La divinizzazione di Claudia.
Piume d'argento. Questo rimaneva nella sua mano
solo sottili piume d'argento che parevano disfarsi.
Si dice che gli angeli abbiano questa consistenza
evanescente: ci passano accanto e non ce ne accorgiamo.
Claudia si guarda le mani incredula e non capisce,
gli occhi di bimba inumiditi contemplano il vuoto che non si vede.
Il Vuoto è dentro te. Devi solo stare attento a non
farti prendere. Non guarda in faccia nessuno, non sa se sei buon o cattivo. il
Vuoto-sì con la lettera maiuscola- non ha moralità. Non conosce il bianco nè il
nero.
Il Vuoto è sete e fame, il vuoto è pienezza
maligna. Il Vuoto è l'altra parte della tua essenza. Il Vuoto è quando ti giri
e ti rigiri nel letto troppo freddo e non capisci il perchè del mondo.
E stringi al petto un peluche malandato...l'ultima
cosa che resta della tua infanzia, forse, insieme a quegli occhi perennemente
di bimba.
Claudia si ciondola in avanti, meccanicamente... Il
mondo esterno non la tocca.
Claudia è sola, anche se intorno c'è la famiglia ed
i suoi amici, anche se nelle orecchie ha una musica leggera che svanisce coi
raggi del sole filtrati dalle tende di carta-stoffa celestina.
"Dove sono? E perchè di tanta
sofferenza?"
Ma al Vuoto non c'è risposta. Il Vuoto non ammette
pietà è lento e inesorabile. E se non impari a rispettarlo, lui non rispetterà
te. Il Vuoto è. Perchè tu sei tu ed esisti, allora anche lui ha la sua
legittimazione.
Claudia si guarda i piedi nudi e forse ha freddo.
Ma che importanza ha il freddo..e forse la sua pelle non si pena neppure più di
respirare.
C'è qualcosa che le fa male, una spina dentro al
petto.
Claudia pensa alla luce confusa dei giorni di
maggio, quando tutto era bello e c'era tanto calore. La luce chiara donava al
cielo un sorriso che sapeva di poesia e di favole lunari e di giochi.
Quando camminava mano nella mano, passo dopo passo,
in sincronia. Un due tre. Quattro gambe per un metronomo. Chissà chi contava la
gioia dei tuoi sguardi.
Il Vuoto piano piano si è fatto posto dentro di te.
E' entratro dagli occhi e dala lingua. All'inizio un fuoco fatuo, odore di
muffa e di cimitero. Qualcosa a cui è meglio non pensare.
Il Vuoto è un poltergeist: se lo ingori ti ignorerà
a sua volta.
"Ma se io non ci fossi più, anche il Vuoto
sparirebbe. " pensa, sgranando le piume argentate come fossero un rosario
artigianale.... ogni lacrima di piuma una piccola perla di una litania
solitaria.
Claudia si guarda le mani piccole e paffute, quasi
ridicole sul suo corpo violentato dalla magrezza. Claudia guarda il Vuoto, il
Vuoto vede lei.
Vorrebbe chiudere gli occhi, ma non si può scappare
quando non c'è abbastanza luce per correre. Il Vuoto avanza. Il Vuoto canta
parole suadenti su note gotiche. Note nere. Note lente. Note spente.
Il Vuoto avanza all'improvviso e in fondo tu pensi
che possa essere un amico fidato quando fuori non c'è più nulla.
Claudia chiude gli occhi e si lascia andare.
Claudia forse vuole morire e non lo sa. Claudia torna bambina e dà nomi alle
cose. Un incubo non è un incubo se gli dai un nome.
Coma la casa diventò un castello,
come la vasca divenne mare,
come la bambola fu strega
come il cane divenne principe,
come il Tutto divenne Niente.
Claudia, Claudia che cade in un sonno profondo e
letargico, cullato dal profumo del mare e dal rumore della deriva che fende le
increspature.
Come la Solitudine divenne Amore
come la carta divenne realtà
come la lampadina s'accese di sola
come ogni lacrima fu fiore.
Il Vuoto la guarda e la vorrebbe inghiottire. Il
Vuoto che non ha occhi e non ha denti e per questa fa più male. Il Vuoto che
non vuole essere scoperto. Che ha mille nomi di robe strane, il Vuoto che non
conosci, il Vuoto che è tabù e terrore.
Come un sogno divenne Angelo
come i rumori della strada divennero parole:
"Claudia non mollare. Claudia, ogni battaglia
merita di essere combattuta fino in fondo. Claudia diventa Dea Guerriera e
scaglia la lancia. Claudia come Atena, dea della Saggezza che tutto rinomina,
dea della Guerra che non è mai persa in partenza. "
Claudia apre gli occhi deboli e vede il metallo.
Con la mano tasta l'elmo di luna che ha in testa. Ai piedi del letto una
piccola lancia d'avorio scintilla. Afferra l'arma con le piccole mani. Claudia
bambina assalta il Vuoto con impeto assassino.
"Ora so chi sei. Ti chiami Paura".
Le mani tornano calde di sangue: Claudia non sei
sola.