Anche io la amo, ma non posso dirglielo perché la farei solo soffrire e non devo. Sono un tipo freddo e con il mio comportamento lei potrebbe solo farsi del male e, per farla star bene, devo starle lontano.
-Se stai pensando che mi farai del male sei uno sciocco!!! Sei tu che non vuoi soffrire!!!- serra le palpebre con forza ed appoggia la fronte sul mio petto.
Sgrano gli occhi e sussulto appena e non capisco come abbia fatto a leggermi dentro.
Io stesso non comprendo le mie azioni ed i miei pensieri mentre lei, osservandomi, riesce a leggermi come se fossi un libro aperto.
-I-Io...- non so cosa dire.
Ho davvero paura di legarmi a qualcuno? Forse sì, perché non voglio perdere quel qualcuno senza avergli detto qualcosa di importante.
Non voglio che si ripeta quello che è accaduto con Cora e non posso legarmi a qualcuno, non di nuovo.
-Non posso- sussurro appena.
-Sì invece! Sono certa che lui sapeva ciò che provavi e ti ha capito. Ti ha solo voluto proteggere da un dolore ancor più grande ed ora ti stai dannando per qualcosa di inesistente. Lui ti ha voluto bene e te ne vorrà sempre!- affogo nelle sue iridi caramello mentre il suo odore di papavero mi avvolge.
-Tu credi che lui...- non riesco a parlare e la guardo, sperando che capisca ciò che penso.
-Sì, Law. Sono certa che lui ti voglia bene- sposto le iridi sulle sue labbra piene e dischiuse, appoggiando le mani sui suoi fianchi.
In un attimo mi ritrovo a baciarla privo di fiato, mentre le sue mani tra i miei capelli mi spingono ad approfondire il contatto tra le nostre bocche.
-Ti amo- scandisco in un sussurro.
-Anche io- mi risponde con le labbra gonfie, sorridendo appena.
Le asciugo le guance con i pollici, mentre le sue dita mi accarezzano i capelli con lentezza. 

 

Non so perché, ma credo di aver trovato le parole mancanti.
Forse lui non potrà più sentire quello che ho da dire, ma ho trovato qualcun altro a riempire quel vuoto che ho nel petto.
So che ascolterà sempre le mie parole, capendomi con un solo sguardo.
So che potrò essere felice anche con quelle parole a rimbombarmi in testa, perché quel suono è stato appena superato da quello del battito del mio cuore”









 

Angolo dell'autrice

Salve a tutti gente!!!
Questa è la mia prmissima song-fic in cui mi cimento nella descrizione di un ballo, in questo caso di un passo a due.
Questa è una delle shot e song-fic che avevo nel cassetto da un po' e che sto scribacchiando in questi giorni, quando ho un po' di tempo. Sono contenta di essere ritornata un po' in questo angolino, anche perché vorrei dire a tutte le autrici del fandom che, anche se non ho sempre il tempo di recensire, seguo ogni storia e fic che aggiornate e pubblicate, sappiatelo: io vi tengo d'occhio =~=
No okay, a parte gli scherzi, questa song-fic è dedicata a tutti coloro che nella vita sono caduti di fronte ad ostacolo più o meno grande e che si sono sentiti sconfitti e schiacciati dal peso del mondo. Alcuni sapranno quanto è dura lottare e rialzarsi per continuare a vivere, mentre altri si sono lasciati andare al dolore o hanno cercato vie di fuga per non affrontare quel prezzo, che ogni sfida della vita ci costringe a pagare.
Vorrei che tutti sapeste che ogni persona (da quella che conosci da una vita a quella che sull'autobus si siede accanto a te per una decina di minuti) si porta dentro tante cicatrici ed una storia di sofferenza ma tutti, allo stesso modo, possiamo rialzarci e lottare, decidendo di farlo da soli o insieme a qualcuno di importante.
Ora, tutto questo era per dire che io non smetterò di rompervi le scatoline e comparirò in modo sporadico con qualche storiellina per voi!!!
Alla prossima^-^
Star








 

 

  
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