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Autore: Sabaku No Konan Inuzuka    11/12/2014    3 recensioni
ATTENZIONE: Questa One Shot fa parte della serie "Lalawethika- Fa rumore"
{Seamus/Pansy}
{Generale, Sentimentale}
{Crack Pairing, Het}
"(...)Così le aveva chiesto un appuntamento. In modo sfacciato, semplice, confidenziale e deciso. Non aveva mostrato segni di timidezza, ed era chiaro che non avrebbe mai accettato un rifiuto. Quelle poche ore nella serra, che avrebbe dovuto passare da sola, erano servite a entrambi per conoscersi meglio. Ed ora eccola lì, due settimane dopo, davanti ai Tre Manici di Scopa alle tre di Sabato. Era rimasta piuttosto stupita nello scoprire di non aver intenzione di dargli buca. Aveva un appuntamento con un Grifondoro, accidenti! Seamus Finnigan perlopiù! Compagno di stanza e amico di Potter, Harry Potter. Se Malfoy lo avesse saputo l’avrebbe disconosciuta."
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Pansy Parkinson, Seamus Finnigan
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
- Questa storia fa parte della serie 'Lalawethika- Fa rumore'
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Primo appuntamento

A _Littles, che mi ha fatto da beta;
 a Malfoy_Zabini_Nott, che dovrà ancora pazientare per svolgimenti interessanti in questa coppia;
a Lalla40 e Weasleiuccia, che hanno avuto tanto cuore da recensire la scorsa One Shot e che si sono interessate al seguito;
a Devilenemis, che mi ha fatto da beta la scorsa volta;
e poi a voi, che avete il cuore di leggere questa One Shot che è solo di passaggio.

 
 
<< Allora … ci vediamo a Hogsmeade Sabato, giusto? >> Fece come se non avessero parlato d’altro per due ore. Il problema era che Hogsmeade non l’avevano proprio menzionata.
<< Come? >> Chiese stupita.
Seamus annuì. << Perfetto, ti aspetto davanti ai Tre Manici di Scopa alle tre, allora. >>
E, così detto, uscì dalla serra senza ascoltar proteste.

 
 
 

Così le aveva chiesto un appuntamento. In modo sfacciato, semplice, confidenziale e deciso. Non aveva mostrato segni di timidezza, ed era chiaro che non avrebbe mai accettato un rifiuto. Quelle poche ore nella serra, che avrebbe dovuto passare da sola, erano servite a entrambi per conoscersi meglio. Ed ora eccola lì, due settimane dopo, davanti ai Tre Manici di Scopa alle tre di Sabato. Era rimasta piuttosto stupita nello scoprire di non aver intenzione di dargli buca. Aveva un appuntamento con un Grifondoro, accidenti! Seamus Finnigan perlopiù! Compagno di stanza e amico di Potter, Harry Potter. Se Malfoy lo avesse saputo l’avrebbe disconosciuta.
Pansy sospirò e si strinse nel suo cappotto bordeux, affondando il viso nella sciarpa. Faceva freddo e un leggero strato di neve ricopriva le strade di Hogsmeade, cadendo lentamente dal cielo, neanche fosse un cartone animato. Le mani guantate nelle tasche, le lunghe gambe fasciate da jeans scuri e ai piedi calzava stivaletti alti imbottiti di morbida pelliccia. Un capello di lana le proteggeva il capo e la cinta del cappotto le circondava la vita. Un po’ troppo per un clown come Finnigan? Pansy avrebbe risposto “Sì” senza esitazione, ma dato che l’ultima volta indossava i vestiti che le aveva dato la Sprout per pulire la serra di Erbologia, e di solito si vedevano solo in divisa, dimostrare di aver un po’ di buon gusto, anche se lo si mostrava ad un idiota, era il minimo. Sbirciò l’orologio da polso e sbuffò: o era in elegante ritardo o gli aveva dato buca. Si guardò intorno alla ricerca della famigliare chioma color sabbia del Grifondoro quando due mani le pizzicarono i fianchi. Per la sorpresa cacciò un urlo e si voltò di scatto verso Seamus, che rideva di lei come un’idiota.
<< Cretino… >> Sputò Pansy rilassandosi.
Seamus le sorrise. << Grazie. Comunque alla fine sei venuta Parkinson, credevo mi avresti dato buca. >>
<< Lo credevo anch’io. >> Biascicò Pansy da dietro la sciarpa con aria di rimprovero.
Seamus le si avvicinò mettendo in evidenza la differenza d’altezza tra loro. << E allora perché sei venuta? >> Mormorò con tono provocatorio, guardandola negli occhi.
Pansy deglutì e fu lieta che la sciarpa lo nascondesse. << Io… mi sembrava maleducato rifiutare dopo che mi hai aiutato con la serra. >> Mentì.
Seamus la guardò fisso per svariati secondi, indossava solo un paio di jeans, una giacca scura e un cappello. Beato lui che il freddo non lo sentiva. Poi sembrò convincersi e annuì, porgendole la mano. Pansy la afferrò dubbiosa e poco convinta, Seamus ridacchiò.
<< Non mordo mica, sai. >>
Pansy sbuffò alzando gli occhi al cielo. << Dacci un taglio, Finnigan. >>
Seamus le sorrise e la guidò verso l’entrata dei Tre Manici di Scopa. Aprì la porta, come solo cavaliere sapeva fare e le fece cenno di entrare. Non appena Pansy mise piede nel locale, notò il piacevole caldo che emanava, assieme ai mille odori delle varie bevande calde ordinate dai clienti.
<< Ti sei fatta bella per me, Parkison? >>
Le chiese lui arrivandole di fianco, mentre la squadrava da capo a piedi. Pansy alzò gli occhi al cielo, ma quanto poteva essere idiota quell’irlandese?
<< No. Volevo solo che ti fosse chiaro che quello che hai visto nella serra non è il mio stile. >>
Seamus ridacchiò. << Lo avevo capito, sai? Solo la Sprout può avere certi gusti. >>
Pansy annuì, sospirando e imprecando per l’ennesima volta contro quella donna. << Che ci vuoi fare, è una Tassofrasso. >>
Seamus fece una smorfia. << Ma che dici? Conosco molti Tassofrasso simpatici e originali. >> Allo sbuffo di Pansy sospirò e aggiunse: << E ce ne sono certi che possono essere definiti tutto meno che rammolliti. >>
<< Fammi un esempio. >>
<< Cedric Diggory, il Campione di Hogwarts. >>
<< Peccato che tutti gli occhi siano puntati su Potter. Secondo te perché ci impegniamo tanto a sfigurarlo? Perché Diggory è solo un incapace e da solo non ci riuscirebbe a farsi notare. >> Osservò acidamente Pansy.
<< Susan Bones… >> Continuò lui senza ascoltarla.
<< Chi? >> Fece lei ironica.
<< Zacharias Smith… >>
<< Non me ne parlare… >>
<< Ernie McMillan… >>
<< Inguardabile! Per carità! >>
<< Hannah Abbott… >>
<< Quell'incapace? >>
<< Justin Finch-Fletchey. >>
<< È un idiota. >>
<< Sei tu che vai a stereotipi. Se provassi a conoscerli sono sicuro che ti piacerebbero. >>
<< Dovrebbe piacermi McMillan? >> Sibilò lei mentre si sedevano ad un tavolo lontano dagli sguardi degli altri.
Seamus strinse le labbra. << Ehm… beh, magari Ernie non proprio ma… Hannah è molto gentile. >>
<< Che sarebbe un modo carino per dire rammollita. >>
<< Justin è socievole. >>
<< Che vuol dire logorroico. >>
Seamus non poté non accigliarsi a quest’ultima osservazione. << Anch’io sono socievole. >> Osservò.
<< Ma almeno tu non parli a macchinetta come Finch-Fletchey. E se non sei logorroico sta pur certo che sei un clown. >>
Lui alzò gli occhi al cielo. << Sì, sì… Comunque, poi c’è Susan. Lei è una tosta. >>
<< Certo, quanto un pezzo di vetro. È solo apparenza! >>
<< La fa apparire davvero bene, allora. >> Rispose lui con semplicità. << Ora però, non vorrei passare il nostro appuntamento a parlare dei Tassofrasso. >>
Pansy rabbrividì al solo pensiero di dover passare una giornata intera a parlare con un clown come Finnigan di Tassofrasso. Alzò gli occhi al cielo ma annuì. Tuttavia, si rilassò sulla sedia solo quando Seamus si alzò andando a prendere le loro ordinazioni. Si strinse nel cappotto e si chiese, per l’ennesima volta, perché non gli avesse dato buca. Almeno ora non si sentirebbe costretta a fare la parte della acida per tutto il tempo. Voleva un po’ di relax, gli avvenimenti generali erano molto stressanti: il Torneo Tremaghi e lo strano trucchetto che Potter aveva usato per mettere il suo nome nel Calice, il ripetitivo compito di creare le spille anti-Potter, le noiose ciance della Skeeter che, nonostante in un primo momento l’avessero molto divertita, ora la stavano decisamente irritando per tutta l’attenzione che donavano a quella mocciosa della Granger. Non ne poteva più delle arie di quella francesina, Felur Delacour, e non poteva sopportare che persino il bel Cercatore della Germania, Victor Krum, desse attenzione più alla Granger che a lei. Insomma, aveva ignorato persino Daphne Grengrass, per carità! Come si faceva a ignorare Daphne Grengrass? Se poi ci si aggiungevano anche il pazzo psicopatico che avevano come insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure, Moody, e il suo Draco trasformato in un furetto e poi infilato nei pantaloni di Goyle, Gregory Goyle, beh… si toccava davvero il fondo. Iniziò a torturarsi una ciocca di capelli, ogni tanto tirandola per il nervoso, e non poté fare a meno di affondare i denti nel labbro inferiore e tirarsi ancora più forte la ciocca quando vide quell’ochetta francese di Delacour entrare nel locale come se fosse una dea, seguita da un non-così-intelligente Roger Davies. La folgorò con lo sguardo finché non sparì dalla sua vista, ma probabilmente doveva esserci abituata perché non fece una piega. Seamus la risvegliò bruscamente dai suoi pensieri.
<< Ecco qui. >> Disse porgendole una tazza fumante di cioccolata. << Dammi ancora del clown, ora. >>
Pansy ringraziò e soffio sulla sua cioccolata. Seamus la bevve direttamente, senza aspettare. Infatti, pochi secondi dopo, imprecò posando la tazza sul tavolo. Pansy abbozzò un sorriso divertito e alzò un sopracciglio.
<< Scotta? >> Chiese.
<< Scherzi? Ma se l’hanno appena esportata dal Polo Nord! >> Esclamò lui. << È ghiaccio allo stato puro, Parkinson, perché mai dovrebbe scottare? Forse perché mi sono ustionato la lingua? Proprio non capisco…. >>
Pansy scoppiò a ridere sotto lo sguardo crucciato ma soddisfatto di Seamus. Dopodiché tornò a soffiare delicatamente sulla cioccolata con il sorriso sulle labbra. << Clown… >> Mormorò.
<< Preferisco “ragazzo davvero simpatico e divertente”. >>
<< E io preferisco clown. >>
<< I clown si pagano, dolcezza. >>
<< Non ti aspetterai davvero che ti paghi, vero? E chiaramente la cioccolata la offri tu. >>
<< Che uomo sarei se ti lasciassi pagare? >>
<< Zacharias Smith. >>
Seamus ridacchiò.<< Me lo aspettavo… quindi ci sei uscita con Smith! Lo sapevo. >>
<< Bravo, vedo che hai un cervello. In ogni caso sì, mi sembrava una serpe mancata. Poi ho scoperto che è un cafone perso per una francesina e ho lasciato perdere. >>
Lui aggrottò le sopracciglia. << Una francesina? Chi? >>
Pansy si strinse nelle spalle. << Non so, ma non partecipa al Torneo Tremaghi, ha la nostra età. Non ho idea del perché sia qui ad Hogwarts… >>
<< È carina? >>
<< No. >>
La risposta era stata secca, brusca. Più di quanto volesse. Insomma, che razza di educazione era? Stava uscendo con lei e chiedeva se un’altra fosse carina? Ma non lo sapeva che le ragazze andavano trattate con i guanti?
Seamus alzò le mani in segno di resa. << Va bene, scusa. >> Prese un sorso di cioccolata, questa volta appurandosi di aver soffiato. << Comunque… Dimmi un po’, perché ve la prendete tanto con Harry? >>
Pansy mise giù la tazza, alzando un sopracciglio. << Secondo te? >>
Lui scosse la testa. << Non ne ho idea. >>
Lei sbuffò. << Certo che a volte sei davvero stupido… ma non lo vedi tu stesso? Pensa di essere autorizzato a far tutto solo perché ha avuto fortuna quando era un poppante. >>
<< Non è esattamente così… >>
<< Credimi, lo è. Finge di lamentarsi solo per far scena. Per fortuna che c’è Snape. >>
A questa frase, Seamus risputò la cioccolata nella tazza poco graziosamente per evitare di strozarcisi. << Snape? >> Gracchiò. << Pansy, non mi puoi dire davvero che pensi che quel che fa sia giusto. Specie durante la sua ora. >>
Pansy si accigliò. << Certo che lo penso. Tutti noi, messi in Serpeverde, siamo destinati a grandi cose. Snape lo sa, per questo non ci mette i bastoni tra le ruote. E ha scaricato tutto su Potter. >>
<< Ah certo, è giusto… >> Mormorò Seamus scuotendo la testa, decisamente poco convinto.
Lei alzò roteò gli occhi. << Lasciamo cadere qui il discorso. >>
<< Giusto, Malfoy non c’è, chi sarà a dirti quello che devi fare? >> Borbottò l’altro.
Pansy esibì un’espressione oltraggiata a questa frase. Come osava? Lei non aveva bisogno che Malfoy le desse ordini, era abbastanza autonoma e intelligente da fare ciò che le diceva perché ci credeva anche lei.
<< Come ti permetti, Finnigan? >> Sibilò. << Io- >>
<< Sì sì, come vuoi. >> La interruppe lui svogliatamente. << Cambiamo- >>
<< Sono stufa di cambiare argomento. >> Decretò convinta.
Finì in fretta la cioccolata e la posò sul tavolo, alzandosi in fremente attesa che anche lui finisse. Seamus la guardò spaesato per vari secondi prima che lei gli scoccasse un’occhiataccia, e allora finì anche lui in fretta. Pagò e poi uscirono. Seamus aveva la pressante sensazione di aver sbagliato qualcosa.
<< Ehm… Dove vuoi andare ora? >> Domandò esitante.
<< Stamberga Strillante. >> Fece lei con decisione come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Seamus chinò di lato la tesa. << Come? >>
<< Sei un Grifondoro, vediamo quanto fegato hai. >>
Lui non ebbe l’opportunità di replicare. A che pro’ portarlo lì per testare il suo coraggio? Non fece neanche in tempo ad aprir bocca che lei era già partita spedita, con l’aspettativa che lui la seguisse.
 
 
 

Poco dopo erano dinanzi alla grande e inquietante costruzione. La osservavano a debita distanza e l’unica persona nei paraggi vagamente agitata sembrava proprio Pansy.
<< Tutto bene? >> Domandò.
Pansy si gettò un’occhiata alle spalle. << Draco potrebbe arrivare da un momento all’altro… >> Mormorò.
Seamus sbuffò. << Capirai… >>
<< Guarda che lui viene sempre qui! >>
<< E chi se ne importa! >>
<< A me importa! >> Ringhiò indicandosi. << Non voglio che la mia intera Casa mi prenda in giro solo per te o che i miei genitori si lamentino in continuazione! >>
<< Non siamo fidanzati siamo solo usciti insieme! >> Sbottò lui a voce alta. << Ed è stato un grosso errore! >>
<< E perché me l’hai chiesto allora?! >>
<< Non lo so! >>
Dopo quell’urlo un silenzio inquietante calò tra i due. La tensione era palpabile fin da prima, da quando erano usciti dai Tre Manici di Scopa; l’imminente lite era una bomba ad orologeria pronta ad esplodere, e alla minima osservazione sbagliata o frase avventata detta a voce alta, lo scoppio sarebbe stato inevitabile. Da parte sua Pansy aveva detto tutto con lo sguardo, e Seamus non aveva fatto da meno. Non avevano più niente da urlarsi contro e la gola della Serpeverde, non essendo abituata ad urlare così tanto, bruciava. Dopo ben dieci minuti in cui se ne stavano fermi e zitti, piuttosto imbarazzati, Seamus cedette.
<< E comunque, mio padre lo verrà a sapere. >>
Pansy non poté trattenersi: scoppiò a ridere tanto forte che tutto il ghiaccio tra di loro si sciolse, le uniche freddezze a dividerli erano l’aria e la neve. Seamus non aveva pensato prima di parlare. In effetti non aveva proprio pensato a quella frase. Vedere Pansy ridere di gusto era una soddisfazione, se era lui a provocare quella risata. E il fatto che poi ridesse anche così raramente montava decisamente un po’ troppo il suo ego. Non poté trattenere un sorriso compiaciuto, la frase tipica di Draco Malfoy era appena diventata la sua carta vincente per strappare una risata, di questo ne era certo. Da lì in poi la conversazione venne naturale. I litigi, le battute e dibattiti. Passarono tutto il pomeriggio a parlare e passeggiare, lontano dagli sguardi indiscreti. Si salutarono alla fine della giornata di fronte alle porte di Hogwarts.
<< Grazie per la bella giornata… sembrerà strano, ma mi sono divertita. >> Sorrise cordiale Pansy stringendosi nel cappotto.
Seamus alzò un sopracciglio con un sorriso sfacciato. << Ehi, ti ricordo che sei uscita con me. >>
Pansy ridacchiò e annuì. << Sì, giusto… I clown dopotutto sono fatti per ridere, no? >>
<< Ovviamente. Dovremmo rifarlo prima o poi. >>
<< Sì… Penso che sarebbe bello. Ma non lo sbandierare in giro. >>
<< Per chi mi hai preso? Non sono così esibizionista, io! >>
Lei scosse la testa ma non disse nulla. Si avvicinò e gli stampò un bacio sulla guancia. << Ci vediamo. >>
Seamus si irrigidì all’istante. << C-ciao… >>
Pansy rise e se ne andò a passo lento, ancora incredula per l’azione che aveva appena svolto. Tuttavia per il momento non se ne pentiva, ma in futuro, chissà.
Seamus, invece, riprese a respirare solo quando la vide sparire. Come prima uscita non era andata tanto male, non aveva detto poi così tante sciocchezze. Ma forse era meglio non toccare più il tasto Malfoy per il momento, probabilmente era ancora troppo delicato.



 

Angolo Autrice

Ehii! <3 Eccomi tesssori...
Questa è una Seamus/Pansy,
che altro non sarebbe che il seguito di "I'm Finnigan, Seamus Finnigan",
e per chi l'ha letta, beh... Eccola qui! :3
Sarà una storia composta da OS che racconterà a grandi linee la storia di Seamus e Pansy...
E se vi è capitata questa come prima, beh, non posso che scusarmi.
E' un OS di passaggio ed è molto più banale rispetto all'altra...
Ma il prossimo già comincieranno a svolgersi i fatti ;)
Non so esattamente quando la pubblicherò,
ma so che prima o poi arriverò.
Per chi aspetta i capitoli delle mie interattive...
Abbiate pazienza, arriveranno :3
Spero vi sia piaciuta almeno un po',
nonstant e non mi soddifsi affatto,
lo definieri noioso, ma se avete abbastanza buon cuore da asettar le prossime...
Beh, intanto aspetto le vostre recensioni, fatemi sapere :3

 

Baci
Konan

 

  
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