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Autore: Bec Hale    06/11/2008    7 recensioni
A Eliatheas
“Sai” osservò Scorpius, interrompendo finalmente il silenzio, “ non ti ho mai visto sorridere una volta decentemente. Cioè, con gli altri sorridi, ma con me mai
Sembrava fosse rammaricato dalla cosa, e Rose, incredula di aver sentito la voce del ragazzo incrinarsi, alzò lo sguardo azzurro e lo fissò per due secondi buoni.
Poi scoppiò a ridere e dovette tenersi la pancia con le mani per non cadere a terra.
“Ehi!” protestò offeso Scorpius, aggirando il tavolo e ignorando le occhiate malevole della vecchia - anzi, vecchissima - Madama Pince.
~[Rose/Scorpius]
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A smile
Dedicata ad Eliatheas,
per le sue magnifiche - perché non si possono definire in altro modo- FF e per il fatto che mi sostiene recensendo quasi tutte le mie schifezze.
E perché ama questa coppia e la sta facendo andar giù pure a me.
Grazie, Eliatheas. Questa è per te.




Rose Weasley adorava la professoressa McGrannitt. Perché era un prof valida, perché era la sua prediletta e perché amava alla follia Trasfigurazione - una delle materie in cui riusciva meglio. Anche se, a dire il vero, riusciva bene in tutte.
Quel giorno, però, la giovane Weasley si sarebbe dovuta ricredere all’istante.
La giornata sembrava annunciare tutte le belle notizie di questo mondo - c’era il sole, era un’ottima giornata per studiare all’aperto e finalmente il giorno dopo ci sarebbe stata la prima uscita ad Hogsmeade - e Rose entrò allegramente nell’aula di Trasfigurazione - era tutto sommato serena, nonostante avesse lezione con i Serpeverde.
Quindi anche con Scorpius Malfoy.
L’aveva fra i piedi dal suo primo anno ad Hogwarts, e non era passato giorno in cui non le ronzasse attorno per punzecchiarla. Come faceva ad essere il migliore amico di suo cugino Albus, quando quest’ultimo era caratterialmente come un angelo sceso in terra?
Rose ci aveva pensato tante volte, ma non era mai arrivata ad una conclusione decente.
Maledetto il giorno in cui aveva accettato la proposta di Albus di fare nuove conoscenze.


“Ehi, Rosie!” trillò un ragazzino dai folti e spettinati capelli neri, gli occhi verdi accesi d’entusiasmo.
“Hai visto com’è il treno? E’ fantasmagorico!”disse, indicando i vari vagoni del treno e quello in cui lui e sua cugina sostavano adesso - avevano lasciato i bagagli in uno scompartimento, per andare a farsi un ‘giretto di perlustrazione ’, come l’aveva chiamato lui.
“Jamie ha avuto su di te una cattiva influenza, Albus” commentò una ragazzina dai boccoli castani ordinatissimi e gli occhi cerulei puntati con aria intelligente sul cugino.
Il ragazzino sbuffò e alzò le braccia al cielo.
“Gentile come sempre. Che ne dici di andare a farci un giro? Ho voglia di conoscere nuove persone.”
“Ok.” acconsentì Rose, esasperata.
Si lasciò trascinare docilmente dal cugino - un tipo piuttosto imbranato, che inciampò a primo colpo e trascinò Rose nella caduta.
La ragazzina si alzò in piedi e fulminò con gli occhi celesti il cugino, che invece fece un sorrisone a trentadue denti a qualcuno alle spalle della ragazza.
“Salve.” disse educatamente.
“Che fai? Parli pure con l’aria, ora?” chiese Rosie, un po’indispettita.
Si era stropicciata tutta la divisa nuova di zecca ed era in disordine - cosa che accettava raramente.
“Se ti sembro aria … “ disse una voce strascicata alle sue spalle.
Rose si voltò incrociando le braccia sul petto, pronta a fare una ramanzina all’impiccione che stava ascoltando i loro dialoghi, ma s’interruppe appena vide il viso dello sconosciuto.
Pelle pallida, capelli biondi e occhi di un bellissimo colore.
Non aveva mai visto un colore così bello. Un incrocio fra grigio e verde, o qualcosa del genere.
Spalancò la bocca, pronta a ribattere, ma il ragazzino biondo le sorrise divertito.
“Sì, sei la ventesima che reagisce così.”
“Sbruffone” borbottò Rose, volgendo lo sguardo su Albus che se la rideva alle sue spalle.
“Spiacente, signorina. Il mio nome non è Sbruffone, ma Scorpius Malfoy”




Scorpius non era cambiato molto, almeno caratterialmente. Perché fisicamente sì, era cambiato - fra undici e sedici anni c’è una bella differenza - e appena qualche ragazza sognante glielo faceva notare Rose - suo malgrado - arrossiva furiosamente.
Appena entrata in classe, la giovane salutò un sorridente Albus che si dondolava sulla sedia per attirare la sua attenzione e si sedette con aria composta, evitando i sorrisi sornioni del migliore amico di suo cugino.
Suo padre le aveva sempre ripetuto di batterlo in tutto. Ci era riuscita, sì, ma Scorpius le faceva concorrenza per il primato ‘Studente più bravo del suo anno ‘.
Cosa che la irritava parecchio.
La professoressa McGrannitt era già lì, ad aspettare che tutti si sedessero. Il silenzio si attiva istantaneamente alla sua visione e quindi non aveva mai avuto bisogno, in tutta la sua carriera, di reclamarlo.
La professoressa stranamente sorrise e questo non prometteva nulla di buono.


Rose Weasley di solito non perdeva mai la calma. Appunto, di solito. Perché,altrimenti, in quel momento, non sarebbe stata seduta nella Stanza delle Necessità a tentare di suonare il pianoforte - cosa che odiava, perché non le era mai riuscito - e mandare insulti alla McGrannitt.
Lei in banco per tutto l’anno con Scorpius Malfoy. Solo perché, siccome erano i due più bravi del loro anno, dovevano aiutarsi l’un l’altro.
Alla professoressa non poteva venire in mente idea più pessima. Stare con quel ragazzo la metteva a disagio, sulle spine.
Sentiva che prima o poi non sarebbe più riuscita a comportarsi acidamente con lui.
E quelle lezioni, anche fuori dall’orario scolastico - “Ore di potenziamento”, le aveva chiamate la McGrannitt - avrebbero fatto succedere il tutto più in fretta.
Quando stava con lui, sentiva il suo cuore aumentare un po’ i battiti e spesso si trovava ad agitarsi sulla sedia, come se si fosse seduta su un riccio.
Scacciò bruscamente quei pensieri dalla testa e, certa che ormai era del tutto inutile tentare di impara a suonare il piano, abbandonò la Stanza delle Necessità, pensierosa.
La prima ora di potenziamento l’avrebbe avuta il giorno dopo, e voleva farsi qualche bella oretta di sonno, prima che il suo cervello esplodesse dallo stress.


“No. Niente trasfigurazione umana.”
Rose era parecchio irritata. Scorpius pensava che nelle ore di potenziamento avrebbero praticato trasfigurazione umana. Tsè. C’erano altri argomenti da affrontare.
“Uffa. Sarebbe stato interessante” disse il ragazzo, sistemandosi meglio sulla sedia e strizzandole l’occhio.
A Rose si mozzò il respiro e subito tornò al tema che stava preparando. E, come al solito, si agitò nervosamente sulla sedia.
Passarono interi minuti di silenzio - insomma, erano in Biblioteca, e tutto ciò era normale - durante i quali Rose pensò che Scorpius si fosse addormentato, ma preferì non alzare lo sguardo per controllare di persona.
“Sai” osservò Scorpius, interrompendo finalmente il silenzio, “ non ti ho mai visto sorridere una volta decentemente. Cioè, con gli altri sorridi, ma con me mai
Sembrava fosse rammaricato dalla cosa, e Rose, incredula di aver sentito la voce del ragazzo incrinarsi, alzò lo sguardo azzurro e lo fissò per due secondi buoni.
Poi scoppiò a ridere e dovette tenersi la pancia con le mani per non cadere a terra.
“Ehi!” protestò offeso Scorpius, aggirando il tavolo e ignorando le occhiate malevole della vecchia - anzi, vecchissima - Madama Pince.
“Cos’ho detto di così divertente?” sbottò, aiutando la ragazza a riprendersi.
La Weasley lo fissò con gli occhi chiari- velati dalle lacrime procurate dal riso- e sbuffò, le guance solitamente pallide imporporate di rosso.
“Sembrava una battuta.” si giustificò, aggiustandosi il cravattino blu e bronzo e la spilla da Prefetto.
“Mmh? Non mi sembrava fosse una battuta” disse acidamente Scorpius, alzando gli occhi al cielo.
“Be’, a me sì. Cioè, tu che ti interessi al fatto che io ti sorrida o no? Sarebbe come dire che i gatti amano vivere sott’acqua”
Scorpius sospirò pesantemente e si risedette, gli occhi bassi.
“Molto divertente, davvero, complimenti. Però io non stavo scherzando” disse funereo, guardando Rose fissarlo seria, le braccia ancora strette attorno al busto.
“Dici sul serio?” chiese lei, aggrottando un sopracciglio castano. Poi sorrise - forse uno dei sorrisi più belli e sinceri che avesse mai fatto - e fece l’occhiolino a Scorpius, come per dire “Ti ho accontentato,eh.”
Lui ricambiò, un po’ timoroso e puntò lo sguardo sulla pergamena bianca che stringeva in mano.
La povera Madama Pince non poteva sapere che di lì a poco avrebbe assistito a un bacio in piena regola fra Scorpius Malfoy e Rose Weasley … e che li avrebbe cacciati dalla sua amata Biblioteca a suon di librate e maledizioni.




Angolo Autrice:
Be', che dire, escludendo che è la prima R/S che scrivo e che fa letteralmente schifo?
Nulla, se non che i commenti sono graditissimi *_*
  
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