Salve gente,
eccomi qui
con una nuova storia.
L’idea è nata da una frase di Eraclito che ho
letto mentre studiavo filosofia.
xD
Mi è sembrata perfetta per questa coppia. *-*
Allora, intanto, voglio dedicare questa FF alla mia Eglina (Agnes
Cecilia.),
che c’è rimasta un po’ male quando ha
saputo che scrivevo FF e non gliel’avevo
detto.
Scusa tesoro, ma sai come sono fatta. Spero che questa nuova idea ti
piaccia.
Ci tengo un sacco al tuo parere. Ti adoRRRo. <3
Poi, volevo dirvi che ero un po’ indecisa se scrivere la
storia in prima o in
terza persona. Alla fine ho optato per la prima perché penso
che renda la
narrazione più vivace.
Poi ho pensato di scrivere un capitolo dal punto di vista di Hermione,
uno dal
punto di vista di Draco e così via. Non so, ancora,
esattamente quanti capitoli
saranno. Spero di farvi sapere a breve. Ditemi cosa ne pensate, mi
raccomando.
Ci tengo molto alle vostre recensioni, mi aiutano a migliorare.
Buona lettura.
*Capitolo Primo.*
“Ciò
che è opposizione si concilia
e dalle cose differenti nasce l’armonia
più bella,
e tutto si genera per via di contrasto.”
Lunedì
mattina. Ora di
Trasfigurazione.
La professoressa Mc Granitt con un colpo di bacchetta scrive queste
parole
sulla lavagna, sotto gli occhi confusi degli studenti. Ora, le opzioni
sono
due: O è diventata matta o le hanno dato un’altra
materia, non ci sono altre
spiegazioni.
-Bene ragazzi, oggi vi assegno un compito nuovo che non rientra affatto
nella
mia materia, ma con gli altri insegnanti abbiamo ritenuto opportuno,
dati i
recenti avvenimenti tra Grifondoro e Serpeverde, farvi lavorare insieme
per
migliorare il clima all’interno della scuola.- Dice con uno
dei suoi rari
sorrisi. Al che i “simpaticissimi” Serpeverde si
guardano disgustati.
E io mi volto perplessa verso Harry che, intanto, sta imprecando a
bassa voce.
Cosa vuole dire con quel “farvi lavorare insieme”?
Si, infatti se
non lo
sapete ieri a lezione di Pozioni (guarda caso) c’è
stata una specie di rissa
tra noi e loro, tutto è iniziato, ovviamente, a causa del
Quidditch che
riuscirebbe a far ammattire qualunque demente appassionato di questo
sport,
compresi i miei migliori amici.
Tra qualche
giorno,
infatti, ci sarà una delle solite partite tra Grifondoro e
Serpeverde. Allora
quel simpaticone di Draco Malfoy ha, come sempre, iniziato ad insultare
Harry
dicendogli che non riesce mai a recuperare un boccino e che
è un incapace, cosa
totalmente falsa perché in sette anni Malfoy non ha mai
preso il boccino contro
Harry. Ma si sa, l’arroganza Slytherin è
leggendaria.
Quella testa
calda di
Harry ovviamente non ha gradito la provocazione ed ha cominciato a
chiamarlo
con una serie di epiteti davvero irripetibili.
Da qui il
finimondo: Le
Serpi hanno cominciato ad intonare “Weasley è il
nostro re” e io ho ripetuto
per la centesima volta a Malfoy che nessuno dei Grifondoro ha dovuto
comprarsi
l’ammissione come lui. La Parkinson ha tirato fuori la
bacchetta, ma è talmente
incapace che non è riuscita a schiantare neanche una sedia,
il biondastro ha
cominciato a chiamarmi Mezzosangue, e a Ron è andato il
sangue al cervello,
come sempre.
Un pastrocchio
insomma.
Tutto si risolve
simpaticamente quando arriva Piton e vede Tiger schiantato vicino la
porta
della classe (non ho idea di chi sia stato). E da lì un
putiferio, la Mc
Granitt è venuta di corsa, ci ha fatto la solita predica,
dicendo che stavolta
l’abbiamo combinata grossa e bla bla bla..insomma ecco come
siamo arrivati fin
qui.
La mia domanda di poco prima riceve risposta quasi subito, quando la Mc
Granitt
comincia ad elencare i nomi delle coppie che dovranno lavorare insieme
per
quattro settimane.
-Harry
Potter e Pansy Parkinson, Hermione Granger e Draco Malfoy, Ronald
Weasley e
Millicent Bulstrode, Dean Thomas e DaphneGreengrass..- E continua
così per dieci minuti, chiamando tutti.
Un momento, un momento, con chi ha detto che devo lavorare io?
Draco Malfoy?! No, ma sta sicuramente scherzando. Io con lui non ci
lavoro
neanche morta, se lo scordi.
Mi giro e lo
guardo di
sottecchi notando che ha la mia stessa faccia disgustata-arrabbiata,
molto
bene, una cosa su cui siamo d’accordo.
La sua mano scatta in aria in un attimo. Che ha intenzione di fare quel
decelebrato?
-Professoressa, mi chiedevo se si potesse cambiare il proprio comp..-
Inizia
lui guardandosi attorno, ma la donna lo zittisce appena capisce le sue
intenzioni.
L’avrei chiesto io se mi avesse lasciato il tempo, diamine.
-Signor Malfoy, non tollero lamentele, mi dispiace.- Dice risoluta
sistemando
alcune pergamene sulla cattedra e il principe Slytherin riceve gli
sguardi
compassionevoli dei suoi compagni di casata.
Beh, se non altro ci ha provato. Dio santo, ma chi ha dato la cattedra
a quella
donna?!
-Bene, dopo avervi comunicato le coppie, vi dico in cosa consiste il
compito.
Questa è una frase di un noto filosofo babbano: Eraclito.
Ora, su questa si
baserà il vostro compito: Voglio che scriviate, dopo quattro
settimane di
collaborazione, una pergamena di almeno, e dico almeno, settanta
centimetri di
quello che ne è uscito fuori. E’ tutto chiaro?
– Spiega velocemente camminando
tra i banchi.
Anche la mia mano scatta velocemente in aria.
-Si, signorina Granger?-
-Mi chiedevo in cosa consiste la “collaborazione”,
come dice lei.- Domando
preoccupata. Quanto tempo avrei dovuto passare con Malfoy?
-Beh, naturalmente, si dovrà studiare insieme tutti i
giorni, tranne il fine
settimana, e dividere il banco ad ogni lezione. Ovviamente
controllerò di tanto
in tanto il vostro lavoro, onde evitare che lavoriate insieme solo
l’ultimo
giorno.- Mi risponde tranquilla.
Dio santo, questa è la fine.
-E da quando comincia questo “compito”?- Chiede,
quasi con un lamento, Harry.
A lui è toccata la Parkinson, che razza di sfiga. Quel
carlino è
insopportabile.
La Mc Granitt sorride. Ah sorride pure? Ora vado lì e..
-Da adesso, ovvio.- E con un battito di mani sistema le borse degli
alunni nei
posti che aveva già predisposto nella sua mente contorta.
Ma bene, tanto vale iniziare la tortura da subito, che problema
c’è?
Tutti ci spostiamo riluttanti per sistemarci ai nostri nuovi posti.
Raggiungo
il banco che dovrei dividere con Malfoy, mi guarda e ghigna. Ghigna?
Cioè, ma è
matto? Questa pazza dice che dobbiamo passare le prossime quattro
settimane
assieme e lui che fa? Ghigna.
Qualcuno avrà sicuramente avvelenato il succo di zucca oggi.
Finita la lezione ci guardiamo tutti con una faccia da funerale.
Grifondoro e Serpeverde che lavorano insieme non è una cosa
che si vede tutti i
giorni. Ognuno, pur con un volto a metà tra il disgustato e
il depresso, si
avvicina al proprio compagno per mettersi d’accordo sul da
farsi.
-Bene Granger, pare che dovremo lavorare insieme.- Mi dice Malfoy
squadrandomi
da capo a piedi.
Noo, non l’avevo capito, sai? Che genio.
-A quanto pare sì, Malferret. Mettiamo subito in chiaro una
cosa: Non. Voglio.
Problemi. Per. Colpa. Tua.- Scandisco piano, meglio parlare lentamente
con il
cervello che si ritrova. –Quindi, comportati bene a lezione,
vieni ogni giorno
a studiare con me e non rendermi la vita un inferno.
Cercherò di fare lo
stesso.- Concludo con un rapido gesto della mano, come a concedergli
qualcosa.
-Non so se posso riuscirci. Renderti la vita un inferno è il
mio passatempo
preferito.- Dice ghignando.
Alzo gli occhi al cielo. Perfetto, cominciamo bene. Lo
ucciderò nel sonno prima
o poi..
Sorvolo sulla sua frecciatina. -Ci vediamo più tardi in
bibl..- ma non mi
lascia finire e alza una mano. E adesso? Che cavolo
c’è?
-Niente biblioteca, Granger, scordatelo. Io non ci vado in quel posto
da
secchioni, qualsiasi altro posto, ma non lì, chiaro?-
Chiarisce subito,
cambiando finalmente espressione.
Posto da secchioni? Santo cielo, parla lui che ha quasi la mia stessa
media? E
so che non è perché era raccomandato, no. Lui
studia davvero, lo osservo sempre
a lezione. Mai una volta non aveva preso appunti.
Sbuffo. –D’accordo, Malfoy, D’accordo.-
Dico alzando le mani in segno di resa,
non ho voglia di litigare. –Alle quattro davanti
alla porta della stanza
delle necessità. Vediamo di cominciare questo compito.- E
pronuncio l’ultima
parola quasi ringhiando. Possibile che non posso mai stare tranquilla?
No,
certo, io sono Hermione Granger, non avrò mai una vita
facile.
-Ci sarò.- Accorda il biondo per poi uscire
dall’aula senza degnarmi di un
altro sguardo.
Lo guardo uscire, rapita per un attimo dalla sua andatura elegante.
Beh, è
innegabile che Draco sia un bel ragazzo, ha un fisico da fare invidia,
i biondi
capelli e gli occhi di ghiaccio lo rendono quasi divino.
Ma non è su questo che devo concentrarmi, assolutamente no.
Draco Malfoy è la persona che più odio al mondo,
poco importa se ha il corpo di
un dio greco..
A pranzo io, Ron
ed Harry
stiamo discutendo sul compito che ci ha lasciato la simpaticona.
-Non lamentatevi. Almeno a voi non è toccato Malfoy.- Dico
contrariata mangiando
una forchettata di non-so-cosa-ci-sia-nel-mio-piatto.
-Hai ragione.- Accorda Ron con un sospiro. Probabilmente non gli piace
sapere
che devo lavorare con Malfoy. Primo, perché non si fida.
Secondo, è
terribilmente geloso. Ormai non è un segreto che lui abbia
una cotta per me, ma
non ci bado mai molto. E’ il mio migliore amico da una vita,
non riesco a
vederlo come il mio ragazzo, che posso farci?
-Hermione, se fa qualcosa che non va, avvisaci subito.
Quell’idiota deve solo
provare a toccarti..- Mi dice Harry protettivo come sempre, mentre
lancia
un’occhiata omicida al tavolo delle Serpi. Lo adoro.
Gli sorrido. –Harry, sta tranquillo, non accadrà
nulla, e poi cosa dovrebbe
farmi?- Aggiungo arricciando il naso. Figuriamoci se io possa
interessare a uno
come quello. Tzè.
-Ho visto come ti guardava oggi.- Spiega semplicemente, iniziando a
mangiare.
Come mi guardava? Ma se non mi ha degnata nemmeno di uno sguardo, bah.
-Ma smettila, Malfoy non mi toccherebbe nemmeno se fossi
l’ultima donna rimasta
sulla terra.- Lo rassicuro ridendo. Ed era vero, sarebbe morto pur di
toccare
una mezzosangue.
-Meglio per lui.- Mugugna Ron, convinto, probabilmente, che non
sentissi.
-Speriamo solo che queste quattro settimane passino in fretta..-
Sospiro e i
due annuiscono..
Alle quattro in
punto
arrivo davanti la porta della Stanza Delle Necessità.
Con mia
sorpresa, Malfoy è già lì, appoggiato
ad una delle colonne, ha l’aria
distratta.
Probabilmente,
nella sua mente, sta passando in rassegna le ragazze di tutte le
case per scegliere quella che stanotte si porterà a letto.
Porta ancora
la divisa e ha una tracolla beige su una spalla.
Alza
impercettibilmente il capo a mo’ di saluto e poi entriamo
nella stanza a
cui ha già pensato lui. Mi stupisco nel vedere la fantasia e
la cura dei
dettagli con la quale Draco ha arredato la stanza.
C’è un bellissimo e
raffinato tavolo in legno al centro, non molto grande, ma comodo per
due
persone, in una parete c’è un’enorme
libreria che contiene, all’incirca,
trecento volumi. Un po’ più in la
c’è un comodo divanetto bianco.
La luce
entra dalle grandi finestre e illumina tutta la stanza dandole quasi un
aspetto fiabesco. E’ tutto molto semplice, ma raffinato.
-Allora,
Granger, vuoi passare tutto il tempo a squadrare la stanza o ci
mettiamo
a lavoro?- Mi chiede con un ghigno, distraendomi. Possibile che non
sappia fare
altro che ghignare?
Mi chiedo,
sinceramente, di quante espressioni disponga.
-No,
è che..- non riesco a trovare le parole adatte. -..mi
piace.- Concludo,
allora, semplicemente dando un’ultima occhiata alla stanza.
Ghigna di
nuovo. E basta, così diventa ripetitivo.
-Bene.
Iniziamo.- Risponde accomodandosi su una sedia e tirando fuori qualche
pergamena e una piuma. Io lo imito e mi siedo di fronte a lui.
Rileggiamo più
volte la frase e ci riflettiamo su per una buona mezz’oretta,
ma non riusciamo
a comprenderne il significato.
-Secondo te,
che vuol dire?- Chiedo ad un tratto perplessa.
Alza le
spalle. –Non ne ho idea, mezzosangue. Io mi arrendo.-
Dichiara
accendendosi una sigaretta e avvicinandosi alla grande finestra che da
sul
campo di Quidditch.
Molto
loquace il ragazzo, davvero. E si mette pure a fumare, ma
cos’ha al posto
del cervello? Segatura?
-Ti
dispiacerebbe non fumare davanti a me?- Sibilo indispettita voltandomi
verso
di lui.
-Granger,
zitta e non rompere.- Mi dice con quel suo tono strafottente che
farebbe saltare i nervi anche a Silente in persona. E come accidenti si
permette di parlarmi così?
-Malfoy
butta quella cosa, subito.- Gli ordino raggiungendolo e mettendo le
mani sui fianchi, al che mi lancia un’occhiata maliziosa che,
al momento, non
comprendo.
-Mezzosangue,
perché non ti rilassi?- Sbuffa osservandomi ed emette una
lieve
boccata di fumo.
-Malfoy, non
sono qui per perdere tempo, quindi se non hai voglia di lavorare,
lì c’è la porta.- Gli rispondo
infastidita indicandogli con la mano l’uscita.
Il biondo
alza gli occhi al cielo divertito, spegne la sigaretta e poggia le
mani sui miei fianchi.
-Allontanati
subito.- Sibilo minacciosa. Che cavolo ha per la testa questo
pazzo?
-Ah, chiudi
quella dannata bocca, Granger.- mi rimbecca lui e, senza preavviso,
si avvicina maggiormente a me. E che cavolo no! Se spera di potermi
zittire
utilizzando il suo fascino da quattro soldi si sbaglia. Mi allontano
subito da
lui, scrollandomi le sue mani di dosso.
Lo guardo in
cagnesco e lui sorride, anzi no, ghigna. Ma va?
-Malfoy, non
credo che sia questa l’armonia di cui parla Eraclito.- Dico
gelida
dirigendomi di nuovo al mio posto. –Se vuoi continuare a
studiare bene, altrimenti..-
-..lì
c’è la porta, si si.- conclude per me annoiato
avvicinandosi, anche lui,
alla sedia.
Finalmente
ci rimettiamo a lavoro, come se nulla fosse, per circa un’
oretta,
ma alla fine non concludiamo niente.
Abbiamo
buttato giù solo poche righe, senza nemmeno esserne convinti.
Recuperiamo
le nostre borse e usciamo dall’aula quando, contro ogni
aspettativa, gli dico:
-Sai,
Malfoy, quando stai zitto non sei poi così male.- Ma che
cavolo m’è
preso? Sono impazzita o cosa?
Ghigna.
Ecco, lo sapevo. Hermione sei una emerita cretina.
-Grazie,
Granger.- Mi risponde con cenno del capo.
-Non era un
complimento.- Cerco di riparare assumendo un tono acido. –Ci
vediamo domani.- E poi mi dirigo verso la mia sala comune senza
aggiungere
altro.
Lo sento
ridere, e dire: -Certo, certo.- Idiota.
Sono
sopravvissuta alla mia prima giornata con il Principe delle Serpi,
incredibile.