Anime & Manga > Kuroko no Basket
Ricorda la storia  |      
Autore: _Roxanne    10/12/2014    1 recensioni
"-“Ehi, Bakagami, ti è piaciuta la colaz-”
La fine della frase non scivolò mai dalle labbra di Aomine, perché improvvisamente imprigionate in quelle di Taiga. Era un bacio violento, fatto per assaporarsi l’un altro. Le mani del moro volarono quasi subito sotto la canottiera candida del ragazzo, una volta che si era ripreso dalla sorpresa.
Il loro rapporto era così, niente di più semplice, o più complesso."
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Daiki Aomine, Taiga Kagami
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

  Surprise Cooking 

  

L’aria di sesso che si respirava in quella stanza era soffocante. Kagami non riusciva più a restare immobile sotto il peso del corpo del suo ragazzo; gli si erano intorpidite le braccia a forza di essere usato come materasso. Pertanto, avendo voglia di percepire i suoi arti indolenziti, si scostò con forza da Daiki, che ovviamente non si svegliò. Il volto assonnato di Taiga ebbe uno spasmo, mentre respirava, e poi il suo corpo si fece forza per sollevarsi. Sentiva tutte le ripercussionicutanee e interne, di ciò che era successo quella notte, e forse anche un po’ di dolore per alcuni morsi infertigli dal moro, in alcuni momenti di passione e intimità estremi.  
Si portò una mano alla base del collo e vi sentì il chiaro segno dei denti di Aomine sfregiargli la pelle, ma non si diede la pena di guardarsi allo specchio per confutare i danni che aveva subito.  
Senza deviare per il bagno, Taiga entrò in cucina, al fine di preparare una bella colazione, dato che sapeva che il suo  compagno si sarebbe svegliato presto, non
percependo più la sua presenza tra le lenzuola.  
-“Cazzo, quel coglione continua a rubare i biscotti.” - borbottò irritato il rosso, scoprendo il barattolo dei suoi amati biscotti fatti in casa vuoto, evidentemente che anche qualcun' altro apprezzava.  
-“Che cosa stai dicendo? 
Il rosso, colto di sorpresa, fece cadere una delle tazze che aveva in mano, che in questo modo si frantumò al suolo.  
-“Fuck.”- imprecò Kagami, in inglese, abbassandosi subito a terra per raccogliere cocchi acuminati che avevano invaso il pavimento della cucina.  
Mentre si accingeva a prendere uno dei pezzi più grandi, una mano scura gli bloccò il polso. Lo sguardo del rosso si sollevò interrogativo, in direzione dell’altro, che invece lo osservava con indifferenza, come suo solito.  
-“Lascia stare, faccio io.”- disse, assonnato e con un ghigno sghembo che gli incurvava le labbra, e che voleva essere anche dolce.  
Kagami riuscì a cogliere quella nota di dolcezza, che solitamente non apparteneva a quel ragazzo dai capelli blu, e decise di lasciare perdere. Si impresse nella mente quell’espressione che Aomine aveva stampato sul volto, perché, conoscendolo, non l’avrebbe rivista tanto presto.  
Poi si alzò lentamente, facendo leva con le ginocchia, e si avviò in corridoio, diretto verso il bagno, dato che si sentiva sporco e lievemente in imbarazzo. Chiuse la porta del piccolo bagno dietro di sé e reputò più che giusto farsi una bella doccia; il suo ragazzo poteva anche aspettare.  
Intanto, dall’altra parte della casa, Daiki stava ponderando se cuocere il bacon in una padella o in una pentola. Si grattò la nuca, osservando con sospetto i due utensili da cucina. Non aveva la più pallida idea di che cosa fare, ma non poteva essere così difficile.  
-“Ma che cazzo…? 
Imprecò a denti stretti un paio di volte, prima di scegliere la padella, e mettere il bacon sul fuoco. Ma non poteva di certo fermarsi a così poco.  Pertanto, preso dall’ispirazione e accettata quella sfida, preparò (sì, è proprio un sinonimo di CUCINARE) altre pietanze che pensava sarebbero piaciute a Taiga.  
Mise in una padella un paio di uova, dopo avervi rimosso il guscio con non poca fatica, deciso a cucinare delle uova strapazzate; prese la caffettiera e, dopo aver capito come funzionasse, vi mise il caffe, perché non voleva restare uno zombie per tutta la giornata; preparò delle fette di pane, burro e marmellata; taglio alcuni pezzi di torta, ovviamente preparata in precedenza dal rosso e, alla fine imbandì la tavola con tutto ciò che aveva fatto (che era davvero molto), aggiungendovi dei biscotti e della frutta, nonostante a lui non piacesse molto.  
-“Daiki, che cos’era tutto quel fracas- 
Kagami entrò nella stanza proprio nel momento in cui Aomine si bruciò con il caffè, rovesciandoselo sulla mano per lo spavento. Sgranò gli occhi e osservò con la bocca aperta, e forse un po’ acquolina, il tavolo pieno di piatti, finchè le imprecazioni del moro lo riscossero dai suoi pensieri.  
-“Porca puttana, brucia!”- esclamò Daiki, sventolando la mano nell’aria, come se dovesse ammazzare delle mosche. 
Taiga gli fu accanto in pochi istanti e, alzando gli occhi al cielo, afferrò la mano bruciacchiata del suo ragazzo, trascinandolo sotto il rubinetto, per poi aprire l’acqua fredda e lasciarla scorrere sul punto rosso e dolente, sperando gli desse un po’ di sollievo.  
-“Sei sempre il solito, Ahomine. Che cosa cercavi di fare? 
Il tono di Kagami era forse troppo duro, ma ad Aomine non interessava in quel momento, dato che era sicuro che l’altro apprezzasse il duro lavoro che aveva fatto (e lui, quando si parlava di lavoro, scappava via) e che sarebbe stato ancora più contento una volta assaggiato i suoi piatti.  
-“Scusa se volevo fare qualcosa di carino…”- sbuffò Daiki, ritraendo la mano  dalle attenzioni del compagno, per poi uscire da quella stanza, lasciando interdetto il
rosso. 
 
Si ritirò nel bagno, cercando una crema che gli desse un leggero sollievo dal bruciore che sentiva alla mano, a causa del caffè bollente che si era versato da solo sull’arto. Non si aspettava che il suo ragazzo uscisse così presto dalla doccia, ma si era sbagliato. Sbuffò, contrariato per vari e insoliti motivi, prima di arrendersi e semplicemente fasciarsi la mano.  
Uscì dal bagno e tornò in cucina, dove trovò Kagami che aveva divorato metà delle pietanze che aveva preparato con tanta cura e tanto amore 
-“Ehi, Bakagami, ti è piaciuta la colaz- 
La fine della frase non scivolò mai dalle labbra di Aomine, perché improvvisamente imprigionate in quelle di Taiga. Era un bacio violento, fatto per assaporarsi l’un altro. Le mani del moro volarono quasi subito sotto la canottiera candida del ragazzo, una volta che si era ripreso dalla sorpresa.  
Il loro rapporto era così, niente di più semplice, o più complesso. Non c’era dialogo o comunicazione, poca dolcezza o affetto veramente espressi, e solo tanta passione carnale. La loro relazione era basata sul loro continuo bisogno di sesso, bisogno l’uno dell’altro. Ma in fondo, se durava, una ragione c’era. E, in realtà, ve ne erano molti di motivi per i quali quello strano e perverso rapporto funzionava. Per Taiga era un bisogno carnale, che celava uno strano amore per quel moro strafottente, il quale era un avversario in tutto e per tutto. Per Daiki, il bisogno carnale celava un completo abbandono all’altro, suo primo e vero rivale. Comunque, oltre a queste di ragioni se ne nascondevano molte altre tra quei baci violenti e affamati, di quelle due belve selvagge, una tigre e una pantera. Due felini, così uguali e allo stesso tempo così differenti. Il tutto era un’armonia di sensazioni, emozioni, voglie e necessità di entrambi, che si riversavano fuori in modi perversi, ma che tutti e due riuscivano a decifrare.  
-“Daiki, devo dire che come cuoco non sei affatto male, ma la prossima volta vorrei qualcosa di più.”- soffiò il rosso, all’orecchio di Aomine, prima di leccarlo e assaporare il sapore di quella pelle scura e attraente.  
Un gemito basso e roco scivolò dalle labbra, stirate in un ghigno, del moro, prima che parlasse: -“Be’, se è così, non posso che soddisfare le tue voglie, Taiga.



 

>>> WRITER'S CORNER (≧∇≦)<<<


Kombawa/Konniciwa/Ohayo, minna-san!
Ciao a tutti, questa è la seconda fic che pubblico su questo fandom e spero possiate gradirla. ^-^ 
Ho voluto scrivere di questi due pg, perchè sono delle mie OTP supreme di KnB e sono troppo belli insieme. 
L'ispirazione (se di ispirazione vogliamo parlare) mi è venuta, appunto, mentre ero in cucina e, dato che io sono tipo Aomine (be', forse peggio) e non so nemmeno cucinare qualcosa al microonde, ho pensato di scrivere qualcosa su questa splendida coppia. E' uscita questa... emh, cosa e io ve la propongo. >.< 
Spero solo che non sia OOC e, in caso lo fosse, perdonatemi, cercherò di fare di meglio. 
Siete liberi di lasciare qualsiasi commento/recensione/insulto/vaneggiamento (ecc...) che vogliate. 
Penso che ora possa anche dileguarmi. 
Sayonara, e tanti panda cucciolosi rossi e blu a tutti! 
(^∇^) ♪

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Kuroko no Basket / Vai alla pagina dell'autore: _Roxanne