Delle ragazze normali, con vite normali, forse addirittura monotone, ma con un'amicizia stupenda nei cuori. Però, il primo giorno dell'anno, accade qualcosa di inaspettato... o è soltanto un sogno?
Genere: Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
01/01 “Caro diario,
un giorno senza un sorriso è un giorno perso, proprio vero.
Per tutti, soprattutto per me, una che ha sorriso molto nella sua vita.
Ormai non m’importa più niente di cosa pensano gli
altri di me, niente. So rispondere alle provocazioni, e anche bene, ma
le loro parole mi fanno sempre male. Perché...
perché sono capitata in un mondo così, basato
solo su quello che uno indossa, perché si pensa solo alla
bellezza? Ma basta disperarsi, tanto è e resterà
così. Anno nuovo, diario nuovo, vita nuova, si spera.
Già, la speranza è l’ultima a
morire.”
Scritte queste parole, Neagh si abbandonò sul letto e si
crogiolò nel calore delle coperte, guardando
l’orologio. Era tardi, ma la scuola sarebbe ricominciata solo
la settimana dopo. Appoggiò gli occhiali sul comodino, poi
si addormentò subito, di un sonno profondo. Era una ragazza
di tredici anni, alta e robusta, i capelli castano scuro, tendenti al
rosso, gli occhi nocciola. Era molto brava a scuola, anche se non
studiava un gran che, ma veniva canzonata con l’appellativo
di “secchiona”.
- Ariana, Teresa!!! Sveglia, su! È quasi
mezzogiorno! - la luce inondò la stanza.
- Quante volte te lo devo dire che mi chiamo Neagh? Neagh,
chiaro? Io non sono Ariana!!! -
- Basta con questa storia, Ariana, ti chiami così
punto e basta! Questo è il tuo nome, capito? Non Neagh! -
prese fiato -Dai, non voglio litigare con te anche il primo giorno
dell’anno, piccola mia, per adesso il tuo nome è
Ariana... ma mi sforzerò di chiamarti Neagh, ok? Non voglio
vederti triste! - le sorrise. -Dopo tutto sono tua madre -
- Grazie - Neagh si vestì e si preparò
velocemente, poi uscì di casa senza neanche salutare la
famiglia, corse veloce per raggiungere le sorellina, già in
cammino.
- Ter! Aspettami!- le gridò. Le voleva molto bene,
era la sua sorellina. Si girò, lei la osservò.
Stava crescendo, aveva ormai dodici anni ed era davvero carina: i
capelli di un biondo cenere, gli occhi di un verde smeraldo, bellissimi
anche se coperti da un paio di occhiali, slanciata, anche troppo alta
per la sua età. Le guance rosee, il nasino minuto e carino,
le labbra carnose, sempre sorridenti. Neagh la raggiunse correndo.
- Ma devi sempre essere in ritardo, Nigi? -
- Sei tu che sei sempre in anticipo, veramente, Ter! - una
risata -Comunque adesso siamo arrivate... e siamo puntuali! -
Davanti a loro, una casetta pitturata di rosa, con un giardinetto
sempre ben curato davanti, pieno di vasi floreali. Teresa
suonò il campanello, aspettando. Non passarono due secondi
che già la porta della casa si era spalancata ed una
ragazzina corse verso di loro.
- Neagh!!! Ter!!! - gridò, spalancando il cancello
ed abbracciando le due appena venute.
-Ciao Reb! - dissero all’unisono Neagh e Teresa.
Rebecca era mora, con gli occhi color carbone, abbastanza
bassa, magra il giusto. Aveva dieci anni, ed era la migliore amica di
Ter e Neagh. Le tre trascorrevano un sacco di tempo insieme sapevano
tutto l’una dell’altra.
- Vogliamo andare al “posto comune”
allora? -
- Certo! -
Si avviarono verso i giardini, il luogo in cui trascorrevano
più tempo, soprannominato “il posto
comune” chiacchierando del più e del meno.
Arrivate lì, si sedettero sulla panchina che ormai
sceglievano sempre e che avevano soprannominato “la
pan”, situata sotto un grande salice piangente. Appoggiarono
su di essa un cestino da pic-nic e cominciarono a pranzare, ridendo e
parlando insieme.
Ad un certo punto, un’enorme raffica di vento si
abbattè su di loro.
- Ter! Ter!!! - gridarono Reb e Neagh, ma la ragazzina era
già sparita in cielo.
- Cos’è successo? Cosa... - un turbine di
fuoco cercò poi di catturare Reb.
-No, non anche tu! - Neagh cercò di tenerla forte per una
gamba, ma subito una tromba d’acqua la portò con
sé, veloce. Dopo un forte botto, ai giardini
ricominciò a regnare un grande silenzio, rotto solamente dai
cinguettii degli uccellini e dal fruscio del vento.
Dopo qualche minuto, una luce accecante riempì il parchetto
e tre figure atterrarono sull’erba soffice, inerti. Poi la
luce sparì, lasciando le tre ragazze svenute a terra, tutte
e tre consapevoli di ciò che era successo, ma nello stesso
tempo spaventate ed emozionate.
-Ah... mi gira... tutto... dove... ragazze! - Neagh
abbracciò Rebecca e Teresa, felice, però poi si
bloccò, ricordando quelle parole. Intanto, anche le altre
due si ripresero del tutto, cercando di rendersi conto di cosa era
successo, sembrava una cosa troppo fantastica per essere vera.
-Ragazze... io... forse sembrerò pazza, ma... vi racconto:
il vento mi ha portata via, poi è apparsa una figura avvolta
il un mantello celeste, che mi ha donato dei poteri... i poteri
dell’aria e mi ha chiamata... Frescaria.. .- Teresa si
fermò, incredula, poi guardò le altre due.
-A me... la stessa cosa... ma io... fuoco... Fiammetta...- disse piano
Rebecca.
- Ed io... acqua. Acqua, già.... sono Neagarina...
allora non ho sognato? Devo... esserne sicura... io provo... ad usare i
miei poteri... proviamo insieme, ok? - Reb e Ter annuirono alla
proposta di Neagh, poi si alzarono in piedi. Cominciò
Teresa, con la trasformazione.
- Aria! Metamorfosi... Frescaria!!! - attorno a lei, si
creò un vortice d’aria, poi si placò
improvvisamente e la ragazza ne uscì, trasformata. Le altre
due la osservarono a bocca aperta: aveva una calzamaglia bianca,
lucida, ed era avvolta in un mantello largo, sempre bianco. I suoi
occhi, da verdi, erano diventati di un celeste cielo, sulle sue spalle,
spuntava un paio d’ali da angelo. Calzava delle mezzepunte da
danza, sempre di un bianco lucente, i capelli che ondeggiavano,
sciolti, era davvero bellissima.
-Ra-ragazze... io... adesso... magia... mani... - disse, spaventata.
Alzò tremolante le mani chiuse a pugno, poi le
aprì lentamente. - Vento! A me! - disse. Una brezza leggera
si alzò nell’aria, per poi tramutarsi in un forte
vento. Frescaria abbassò le mani e il vento svanì
di colpo, lasciando le tre ragazze disorientate, ma entusiaste.
- E’ davvero fantastico, Ter!!! Adesso tocca a me,
però... - Rebecca si preparò mentalmente.
- Fuoco! Metamorfosi... Fiammetta!!!- dopo che
svanì il vortice infiammato che l’aveva avvolta,
Fiammetta comparve in tutto il suo splendore: indossava dei
pantaloncini ed un top con le maniche attaccate, di seta, ai piedi dei
mocassini, il tutto sfumato tra il rosso, l’arancione ed il
giallo, come i nastri che le tenevano le codine. Gli occhi erano
diventati di un castano tendente al rosso, vivi. Subito alzò
le mani, decisa, e si preparò ad usare la magia del fuoco.
- Fuoco! Vai! - disse, una debole fiamma uscì dal
palmo delle sue mani, ma si trasformò dopo un po’
di concentrazione in un turbine, che spense poi abbassando le mani.
Sorrise.
-Adesso a te, Neagh! - disse poi, guardando la ragazza. Lei era un tipo
coraggioso e dinamico, ma sapeva benissimo che Ariana aveva bisogno di
un aiuto per partire.
- O-ok...- disse Neagh - Acqua! Metamorfosi... Neagarina!!! -
Attorno a lei, un turbine d’acqua, poi più niente.
Adesso i suoi occhi castani erano di un blu profondo, i capelli ricci
tirati indietro da una passatina azzurra. Indossava delle calze lunghe
con un body, da cui partiva un gonnellina che arrivava alle ginocchia,
dalle spalline uscivano due maniche a sbuffo. Il tutto era celeste,
azzurro e blu, come le ballerine che calzava ai piedi. - Oh- mio- dio!
- disse - Non ce la farò mai ad usare la mia magia... voi
siete così brave, ma io... - il cuore le batteva a mille.
- Ma no! Abbi fiducia in te stessa e ce la farai!!! Non sei da
meno, anzi! Dai, puoi farcela Neagh!!! - la incitavano. Neagh
alzò le mani e le guardò, cercando di prendere
fiducia.
- Acqua! Aiutami! - disse. Dalle sue mani, cominciarono ad
uscire delle sottilissime goccioline. Si scoraggiò, e non
uscì più niente. - Acqua! Aiutami per favore! -
ripetè. Questa volte dalle sue mani uscì un
piccolo corso d’acqua, che poi si trasformò in una
piccola cascata. Si fermò.
- Ragazze, abbiamo dei poteri! Vi rendete conto? - Reb era
eccitatissima. - Però... sono... un po’ stanca...
- si stropicciò gli occhi.
- Già, anche... - Teresa cadde a terra,
addormentata.
- Ter! Cosa... ti succede? - chiese Rebecca, prima di cadere
sull’erba soffice a sua volta.
- Ragazze! Ragazze!- a Neagh si chiudevano gli occhi, e
sebbene si sforzasse per non cadere nelle grinfie del sonno, si
addormentò anch’essa. Erano tutte e tre distese
sull’erba soffice, abbandonate ad un sonno ristoratore. Usare
quei poteri richiedeva molta energia e fatica, non erano ancora
abituate. I loro nuovi abiti scomparvero com’erano venuti,
lasciando spazio ai vestiti di tutti i giorni. I giardini erano immersi
in una quiete profonda, anche gli uccellini tacevano adesso.
- Teresa! Ehi, Teresa! Svegliati almeno tu! - Teresa
aprì gli occhi, davanti a sé una figura sfocata.
<- Dean? Ciao! Cosa ci fai qui? - chiese, sorpresa, mentre si
alzava a sedere.
- Vi ho viste accasciate qui, così... volevo
assicurarmi che andasse tutto bene. -
-Non preoccuparti, sto benissimo. Stavamo solamente riposando... Grazie
mille. -
- Di niente... ma loro non si svegliano... provi tu?-
- Ok... certo. Vedrai che si svegliano... - si
avvicinò alle amiche e le scosse piano. -Neagh, Rebecca!
Svegliatevi...- Rebecca si svegliò sbadigliando,
stropicciandosi gli occhi.
- Awhn... che bella dormita...- disse - Mi ci voleva proprio!
- salutò Dean con un cenno del capo, poi si alzò
a sedere. Neagh invece si svegliò di colpo, come rialzatasi
da un brutto incubo, ansimante. Si prese la testa tra le mani.
“Era solo un sogno, allora?” pensò, solo
dopo si accorse di essere in presenza di Ter, Reb e... - Dean? C- cosa
ci fai qui? - disse, tremante. Quel ragazzo le era sempre piaciuto: era
alto, castano, i capelli lisci non troppo corti, gli occhi di un color
nocciola profondo. Inoltre era gentile e molto simpatico, studioso il
giusto e sempre scherzoso: il ragazzo ideale.
-Neagh... ciao, ti sei risvegliata. Passavo di qui e vi ho viste
distese, pensavo vi fosse successo qualcosa... così vi ho
svegliate. - il suo dolce sorriso fece arrossire Neagh. -
Bhè, dato che state bene io vado... ci vediamo! -
- Ciao... - Neagh si morse le labbra. - E’...
così... carino... - disse non appena Dean fu scomparso.
-Oh, mio dio Neagh! Sei proprio cotta !- Reb rise. - Ma...
ragazze... - disse poi, tornando seria. - Ho sognato o ci è
successo... insomma... dei poteri... -
-Allora non era un sogno! Che bello! - dissero quasi insieme Ter e
Neagh, ridendo.
- Ma... proviamo? Vado io? -
- Ok, vai tu... per sicurezza .-
- O... ok... Fuoco! Metamorfosi... Fiammetta!!!! - niente. -
Metamorfosi... Fiammetta! Metamorfosi Fiammetta! Metamorfosi Fiammetta!
- ancora niente.
- No... ma io pensavo che non fosse un sogno, ne ero certa,
ma... - le vennero le lacrime agli occhi - Ma era solo un sogno - si
asciugò le lacrime e si alzò. - E’
giunta l’ora di andare... Ciao! - corse via verso casa sua.
- No, Reb! Aspetta! - Teresa cercò di fermarla, ma
senza risultati. Sospirò. - Meglio andare anche noi - Neagh
stette zitta e seguì Teresa fino a casa, non si parlarono
neanche quando arrivarono in camera e si abbandonarono sul letto, senza
neanche cenare. Alla domanda della madre “Non avete fame? Ma
vi ho preparato i vostri piatto preferiti!” risposero
entrambe con un secco “Non ho fame.” e stettero sui
propri letti a rimuginare.
“Perché, perché? Ne ero così
felice! E adesso... ma meglio non pensarci più, è
così e basta...>> Teresa si
addormentò.
“02/01 Caro diario,
Anno nuovo, vita nuova? Sì, una nuova vita da schifo!
Oggi... credevo di essere diventata qualcuno, invece sono sempre la
solita insulsa nessuno! Quei poteri... mi sembrava così
vero, così reale, quel sogno... era così
fantastico... troppo bello per essere vero, davvero troppo bello!
Lacrime amare già da adesso... Questa è la parte
negativa della giornata, ma devo dire che ce n’è
stata anche una positiva: ho visto il mio Dean!!! E’ sempre
più carino... ed è così dolce... il
mio amore!!!! Ci ha svegliate lui... ah, come sono felice!”
Neagh chiuse il diario e si addormentò dopo poco, scrivere
le serviva a sfogarsi.
Cosa dite? Vi
piace la storia? Sono arrivata a scrivere già il quarto
capitolo, ma se non piace a nessuno smetto... Bhè, cosa
dire? Io ci ho provato!!! Spero che a qualcuno piaccia... comunque
datemi consigli per aiutarmi!!! Se qualcuno commenta, tra qualche
giorno posterò il secondo capitolo... Ciao!!!