Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Darko    06/11/2008    0 recensioni
Cosa succederebbe se un esercito di immortali distruggesse tutto ciò che un ragazzo ha amato? Cosa succederebbe se questo ragazzo , dopo essere stato ripudiato dagli Elfi, combattesse la sua prima battaglia mostrando di non essere umano? "Sei colui che è nato per dissipare le tenebre. Non ti farai attrarre dal male e lo combatterai. Sei l'eletto. Diventa ciò che sei nato per essere"
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
6.La linea del fuoco
6.
La linea del fuoco.


Una figura ammantata di rosso, sotto la pioggia di Tornalziona, saliva gli scalini del palazzo. Le due guardie all’ingresso lo fermarono e la figura si tolse il cappuccio.
 - Sarete contenti di avermi fatto bagnare i capelli –
 - Scusi Capitano Kyrion, ma la procedura è uguale per tutti – disse il soldato e poi cominciò a perquisirlo.
 - Mi dispiace ma ci deve consegnare le armi E’ la…–
 - La procedura, lo so! Ero venuto di notte nella speranza di non incontrarvi. Comunque molto bene soldato. Qual è il tuo nome? –
Il fante scattò sull’attenti e disse : - Koradion, figlio di Koramiat –
 - E sotto chi servi? –
 - Sotto di lei signore. Dodicesimo battaglione Criniera –
 - Molto bene mi ricorderò di te. Ah, dimenticavo. Dì al tuo amico che è sospeso per tre mesi –
Koradion fece un cenno col capo e si portò il braccio sinistro alla spalla destra nel classico saluto militare. Infatti l’altro soldato si era addormentato e pendeva indecorosamente attaccato alla colonna.
Lord Kyrion aprì le porte e raggiunse la sala del trono.
Il re non era seduto, ma guardava il temporale fuori dall’enorme finestra che dava verso i Denti del Drago, la catena montuosa ad ovest che gli Elfi chiamano Derek Dratisa. Si girò lentamente verso il nuovo arrivato:
 - Perché vuoi portarlo con te? –
 - Perché è pronto. E’ giunto il momento che sappiamo se abbiamo visto giusto –
 - Non ho intenzione di negartelo. Ma, fa attenzione –
 - Grazie Sire – Lord Kyrion fece per allontanarsi ma si fermò.
 - C’è qualcosa che non va? – chiese il re.
 - E Durin? –
 - Perché vuoi anche lui? –
 - Mi ricorda me da giovane. Inoltre è un grande guerriero, è così giovane. Diventerà un gran capitano –
 - Lo so. Come vuoi. Te lo concedo –
 - Grazie Sire – ripetè Lord Kyrion e uscì dal palazzo.     

I preparativi erano stati apportati alla lunga colonna di seimila soldati che si era radunata nella piazza d’armi. Vaolin aveva ricevuto due giorni prima la convocazione ufficiale per mezzo di un araldo, esattamente il giorno del suo sedicesimo compleanno. Alina aprì la porta e gli si gettò fra le braccia piangendo. – Hai saputo, eh? – disse Vaolin.
 - Non te ne andare! Morirai, come farò senza di te? –
 - Calmati ora – prese la ragazza e le sollevò il viso, asciugandole le lacrime.
 - Oh Vaolin. Ti prego, non te ne andare –
 - Ma devo. Lord Kyrion conta su di me –
 - Perché? Perché voi uomini siete cosi orgogliosi? –
 - Non capisco. Perché ti disperi così? – chiese il ragazzo.
 - Ma non l’hai ancora capito? Ogni volta che ti vedo sono felice, mi basta sapere che siamo nella stessa città per essere in pace col mondo! –
 - Oh – Vaolin, non sapeva così dire, sentiva solo un incessante, martellante desiderio di baciarla.
La ragazza sprofondò il viso sulla spalla del ragazzo. Vaolin glielo sollevò di nuovo, ma questa volta la baciò. Rimasero così per un po’ di tempo. Quando si staccarono, Alina aprì gli occhi e si sedette sul letto, con il volto tra le mani. Vaolin si mise accanto a lei e le cinse una spalla con le braccia. Poi la lasciò sfogare finchè non gli cadde tra le braccia addormentata.
Si alzò e senza far rumore uscì dalla stanza con il suo bagaglio.
La gelida aria notturna e le sferzate di pioggia ghiacciata lo tennero sveglio mentre aspettava Kyrion. Infatti il capitano aveva detto che sarebbe passato a chiamarlo prima di andare al cancello. Fuori dalla sua stanza, che aveva anche un’uscita direttamente sulla via maestra, c’era un grosso lampione che illuminava la porta. Lord Kyrion sbucò e con lui c’era anche Durin, armato.
Il capitano anticipò eventuali incomprensioni: - Anche lui partirà –
Cosiddetto porse le briglie del cavallo che era stato assegnato a Vaolin, che sapeva si chiamava Djulan, al felicissimo ragazzo. Montò in sella e fu portato all’armeria. Scelse una spada in base alla sua tempratura e al suo filo. Fece per allungare le mani sull’armatura base dei soldati, quando Kyrion lo bloccò.
 - Vieni – disse – la tua armatura è di qua – lo portò in uno stanzino. La prima cosa che lo attirò fu lo scudo. Complessi intarsi di metalli di diverso colore si intersecavano a formare un leone rampante, circondato da decorazioni floreali. Il tutto risplendeva di una innaturale luce argentea, che abbagliò il ragazzo. Prese in mano il manufatto ed esplorò l’interno metallico, fasciato di legno, spessi strati di cuoio e borchie di ferro. Poi passò al corpo dell’armatura. I pezzi di colore argenteo erano gli schinieri, le spalliere e l’elmo. Quest’ultimo aveva un pennacchio rosso sopra una protuberanza a punta, che ricadeva sulle spalle. Gli altri pezzi richiamavano le decorazioni dello scudo. Il giustacuore era invece di una colorazione oro, sulla quale risaltava un leone rampante scarlatto. La cotta di maglia era appena stata lucidata e gli anelli risplendevano. Infine, mentre Kyrion cominciava a caricare i pezzi su Djulan, Vaolin mise le mani sul cinturone. Era nero con una rilucente fibbia dorata, e all’interno della fibbia si trovava l’ennesimo leone rosso; dal  cinturone pendeva il fodero, anch’esso nero, con le rifiniture in argento.
- Ma la spada? Non ne vedo – chiese Vaolin.
Al che, Kyrion aprì un lembo del mantello ed estrasse un involucro di pelle, di forma affusolata, e lo porse a Vaolin.
Il ragazzo sentì subito la leggerezza e la perfetta tempratura della spada, era bilanciata alla perfezione. La estrasse con un suono metallico e la fece volteggiare, tagliando l’aria. Ad ogni fendente l’aria si lamentava, ferita da quell’arma.
- E’…E’…formidabile! – esclamò il ragazzo incredulo.
- Un regalo personale di Re Dusan per gli ospiti. – E per te, Durin…-
Condusse l’altro giovane dall’altra parte della stanza, consegnandogli una spada di altrettanto pregevole fattura. Anche il fratello la provò e ringraziò il capitano.
- Bene. Siamo pronti; possiamo andare – il capitano guidò i due nella gelida notte e accompagnarono i cavalli fino alla piazza d’armi, dove due o tremila uomini erano già presenti e pronti a partire. Lord Kyrion sfilò fra i fieri guerrieri di Tornalziona, salutandone parecchi e distribuendo anche svariate pacche sulle spalle. Quasi tutti i soldati guardavano i due fratelli, nuovi arrivati tra le fila del dodicesimo battaglione Criniera, quello comandato dal capitano Kyrion. Dopo un’ora e dopo l’arrivo di tutti i carri per le vettovaglie, le provviste, i mezzi di soccorso per Cimrotin e le frecce, la colonna si mise in marcia verso il cancello principale in un silenzio surreale. L’unico suono fu quello dei corni dell’avanguardia che annunciavano alle sentinelle di aprire il cancello. Prima qualche voce, poi un rullo di tamburi per scandire il tempo ai sollevatori e infine uno stridere di cardini annunciarono l’apertura del cancello principale, che rivelò ai soldati la fredda accoglienza della brughiera che circondava Tornalziona.

Erano tutto il giorno che marciavano e Vaolin cominciava ad accusare i primi reumatismi visto che, nonostante sapesse governare perfettamente un cavallo, non era abituato a starvi in groppa per più di qualche ora. Ormai il plotone al quale aveva assegnato Durin lo aveva accettato per il suo carattere semplice e onesto, e anche per la sua predisposizione a trangugiare alcol come un bue senza stramazzare a terra. Invece Vaolin era stato assegnato al plotone di guardia di Kyrion, di modo che il capitano potesse sempre averlo sott’occhio, data la sua inesperienza dovuta alla giovane età.      
Era notte quando una delle pattuglie di esploratori venne a fare rapporto a Kyrion, riferivano che prima dell’alba sarebbero arrivati a Cimrotin e il capitano cominciava già a predisporre l’entrata nella città. Ma, arrivati nella vallata che precedeva Cimrotin, Vaolin vide una lunga, interminabile striscia lucente sulla cresta della collina, che serpeggiava veloce e sfavillava di mille luci arancioni.
- Che cos’è? – chiese a Lord Kyrion.
- Waddlar, e spero niente elfi. Quelli sono i nemici. La linea dei nemici che portano le torce di notte, quella è la linea del fuoco -   
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Darko