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Autore: Elissa_Bane    11/12/2014    3 recensioni
Spin-off di "I'll watch over you". E' possibile leggerla anche da sola, ma alcune cose potrebbero non esservi chiare.
*dal testo*
«Perchè state cucinando una crostata?»
«La domanda non è perché, Sammy» lo rimbrottò Dean «Non ci deve essere un motivo per fare una crostata»
«La domanda è per chi è la crostata che tuo fratello sta preparando con tanto amore» concluse per lui Sibille, guardando il compagno con un sopracciglio alzato per sottolineare il concetto.
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
- Questa storia fa parte della serie 'Angels are watching over you'
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Noticine: Hey there! Sono tornata! se qualcuno sta seguendo "Cercatevi una stanza" o "You keep me right" gli chiedo perdono. Giuro che aggiornerò presto, ma avevo bisogno di scrivere qualcosa di estremamente poco crudele per seeyouthen. Ed eccoci qui. 
Se mi voleste lasciare una recensioncina piccola piccola non vi esorcizzo. Giuro <3

 

 

A seeyouthen
perchè le voglio bene
davvero tanto bene.
E non so cosa farei senza di lei.

 


The smell of cherries

 

«Tieni, apri questo per favore»
La voce di Sibille è bassa, morbida, ancora lievemente vibrante, ma a nessuno importa se quando perde la pazienza qualche vetro si spacca. Sono in cucina, Sam li vede appena entra nella sala. Le cose stanno andando bene, e vederla cucinare con Dean è qualcosa di...magico.
Suo fratello, il suo virilissimo fratello, ha addirittura indosso un grembiule rosso e bianco, per proteggere la maglietta degli AC/DC dalle macchie di cibo, e la ragazza accanto a lui sorride prendendo con delicatezza il barattolo di marmellata che ha appena fatto aprire al cacciatore. Sanno tutti benissimo che Sibille potrebbe tranquillamente aprirlo da sola quel barattolo, che potrebbe buttare giù una parete con una spallata forse, ma Sam sa anche che lo ha fatto perché è nella natura di Dean aiutare gli altri, anche nelle piccole cose, e che questo lo fa sentire bene e Sibille vuole che Dean, in quanto parte della loro piccola, minuscola famiglia, stia bene. Si sono affezionati l'uno all'altra con facilità sorprendente, grazie principalmente al fatto che nonostante Sibille non avesse mai ascoltato musica aveva sin da subito amato i gruppi preferiti di suo fratello, che aveva fatto della propria crociata insegnarle ogni singola cosa del mondo umano che si era persa da Guardiana.

Entrò nella stanza adocchiando subito con cosa avevano a che fare i due complici: torta. Stavano preparando una torta, e non una qualsiasi. Una crostata alle ciliegie. Sorrise scuotendo la testa di fronte alla prevedibilità di suo fratello, abbracciando da dietro la compagna. Con le mani impiastricciate di farina lei si voltò dandogli un bacetto appena accennato.
«Buongiorno»
«Buongiorno Sam, dormito bene?» domandò, a beneficio tutto di Dean che ridacchiò sotto i baffi impastando la frolla, mentre il cacciatore annuiva strofinando il viso sul collo della compagna.
«Ragazzi, non per dirvelo, ma so benissimo che tu sai come lui ha dormito. Se non altro, per il semplice fatto che puoi entrare nei suoi sogni e da brava angioletta apprensiva lo farai sicuramente tutte le notti per evitare che abbia incubi.»
«Come Castiel» lo interruppe Sibille voltandosi e afferrando il mattarello, per poi brandirlo come avrebbe fatto con la sua spada.
«Come Castiel» ammise Dean.
«Scusa, comunque, pensavo di farti un favore ponendo la domanda in questi termini» lo rimbeccò scherzosamente l'angelo, tirando la pasta e sbirciando da sopra la sua spalla verso Sam, che ancora le teneva le mani sui fianchi «La prossima volta chiederò “Dopo tutto quel fantastico sesso sul tappeto, poi nella doccia e infine nel letto, Sam, come va? Sei riuscito a dormire, oppure i sogni del mio corpo nudo ti hanno impedito di riposare adeguatamente?”» entrambi i Winchester divennero all'istante paonazzi, e il maggiore si voltò a guardarla oltraggiato.
«Non voglio sapere i dettagli!»

Sibille scoppiò a ridere con quella sua risata che ancora manteneva le tracce della voce da angelo, prima di mettere la pasta nella teglia e lasciare che Dean ci mettesse la marmellata. Mentre concludevano il lavoro in un silenzio rilassato, Sam si arrischiò a parlare di nuovo.
«Perchè state cucinando una crostata?»
«La domanda non è perché, Sammy» lo rimbrottò Dean «Non ci deve essere un motivo per fare una crostata»
«La domanda è per chi è la crostata che tuo fratello sta preparando con tanto amore» concluse per lui Sibille, guardando il compagno con un sopracciglio alzato per sottolineare il concetto.
«Perchè preparate una crostata per Castiel?»
«Perchè non sappiamo quando sia il suo compleanno. Ma tredici anni fa lo incontrai per la prima volta, e credo che questa sia la data che più possa avvicinarsi a quella di un compleanno» rispose, porgendogli un dito sporco di marmellata rossa. Sam la leccò per poi sorriderle e chinarsi sulla sua bocca.
«Ne avevi un po' anche qui» mormorò rialzandosi. Dean, la cui sanità mentale era ormai definitivamente compromessa, sospirò, cacciandoli fuori dalla cucina.
«Okay, basta piccioncini. Sibille, grazie per l'aiuto, ma abbiamo finito. Ci penso io a riordinare, voi portate tutte queste smancerie lontane da me»
L'angelo rise di nuovo, e il cacciatore pregò Dio, se ancora esisteva, se ancora lo sentiva, di congelare quel momento e farlo durare all'infinito.

Il sorriso di suo fratello, a metà tra l'esasperato e il divertito.
Gli occhi della compagna come miele liquido, splendenti di allegria.
L'odore di crostata.
Questa era normalità, per Sam Winchester. Avere un angelo per cognato che fingeva di dormire al piano di sopra mentre in cucina l'altro angelo con cui vivevano, che tra parentesi era la sua compagna (non si sarebbe mai stancato di ripeterselo nella testa) cucinava insieme a suo fratello una crostata canticchiando “Hey Jude”.
Quella era la sua famiglia.
Quella era la vita che voleva, lontana da mostri, demoni, esorcismi, angeli incazzati e quant'altro.

Quella era casa.

  
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