Subito dopo l'avere un buon obbiettivo, in ordine di importanza viene
il saper riconoscere quando è il momento di premere il grilletto.

- Elmer G. Letterman -

Natasha si concentrò, puntando il mirino della pistola dritto davanti a sé. Gambe leggermente divaricate e piedi saldamente piantati a terra, spalle dritte e occhi che non perdevano di vista l'obbiettivo. Sentiva lo sguardo di Clint fisso su di sé, in un muto incoraggiamento.

“Puoi farcela!” era la frase sospesa in aria senza bisogno di essere pronunciata.

“Certo che posso!” replicò mentalmente Natasha, aspettando che la preda fosse perfettamente centrata prima di premere il grilletto. Aveva abbattuto bersagli anche più difficili con armi molto più rozze di quella pistola color verde mela e sarebbe stato uno smacco terribile fallire questa missione.

E deludere il Capitano Rogers, ritto in silenzio alle sue spalle, un metro e novanta di trepidante attesa. Grand'uomo il capitano, ma una mira perfetta non gli era stata iniettata quando l'avevano reso il sogno (femminile) americano tutto muscoli che era e per questo lei si era offerta volontaria per aiutarlo.

Voleva evitargli uno spreco di tempo e denaro.

A volte non basta essere bravi, bisogna essere il meglio! Bisogna essere... la Vedova Nera.

“Inizio a parlare come Stark. Pessimo segno!” rifletté serrando impercettibilmente le labbra rosate.

Quando finalmente il suo sesto senso le gridò che sì!, quello era il momento perfetto, Natasha Romanoff premette il grilletto a ripetizione senza esitazioni e i barattoli argentati saltarono via dalla mensola colorata in rapida successione, uno dopo l'altro, senza scampo.

“Complimenti alla bella signora che totalizza un punteggio pieno!” ruggì ridendo il gigante baffuto della bancarella del tiro a segno di Coney Island, strappandola dal momento di trance che seguiva sempre gli spari “Prego, madame, scelga pure il premio che preferisce!” aggiunse riponendo la pistola colorata assieme alle altre dietro il bancone.

Quando poco dopo Natasha porse con un sorrisetto sghembo un'enorme aquila di peluche al Capitano Rogers sotto gli occhi divertiti di Clint, non poté trattenersi dal mostrare il pollice al cielo “Ancora una volta, missione compiuta, signori!”.

Bancarella dell'autrice: bè, che dire? Io mi sono divertita un sacco a scrivere questo momento di vita normale tra una battaglia e l'altra, un momento di relax nel parco divertimenti che si trova a Coney Island, New York. E quale altro premio poteva scegliere Natasha per il super – patriottico Capitano a stelle e strisce? Come al solito, se non sentite l'insopprimibile voglia di dimenticare di aver letto questa fan fiction (e vi capirei!) sarei più che felice di sapere che ne pensate. Grazie per essere passati!