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Autore: LadyElle1203    12/12/2014    0 recensioni
[Norman Reedus]
[ Fanfiction sull'attore Norman Reedus (Daryl Dixon di TWD)]
Fleur ha trent'anni, e vive a New York da quando ne ha dieci. I suoi genitori sono francesi, di Lille, e decisero di trasferirsi nella Grande Mela per questioni di lavoro: sua madre è una famosa pittrice, mentre suo padre è architetto. Lei ha la passione per la fotografia, e da qualche anno lavora in proprio. Ed è proprio mentre sta fotografando scene di vita quotidiana che avverrà un incontro speciale...di quelli che non ti aspetti. Quegli incontri che si fanno solo una volta nella vita, e che sono destinati a farti battere il cuore...
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO VIII
 
Oddio…ma che ci faccio qui? Fatemi scendere, dannazione! Pensa Fleur, mentre si siede sul posto assegnatole. Norman si siede accanto a lei, sorridendole in modo dolce. Fleur gli rimanda un sorriso forzato, nervoso, mentre si allaccia la cintura e fissa immobile il sedile di fronte a lei.
Norman le prende una mano, fissandola dritta negli occhi.
“ Calmati.” Le dice.
“ Non è così semplice.” Risponde lei, sbuffando, continuando a tenere lo sguardo dritto davanti a sé.
“ Fleur…non stai andando in guerra. Si tratta di una banalissima conferenza stampa.” Risponde lui, ridendo.
Fleur si volta e lo fulmina con lo sguardo. “ E’ tanto divertente?” domanda, piccata.
“ Da morire.” Dice lui, avvicinando il suo viso a quello della ragazza.
Fleur sbuffa ancora, passandosi una mano sul viso. “…per te è semplice…ci sei abituato…io non l’ho mai fatto!”
Norman l’abbraccia, spingendole la testa contro il suo petto e baciandole la fronte.
“ Non ti lascerei mai da sola con i giornalisti. Lo sai.”
Fleur sospira, alzando il viso e guardando il suo uomo con occhi languidi. “…davvero?”
“ Sarò sempre con te. Fidati.” Le dice. Poi la bacia dolcemente, tenendole il viso con una mano.
Fleur sorride, staccandosi dal bacio e poggiando la testa sulla spalla di Norman.
 
Arrivano ad Atlanta a pomeriggio inoltrato. Come ogni coppia vip che si rispetti, Norman e Fleur, ben protetti dai propri occhiali da sole, escono dall’aeroporto abbracciati, mentre trascinano un carrello con i loro bagagli. In molti hanno riconosciuto Norman, che non si è sottratto a foto ed autografi. Fleur lo osserva sorridente, anche se dentro di lei c’è sempre l’ansia pronta ad uscire e gettarla nel panico.
All’uscita dell’aeroporto, con il motore già acceso, c’è una macchina dell’Hotel, che li porterà direttamente in città.
Atlanta è la tipica città del Sud, circondata da boschi e laghi, piccole frazioni con pochissimi abitanti e molte strade costeggiate dalla natura allo stato brado. La città vera e propria, invece, è il perfetto connubio tra modernità e tradizione: ci sono grattacieli, strade ampie, piazze cementate, che vanno a contrastare con i vecchi bar stile far west, botteghe antiche e piccoli negozi fermi agli anni cinquanta.
Le persone sono cordiali, simpatiche, gentili. E, soprattutto, molto chiacchieroni, tanto che, ad un certo punto, Fleur e Norman, mentre sono ancora in auto diretti verso l’hotel, si scambiano un’occhiata divertita e scocciata, mentre l’autista continua a parlare a macchinetta.
Poi, dopo circa due ore, Norman e Fleur arrivano all’hotel, felici di poter scendere dall’auto e di far riposare le proprie orecchie. Recuperano i bagagli, salutano l’uomo e, di nuovo abbracciati, entrano in uno splendido Hotel 4 Stelle.
Vanno diretti alla reception, dove Norman comincia a parlare con il receptionist della prenotazione.
“ Salve, sono Norman Reedus. La mia agente ha chiamato la settimana scorsa per…”
L’uomo lo interrompe, sorridendo. “ Certo, signor Reedus. Prego…vi faccio strada.” Dice l’uomo, abbassando la testa in segno di rispetto ed allargando un braccio ad indicare gli ascensori.
Fleur è ancora spaesata, mentre Norman le fa cenno di seguirlo e la riprende per mano.
“…questo posto è…uao!” sussurra Fleur a Norman.
“ La ringrazio. Il nostro Hotel è uno dei più prestigiosi, qui ad Atlanta.” Risponde l’uomo, sorridendo.
Arrivano all’ultimo piano dell’hotel, quello riservato alle suite. Quella di Norman e Fleur è la numero quattro, che affaccia sul giardino interno dell’albergo, quello con la piscina. La stanza è inondata dalla luce, ed ha un piccolo salottino, un bagno enorme con una vasca a semicerchio, ed una stanza con un letto matrimoniale con tanto di baldacchino. Il bianco prevale, sia sui mobili sia nella biancheria.
“ Questa è la chiave. Buona permanenza.” Dice il receptionist, posando la chiave sul tavolo ed uscendo dalla suite. Fleur è rimasta immobile, a guardarsi intorno meravigliata. Di certo, non era mai stata in un posto così.
“ Ti piace?” domanda Norman, sorridendo ed abbracciandola da dietro.
Fleur annuisce lentamente, continuando a guardarsi intorno con la bocca semi aperta e lo sguardo perso.
“…senti…di tempo ne abbiamo, prima della cena…” prosegue Norman, facendo voltare Fleur e sorridendole in modo malizioso. “…c’è una vasca splendida…che ne dici?” dice ancora.
Fleur spalanca gli occhi, ridendo e cingendo il collo di Norman con le braccia. Si alza sulle punte dei piedi, per raggiungere il suo naso e baciarlo.
“…beh…come idea mi piace.”
“…si?” domanda Norman, baciandola e camminando verso il bagno.
Fleur, ridendo, annuisce e ricambia il bacio, camminando all’indietro e lasciandosi guidare da Norman verso il bagno.
Norman, all’improvviso, si blocca, battendosi sulla fronte come se si fosse dimenticato qualcosa.
“…che succede?”
Norman sbuffa, uscendo dal bagno e tornando nel piccolo salottino. “ Devo telefonare a Rose…e ad Andrew…ed a Mingus.” Dice, sedendosi sul divano ed afferrando il suo cellulare.
Fleur, alzando un sopracciglio ed incrociando le braccia, si appoggia al muro.
“…e devi fare queste telefonate ora?!” domanda, con tono scocciato.
“ Bambina, prima faccio queste telefonate, più tempo avrò per noi.” Risponde lui, accendendosi una sigaretta ed avvicinandosi il portacenere.
Fleur sbuffa, alzando gli occhi al cielo e prendendo la sua valigia. Passa vicino a Norman che, fermandola per un braccio, le fa l’occhiolino e le sorride. “…tu intanto prepara la vasca…”
Fleur, abbozzando un sorriso, alza gli occhi al cielo ed annuisce. “ Non metterci troppo.” Gli dice, poi, allontanandosi.
Norman compone il primo numero, buttandosi all’indietro sul divano e ridendo.
“ Ehi, Rose! Siamo arrivati…si, si, è tutto bellissimo, qui…la stanza è perfetta…” dice Norman, ridendo.
 
Dopo aver posato la sua valigia nella camera ed essersi chiusa in bagno, Fleur comincia a riempire la vasca da bagno con l’acqua tiepida, versandoci dentro il suo bagnoschiuma al frutto della passione, e creando così la schiuma. Sente Norman chiacchierare al telefono: sorride ed alza gli occhi al cielo. Poi comincia a spogliarsi, ammucchiando i suoi vestiti in un angolo. Si appunta i capelli in uno chignon alto ed un po’ disordinato: sono cresciuti molto, nell’ultimo periodo.
Forse dovrei tagliarli di nuovo… pensa, guardandosi allo specchio.
Chiude l’acqua, proprio mentre si accorge che, dall’altra stanza, non proviene più alcun rumore. Sorridendo, s’immerge nell’acqua calda, provocandosi un brivido piacevole. Sente i passi di Norman, e la porta del bagno si apre.
Norman la osserva, e le sorride malizioso.
“…non entri?” domanda lei, ammiccandogli.
Norman, sorridendo, si chiude la porta alle spalle, anche se nella suite ci sono solo loro due. Si spoglia veloce, lasciando i vestiti ammucchiati sul pavimento. Entra nella vasca, sistemandosi vicino a Fleur. L’abbraccia per le spalle, e lei poggia la testa sulla sua spalla. Chiude gli occhi, prendendo un bel respiro e sorridendo.
Norman le prende una mano, intrecciando le loro dita, e baciandole i capelli.
Rimangono in silenzio, abbracciati e circondati solo dal rumore dell’acqua che batte sulle pareti della vasca. Poi Fleur si stacca dall’abbraccio, sedendosi a cavalcioni sulle sue gambe e cingendogli le braccia attorno al collo. Lo bacia delicatamente sulle labbra, per poi passare al suo orecchio.
“…non l’ho mai fatto in una vasca…” gli sussurra, ridendo.
Norman le accarezza la schiena e le gambe, sorridendo in modo malizioso. Le prende il viso tra le mani, baciandola teneramente.
Fleur comincia a muoversi lenta, mentre Norman si aggrappa ai suoi fianchi per darle il ritmo giusto.
Sospiri e gemiti, accompagnati dal rumore dell’acqua che sbatte sulla vasca.
 
Sdraiati sul letto, ed avvolti entrambi da due accappatoi di spugna morbida, Fleur e Norman, abbracciati e con le dita delle mani intrecciate, si sorridono e si coccolano ancora per qualche minuto.
Norman, fissato con le fotografie, ha voluto che si facessero mille foto da postare sui social network.
“ Dai, Norm…smettila!” dice Fleur, nascondendosi con una mano.
“ Ma che t’importa! Daaai!” dice lui, ridendo e facendole il solletico.
Alla fine ha vinto lui, e si sono fatti una foto, sdraiati sul letto e con le lingue di fuori.
Ancora coccole, ancora baci, ancora carezze.
Poi Fleur, sospirando, si alza dal letto, andando alla sua valigia e cominciando a disfarla.
“…che fai?” domanda lui, perplesso.
“ Dovremo cominciare a prepararci…” risponde lei, senza nemmeno guardarlo. Tira fuori dalla valigia un tubino prugna, scollato sulla schiena e con la gonna al ginocchio. Se lo poggia addosso, voltandosi verso Norman con espressione dubbiosa.
“…se mi mettessi questo, stasera?”
“ Bambina, è una cena informale, stasera…” risponde lui, ridendo ed alzandosi dal letto.
Fleur sbuffa, per poi posare il vestito nell’armadio e tirare fuori, dalla valigia, un paio di jeans.
“ Mi metto questi.” Dice, poi, lanciandoli sul letto. Afferra una camicia bianca a pois neri.
“ Con questa.” Dice, lanciandola sul letto.
“ E con queste.” Dice, afferrando un paio di tacchi neri.
Norman la osserva sbalordito, trattenendosi dal ridere.
Fleur lo osserva senza capire. “…che c’è?!” domanda, spazientita.
“ Ma ti stai vedendo? Fleur, è una normalissima cena…con Andrew e sua moglie…”
“ Senti, sto per incontrare uno dei miei protagonisti preferiti…posso essere leggermente nervosa?!” domanda lei, sarcastica, mentre si rifugia in bagno.
Norman alza gli occhi al cielo, ridendo ed iniziando a vestirsi.
 
Mano nella mano, sorridenti e formali al punto giusto, Norman e Fleur entrano nel ristorante dell’albergo, sotto gli occhi curiosi degli altri clienti.
Norman scruta la sala alla ricerca di Andrew Lincoln e di sua moglie, trovandoli, poi, in fondo alla sala ristorante. Facendo un cenno a Fleur, s’incammina in quella direzione, mentre Andrew si alza e, sorridente, li raggiunge.
“ Ehi, Norm! Come stai, amico?” domanda Andrew, abbracciando calorosamente Norman.
“ Bene, amico…” risponde Norman, sorridente.
Andrew sposta lo sguardo su Fleur, troppo imbarazzata ed emozionata per parlare.
“…tu devi essere Fleur…” dice Andrew, porgendole la mano.
Fleur si limita ad annuire, sentendosi le guance avvampare ed il cuore battere a mille.
Cazzo, cazzo, cazzo…Fleur, respira…non è il caso di svenire di fronte allo sceriffo Rick Grimes!
“…è per me…un onore…” risponde Fleur, balbettando e sentendosi la gola improvvisamente secca.
Andrew ride divertito. “ Oh…addirittura…?!”
Si siedono al tavolo, osservandosi tutti negli occhi.
“ Bene…direi che…possiamo ordinare…?” domanda Andrew, afferrando un Menù e porgendolo a Norman.
“ Direi…muoio di fame!” risponde Norman, ridendo.
Fleur osserva la moglie di Andrew, bellissima eppure così semplice. Capelli biondi, portati corti fino alle guance, occhi scuri e profondi, una pelle chiarissima.
“…allora, Fleur…Norman mi ha detto che sei una fotografa…” esordisce Andrew, mentre fa un cenno ad un cameriere per ordinare.
Fleur lo osserva imbarazzata, mentre le mani cominciano a tremare. Le nasconde sotto il tavolo, accavallando le gambe e cercando di mostrarsi rilassata.
“…ha detto così?” risponde Fleur, ridendo e sistemandosi il tovagliolo sulle gambe.
“ Beh…non fa altro che parlare di te.” Risponde Andrew, ridendo.
Norman fa per rispondere, ma il cameriere lo anticipa.
“ I signori vogliono ordinare?” domanda, sorridendo.
“ Beh…per me…” comincia Andrew, ordinando un antipasto ed un secondo. Sua moglie, Gael, opta per un primo ed un secondo. Norman e Fleur, dopo aver dato una rapida occhiata al menù, decidono di ordinare dei piatti vegetariani.
“ Hai già fatto una mostra delle tue fotografie?” domanda Gael a Fleur, sorseggiando un bicchiere di vino.
Fleur scuote la testa. “…avrei dovuto. Ma…ci sono stati dei malintesi con il gallerista. Se tutto va bene…forse per il mese prossimo…”
“ Ehi…voi ci verrete, no?” domanda Norman, ridendo e gesticolando.
“ Ovvio! Sai quanto ci piacciano le mostre!” risponde Andrew.
 
Durante tutta la serata, il clima è rilassato e gioviale, e Fleur è finalmente più tranquilla. Andrew Lincoln è simpaticissimo, dalla parlantina lesta e dalla battuta pronta, ed è in perfetta sintonia con Norman. Sua moglie è simpatica, anche se a volte è un po’ troppo altezzosa. Ma tutto passa in secondo piano, perché con lei c’è Norman, pronto a prenderle la mano e a sorriderle come non mai. Il suo abbraccio, il suo profumo, il solletico che le procura la sua barba. Morirebbe se, un giorno, tutto questo dovesse mancarle.
“ Bene, ragazzi…credo che per noi sia arrivato il momento di una sigaretta…” dice Norman, prendendo Fleur per mano e facendola alzare.
“…come sempre, Norm.” Dice Andrew, ridendo.
“ Ehi, amico, è tutta la sera che non fumo!” ride Norman, abbracciandolo. “ Voi che fate, dopo?” gli domanda, poi, mentre s’infila il giubbotto.
“ Credo che andremo in giro per la città.”
“ Ti chiamo…in caso io e Fleur vi raggiungiamo.”
Ancora saluti, ancora risate, e le due coppie si dividono: Norman e Fleur, diretti verso la sala fumatori dell’albergo, mentre Andrew e Gael tornano in camera, per cambiarsi.
Mentre sono seduti ad un tavolino della sala fumatori, Norman osserva Fleur con occhi socchiusi ed un sorriso sornione.
“…dì un po’…non dirmi che sei una fan del povero Rick Grimes?”
Fleur sgrana gli occhi, alzando gli occhi dallo schermo del suo cellulare. Max, ovviamente, le ha chiesto come andava.
“…ma che c’entra?!” domanda lei, ridendo e continuando a scrivere.
“ Non appena ti ha salutata, sei diventata tutta rossa. Pensi che non me ne sia accorto?”
Fleur ripone il cellulare nella borsa, alzando gli occhi al cielo e sbuffando. “…sei per caso geloso?”
“ Di Andrew?!” domanda lui, ironico.
“ Sono diventata rossa anche con te.”
“ Capisco che Rick abbia più fascino dello sfigato Daryl…” continua lui, gesticolando e sorridendo.
“ Daryl non è sfigato. E smettila di fare la vittima!” dice Fleur, abbracciandolo e baciandolo di sorpresa.
“…e questo?” chiede Norman, dopo essersi staccato dal bacio, sorpreso.
Fleur gli sorride, facendo sfiorare i loro nasi. “…io ho sempre preferito te…” risponde lei, dandogli un altro bacio.
 
   
 
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