Anime & Manga > Inazuma Eleven
Ricorda la storia  |      
Autore: Lila May    10/12/2014    4 recensioni
Salve, popolo di Inazuma ^^!
In questa ShinAka Okatsu riferirà ad Akane che Shindou vuole vederla per dichiarare ciò che prova per lei, tuttavia Midori non si fida. Nonostante abbia tentato di avvertire l'amica, lei ci va comunque.
Ma è vero quello che ha detto Okatsu?
Come reagirà Shindou? E Akane?
Estratto dal testo:
Che ci fai qui – borbottò il ragazzo, osservando il cielo con una nota di malinconia nello sguardo.
La ragazza si strinse nelle spalle e si alzò dalla panchina, poi si sistemò le pieghe del piumino. Shindou era bravo a fingere, fin troppo bravo... a quanto pare sembrava molto più timido e impacciato di quanto avesse potuto immaginare. - lo sai benissimo, non c'è bisogno che ti dia spiegazioni – ribatté, sicura come non era mai stata.
Shindou le scoccò un'occhiata confusa. - Eh? Non ti seguo... -
- Oh, suvvia... hai chiesto tu di incontrarmi... -
- Potrà sembrarti strano, ma ti assicuro che io non ho chiesto niente a nessuno. -
Akane si addentò un labbro, deliziata dal comportamento del ragazzo. Faceva il difficile, eh...?
Ora ci pensava lei a semplificare le cose, era sempre stata un'ottima allieva in amore.
***
buona lettura
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Yamana, Midori Seto, Shindou Takuto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Grazie per avermi illusa.
 

- Akane, ti prego, non andare. -
La manager dal fiocco celeste si voltò in direzione di Midori, le labbra corrucciate e l'espressione irritata. Da quando l'aveva invitata a casa sua per un thé, non aveva fatto altro che lamentarsi e scuotere il capo, e quel suo atteggiamento negativo cominciava a darle sui nervi. - Mido-chan, non occorre che tu mi dica cio cosa devo e non devo fare. Shindou ha chiesto di incontrarmi, e io ci andrò - prese un respiro per calmare l'emozione, quindi si portò una mano al cuore e sorrise timidamente. Sebbene all'inizio le era sembrato fin troppo strano, quel pomeriggio una Okatsu dai lunghi capelli neri raccolti in uno chignon e un dolce sorriso stampato in volto le aveva riferito che Shindou desiderava incontrarla per dichiarare ciò che provava per lei. Non stava più nella pelle, il solo pensiero le tingeva sempre le lattee gote di un lieve color ciliegia.
Possibile che il ragazzo che tanto amava avesse un debole per lei?
Semplicemente meraviglioso.
Tuttavia Midori non sembrava convinta, e più ne parlavano più si allarmava. In quel momento stava appoggiata al muro, le braccia incrociate al petto e lo sguardo chino sul pavimento. Probabilmente si era persa in un'intensa e arguta riflessione, quando pensava era solita assumere sempre quella posizione.
- Shindou mi ama, me l'ha detto Okatsu! Mi fido di lei – insisté Akane, stringendo i pugni con un moto di rabbia.
- Akane, mi dispiace sfiancarti, ma non riesco a darti ragione – replicò Midori, senza scomporsi. - Secondo me devi aver frainteso il messaggio di Okatsu, oppure lo hai mal interpretato. Conosco Shindou, e ti assicuro che questo fatto mi sta lasciando sempre più perplessa. -
- Midori, credi che io non lo sia? Ad ogni modo non posso non andare: e poi fa freddo, se faccio ritardo Shindou potrebbe beccarsi un brutto raffreddore, povero il mio cagnolino... -
La rosa si portò una mano in fronte ed emise un debole sospiro rassegnato, mentre Akane si infilava in un comodo piumino dalle sfumature indaco. - Aka-chan, perché non mi dai mai retta? Secondo me è tutta una farsa, pensa prima di andarci... - l'ammonì, ma quando cercò gli occhi violetti dell'amica, con suo rammarico si accorse che era già andata via. Come al solito aveva rifiutato i suoi consigli, ad ogni modo la cosa non le diede alcun fastidio. Si accomodò sul divano e accese la TV, poi iniziò a masticarsi una ciocca di capelli con fare annoiato.
Tanto nel giro di breve sarebbe tornata in lacrime, la conosceva troppo bene.

 

Akane camminava svelta lungo il vialetto che portava al campo da calcio, le mani tremanti di freddo e il naso intirizzito a causa delle troppe, gelide folate di vento che le schiaffeggiavano il volto ad ogni passo che compiva. L'appuntamento al campetto era per le diciassette, e se non si sbrigava sarebbe di certo arrivata in ritardo. Una volta che fu giunta a destinazione, si guardò intorno nella speranza di trovare la testa castana di Shindou, o almeno di percepirne la melodica voce.
Lo chiamò, lo cercò ovunque.
Ma tutti i suoi sforzi risultarono vani.
Il campo era deserto e perfettamente in ordine, esattamente come l'avevano lasciato i ragazzi della Raimon l'ultima volta che c'erano stati gli allenamenti. Deglutì e si sedette nella panchina, infreddolita, poi si massaggiò le gambe per scacciare un brivido di freddo. - Arriverà... - si disse dopo un po', portandosi le ginocchia al petto per impedire a quel poco calore che aveva accumulato di disperdersi nell'aria come fumo. - ne sono certa. Sicuramente avrà avuto un contrattempo... - reclinò il capo e liberò un colpo di tosse. Shindou non era un ragazzo ritardatario come Tenma, quindi non riusciva proprio a spiegarsi il motivo della sua assenza, tantomeno a crederci. Doveva per forza essere successo qualcosa, e lei lo avrebbe aspettato.


- Akane... Akaneeeeeeeee... - Shindou sollevò gli occhi al cielo e la scosse con insistenza, il mento affogato in una lanosa sciarpa marrone e il corpo protetto da un lungo giacchetto blu elettrico. - svegliati, diamine, sembri una barbona. -
La manager aprì gli occhi di scatto e si massaggiò il volto, poi cominciò a tossire rumorosamente, il naso che le pizzicava dal freddo. A forza di aspettare Shindou era crollata di sonno, che sciocca. Non poteva riposarsi in casa? - Shindou-kun! - esclamò, sorridendogli con dolcezza. - scusa se mi sono addormentata, io... -
- Che ci fai qui – borbottò il ragazzo, osservando il cielo con una nota di malinconia nello sguardo.
La ragazza si strinse nelle spalle e si alzò dalla panchina, poi si sistemò le pieghe del piumino. Shindou era bravo a fingere, fin troppo bravo... a quanto pare sembrava molto più timido e impacciato di quanto avesse potuto immaginare. - lo sai benissimo, non c'è bisogno che ti dia spiegazioni – ribatté, sicura come non era mai stata.
Shindou le scoccò un'occhiata confusa. - Eh? Non ti seguo... -
- Oh, suvvia... hai chiesto tu di incontrarmi... -
- Potrà sembrarti strano, ma ti assicuro che io non ho chiesto niente a nessuno. -
Akane si addentò un labbro, deliziata dal comportamento del ragazzo. Faceva il difficile, eh...? Ora ci pensava lei a semplificare le cose, era sempre stata un'ottima allieva in amore. - e tu? Che ci fai qui...? -
- Avevo scordato le scarpe da calcio e sono venuto a prenderle. Ehm... poi ti ho vista e mi sono spaventato - spiegò lui, arrossendo lievemente. - pensavo fossi morta, o peggio posseduta, così sono venuto a svegliarti. A quanto pare però sei viva e vegeta. -
- Tutte menzogne... - dedusse Akane, posando una mano sulla sua magra spalla per adattarlo alla situazione. - so che sei qui per me, avevamo un incontro. Quindi avanti, dimmelo. -
Shindou scoppiò a ridere, ancora più confuso di prima. Non capiva. Cosa doveva dirle? Che era brava a scattare foto? Oppure che il rosso le stava schifosamente male? - Akane, meglio se ti riporto a casa... sei impazzita. -
- Parla, dannazione! - continuò lei, prendendogli il volto fra le mani con fare fin troppo aggressivo. - mi hai invitata per questo! No?! -
- Akane, io... - il giovane musicista si morse la lingua, spazientito. Odiava il comportamento impulsivo e appiccicoso di Akane, evidentemente doveva per forza aver trascorso una brutta giorntata. Che le prendeva? - non ti ho invitata da nessuna parte, e francamente non penso di aver nulla da dir...! -
- Dimmi che mi ami da tantissimo tempo, avanti! - lo interruppe la manager, incollando gli occhi a quelli del ragazzo che tanto amava quasi volesse pietrificarlo con lo sguardo.
Fra i due calò il silenzio tombale, interrotto solo dai respiri pesanti e affannosi di lei. E adesso...? Adesso che fare? Lo aveva aiutato a dichiararsi, miseria, perché non muoveva ciglio?
Mille domande cominciarono a bombandarle la testa, tanti pensieri a naufragarle in mente. Non sapeva cosa dire, e per un momento desiderò nascondersi sotto terra.
Chissà che pensava lui, lui che la fissava con aria sempre più spiazzata. - Okatsu... - le tremò la voce a quel nome, e lo sguardo di Shindou si fece più intenso e magnetico. - mi ha detto che mi ami, e... e anche io ti amo, che problema c'è nel dichiarart... -
- Okatsu ti ha detto questo? -
- Sì... -
Shindou aggrottò le sopracciglia, stranito. - beh, ti ha mentito. -
- COS...! COSA?! - gridò Akane, sgranando le iridi e compiendo uno spaventoso balzo all'indietro. No, non poteva essere.
Inverosimile, assurdo.
Impossibile.
Okatsu, tanto buona e gentile, macchiarsi di un reato così grave. Calde lacrime cominciarono a pulsarle frenetiche contro la lucida parete degli occhi, ma le scacciò con un gemito strozzato. A quale scopo mentire? Illuderla, anche solo per un istante, che Shindou la potesse amare?
Improvvisamente la mente ripescò gli ultimi avvertimenti di Midori, e si maledì mentalmente di non averla ascoltata. Dannazione, la rosa aveva sempre ragione.
- Ti ha mentito, io non ti amo – continuò imperterrito Shindou, cercando il suo sguardo per assicurarsi che stesse bene. Attese qualche istante, sperando che Akane gli inchiodasse gli occhi addosso, ma la povera sembrava non volerlo manco guardare in volto. Non se ne curò, troppo confuso per preoccuparsi. - e non devo dirti nulla – aggiunse, quindi le mostrò le scarpette da calcio e sorrise dispiaciuto. - come ti ho già detto, sono venuto per quest... - non riuscì a terminare che Akane, furibonda, gliele tolse di mano e le lanciò lontano, presa da un'ira incontrollabile. - Taci! -
Shindou si zittì come da lei richiesto, semplicemente sconvolto. Era inutile fingere di non provare sgomento. Perché Okatsu aveva mentito così? Che gusto c'era a ingannare un'amica? A quale scopo? Cercò di trovare una soluzione, ma prima che potesse anche solo dedicarci un pensiero Akane era già scappata via.
Si sentiva ferita, umiliata e molto, troppo delusa.
Tuttavia, per quanto il comportamento di Okatsu le stesse pestando il cuore ogni minuto sempre più selvaggiamente, quello che le dava davvero irritazione, quello che l'aveva incitata a piangere, era stata la reazione fredda e distaccata di Shindou. Il ragazzo era riuscito a distruggerla, così.
Quando fu tornata a casa si gettò addosso a Midori e diede libero sfogo alle lacrime, che, pure come cristalli, iniziarono a rigarle copiose il profilo delle gote.
- Akane, te l'avevo detto... a che servono le amiche, altrimenti...? - sussurrò l'amica, strofinandole una spalla con fare dolce e premuroso. - dai, non ci pensare: domani comportati come se nulla fosse. Vedrai che Shindou verrà a cercarti per ulteriori spiegazioni, ne sono sicura... -
- Che cosa farei senza di te, Mido-chan, cosa... - sussurrò l'altra, guardandola con i suoi stanchi occhi lilla.
Mai più avrebbe dato retta alle persone, mai più.
Se non a Midori.

 



Angolo Autrice
Yaaaaa, un'altra sottospecie di strana ShinAka! *fangherla*
Quanto amo questi due, quanto? Troppo, già. Peccato che qui Riccardo andava bastonato con crudeltà, concedetemi il termine -.-".
Oddeo, quanto amo i Giovedì: praticamente domani ho 2 ore di ginnastica, e quindi avendo poche materie da studiare ho più libertà di scrivere, ye.
Francamente non so come sia venuta, io non ho mai capito cosa c'è veramente fra Akane e Shindou, per cui boh, spero che la reazione di lei vada bene. Altrimenti ditemelo, che inserirò fra gli avvertimenti "OOC". Un'altra cosa, era Okatsu. Sentite, mi serviva qualcuno che facesse da cattiva... per cui fingete che lei non è del passato, solo questo.
Poi, un dettaglio che ho voluto risaltare (anche se non è proprio ben delineata) era l'amicizia fra Midori e Akane: si può dire che la disperata Akane sia io, e che la paziente Midori sia la mia migliore amica :^. Con noi funziona sempre così, io la vittima e lei la suora(?), mai una volta che sia stata in grado di consolarla... MAI. Ma non ne ha bisogno, tanto con la sua freddezza e saggezza dominerà il mondo(?).
Vbb, adesso vado, spero che qualcuno di voi recensisca questa schifezzina schifezzosa.
Bises,

 

Lila

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: Lila May