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Autore: AngiAstrid    06/11/2008    1 recensioni
Delle ragazze normali, con vite normali, forse addirittura monotone, ma con un'amicizia stupenda nei cuori. Però, il primo giorno dell'anno, accade qualcosa di inaspettato... o è soltanto un sogno?
Genere: Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ANNO NUOVO...

01/01 “Caro diario,
un giorno senza un sorriso è un giorno perso, proprio vero. Per tutti, soprattutto per me, una che ha sorriso molto nella sua vita. Ormai non m’importa più niente di cosa pensano gli altri di me, niente. So rispondere alle provocazioni, e anche bene, ma le loro parole mi fanno sempre male. Perché... perché sono capitata in un mondo così, basato solo su quello che uno indossa, perché si pensa solo alla bellezza? Ma basta disperarsi, tanto è e resterà così. Anno nuovo, diario nuovo, vita nuova, si spera. Già, la speranza è l’ultima a morire.”
Scritte queste parole, Neagh si abbandonò sul letto e si crogiolò nel calore delle coperte, guardando l’orologio. Era tardi, ma la scuola sarebbe ricominciata solo la settimana dopo. Appoggiò gli occhiali sul comodino, poi si addormentò subito, di un sonno profondo. Era una ragazza di tredici anni, alta e robusta, i capelli castano scuro, tendenti al rosso, gli occhi nocciola. Era molto brava a scuola, anche se non studiava un gran che, ma veniva canzonata con l’appellativo di “secchiona”.
- Ariana, Teresa!!! Sveglia, su! È quasi mezzogiorno! - la luce inondò la stanza.

- Quante volte te lo devo dire che mi chiamo Neagh? Neagh, chiaro? Io non sono Ariana!!! -
- Basta con questa storia, Ariana, ti chiami così punto e basta! Questo è il tuo nome, capito? Non Neagh! - prese fiato -Dai, non voglio litigare con te anche il primo giorno dell’anno, piccola mia, per adesso il tuo nome è Ariana... ma mi sforzerò di chiamarti Neagh, ok? Non voglio vederti triste! - le sorrise. -Dopo tutto sono tua madre -
- Grazie - Neagh si vestì e si preparò velocemente, poi uscì di casa senza neanche salutare la famiglia, corse veloce per raggiungere le sorellina, già in cammino.
- Ter! Aspettami!- le gridò. Le voleva molto bene, era la sua sorellina. Si girò, lei la osservò. Stava crescendo, aveva ormai dodici anni ed era davvero carina: i capelli di un biondo cenere, gli occhi di un verde smeraldo, bellissimi anche se coperti da un paio di occhiali, slanciata, anche troppo alta per la sua età. Le guance rosee, il nasino minuto e carino, le labbra carnose, sempre sorridenti. Neagh la raggiunse correndo.
- Ma devi sempre essere in ritardo, Nigi? -
- Sei tu che sei sempre in anticipo, veramente, Ter! - una risata -Comunque adesso siamo arrivate... e siamo puntuali! -
Davanti a loro, una casetta pitturata di rosa, con un giardinetto sempre ben curato davanti, pieno di vasi floreali. Teresa suonò il campanello, aspettando. Non passarono due secondi che già la porta della casa si era spalancata ed una ragazzina corse verso di loro.
- Neagh!!! Ter!!! - gridò, spalancando il cancello ed abbracciando le due appena venute.
-Ciao Reb! - dissero all’unisono Neagh e Teresa.
 Rebecca era mora, con gli occhi color carbone, abbastanza bassa, magra il giusto. Aveva dieci anni, ed era la migliore amica di Ter e Neagh. Le tre trascorrevano un sacco di tempo insieme sapevano tutto l’una dell’altra.
- Vogliamo andare al “posto comune” allora? -
- Certo! -
Si avviarono verso i giardini, il luogo in cui trascorrevano più tempo, soprannominato “il posto comune” chiacchierando del più e del meno. Arrivate lì, si sedettero sulla panchina che ormai sceglievano sempre e che avevano soprannominato “la pan”, situata sotto un grande salice piangente. Appoggiarono su di essa un cestino da pic-nic e cominciarono a pranzare, ridendo e parlando insieme.
Ad un certo punto, un’enorme raffica di vento si abbattè su di loro.
- Ter! Ter!!! - gridarono Reb e Neagh, ma la ragazzina era già sparita in cielo.
- Cos’è successo? Cosa... - un turbine di fuoco cercò poi di catturare Reb.
-No, non anche tu! - Neagh cercò di tenerla forte per una gamba, ma subito una tromba d’acqua la portò con sé, veloce. Dopo un forte botto, ai giardini ricominciò a regnare un grande silenzio, rotto solamente dai cinguettii degli uccellini e dal fruscio del vento.
Dopo qualche minuto, una luce accecante riempì il parchetto e tre figure atterrarono sull’erba soffice, inerti. Poi la luce sparì, lasciando le tre ragazze svenute a terra, tutte e tre consapevoli di ciò che era successo, ma nello stesso tempo spaventate ed emozionate.
-Ah... mi gira... tutto... dove... ragazze! - Neagh abbracciò Rebecca e Teresa, felice, però poi si bloccò, ricordando quelle parole. Intanto, anche le altre due si ripresero del tutto, cercando di rendersi conto di cosa era successo, sembrava una cosa troppo fantastica per essere vera.
-Ragazze... io... forse sembrerò pazza, ma... vi racconto: il vento mi ha portata via, poi è apparsa una figura avvolta il un mantello celeste, che mi ha donato dei poteri... i poteri dell’aria e mi ha chiamata... Frescaria.. .- Teresa si fermò, incredula, poi guardò le altre due.
-A me... la stessa cosa... ma io... fuoco... Fiammetta...- disse piano Rebecca.
- Ed io... acqua. Acqua, già.... sono Neagarina... allora non ho sognato? Devo... esserne sicura... io provo... ad usare i miei poteri... proviamo insieme, ok? - Reb e Ter annuirono alla proposta di Neagh, poi si alzarono in piedi. Cominciò Teresa, con la trasformazione.
- Aria! Metamorfosi... Frescaria!!! - attorno a lei, si creò un vortice d’aria, poi si placò improvvisamente e la ragazza ne uscì, trasformata. Le altre due la osservarono a bocca aperta: aveva una calzamaglia bianca, lucida, ed era avvolta in un mantello largo, sempre bianco. I suoi occhi, da verdi, erano diventati di un celeste cielo, sulle sue spalle, spuntava un paio d’ali da angelo. Calzava delle mezzepunte da danza, sempre di un bianco lucente, i capelli che ondeggiavano, sciolti, era davvero bellissima.
-Ra-ragazze... io... adesso... magia... mani... - disse, spaventata. Alzò tremolante le mani chiuse a pugno, poi le aprì lentamente. - Vento! A me! - disse. Una brezza leggera si alzò nell’aria, per poi tramutarsi in un forte vento. Frescaria abbassò le mani e il vento svanì di colpo, lasciando le tre ragazze disorientate, ma entusiaste.
- E’ davvero fantastico, Ter!!! Adesso tocca a me, però... - Rebecca si preparò mentalmente.
- Fuoco! Metamorfosi... Fiammetta!!!- dopo che svanì il vortice infiammato che l’aveva avvolta, Fiammetta comparve in tutto il suo splendore: indossava dei pantaloncini ed un top con le maniche attaccate, di seta, ai piedi dei mocassini, il tutto sfumato tra il rosso, l’arancione ed il giallo, come i nastri che le tenevano le codine. Gli occhi erano diventati di un castano tendente al rosso, vivi. Subito alzò le mani, decisa, e si preparò ad usare la magia del fuoco.
- Fuoco! Vai! - disse, una debole fiamma uscì dal palmo delle sue mani, ma si trasformò dopo un po’ di concentrazione in un turbine, che spense poi abbassando le mani. Sorrise.
-Adesso a te, Neagh! - disse poi, guardando la ragazza. Lei era un tipo coraggioso e dinamico, ma sapeva benissimo che Ariana aveva bisogno di un aiuto per partire.
- O-ok...- disse Neagh - Acqua! Metamorfosi... Neagarina!!! - Attorno a lei, un turbine d’acqua, poi più niente. Adesso i suoi occhi castani erano di un blu profondo, i capelli ricci tirati indietro da una passatina azzurra. Indossava delle calze lunghe con un body, da cui partiva un gonnellina che arrivava alle ginocchia, dalle spalline uscivano due maniche a sbuffo. Il tutto era celeste, azzurro e blu, come le ballerine che calzava ai piedi. - Oh- mio- dio! - disse - Non ce la farò mai ad usare la mia magia... voi siete così brave, ma io... - il cuore le batteva a mille.
- Ma no! Abbi fiducia in te stessa e ce la farai!!! Non sei da meno, anzi! Dai, puoi farcela Neagh!!! - la incitavano. Neagh alzò le mani e le guardò, cercando di prendere fiducia.
- Acqua! Aiutami! - disse. Dalle sue mani, cominciarono ad uscire delle sottilissime goccioline. Si scoraggiò, e non uscì più niente. - Acqua! Aiutami per favore! - ripetè. Questa volte dalle sue mani uscì un piccolo corso d’acqua, che poi si trasformò in una piccola cascata. Si fermò.
- Ragazze, abbiamo dei poteri! Vi rendete conto? - Reb era eccitatissima. - Però... sono... un po’ stanca... - si stropicciò gli occhi.
- Già, anche... - Teresa cadde a terra, addormentata.
- Ter! Cosa... ti succede? - chiese Rebecca, prima di cadere sull’erba soffice a sua volta.
- Ragazze! Ragazze!- a Neagh si chiudevano gli occhi, e sebbene si sforzasse per non cadere nelle grinfie del sonno, si addormentò anch’essa. Erano tutte e tre distese sull’erba soffice, abbandonate ad un sonno ristoratore. Usare quei poteri richiedeva molta energia e fatica, non erano ancora abituate. I loro nuovi abiti scomparvero com’erano venuti, lasciando spazio ai vestiti di tutti i giorni. I giardini erano immersi in una quiete profonda, anche gli uccellini tacevano adesso.

- Teresa! Ehi, Teresa! Svegliati almeno tu! - Teresa aprì gli occhi, davanti a sé una figura sfocata.
<-  Dean? Ciao! Cosa ci fai qui? - chiese, sorpresa, mentre si alzava a sedere.
- Vi ho viste accasciate qui, così... volevo assicurarmi che andasse tutto bene. -
-Non preoccuparti, sto benissimo. Stavamo solamente riposando... Grazie mille. -
- Di niente... ma loro non si svegliano... provi tu?-
- Ok... certo. Vedrai che si svegliano... -  si avvicinò alle amiche e le scosse piano. -Neagh, Rebecca! Svegliatevi...- Rebecca si svegliò sbadigliando, stropicciandosi gli occhi.
- Awhn... che bella dormita...- disse - Mi ci voleva proprio! - salutò Dean con un cenno del capo, poi si alzò a sedere. Neagh invece si svegliò di colpo, come rialzatasi da un brutto incubo, ansimante. Si prese la testa tra le mani.
“Era solo un sogno, allora?” pensò, solo dopo si accorse di essere in presenza di Ter, Reb e... - Dean? C- cosa ci fai qui? - disse, tremante. Quel ragazzo le era sempre piaciuto: era alto, castano, i capelli lisci non troppo corti, gli occhi di un color nocciola profondo. Inoltre era gentile e molto simpatico, studioso il giusto e sempre scherzoso: il ragazzo ideale.
-Neagh... ciao, ti sei risvegliata. Passavo di qui e vi ho viste distese, pensavo vi fosse successo qualcosa... così vi ho svegliate. - il suo dolce sorriso fece arrossire Neagh. - Bhè, dato che state bene io vado... ci vediamo! -
- Ciao... - Neagh si morse le labbra. - E’... così... carino... - disse non appena Dean fu scomparso.
-Oh, mio dio Neagh! Sei proprio cotta !- Reb rise. - Ma... ragazze... - disse poi, tornando seria. - Ho sognato o ci è successo... insomma... dei poteri... -
-Allora non era un sogno! Che bello! - dissero quasi insieme Ter e Neagh, ridendo.
- Ma... proviamo? Vado io? -
- Ok, vai tu... per sicurezza .-
- O... ok... Fuoco! Metamorfosi... Fiammetta!!!! - niente. - Metamorfosi... Fiammetta! Metamorfosi Fiammetta! Metamorfosi Fiammetta! - ancora niente.
- No... ma io pensavo che non fosse un sogno, ne ero certa, ma... - le vennero le lacrime agli occhi - Ma era solo un sogno - si asciugò le lacrime e si alzò. - E’ giunta l’ora di andare... Ciao! - corse via verso casa sua.
- No, Reb! Aspetta! - Teresa cercò di fermarla, ma senza risultati. Sospirò. - Meglio andare anche noi - Neagh stette zitta e seguì Teresa fino a casa, non si parlarono neanche quando arrivarono in camera e si abbandonarono sul letto, senza neanche cenare. Alla domanda della madre “Non avete fame? Ma vi ho preparato i vostri piatto preferiti!” risposero entrambe con un secco “Non ho fame.” e stettero sui propri letti a rimuginare.
“Perché, perché? Ne ero così felice! E adesso... ma meglio non pensarci più, è così e basta...>> Teresa si addormentò.
“02/01 Caro diario,
Anno nuovo, vita nuova? Sì, una nuova vita da schifo! Oggi... credevo di essere diventata qualcuno, invece sono sempre la solita insulsa nessuno! Quei poteri... mi sembrava così vero, così reale, quel sogno... era così fantastico... troppo bello per essere vero, davvero troppo bello! Lacrime amare già da adesso... Questa è la parte negativa della giornata, ma devo dire che ce n’è stata anche una positiva: ho visto il mio Dean!!! E’ sempre più carino... ed è così dolce... il mio amore!!!! Ci ha svegliate lui... ah, come sono felice!” Neagh chiuse il diario e si addormentò dopo poco, scrivere le serviva a sfogarsi.

Cosa dite? Vi piace la storia? Sono arrivata a scrivere già il quarto capitolo, ma se non piace a nessuno smetto... Bhè, cosa dire? Io ci ho provato!!! Spero che a qualcuno piaccia... comunque datemi consigli per aiutarmi!!! Se qualcuno commenta, tra qualche giorno posterò il secondo capitolo... Ciao!!!
  
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