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Autore: Midnight_Sun    05/11/2008    6 recensioni
Un momento, un momento, con chi ha detto che devo lavorare io? Draco Malfoy?! No, ma sta sicuramente scherzando. Io con lui non ci lavoro neanche morta, se lo scordi.
Genere: Romantico, Commedia, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Ginny Weasley, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione
Note: Alternate Universe (AU), Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Salve gente, eccomi qui con una nuova storia.
L’idea è nata da una frase di Eraclito che ho letto mentre studiavo filosofia. xD
Mi è sembrata perfetta per questa coppia. *-*
Allora, intanto, voglio dedicare questa FF alla mia Eglina (Agnes Cecilia.), che c’è rimasta un po’ male quando ha saputo che scrivevo FF e non gliel’avevo detto.
Scusa tesoro, ma sai come sono fatta. Spero che questa nuova idea ti piaccia.
Ci tengo un sacco al tuo parere. Ti adoRRRo. <3
Poi, volevo dirvi che ero un po’ indecisa se scrivere la storia in prima o in terza persona. Alla fine ho optato per la prima perché penso che renda la narrazione più vivace.
Poi ho pensato di scrivere un capitolo dal punto di vista di Hermione, uno dal punto di vista di Draco e così via. Non so, ancora, esattamente quanti capitoli saranno. Spero di farvi sapere a breve. Ditemi cosa ne pensate, mi raccomando.
Ci tengo molto alle vostre recensioni, mi aiutano a migliorare.
Buona lettura.

 

 

 

 

 

 

 

*Capitolo Primo.*

 

 

 

 

 

 

 

 

“Ciò che è opposizione si concilia
 e dalle cose differenti nasce l’armonia più bella,
e tutto si genera per via di contrasto.”

 

Lunedì mattina. Ora di Trasfigurazione.
La professoressa Mc Granitt con un colpo di bacchetta scrive queste parole sulla lavagna, sotto gli occhi confusi degli studenti. Ora, le opzioni sono due: O è diventata matta o le hanno dato un’altra materia, non ci sono altre spiegazioni.
-Bene ragazzi, oggi vi assegno un compito nuovo che non rientra affatto nella mia materia, ma con gli altri insegnanti abbiamo ritenuto opportuno, dati i recenti avvenimenti tra Grifondoro e Serpeverde, farvi lavorare insieme per migliorare il clima all’interno della scuola.- Dice con uno dei suoi rari sorrisi. Al che i “simpaticissimi” Serpeverde si guardano disgustati.
E io mi volto perplessa verso Harry che, intanto, sta imprecando a bassa voce.
Cosa vuole dire con quel “farvi lavorare insieme”?

Si, infatti se non lo sapete ieri a lezione di Pozioni (guarda caso) c’è stata una specie di rissa tra noi e loro, tutto è iniziato, ovviamente, a causa del Quidditch che riuscirebbe a far ammattire qualunque demente appassionato di questo sport, compresi i miei migliori amici.

Tra qualche giorno, infatti, ci sarà una delle solite partite tra Grifondoro e Serpeverde. Allora quel simpaticone di Draco Malfoy ha, come sempre, iniziato ad insultare Harry dicendogli che non riesce mai a recuperare un boccino e che è un incapace, cosa totalmente falsa perché in sette anni Malfoy non ha mai preso il boccino contro Harry. Ma si sa, l’arroganza Slytherin è leggendaria.

Quella testa calda di Harry ovviamente non ha gradito la provocazione ed ha cominciato a chiamarlo con una serie di epiteti davvero irripetibili.

Da qui il finimondo: Le Serpi hanno cominciato ad intonare “Weasley è il nostro re” e io ho ripetuto per la centesima volta a Malfoy che nessuno dei Grifondoro ha dovuto comprarsi l’ammissione come lui. La Parkinson ha tirato fuori la bacchetta, ma è talmente incapace che non è riuscita a schiantare neanche una sedia, il biondastro ha cominciato a chiamarmi Mezzosangue, e a Ron è andato il sangue al cervello, come sempre.

Un pastrocchio insomma.

Tutto si risolve simpaticamente quando arriva Piton e vede Tiger schiantato vicino la porta della classe (non ho idea di chi sia stato). E da lì un putiferio, la Mc Granitt è venuta di corsa, ci ha fatto la solita predica, dicendo che stavolta l’abbiamo combinata grossa e bla bla bla..insomma ecco come siamo arrivati fin qui.


La mia domanda di poco prima riceve risposta quasi subito, quando la Mc Granitt comincia ad elencare i nomi delle coppie che dovranno lavorare insieme per quattro settimane.
-Harry Potter e Pansy Parkinson, Hermione Granger e Draco Malfoy, Ronald Weasley e Millicent Bulstrode, Dean Thomas e DaphneGreengrass..- E continua così per dieci minuti, chiamando tutti.
Un momento, un momento, con chi ha detto che devo lavorare io?
Draco Malfoy?! No, ma sta sicuramente scherzando. Io con lui non ci lavoro neanche morta, se lo scordi.

Mi giro e lo guardo di sottecchi notando che ha la mia stessa faccia disgustata-arrabbiata, molto bene, una cosa su cui siamo d’accordo.
La sua mano scatta in aria in un attimo. Che ha intenzione di fare quel decelebrato?
-Professoressa, mi chiedevo se si potesse cambiare il proprio comp..- Inizia lui guardandosi attorno, ma la donna lo zittisce appena capisce le sue intenzioni.
L’avrei chiesto io se mi avesse lasciato il tempo, diamine.
-Signor Malfoy, non tollero lamentele, mi dispiace.- Dice risoluta sistemando alcune pergamene sulla cattedra e il principe Slytherin riceve gli sguardi compassionevoli dei suoi compagni di casata.
Beh, se non altro ci ha provato. Dio santo, ma chi ha dato la cattedra a quella donna?!
-Bene, dopo avervi comunicato le coppie, vi dico in cosa consiste il compito. Questa è una frase di un noto filosofo babbano: Eraclito. Ora, su questa si baserà il vostro compito: Voglio che scriviate, dopo quattro settimane di collaborazione, una pergamena di almeno, e dico almeno, settanta centimetri di quello che ne è uscito fuori. E’ tutto chiaro? – Spiega velocemente camminando tra i banchi.
Anche la mia mano scatta velocemente in aria.
-Si, signorina Granger?-
-Mi chiedevo in cosa consiste la “collaborazione”, come dice lei.- Domando preoccupata. Quanto tempo avrei dovuto passare con Malfoy?
-Beh, naturalmente, si dovrà studiare insieme tutti i giorni, tranne il fine settimana, e dividere il banco ad ogni lezione. Ovviamente controllerò di tanto in tanto il vostro lavoro, onde evitare che lavoriate insieme solo l’ultimo giorno.- Mi risponde tranquilla.
Dio santo, questa è la fine.
-E da quando comincia questo “compito”?- Chiede, quasi con un lamento, Harry.
A lui è toccata la Parkinson, che razza di sfiga. Quel carlino è insopportabile.
La Mc Granitt sorride. Ah sorride pure? Ora vado lì e..
-Da adesso, ovvio.- E con un battito di mani sistema le borse degli alunni nei posti che aveva già predisposto nella sua mente contorta.
Ma bene, tanto vale iniziare la tortura da subito, che problema c’è?
Tutti ci spostiamo riluttanti per sistemarci ai nostri nuovi posti. Raggiungo il banco che dovrei dividere con Malfoy, mi guarda e ghigna. Ghigna? Cioè, ma è matto? Questa pazza dice che dobbiamo passare le prossime quattro settimane assieme e lui che fa? Ghigna.
Qualcuno avrà sicuramente avvelenato il succo di zucca oggi.
Finita la lezione ci guardiamo tutti con una faccia da funerale.
Grifondoro e Serpeverde che lavorano insieme non è una cosa che si vede tutti i giorni. Ognuno, pur con un volto a metà tra il disgustato e il depresso, si avvicina al proprio compagno per mettersi d’accordo sul da farsi.
-Bene Granger, pare che dovremo lavorare insieme.- Mi dice Malfoy squadrandomi da capo a piedi.
Noo, non l’avevo capito, sai? Che genio.
-A quanto pare sì, Malferret. Mettiamo subito in chiaro una cosa: Non. Voglio. Problemi. Per. Colpa. Tua.- Scandisco piano, meglio parlare lentamente con il cervello che si ritrova. –Quindi, comportati bene a lezione, vieni ogni giorno a studiare con me e non rendermi la vita un inferno. Cercherò di fare lo stesso.- Concludo con un rapido gesto della mano, come a concedergli qualcosa.
-Non so se posso riuscirci. Renderti la vita un inferno è il mio passatempo preferito.- Dice ghignando.
Alzo gli occhi al cielo. Perfetto, cominciamo bene. Lo ucciderò nel sonno prima o poi..
Sorvolo sulla sua frecciatina. -Ci vediamo più tardi in bibl..- ma non mi lascia finire e alza una mano. E adesso? Che cavolo c’è?
-Niente biblioteca, Granger, scordatelo. Io non ci vado in quel posto da secchioni, qualsiasi altro posto, ma non lì, chiaro?- Chiarisce subito, cambiando finalmente espressione.
Posto da secchioni? Santo cielo, parla lui che ha quasi la mia stessa media? E so che non è perché era raccomandato, no. Lui studia davvero, lo osservo sempre a lezione. Mai una volta non aveva preso appunti.
Sbuffo. –D’accordo, Malfoy, D’accordo.- Dico alzando le mani in segno di resa, non ho voglia di litigare.  –Alle quattro davanti alla porta della stanza delle necessità. Vediamo di cominciare questo compito.- E pronuncio l’ultima parola quasi ringhiando. Possibile che non posso mai stare tranquilla? No, certo, io sono Hermione Granger, non avrò mai una vita facile.
-Ci sarò.- Accorda il biondo per poi uscire dall’aula senza degnarmi di un altro sguardo.
Lo guardo uscire, rapita per un attimo dalla sua andatura elegante. Beh, è innegabile che Draco sia un bel ragazzo, ha un fisico da fare invidia, i biondi capelli e gli occhi di ghiaccio lo rendono quasi divino.
Ma non è su questo che devo concentrarmi, assolutamente no.
Draco Malfoy è la persona che più odio al mondo, poco importa se ha il corpo di un dio greco..

 

A pranzo io, Ron ed Harry stiamo discutendo sul compito che ci ha lasciato la simpaticona.
-Non lamentatevi. Almeno a voi non è toccato Malfoy.- Dico contrariata mangiando una forchettata di non-so-cosa-ci-sia-nel-mio-piatto.
-Hai ragione.- Accorda Ron con un sospiro. Probabilmente non gli piace sapere che devo lavorare con Malfoy. Primo, perché non si fida. Secondo, è terribilmente geloso. Ormai non è un segreto che lui abbia una cotta per me, ma non ci bado mai molto. E’ il mio migliore amico da una vita, non riesco a vederlo come il mio ragazzo, che posso farci?
-Hermione, se fa qualcosa che non va, avvisaci subito. Quell’idiota deve solo provare a toccarti..- Mi dice Harry protettivo come sempre, mentre lancia un’occhiata omicida al tavolo delle Serpi. Lo adoro.
Gli sorrido. –Harry, sta tranquillo, non accadrà nulla, e poi cosa dovrebbe farmi?- Aggiungo arricciando il naso. Figuriamoci se io possa interessare a uno come quello. Tzè.
-Ho visto come ti guardava oggi.- Spiega semplicemente, iniziando a mangiare.
Come mi guardava? Ma se non mi ha degnata nemmeno di uno sguardo, bah.
-Ma smettila, Malfoy non mi toccherebbe nemmeno se fossi l’ultima donna rimasta sulla terra.- Lo rassicuro ridendo. Ed era vero, sarebbe morto pur di toccare una mezzosangue.
-Meglio per lui.- Mugugna Ron, convinto, probabilmente, che non sentissi.
-Speriamo solo che queste quattro settimane passino in fretta..- Sospiro e i due annuiscono..

 

Alle quattro in punto arrivo davanti la porta della Stanza Delle Necessità.
Con mia sorpresa, Malfoy è già lì, appoggiato ad una delle colonne, ha l’aria distratta.
Probabilmente, nella sua mente, sta passando in rassegna le ragazze di tutte le case per scegliere quella che stanotte si porterà a letto.
Porta ancora la divisa e ha una tracolla beige su una spalla.
Alza impercettibilmente il capo a mo’ di saluto e poi entriamo nella stanza a cui ha già pensato lui. Mi stupisco nel vedere la fantasia e la cura dei dettagli con la quale Draco ha arredato la stanza. C’è un bellissimo e raffinato tavolo in legno al centro, non molto grande, ma comodo per due persone, in una parete c’è un’enorme libreria che contiene, all’incirca, trecento volumi. Un po’ più in la c’è un comodo divanetto bianco.
La luce entra dalle grandi finestre e illumina tutta la stanza dandole quasi un aspetto fiabesco. E’ tutto molto semplice, ma raffinato.
-Allora, Granger, vuoi passare tutto il tempo a squadrare la stanza o ci mettiamo a lavoro?- Mi chiede con un ghigno, distraendomi. Possibile che non sappia fare altro che ghignare?
Mi chiedo, sinceramente, di quante espressioni disponga.
-No, è che..- non riesco a trovare le parole adatte. -..mi piace.- Concludo, allora, semplicemente dando un’ultima occhiata alla stanza.
Ghigna di nuovo. E basta, così diventa ripetitivo.
-Bene. Iniziamo.- Risponde accomodandosi su una sedia e tirando fuori qualche pergamena e una piuma. Io lo imito e mi siedo di fronte a lui. Rileggiamo più volte la frase e ci riflettiamo su per una buona mezz’oretta, ma non riusciamo a comprenderne il significato.
-Secondo te, che vuol dire?- Chiedo ad un tratto perplessa.
Alza le spalle. –Non ne ho idea, mezzosangue. Io mi arrendo.- Dichiara accendendosi una sigaretta e avvicinandosi alla grande finestra che da sul campo di Quidditch.
Molto loquace il ragazzo, davvero. E si mette pure a fumare, ma cos’ha al posto del cervello? Segatura?
-Ti dispiacerebbe non fumare davanti a me?- Sibilo indispettita voltandomi verso di lui.
-Granger, zitta e non rompere.- Mi dice con quel suo tono strafottente che farebbe saltare i nervi anche a Silente in persona. E come accidenti si permette di parlarmi così?
-Malfoy butta quella cosa, subito.- Gli ordino raggiungendolo e mettendo le mani sui fianchi, al che mi lancia un’occhiata maliziosa che, al momento, non comprendo.
-Mezzosangue, perché non ti rilassi?- Sbuffa osservandomi ed emette una lieve boccata di fumo.
-Malfoy, non sono qui per perdere tempo, quindi se non hai voglia di lavorare, lì c’è la porta.- Gli rispondo infastidita indicandogli con la mano l’uscita.
Il biondo alza gli occhi al cielo divertito, spegne la sigaretta e poggia le mani sui miei fianchi.
-Allontanati subito.- Sibilo minacciosa. Che cavolo ha per la testa questo pazzo?
-Ah, chiudi quella dannata bocca, Granger.- mi rimbecca lui e, senza preavviso, si avvicina maggiormente a me. E che cavolo no! Se spera di potermi zittire utilizzando il suo fascino da quattro soldi si sbaglia. Mi allontano subito da lui, scrollandomi le sue mani di dosso.
Lo guardo in cagnesco e lui sorride, anzi no, ghigna. Ma va?
-Malfoy, non credo che sia questa l’armonia di cui parla Eraclito.- Dico gelida dirigendomi di nuovo al mio posto. –Se vuoi continuare a studiare bene, altrimenti..-
-..lì c’è la porta, si si.- conclude per me annoiato avvicinandosi, anche lui, alla sedia.
Finalmente ci rimettiamo a lavoro, come se nulla fosse, per circa un’ oretta, ma alla fine non concludiamo niente.
Abbiamo buttato giù solo poche righe, senza nemmeno esserne convinti.
Recuperiamo le nostre borse e usciamo dall’aula quando, contro ogni aspettativa, gli dico:
-Sai, Malfoy, quando stai zitto non sei poi così male.- Ma che cavolo m’è preso? Sono impazzita o cosa?
Ghigna. Ecco, lo sapevo. Hermione sei una emerita cretina.
-Grazie, Granger.- Mi risponde con cenno del capo.
-Non era un complimento.- Cerco di riparare assumendo un tono acido. –Ci vediamo domani.- E poi mi dirigo verso la mia sala comune senza aggiungere altro.
Lo sento ridere, e dire: -Certo, certo.- Idiota.
Sono sopravvissuta alla mia prima giornata con il Principe delle Serpi, incredibile.

  
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