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Autore: Damon Salvatore_Cit    12/12/2014    0 recensioni
[Justin Timberlake]
Questa storia tratta di una giovane ragazza che sogna di diventare la ballerina numero uno al mondo, e nel tentativo di esaudire questo suo sogno maturerà e crescerà anche grazie alle avventure e alle dure prove a cui la metterà davanti la vita. Come la perdita di persone care, l'amore vero, l'inganno, il tradimento, le difficoltà familiari e tanto altro.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 50 Cent, Altri, Justin Timberlake
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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[Continua…]
La giornata sullo yacht cominciò di buon mattino, Justin e Francis si diressero insieme al noleggio di quelle enormi e lussuose barche, il rivenditore non credette ai suoi occhi quando si ritrovò i due davanti.
Francis in poco tempo era diventata molto famosa tra la gente di Napoli, e poi beh… Justin era famoso in ogni parte del mondo, la coppia insieme faceva scalpore.
Il giovane uomo richiese di scattare una foto insieme ai due prima di dar loro la sua barca migliore: uno yacht a due piani, bianco con serbatoio e riserva pieni fino all’orlo; in oltre gli furono forniti un marinaio, che si occupava di guidare la barca ovunque avessero voluto, e dei camerieri e un cuoco che si sarebbero occupati di servirli.
[…]
- Io dico che è troppo?
- Credevo che tra me e te nulla fosse troppo…
- Sai cosa intendo…
- Non dirmi che non sei mai stata su una barca…
- Quella non è una barca, è uno yacht… e poi beh non con camerieri, cuochi e marinai a nostro servizio. Mi sento come una di quelle mogli di ricchi petrolieri arabi.
- Beh non sei mia moglie, e io non sono un ricco petroliere arabo. Ora smettila di dire fandonie, e non rovinare questa bellissima giornata anche a Nina e Joe… anzi, comincia a sorridere, che sono arrivati.
Justin e Francis si trovavano sul pontile, coperti da un gazebo, poco distanti dal luogo in cui si fittavano queste magiche barche.
Francis si voltò in direzione dei ragazzi e sorrise guardarli avvicinarsi.
- Oddiiiiiio!!!
Justin e Francis non resistettero nel ridacchiare vedendo Nina guardarsi intorno a bocca aperta, mentre ammirava quegli yacht, e Joe che trasportava due grosse e pesanti borse, somigliando al suo orso personale.
Justin gli si avvicinò per dargli una mano e disse alla ragazza:
- Ehi… abbiamo detto tre giorni in mare, non un anno!
- Guarda che per me il tempo di permanenza non conta…
- Oh signore…Joe, lascia che ti aiuti…
- Grazie amico…
Disse in un tono esausto l’uomo, mentre si lasciava aiutare dal cantante, che notò subito il peso eccessivo delle borse, mentre Nina con totale nonchalance si avvicinò a Francis per travolgerla in un abbraccio.
- Cavolo! Tre giorni su un bestione simile, noi quattro in mezzo al mare… sono eccitatissima!!! Non ci sono mai stata!!
Francis se la rideva, mentre guardava i due ragazzi faticare con le borse dell’amica, per poi tornare a guardarla e a ricambiare l’abbraccio prima di essere investita dal suo tenero entusiasmo.
- Sono certa che ti piacerà!
- Ne sono certa anch’io!
La ragazza sciolse l’abbraccio con frenesia e si voltò a guardare i due ragazzi:
- Insomma, vi sbrigate? Che lentezza!!
I due le rivolsero un’occhiataccia, ma lei sorrise subito dopo nella loro direzione:
- Vi adoro!!! Grazie per l’invito Justin!!
I due scossero il capo alzando gli occhi al cielo, mentre lei trascinava per mano Francis su quella barca così lussuosa da farle temere di poterla sporcare o nel peggiore dei casi rompere.
[…]
- Dove stiamo andando di preciso?
Domandò Nina super entusiasta di quel viaggio in barca, mentre navigavano sulle acque partenopee.
Francis sedeva accanto a lei sulla terrazza dello yacht sedute entrambe su dei divanetti in pelle bianca, sorseggiando dei cocktail preparati dal cuoco in persona che aveva dato loro il benvenuto a bordo.
Francis osservava l’amica e non trattenne un sorriso dolce nel notare la sua incontenibile felicità di quel viaggio in barca:
- Andremo a Capri… poi ad Ischia… a Procida… Amalfi, Sorrento, insomma tutta la costa… sono sicura che ti piacerà!
- Oh signor! Riusciremo a fare tutto in tre giorni?
- Mmmh… io dico di sì… ma comunque, non mi hai raccontato più niente su quel progetto di lavoro. Che hai intenzione di fare?
- Non ne ho idea, Fran… insomma io sono la tua personal stylist, non potrei tradirti con altri…
- Non mi tradiresti mica.
Esclamò Francis ridacchiando per la tenerezza dell’amica, poi aggiunse:
- Nessuno ti vieta di accettare altre proposte di lavoro, Nina! Te lo dissi anche quando ti assunsi tempo fa: tu sarai la mia personal stylist sempre, ti occuperai di me, ma sarai libera di svolgere anche altri lavori e di lavorare per qualcun altro. Non sei la mia schiava, non devi chiedermi il permesso.
- Lo so… non stavo chiedendo il tuo permesso… volevo un consiglio da amica.
- Oh beh, dimmi tutto, allora! Sono felice di poterti consigliare…
Le sorrise dolcemente, mente si avvicinava a lei, sedendosi più comoda.
- Il mio sogno è sempre stato quello di lavorare per una nota agenzia di moda… e gli stilisti Italiani li preferisco a quelli Francesi, quindi potrai immaginare cosa mi è preso quando a scuola di moda a Los Angeles ci hanno proposto uno stage con Valentino… insomma un sogno che si avvera!
- E’ fantastico! So cosa si prova, Nina! Insomma questo stage a cosa vi servirà? Cosa vi offriranno?
- In pratica andremo in Italia per due settimane, lavoreremo per Valentino, progetteremo abiti, li realizzeremo con l’aiuto di suoi sarti e stilisti, e se rimarrà colpito da qualche nostro lavoro, lo inserirà nella sua prossima sfilata e potrebbe anche chiederci di lavorare per lui!!
- Oh cazzo!
- Esatto!!!!
Le urla alterate delle due ragazze si sentirono fin dentro lo yacht dove Justin e Joe si concedevano un bicchiere di brandy ispezionando tutto ciò che ci fosse su quello yacht, come se fossero stati degli ingegneri navali.
- Allora dovrai assolutamente fare in modo di farti notare da Valentino!!
- Non è facile!
- Grinta! Ci vuole grinta e determinazione, ragazza! Puoi farcela! Anch’io partivo sconfitta, ma ho sempre sbagliato perdendo le mie occasioni migliori. Affronta tutto con grinta, hai talento: sfruttalo e vedrai che anche gli altri lo noteranno!
- Grazie Fran, sei un’amica…
Le due si abbracciarono teneramente e furono raggiunte da Joe e Justin.
- Ehi, voi due…
Disse Justin, poi Joe guardò Nina e le si avvicinò.
- Si può sapere cosa avete da urlare?
- Cose di ragazze…
- Ohu…
Il ragazzone dall’alto le diede un bacio sulle labbra mentre le si sedeva accanto, con un sorrisetto malizioso, la ragazza gli fece una smorfia, e Fran e Justin li osservarono sorridendogli teneramente, per poi rivolgersi un breve sguardo.
Francis era strana, sembrava essere turbata da qualcosa, e Justin se ne accorse, ma non disse nulla; si limitò a sperare di essersi impressionato.
[…]
Una volta attraccati sul golfo di Capri, poco distanti dai famosi faraglioni e dall’acqua turchese, tutti ne rimasero incantati:
- Sembra di essere in un paradiso terrestre…
Esclamò Justin totalmente assorto nell’ammirare quel meraviglio panorama.
Joe mise una mano attorno al fianco di Nina e la tenne stretta a sé mentre entrambi si persero in quella meraviglia, e la giovane ragazza esclamò:
- E’ talmente bello che sembra finto…
Francis si voltò a guardarli e non trattenne un sorriso.
- Sapevo che vi sarebbe piaciuto…
Il ginocchio le faceva un po’ male quel giorno, ma non l’aveva confidato a nessuno: tentava di tener per sé quel dolore sperando che andasse via da un momento all’altro, senza rendersi conto che  influiva sul suo umore.
Si voltò in direzione di Justin, e vederlo ammirare il panorama così incantato, le fece dimenticare il dolore che non le lasciava tregua da tutta la mattinata:
Era così bello ai suoi occhi, da far sembrare nullo quel posto se paragonato a lui.
Quanto poteva essere strano l’amore, riusciva a rendere anche una persona come lei, la più dolce e romantica al mondo, con un disperato bisogno d’aiuto.
Sorrise tra sé e sé abbassando il capo, mentre se ne rendeva conto da sola, e Justin la notò e spostò lo sguardo verso di lei:
- Tutto bene?
Le chiese con uno strano tono di voce.
Francis, sorprendendosene, alzò lo sguardo non immaginandosi che la stesse guardando, e gli disse:
- Sì! Sono… sono felice che vi piaccia qui…
I due stavano per dirsi qualcosa mentre si lanciavano uno sguardo intenso, ma Joe interruppe quel momento esclamando:
- Vogliamo fare un bagno?
- Sei impazzito? Non so nuotare!
A quelle parole tutti si voltarono a guardare Nina con occhi quasi fuori dalle orbite:
- Sei su una barca, anzi uno yacht, in mezzo al mare e non sai nuotare????
Esclamò Francis faticando a crederci.
- Cosa volete… vi osserverò da qui su…
- Oh avanti, ti insegnerò io!
- Ehi… giù le mani tu, sai? Non mi convincerai a gettarmi in quelle acque profonde e spaventose!
- Ma sono meravigliose, riesco a vedere i fondali…
- Non parlarmi di fondali o comincio ad avere un attacco di panico!
- Io non ho parole…
Esclamò Francis dopo il battibecco tra Joe e Nina.
- Dai, potresti almeno provare… infondo è una buona occasione per superare la paura ed imparare a nuotare…
Nina si voltò in direzione di Justin e dopo qualche secondo di titubanza, disse:
- Non lo so… forse…
- Dai, ci sarò io pronto a salvarti…
La ragazza si voltò in direzione del suo uomo e guardandolo con malizia, gli sussurrò:
- Beh… l’idea mi stuzzica… essere tra le tue braccia mi piacerebbe…mhhh…tutto bagnato poi…
Francis si voltò in direzione di Justin imbarazzata, e sorridendogli gli disse:
- Ok… ci tuffiamo? Credo che ci vorrà un po’ prima che loro si decidano…
Justin sorrideva ancora guardando la coppia, poi spostò lo sguardo verso Francis, e la guardò:
- Vado a mettere il costume…
- Vado anch’io.
- Credevo lo indossassi già…
Gli disse Justin guardandola con malizia. Lei gli sorrise e gli passò di fianco ricambiando quel sorriso poco casto e disse:
- No, devo ancora metterlo…
Poi i due si divisero ed andarono a mettersi il costume.
[…]
Francis indossò un due pezzi color arancio, col pezzo di sopra a fascia che le copriva il suo seno sodo e abbondante, con un pezzo di sotto a vita bassa con due anelli d’oro sui fianchi che la racchiudevano in una visione molto sexy ed appetitosa soprattutto per il cantante, che attendeva con ansia di vederla uscire da quel bagno in cui si era rinchiusa per più di mezz’ora.
Fran aveva massaggiato il ginocchio approfittando del fatto che applicò una crema solare su tutto il corpo, prima di calzare quel costume, e cominciò a provare un po’ di sollievo.
Legò i capelli in uno chignon disordinato ed uscì raggiungendo gli alti fuori che l’attendevano.
Nina indossava un due pezzi nero molto di classe, avendo il pezzo di sopra a fascia con una spaccata a V d’oro, al centro del seno e un pezzo di sotto molto sottile che non lasciava spazio all’immaginazione. Aveva una collanina che l’avvolgeva il ventre e dei bracciali d’abbigliamento, sempre d’oro. Era davvero stupenda.
Se non fosse stata la sua Nina, si sarebbe ingelosita del fatto che lì presente vi fosse Justin, e che indubbiamente l’avesse guardata con malizia almeno per un secondo.
Justin che indossava un pantaloncino lungo sino al ginocchio nero con qualche striscia bianca orizzontale, verso la fine della coscia, mentre Joe calzava un berretto sul capo con la visiera all’indietro e un costume simile a quello di Justin ma leggermente maculato stile militare, dello stesso colore.
Il fidanzato di Nina sembrava un armadio a quattro ante, era enorme, e accanto a Justin sembrava una roccia.
Non trattenne una risatina, mentre col capo chino (per non farsi notare sorridere) si avvicinava ai ragazzi, che inevitabilmente notarono la cicatrice sul ginocchio della ragazza. Non era molto grande, ma il rossore che la circondava, la faceva notare a primo impatto.
Justin aveva gli occhi fuori dalle orbite, e avrebbe desiderato che Joe, Nina e l’intero equipaggio sparissero all’istante per poterle saltare addosso, ma dovette trattenere quell’istinto e tenere a freno la sua voglia di stare con la ragazza.
- Allora? Cosa state aspettando a buttarvi in acqua?
- In realtà aspettavamo te…
Esclamò Justin ancora assorto nel guardarla.
- No, io non credo di buttarmi..:
- Sarò il tuo salvagente personalizzato, avanti sbrigati o ti lancio come un salame!
- No, no, no vi prego fermatelo! E’ troppo grosso, non posso vincere contro di lui!!
Diceva Nina spaventata dall’acqua del mare, mente Joe sorridendo, l’afferrò in un abbraccio e la costringeva ad avvicinarsi alla scaletta dello yacht sotto lo sguardo divertito di Justin, che sedeva sul bordo del divanetto di pelle bianca, e Fran, che con le mani poggiate sui fianchi, sorrideva godendosi la scena comica:
- Ah, neanche io ho speranze…
Esclamò Justin alzando una mano in segno di resa immediata.
Il fisico di Joe somigliava ad uno di quei palestrati pompati con cui chiunque avrebbe avuto paura a scontrarsi in un corpo a corpo.
Si sentivano le urla di Nina che finalmente era riuscita a cadere in acqua, sotto la totale protezione di Joe, che non la mollava per neanche un attimo.
- Ehm… devo aiutarti, o almeno tu sai nuotare?
Esclamò Justin sorridendole, ma tra i due si era issata un improvvisa e strana aria di “freddezza” come se avessero litigato.
Francis sciolse i capelli e si avvicinò al trampolino della barca lentamente, e senza guardarlo gli disse:
- Non lo so… dimmelo tu…
A quel punto fece una piccola rincorsa prima di gettarsi in acqua con un tuffo a delfino davvero bello.
Justin scosse il capo, divertito dalle mille sorprese che gli riservava quella ragazza, poi la seguì e correndo lungo quel piccolo trampolino, si tuffo tirando su le gambe verso la pancia e schizzando acqua un po’ ovunque.
- Io li odio! Anch’io voglio sapermi tuffare così!
- Allora vai ad imparare…
- No, no, no! Non mollarmi sai signor salvagente!
Nina si stringeva a lui e ne approfittò per baciarlo.
Justin notando il momento d’intimità tra i due, si voltò in direzione di Francis, per lasciarli soli, ma la ragazza si era allontanata per una nuotata in stile libero; così il cantante non ci pensò su due volte e la seguì.
[…]
Senza rendersene conto si erano allontanati di molto, ma non abbastanza.
Francis si fermò per prendere fiato, e si accorse dell’arrivo di Justin che sapeva nuotare anche meglio di lei.
Quando anche il ragazzo la raggiunse e si fermò per riprendere fiato, lei lo guardò e gli disse:
- Lo sai… nuotare mi allevia il dolore al ginocchio…
- Hai male al ginocchio??
Domandò lui allarmato, e lei soltanto in quel momento si accorse di essersi fatta sfuggire di bocca la cosa. Così provò a rimediare, mentendogli di poco:
- Ehm… no, non proprio… insomma intendevo dire che mentre nuotavo la gamba sembra totalmente sana… come se non avesse mai subito un intervento…
Justin sembrò crederci, e Fran sospirò di sollievo mentre si mandava al diavolo nella sua mente per non essere stata capace di tacere.
- Vedrai che riuscirai a sentirti meglio anche quando camminerai o ballerai…dagli tempo…
Fran abbozzò un sorriso, poi scivolò sott’acqua per aggiustarsi i capelli e passarseli indietro.
Justin si distese sull’acqua per potersi rilassare qualche secondo al sole, ma notando il comportamento strano della ragazza, disse:
- Perché sei così con me, oggi?
Francis si voltò nella sua direzione, e mentre si teneva a galla, gli disse:
- Così come?
Il ragazzo smise di essere disteso, e mentre si posizionava a galleggiare come lei, fece una piccola calatina sott’acqua, poi passandosi una mano davanti alla faccia e tra i capelli, per togliere l’acqua in eccesso, la guardò e disse:
- Sembra che abbiamo litigato per qualcosa… ma non riesco a ricordare quando sia successo…
Francis, per un attimo andò in iperventilazione per la visione sexy del suo ragazzo, ma cercò di concentrarsi ed accigliando lo sguardo disse:
- Beh neanch’io…
Trascorsero dei secondi, ma poi lei aggiunse:
- …è che mi dispiace che tu abbia pagato tutto questo… in più, a volte ho delle fitte al ginocchio che mi rendono nervosa, perché vorrei che il dolore passasse una volta per tutte…
Justin nuotò avvicinandosi a lei e preoccupato, le disse:
- A che livello ti fa male?
- Sto bene, non preoccuparti…
Gli disse mentre andava ad aggrapparsi a lui, racchiudendolo in un abbraccio avvolgendo le proprie gambe al suo corpo; poi aggiunse:
- …se devo dirla tutta, non sono a mio agio con Nina e Joe presenti…
Justin si avvicinò al suo volto, e accigliato le chiese:
- Che intendi?
- Mmmh… come posso spiegarti?!...
La ragazza finse di pensarci e poi gli diede un intenso bacio con la lingua.
I tocchi di mani di Justin sotto l’acqua erano ancora più da brividi.
Sentirsi accarezzare dalle sue mani, era sempre un emozione che mai nessuno le aveva regalato.
Mise un punto a quel bacio, e tornò a guardarlo a pochi centimetri di distanza.
- Capito cosa intendo?
- Mmmh… ad essere sincero, no. Non è che potresti spiegarti meglio?
Esclamò lui fingendosi stordito e confuso, strappandole inevitabilmente un sorriso.
La ragazza guardò in direzione della coppia di amici, mordendosi un labbro, poi notando che anche loro fossero molto presi l’uno dall’altro, tornò a guardare Justin e si avvicinò alle sue labbra per mordergliele teneramente, mentre lui bramava dalla voglia di incontrare ancora una volta la sua lingua.
Senza che Francis se ne accorgesse, mentre si perdeva in quella passione di quell’incontro e gioco di lingue, lui le sfilò via il pezzo di sopra, lasciandola a seno nudo.
La ragazza provò ad allontanarsi, per coprirsi, ma lui la tenne salda tra le sue braccia, mentre le mordeva il labbro inferiore e sorridendole le disse:
- Sta ferma signorina De Laurentiis… non vorrai che qualcuno ti veda… sono molto geloso!
Francis ridacchiava, ma moriva dalla vergogna, lui nascose il costume di lei nel proprio, e tornò a baciarla quelle labbra di cui non era mai sazio: la teneva stretta a sé con un braccio, mentre con la mano libera le toccava il seno con leggere palpatine, lasciandola impazzire totalmente.
Riusciva a farla andare fuori di testa anche solo toccandole il seno, o dandole un bacio mozza fiato come quello.
L’acqua salata del mare, si confondeva con le loro salive, e rendeva quel bacio ancora più unico, mentre Francis cominciava a sospirare, lui le succhiò un labbro e il suo sapore di acqua salata, poi le sussurrò con fiato corto:
- Il tuo seno sembra finto per quanto è perfetto…
La ragazza nell’udire quella parole, dimenticò di non avere il pezzo di sopra del suo bikini, e prese le distanze da lui:
- Ehi!!! Io non sono rifatta!
Justin la guardò con sguardo appetitoso, e sorridendole con malizia, le disse:
- L’avevo capito da solo… quando lo tocco riesco a sentire che è autentico…
Cercò di afferrarla ancora una volta, ma lei gli sfuggì, tuffandosi sott’acqua, lui la inseguì e una volta tornati entrambi in superfice, lui schiacciò il petto contro il suo seno stringendola a sé di nuovo.
- Teppista! Sta ferma… questo seno dev’essere soltanto mio, mi hai capito?
Lei gli fece una smorfia, e mentre lui fingeva di darle un morso su quel nasino quasi all’insù, lei disse:
- Guai a te se dici ancora una volta che è finto!
Si lasciò mordere il naso per scherzo, ma poi lui appuntò:
- Non ho mai detto che fosse finto! …sembra finto per quanto è perfetto…
- Oh… adesso ho capi…
Si zittì andando a baciarlo ancora una volta, e mentre lo faceva impazzire col suo modo di giocare con la sua lingua, infilò le sua mano nel costume del ragazzo, facendolo eccitare con qualche tocco sfiorato proprio in quel punto, ma stava soltanto cercando di recuperare il suo costume.
Riuscì a recuperarlo, ma lui le bloccò la mano, e distanziandosi dalla sua bocca, le sussurrò:
- Cosa… stai facendo con queste mani?
- Non quello che vorresti…
- Mmmh…
Borbottò lui mentre cominciava a scivolare con la bocca lungo il suo collo, fino a fermarsi all’altezza dell’acqua, poi tornò a baciarla, con leggerti tocchi di lingua, il perimetro del suo mento, fino a raggiungere la sua bocca.
- Sono sicuro che il sapore del tuo corpo sia ancora più buono col sale… perché non Sali sullo yacht, vai a chiuderti in cabina e aspetti che ti raggiunga?
- Sei fuori di testa? Ci sono Nina e Joe…
- E allora? Faremo in silenzio…
Francis ridacchiava divertita dal solletico che le faceva mentre le toccava il seno, e gli disse:
- No! Non faremo l’amore …
- Non possiamo restare qui giù a vita, pur di non farci vedere… infondo sono anche loro una coppia, faranno l’amore anche loro…
Francis si voltò a guardarli e notò che i due si stavano baciando mentre Joe teneva tra le braccia Nina, proprio come stava facendo lei tra le braccia di Justin.
- Si stanno solo baciando…
- Chi ti dice che non si chiuderanno in cabina anche loro?
- Nah… non lo faranno…
- E se lo faranno?
- Se lo faranno… allora… vedremo…
- Ahhh…
Disse lui in un lamento mentre sprofondava buffamente sott’acqua e tentò di sfilarle via il costume di sotto, ma lei fu agile nell’impedirglielo.
Ridendo, la ragazza lo inseguì tra le acque per fargliela pagare con qualche colpetto scherzoso, ma tutto ciò che ottenne fu lui che riuscì a sfilarle di mano il pezzo di sopra che stava per rimettersi.
Riuscì a raggiungerlo e allungandosi per potersi riprendere il pezzo di sopra, lui riusciva a palparle il seno e a costringerla ad arrendersi ogni volta, finché non si arrese e le ridiede il suo costume.
- Sei proprio uno…
- Vieni qui, fatti toccare…
- No! Non toccherai più niente…
- Dai.. scusami…
- Non sei convincente!
Gli disse in un finto tono offeso, mentre si rimetteva il pezzo di sopra, provando a non sprofondare sott’acqua.
Lui, notandola in difficoltà, andò ad aiutarla tenendola con le gambe attorno a sé.
- Prometto di non farlo più…
- Mmmh…
Borbottò lei mentre si risistemava il costume e si guardava per assicurarsi di essersi coperta del tutto le parti intime.
- Non fare la permalosa!!!
Esclamò lui gettandola sott’acqua facendole fare un piccolo tuffo dalle sue braccia.
Lei riaffiorò dall’acque e ridendo, provò a raggiungerlo mentre si allontanava a nuoto per sfuggirle.
Si fermò di botto, quando vide Nina e Joe risalire sulla barca, ed allontanarsi con aria sospetta nelle loro cabine.
Justin seguì il suo sguardo, e sorridendole con aria compiaciuta le disse:
- Cosa ti avevo detto?
- …forse andranno a cambiarsi…
- Sì, e mente si cambiano…
- Sei un malato…
- Ehi! Non è vero! E’ così che funzionano tutte le coppie di questo mondo…
- Ah, quindi noi non funzioniamo?
- Se non faremo l’amore per te giorni… beh no, direi di no.
- Io salgo…
Esclamò non dandogli ascolto, mentre si allontanava per raggiungere la scaletta dello yacht, e lui le urlò:
- Vai a controllare?
Lei gli mimò di star zitto, mentre se la rideva e raggiungeva la barca.
[…]
Una volta su, si coprì con una camicia di lino bianca, che subito si inzuppò d’acqua e rese la ragazza una bomba sexy che camminava, ma lei non se ne rese conto.
Si avvicinò in punta di piedi alla cabina dei due, e constatò che non avevano alcuna intenzione di uscirci.
Justin intanto era salito a bordo anche lui, e si asciugava con un asciugamano, mentre le si avvicinava senza guardarla distratto da Nina e Joe.
Alzò lo sguardo verso di lei, ancora divertito dalla situazione, e parlandole a bassa voce, le sussurrò:
- Hai visto, che…
Gli venne a mancare il fiato, quando si rese conto che la camicia le si era inzuppata addosso e la rendeva terribilmente irresistibile.
A quel punto si arrese ai suoi impulsi ormonali, e la trascinò di forza nella sua cabina, non lontano da lì.
- Che stai facendo?
Lui la strinse tra le sue forti braccia, ed insieme caddero sul letto morbido e soffice, mentre lui si posizionava su di lei e cominciava a baciarle il seno, ancora racchiuso in quella camicetta sexy e quel costume ancora tutta bagnata.
- Jus…Justin…
- Vuoi stare zitta? Anzi… aspetta… potresti realizzare una mia fantasia su di te…?
- Hai fantasie su di me?
- Lo ammetto…
- E quale sarebbe?
- In realtà questa ce l’ho da quando ti conosco…
- Ma non ero la tua migliore amica?
- Pff…
Disse lui lasciandosi contagiare dal suo sorrisino malizioso, poi aggiunse:
- Lo sai bene che era tutta una scusa…
Lei gli diede un bacio rapido, poi socchiudendo le labbra, per un attimo, gli disse:
- Allora? Cosa dovrei fare?
Lui sorrise felice, come un bambino che va alle giostre, poi cominciò a raccontare:
- Insomma sei esattamente la mia fantasia preferita… dovresti alzarti, toglierti il costume ma restare con questa camicia bagnata addosso…
- Sarebbe questa…?
- SSh… non rovinare tutto con le parole… fallo e basta.
La ragazza non trattenne una risatina, e poi gli disse:
- Beh, se non ti togli di dosso… non posso…
- Oh… vero, hai ragione…
Justin si spostò e la lasciò alzarsi, mente la guardava con desiderio, sfilarsi via quel costume, restando con quella camicia bagnata a coprirle quel corpicino perfetto e sensualissimo.
- Insomma posso avere anch’io qualcosa?
Lui deglutì, nel guardarla così bella e perfetta come una dea greca, e del tutto assorto le disse:
- Tutto quello che vuoi…
Fran sorrise nel vederlo così incantato e quasi totalmente intontito, poi disse:
- Togliti il costume…
Lu non se lo fece ripetere e si distese sul letto totalmente nudo.
- Mhhh… questa sì che potrebbe essere una mia fantasia…
- Io nudo?
- SSh… non rovinare tutto con le parole…
Lo citò lei, lasciandosi scappare un sorriso, mentre si avvicinava al letto e andare a toccare quello che era suo
Lui la tirò a sé e cominciò a baciarla come se fosse stata l’ultima volta.
Non la svestì da quella camicia bianca, che col calore dei loro corpi eccitati, diventava sempre meno bagnata, ma finché lo era, il ragazzo non smetteva di eccitarsi e di far scivolare le proprie mani su quel corpo bagnato della sua ragazza.
Arrivò all’altezza del seno tanto bramato e desiderato in quelle acque del mare e non smise di baciarlo per minuti interminabili, mentre lei cominciava a perdere il respiro nel sentire la sua imponente presenza tra le sue cosce.
Delicatamente le divaricò le gambe e passando una mano lungo tutta la loro lunghezza, cominciò a penetrarla muovendo lentamente il bacino stando attento a non smettere di darle piacere.
Francis sperava davvero che i suoi gemiti non superassero le mura di quella cabina, ma era sempre fuori controllo quando finiva col fare l’amore con Justin, non aveva più autocontrollo con lui, era totalmente vulnerabile.
I brividi di piacere che le causavano il tocco delle mani del ragazzo lungo i suoi fianchi, il suo bacino, le sue cosce, era qualcosa di indescrivibile, una sensazione di piacere unica che mai nella sua breve vita aveva provato.
Le piaceva, amava sentirsele addosso, gli avrebbe permesso qualsiasi cosa, avrebbe accettato che le facesse tutto ciò che voleva, era sua… sempre lo sarebbe stata.
I sospiri di lui che si confondevano con i suoi quando le loro bocche erano vicine, cominciavano ed essere sempre più frequenti e profondi; lui alzò lo sguardo per guardarla negli occhi, mentre facevano l’amore, e lei se ne stranì, ma lui le rivolse un sorriso che le fece dimenticare chi fosse, il sorriso più bello del mondo.
Dolcemente, lui le cinse il volto tra le mani e le diede un bacio a stampo sulle labbra, poi l’aiutò a mettersi più comoda su quel letto e cominciò ad andare a baciarla e a passare la lingua sotto quella camicetta, che ormai aveva confuso l’acqua di mare col sudore dovuto alla passione di quel momento.
Justin scendeva più in basso, e più scendeva a baciarla, più la voglia di urlare di piacere di Fran, aumentava.
Fortunatamente per lei, il ragazzo risalì da quelle parti… e lei svenne su quel letto, esausta di piacere.
Anche lui si lasciò andare poggiandosi sul corpo della ragazza, a dei sospiri per recuperare fiato.
- La devi smettere…
Sospirò lei ancora col fiato corto, mentre guardava un punto qualunque di quella camera, e lui mettendosi comodo sul suo soffice seno, le disse:
- Di fare cosa?
- Quello che mi hai appena fatto…
Lui raggiunse la mano di lei e gliela strinse nella sua dolcemente, mentre ridacchiava maliziosamente.
- Credevo ti piacesse…
La ragazza chiuse gli occhi e tornò ad assaporare quel piacere di poco fa, senza dargli una risposta, poi lui notò che cominciava a sentir un insolito freddo.
- Hai freddo?
Le domandò, e lei si mise a sedere su quel letto, costringendolo ad alzarsi anche lui e mettersi seduto, poi con i capelli ancora un po’ umidi e sciolti selvaggiamente sulle spalle, e quella camicetta ormai che copriva ben poco, gli disse:
- Sto gelando… è stata la tua fantasia erotica… mi si è asciugata l’acqua addosso…
Justin sorrise colpevole, poi si allungò verso il margine del letto ed afferrò la coperta per poi tirarla su e coprirli interamente.
- Vieni qui, Electric Lady … stringiti a me…
Lei non se lo fece ripetere due volte, e ridacchiando divertita, si rintanò in un abbraccio sotto quella copertina assieme a lui.
- Oh… grazie signor Timberlake… si sta proprio bene qui…
- Si figuri signorina De Laurentiis… siamo tornati a darci del “Lei”?
- Beh… lei resterà sempre il mio capo… è lei che mi paga…
- Mi sembra giusto… infondo lei è una mia dipendente, è obbligata a fare tutto quello che le ordino.
- Potrei licenziarmi.
- La smetta di fare la rivoluzionaria!
- Non posso, è nel mio sangue…
- Cioè?
- Sa chi è Che Guevara?
- Anche i bambini lo conoscono, e allora?
- Beh lui è Argentino come me, quindi… non mi sottoporrò a lei signor Timberlake.
- E’ la peggiore dipendente del mondo.
- Mi preferirebbe carina e ubbidiente come tutte le altre?
- Non come tutte le altre…
- Sarei speciale?
Justin ridacchio con la sua risatina melodiosa, ma fu rapito dai suoi occhi, e trascorse secondi interminabili a fissarle il verde smeraldo dei suoi occhi mozzafiato.
Le accarezzò una guancia con due dita, dolcemente, mentre i suoi occhi le urlavano quanto l’amasse.
Si passò la lingua sulle labbra, poi abbassando per un attimo lo sguardo sulle sue labbra carnose, cominciò ad intonare una frase canticchiandola a bassa voce in un motivetto improvvisato, mentre si posizionava su di lei, facendo passare dell’ossigeno da sotto quelle coperte:
- I…look around …and everything I see …is beautiful ‘cause all I see …is you
(mi guardo intorno e tutto quello che vedo è bellissimo, perché tutto quello che vedo sei tu)
Francis non trattenne un sorriso spontaneo, sincero ed emozionato a quelle parole cantate con la sua meravigliosa voce, e lo guardò dritto negli occhi, e lui credette di morire per un attimo, se avesse continuato a fissare quegli occhi verdi che lo risucchiavano in un’aspirale senza via d’uscita.
- Ti amo…
A quelle dolci parole di lei, lui le si avvicinò e le sfiorò il naso dolcemente contro il suo, poi le diede un bacio, e proprio in quel momento bussarono alla porta della loro camera:
- Ehi… Justin?
Era Joe…
Francis sbarrò gli occhi, e Justin le mimò di star zitta, con un dito sulle labbra, poi si scoprì da quella coperta e parlò fissando quella porta chiusa:
- Joe… dimmi!
- Nina è sotto la doccia, dice di non voler più fare il bagno… cosa facciamo?
- Oh… sì anche Fran è a fare la doccia… ci diamo una ripulita e siamo da voi…
- Ok… fate con comodo…
- Contaci! A dopo…
Il ragazzo prese la coperta e tornò a coprire sia lui che la ragazza che continuava a starsene in silenzio, sotto sua costrizione.
- Non sapevo di essere sotto la doccia…
Sussurrò Francis con un sorrisetto malizioso.
Lui ridacchio alle parole di lei, e riprese a baciarla, senza alcuna voglia di lasciarla andare.
[…]
- … e così io gli ho detto: “Togli quella gamba da lì” e lui mi fa: “Veramente… quella non è la mia gamba”. Io lo guardo con occhi fuori dalle orbite e gli dico: “Ok, portami in cabina e fammi tua. Subito!”
Francis sorrideva imbarazzata ai racconti piccanti di Nina, e abbassava lo sguardo; mentre entrambe erano all’interno dello yacht sedute su un grande divano a forma di C di pelle bianco, mentre i due ragazzi si concedevano una partita a biliardo.
Sì, vi era anche un tavolo da biliardo di legno pregiato.
- Spero non si siano sentite le mie urla…
Francis continuava a sentirsi in imbarazzo, davanti all’amica che sembrava essere senza pudore o vergogna alcuna nel raccontarle certi tipi di episodi col proprio partner. Fran era sempre stata un tipino riservato su questo genere di argomento, ma provò a non affogare nell’imbarazzo.
Improvvisamente però la luce sullo yacht venne a mancare, e Nina lanciò un urlo sordo, spaventata.
Francis si guardò intorno sconcertata, mentre Joe e Justin parlavano tra loro:
- Che sarà stato?
- Magari un guasto…
- Andiamo dal capitano.
- Hai l’accendino?
- Sì, eccola!
Joe accese una leggera fiamma dall’accendino, e guardando Justin si accorse di un cameriere che si avvicinava loro per tranquillizzarli:
- Signori, il capitano si scusa per l’inconveniente, c’è stato un problema con le luci.
- Non è che facciamo la fine del Titanic?
Esclamò in panico totale, Nina, facendo sorridere un po’ tutti.
- Non si preoccupi signora, le garantisco che la luce tornerà tra poco.
Francis approfittò del momento e sussurrò con tono inquietante:
- Forse la nave è posseduta da fantasmi…
- Smettila, Fran! Sto per farmela addosso!
La ballerina si chinò verso l’amica e continuò con quel tono:
- C’è pericolo che da un momento all’altro spunti fuori l’anima di un marinaio morto proprio in questo punto delle acque del mare e ti afferri per le gambe e ti trascini via con te, perché le ricordi la sua amata.
- Franciiiiiiiiiis!!!!!
Nina chiuse gli occhi spaventata, e Fran cominciò a ridere.
- Oh, tranquilla… chiameremo i Winchester in tal caso…
Le disse, cercando di smetterla di ridere, e Nina confusa esclamò:
- I Winchester?
In quel preciso istante si riaccesero le luci e tutto tornò alla normalità.
Francis la guardò accigliata, e disse:
- Non lo guardi Supernatural?
- E che roba è?
- Io lo guardo, signorina De Laurentiis.
Esclamò a sorpresa il giovane cameriere. Francis si voltò a guardarlo e sorridendogli gli disse:
- Fantastico!! Qual è il tuo personaggio preferito?
- Personalmente adoro Dean… abbiamo gli stessi gusti musicali.
Francis si fece prendere dall’euforia e cominciò a canticchiare una canzone degli AC/DC che lo stesso personaggio della serie tv adora.
Scosse il capo fingendosi una rock star, sotto gli occhi divertiti dal ragazzo che frenò giusto in tempo la sua voglia di unirsi all’euforia della ragazza.
- Si può sapere che le prende?
Domandò Justin guardando incredulo prima la sua ragazza, poi Nina, la quale con una faccia da poker, esclamò ancora fissandola:
- Giuro che non so di cosa stiano parlando.
Justin si lasciò andare ad una risatina ancora fissando Francis che continuava il suo show, e contagiava in una risata anche il giovane cameriere della nave, col suo carattere buffo e solare.
[…]
Trascorsero quei giorni in barca come se fossero stati i migliori delle loro vite, sia per Francis, che per Justin.
Nina e Joe sembravano sempre più presi l’uno dall’altro, e tra le due coppie nacque un intenso rapporto d’amicizia che perdurò anche nel periodo pre-ritorno in America.
[…]
Justin ebbe modo di conoscere i genitori di Francis in una cena a cui la ragazza si autoinvitò con prepotenza.
Era il primo di agosto, e la società di calcio Napoli compiva ottantuno anni dalla sua fondazione.
Da quando suo padre aveva acquistato la squadra, ogni anno festeggiavano l’evento con una cena tra calciatori, dirigenti, parenti ed amici.
La ragazza era invitata in qualità di figlia, ma l’invito non era stato esteso anche al suo ragazzo, pareva che il padre proprio non riusciva ad accettare la sua relazione col noto cantante, ma per indispettirlo, la ragazza si presentò a quella festa assieme a lui.
[…]
Indossava un tubino nero corto, con dei coralli sul fianco sinistro, dello stesso colore, e i suoi lunghi capelli mossi posati da un lato. Trucco semplice e tacchi alti, non le importava della convalescenza al ginocchio, quella sera voleva apparire impeccabile, accanto al suo meraviglioso Justin, che indossava uno smoking nero, con camicia nera,  cravatta del medesimo colore, e un filo di barba che lo rendevano ancora più irresistibile ai suoi occhi.
[…]
Il primo che incontrarono fu proprio suo fratello Luigi: l’uomo indossava uno vestito giacca e cravatta color panna, e una camicia bianca sbottonata di qualche bottone, che gli donavano un’aria estiva.
Anche lui, come sua sorella, era molto abbronzato, e il vestito ne accentuava il suo colorito bronzeo; con lui, a sorpresa vi era anche la bella Michelle in un abito bianco a corpo, che la rendeva ancor più bella.
I suoi lunghi capelli biondi erano raccolti in una lunga treccia a scorpione, con qualche ciuffo sciolto in avanti, che rendevano il suo look non troppo elegante.
- Ehi… benvenuti…
Esclamò il fratello, in un finto tono tranquillo, ma sapeva benissimo che quella serata non sarebbe proseguita tranquillamente, con la presenza del padre e il cantante che sotto sua volontà non aveva ricevuto l’invito.
Luigi invece sembrare felice di rivederlo, e lo salutò con affetto, così come si sforzò di fare Francis con Michelle, che risultava sempre raggiante e sorridente.
- Ciao Francis! Sono molto contenta di rivederti!
- Anche io!
Esclamò Fran, provando ad esserne entusiasta, mentre le dava due baci sulla guancia.
La ragazza salutò il cantante, concedendosi qualche chiacchiera in inglese con lui, mentre Francis veniva allontanata di qualche passo dal fratello, che con la scusa di salutarla le disse:
- Ti prego, non creare casini con papà.
La ragazza si finse confusa, e accigliando lo sguardo gli disse:
- Di che parli?
- Non fare la finta tonta con me, Fran… sei qui con lui per indispettirlo.
Francis si strinse nelle spalle, inclinando le labbra verso il basso in una smorfia risoluta:
- Non so di cosa tu stia parlando. Sono ad una festa di famiglia, col mio fidanzato… tu no?
Accigliò lo sguardo, ponendogli una domanda pungente che non necessitava di alcuna risposta.
Nell’atteggiamento di Francis, si poteva percepire del nervosismo pronto ad esplodere da un momento all’altro, e suo fratello se ne accorse prima di chiunque altro.
[…]
C’erano proprio tutti, e con questo non intendeva dire unicamente l’intera squadra di calcio, con le famiglie, i dirigenti e famiglia, e la sua di famiglia: ma anche Diego Maradona, Alessandro Siani e lui: Fabio Cannavaro.
Paolo e Cristina nel vederli, si precipitarono da loro per salutarli, e Justin abbozzò qualche parolina in italiano come “Caio, piacere, buonasera” pronunciati con un pessimo accento che però divertiva Francis.
Purtroppo, furono affiancati anche da Fabio e sua moglie Daniela che non perse occasione di salutarla:
- Ciao, Fran!
La ballerina cominciò a credere che lo facesse a posta, non riusciva a spiegarsi di tutto il suo entusiasmo ogni volta che si salutassero, ma poi diede la colpa alla presenza di una star internazionale come Justin e riuscì a trovarle una scusante.
Probabilmente era solo impaziente di conoscerlo, pensò.
Justin educatamente si presentò a Fabio e sua moglie, con uno stile più unico che raro.
Francis aveva un moto nervoso nello stomaco, non poteva credere di star vivendo quel momento: Frabio e Justin si erano appena conosciuti, e stavano parlando tra loro, come delle celebrità qualsiasi che si incontravano ad una qualsiasi serata di gala.
Justin non poteva immaginare che quell’uomo con cui stava scambiando gentilmente due parole, fosse il ragazzo del passato di Francis e di cui gli aveva parlato.
Fortunatamente le si avvicinò Alessandro che riuscì subito a strapparle una risata:
- Uè e c so sti fatt? Fai a brillant e t’appresient cu Justin Timberlake e manc mo fai cunoscer? (Ehi che sono queste cose? Fai la brillante e ti presenti con Justin Timberlake e nemmeno me lo fai conoscere?)
Justin, nonostante fosse preso dal parlare con Paolo, avendo abbandonato Fabio per scambiare due parole col fratello Cannavaro che conosceva di più, si accorse dell’arrivo di quel ragazzo e immediatamente si voltò a guardarlo con un sorriso forzato sul volto.
Non riusciva a capire che tipo di rapporto vi fosse tra lui e Francis, ma per qualche motivo sconosciuto per un momento né fu geloso.
Geloso del modo in cui riusciva a farla ridere.
- Justin…
La ragazza richiamò all’attenzione il suo ragazzo, dopo aver scambiato qualche risata col comico, poi cominciò a parlare in inglese spiegandogli chi fosse Alessandro, al ché Justin sembrò più tranquillo e fece con piacere la sua conoscenza, ma Alessandro continuava a far ridere la ragazza per i suoi atteggiamenti eleganti poco convincenti.
Dopo qualche minuto trascorso a chiacchierare con il suo amico e Justin, la ragazza si allontanò tirando con sé il cantante e dicendogli:
- Non vedo l’ora di presentarti Diego. Senz’altro avrai sentito parlare di lui… è il Michael Jordan del calcio… se non anche più mitico…
Justin ridacchiava seguendo l’entusiasmo della ragazza, ma poi l’afferrò per un braccio costringendola a fermarsi e le disse:
- Ehi… aspetta un attimo… ricordati che sono qui per conoscere i tuoi genitori…
Francis deglutì e restò a guardarlo per qualche attimo, mentre lui continuò parlando:
- … mi hai presentato tutto ma non loro.
Proprio in quel momento si vide spuntare tra la folla suo padre Aurelio e sua madre Jaqueline, la quale non riuscì a contenere la gioia che aveva nel rivedere sua figlia così bella ed in forma.
- Piccola!!
La donna le andò in contro e le due si strinsero in un tenero abbraccio tra madre e figlia, poi la donna si avvicinò a Justin e con gioia cominciò a parlargli in Inglese:
- Ehi… come stai, Justin? E’ davvero bello rivederti! Finalmente riusciamo a presentarci come si deve!
Mentre la madre avvolse in un inaspettato abbraccio Justin, Fran spostò lo sguardo verso suo padre che era sul punto di andarsene:
- Che fai, non ci saluti?
Gli disse con tono pungente, mentre lui alzò lo sguardo verso di lei, e sorrise sotto i baffi irritato:
- Sono così sorpreso della vostra presenza qui stasera, che neppure vi avevo visto…
Francis incassò il colpo sorridendo e abbassando lo sguardo per qualche secondo, poi si avvicinò a Justin e mettendogli una mano sulla spalla, gli disse:
- Justin, vieni… ti presento mio padre… eri così ansioso di conoscerlo…
Il ragazzo guardò stranito Francis, sembrò quasi allarmato dal fatto che potesse sfociare un litigio tra lei e il padre, ma poi una volta davanti all’uomo gli sorrise e disse:
- Felice di rivederla signor De Laurentiis, finalmente ci incontriamo in circostanze diverse dall’ultima volta…
- Intendi dall’incidente di mia figlia?
Esclamò in perfetto inglese l’uomo, con un tono freddo e distaccato, gelando Justin che non si aspettava di essere ricevuto in quel modo.
Francis guardò Justin a lungo come se avesse voluto rimproverarlo del fatto di aver insistito così tanto di poter conoscere suo padre che sapeva si sarebbe comportato male.
- Sì, intende proprio quel momento.
Aurelio spostò lo sguardo sulla figlia, e tra i due fu quasi come se ci fosse stato uno scambio di fulmini e saette con gli occhi.
Jaqueline si avvicinò al marito, e mettendosi sotto braccio dell’uomo, lo invitò ad essere gentile, a bassa voce.
L’uomo sorrise sotto i baffi, e si convinse ad “accettare” la presenza del ragazzo a quella serata.
- Beh è un onore anche per me averti qui stasera… goditi la festa, e spero che tu ne capisca qualcosa di Football europeo…
Quelle parole confusero Justin, che non riusciva a capire il motivo di così tanto astio nei suoi confronti, ma cercò di restare sorridente ai suoi occhi, mentre lui prendendo la moglie sotto braccio si allontanò, dicendo:
- Ora dobbiamo lasciarvi, la serata richiede la nostra presenza anche altrove…
- Ci vediamo dopo, cari… divertitevi…
Aurelio tirò via sua moglie e i due restarono soli.
- Non capisco… gli ho forse fatto qualcosa?
Francis continuò a tenere lo sguardo su suo padre, e con un sorriso amaro, rispose alla domanda del ragazzo:
- Sono io ad avergli fatto qualcosa, tu non c’entri… vuole solo trovare un modo per colpirmi lì dove sa che mi farà male…
- Non sapevo che il vostro rapporto fosse ridotto a questo stato… mi dispiace…
La ragazza non si volle abbattere, non adesso, non lì, non per come si era comportato suo padre.
- Dai, vieni… voglio che conosci Diego!
Francis si impose di farsi scivolare di dosso quella spiacevole parentesi col padre, e si presentò in fretta da Diego, tirando con sé Justin.
[…]
- Creo de adorar este chico… es muy simpatico, tambien parece de buena familia… sabes, no todos los vip son asi bien educados…
(Credo di adorare questo ragazzo… è molto simpatico, sembra anche di buona famiglia… sai, non tutti i vip sono così ben educati…)
Diego e Francis si trovarono un minuto a parlar da soli, mentre Justin si era allontanato per andare alla toilette.
La ragazza aveva presentato il suo ragazzo al campione di calcio, che le disse esattamente tutto ciò che avrebbe voluto sentirsi dire da suo padre.
Non trattenne un sorriso, e riprese a parlargli castigliano:
[Il dialogo d’ora in avanti continuerà in spagnolo, ma lo scriverò in italiano]
- Sei molto gentile, Diego, veramente… stasera mi hai detto tutto quello che volevo sentirmi dire da mio padre… però vabbè…
- Posso dirti una cosa?
- Certamente…
- Io sono qui sta sera non per volere di tuo padre… mi ha invitato Fabio… e sai perché sono felice di essere qui nonostante tuo padre? Per i Napoletani che sempre mi dimostrano il loro affetto… e per te!
Francis restò di sasso a quelle parole, non poteva crederci che suo padre non era stato il diretto ad invitare Diego.
Perché si stava comportando così? In tanti anni che lo conosceva, non l’aveva mai visto agire in quel modo, quasi non sembrava più lui.
Francis però, fu catturata dall’ultima frase dell’uomo ed alzando lo sguardo su di lui, non riuscì a non sorridergli:
- Per me?
- Ovvio!
- Posso chiederti perché?
Diego si stinse nelle spalle e disse:
- Non lo so con certezza, ma c’è qualcosa che mi lega a te… è il tuo carattere, il tuo modo di essere che mi fa venir voglia di restare in contatto con te.
L’uomo perse lo sguardo in un punto qualunque e abbozzando un sorriso disse:
- …Mi ricordi me da ragazzo… quando ero più giovane, quando anch’io avevo quella luce negli occhi, luce di determinazione, voglia di fare e di crescere, voglia di dimostrare a tutti di cosa sei capace. Hai talento da vendere, ma non lo venderai al miglior offerente, tu non ti vendi!
Francis non trattenne un sorrisino imbarazzato, e Diego si lasciò contagiare da quella risatina, continuando a parlare:
- E’ così! Sei a favore dei più deboli, non ami i potenti… lo vedo da come ti comporti con la gente… e se posso essere franco, mi stupisce il fatto che tu faccia parte di questa famiglia e che ci stia male se un uomo come Aurelio De Laurentiis ti tratti con disprezzo. Insomma…dovresti far sentire la tua voce e non sottometterti a lui, anche se è stato l’uomo che ti ha adottato…
Francis restò ad ascoltarlo con attenzione, come se stesse ascoltando un vecchio saggio, e quelle parole su suo padre diversamente dal solito, non le fecero ribollire il sangue nelle vene… non si sentì toccata, sembrava quasi che gli stesse dando ragione.
Era come se quell’uomo le avesse appena aperto gli occhi e adesso lei cominciasse a vedere davvero le come fossero realmente.
Stava per dirgli qualcosa, anche se la sua espressione del volto parlava da sola, ma la voce di suo padre rimbombò nel giardino in cui si stava svolgendo la cerimonia all’aperto:
- Posso avere la vostra attenzione, prego….?
Improvvisamente tutti tra la folla, si voltarono a guardarlo, e curiosi, cominciarono a far silenzio.
Aurelio si compiacque per l’attenzione di tutti, e sorridendo, allungò una mano verso sua figlia Valentina, che lo seguì stranamente in imbarazzo, avvicinandosi a lui per farsi cingere ad un fianco:
Francis accigliò lo sguardo stranita, cosa c’era di così divertente da dover comunicare a tutti? Cominciava davvero a non sopportare più quelle scenette tra Valentina e suo padre, iniziavano ad essere ridicole e fuori luogo.
Ma poi… ecco che le sue mille domande che le frullavano in testa, furono messe a tacere, e suo padre disse:
- Questa sera è una serata speciale per il calcio Napoli… per la grande famiglia azzurra, ma permettetemi di condividere con tutti voi la gioia che ha appena invaso tutta la famiglia De Laurentiis…
Davvero? E quando? Si domandò Francis, totalmente confusa e sorpresa da quelle parole. Nessuna gioia particolare l’aveva invasa, perché doveva sentirsi una totale estranea e non sapere niente di quella notizia misteriosa che tardava ad arrivare?
- Sono lieto e felicissimo di annunciarvi che mia figlia Valentina aspetta un bambino!
Un applauso si issò tra i presenti, ed Aurelio, alzò di poco il tono di voce per aggiungere:
- Il suo primo figlio… e il mio primo nipotino… o nipotina, chissà!
L’uomo si avvicinò alla figlia per darle un bacio sulla fronte, teneramente, mentre tra la folla volavano auguri e congratulazioni varie.
Era sparita, Francis era totalmente sparita… continuava ad essere presente in quel posto, ma con la testa non c’era più.
Era come se le si fosse sciolto il cuore in petto a quelle parole che sorprendentemente le fecero un male che non sarebbe stata in grado di descrivere.
Semplicemente si sentì morire.
Fu una notizia inaspettata, così tanto da lasciarla sotto shock.
Valentina sarebbe diventata madre… suo padre sarebbe diventato un nonno orgoglioso e protettivo, ma questo bambino avrebbe riconosciuto lei come sua zia?
Oppure lei stessa doveva cominciare a sentirsi estranea a quella famiglia, se aveva ricevuto quella notizia, come tale?
Diego la guardò e quello sguardo diceva più di mille parole, riusciva a leggerlo, riusciva ad ascoltare quello che le stessero dicendo: lei non faceva parte di quella famiglia, lei era diversa, non era una De Laurentiis e forse mai lo sarebbe stata.
Fu raggiunta da Justin che riuscì a liberarsi da alcuni curiosi presenti che l’avevano trattenuto con loro per qualche foto ricordo o qualche chiacchiera inutile.
Il cantante aveva appreso la notizia da qualcuno che gli aveva gentilmente tradotto il discorso di Aurelio.
- Ehi…
Si accorse subito che Francis non l’avesse presa bene, e tentò di catturare la sua attenzione per dirle qualcosa.
La ragazza però guardò Maradona, e sorridendogli con occhi colmi di lacrime, gli disse:
- Grazie, Diego…
Non fu necessario specificare il perché di quel grazie, non fu necessario dire a cosa si stesse riferendo con quelle parole, l’uomo capì.
Si voltò in direzione di Justin e disse:
- Andiamo via da qui.
Senza aspettare una sua risposta, lo prese per mano e cominciò ad allontanarsi assieme a lui che cercava di fermarla:
- Aspetta! Francis fermati!!
Riuscirono ad allontanarsi di poco, e la ragazza fu costretta ad arrestare la sua fuga e voltarsi in direzione del ragazzo, ma alle sue spalle vide sopraggiungere suo fratello Luigi con Michelle, che la guardava preoccupata.
- Fran! Dove stai andando? Ehi..?
Luigi confuso, guardava la coppia e spostò lo sguardo su Justin accigliato:
- Hai appreso la bella notizia?
Esclamò con entusiasmo Michelle, ma Francis rispose con toni sgarbati:
- Sì! Esattamente come l’hai appresa tu, Hunziker!
- Ehi… ma che ti prende?
Domandò Luigi infastidito dal tono inopportuno che utilizzò la sorella nei confronti della sua compagna.
Francis si voltò a guardarlo e sorrise beffarda, mentre finse di darsi una calmata, ma ecco che esplose una volta per tutte:
- Che mi prende? Hai il coraggio di chiedermelo, eh? Mia sorella è incinta e io vengo a saperlo come una semplice invitata ad una stupida festa?
I toni di Francis divennero così alti da catturare l’attenzione di tutti i presenti; improvvisamente tutti si votarono nella sua direzione con facce stupite, borbottando qualcosa a bassa voce, mentre lei continuava a dare di matto:
- Cosa c’è non avete avuto il tempo di dirmelo, oppure vi è passato di mente che anche io faccio parte di questa famiglia?
Luigi cercò di farle abbassare la voce, e gesticolando con le mani le disse:
- Abbassa la voce, Fran. Anche io l’ho saputo prima che potesse fare l’annuncio…
- Non provare a difenderlo! Non farlo! Smettetela tutti quanti! Sono stufa di subire un comportamento simile da parte sua! Non ho fatto niente per meritarmelo!
La ragazza sbraitava rabbia, e immediatamente si accorse che il padre le stava rivolgendo attenzione, guardandola con disappunto, assieme a tutti gli alti presenti:
- Eccolo, guarda, mi ha notato! Ehi, ciao papà! Come stai? E’ da un po’ che io e te non chiacchieriamo, non è così? …Più o meno da quando Emma è morta… Ah!... tra l’altro non mi hai mai chiesto come mi sentissi dopo la morte della mia più cara amica!
Fabio, tra la folla, trasalì a quell’affermazione, guardando Francis con sguardo serio, ma dentro ne soffriva.
Ricordava anche lui Emma, sapeva che fosse morta, sapeva ogni cosa, nonostante fosse sparito nel nulla.
Come lui, anche Paolo, Alessandro, Diego, tutti guardavano Francis perdere il controllo mente sfogava la sua collera verso il padre, che pietrificato non diceva una parola.
- Beh sai che ti dico? Non ho bisogno di un padre come te! Non ho bisogno di una famiglia che non ha bisogno di me!
Francis notò un cameriere pietrificato a pochi passi da lei, con un vassoio pieno di bicchieri con dello champagne dentro, smise di dare di matto e sorridendo ironicamente, si avvicinò a lui e prese un bicchiere.
- Salute! Tanti auguri a Valentina De Laurentiis per il suo bambino, sono certa che sarà un’ottima madre!
Fran issò il bicchiere verso gli invitati in segno di brindisi, e si portò il bicchiere alla bocca bevendo tutto d’un sorso il contenuto, poi in uno scatto d’ira scaraventò l’intero vassoio con i bicchieri a terra, riducendoli a pezzi.
Justin le tentò tutte per calmarla, ma neanche lui poté far niente per farla ragionare.
In fretta e furia, la ragazza si allontanò da quel posto, mentre Justin si scusò mortificato con Luigi e Michelle, dopodiché sotto suggerimento del fratello (che era visibilmente a stravolto per la scenata della sorella) la raggiunse e andò via da lì a bordo di un taxi.
[…]
- Prendi le tue cose, partiamo subito per l’America!
Arrivati a casa di Luigi, la ragazza non aveva alcuna intenzione di restare un minuto di più con i De Laurentiis o in quel che apparteneva a loro.
Justin cercava di farla ragionare, ma la ragazza era troppo fuori di sé per potergli dar conto.
- Francis, calmati adesso…
- Non voglio litigare anche con te, per favore non…
- Non litigheremo! Ma adesso calmati!
- Smettila di ripetermi di calmarmi!
Il ragazzo non mantenne più la calma, e andò verso di lei furioso:
- Ho detto che non litigheremo! Adesso basta!
Francis distolse lo sguardo da lui e socchiuse le labbra in una smorfia per cercare di non esplodere in un ennesimo attacco di rabbia, o peggio in un pianto disperato.
- Non ho capito cosa hai detto di preciso a quella festa, ma so che tu… hai ragione!
A quel punto Justin andò ad abbracciarla, e più la stringeva forte, più le trasmetteva il suo appoggio, che era tutto ciò di cui la ragazza avesse bisogno in quel momento.
Finalmente Fran si lasciò andare, e cominciando a piangere si strinse a lui in quell’abbraccio che sembrava non avere più fine.
[…]
Justin restò accanto alla sua ragazza, senza mai farla sentire sola in quel momento così difficile.
Fecero come aveva deciso, quella sera stessa partirono per l’America e Fran non fece più ritorno in Italia.
Avvisarono Nina e Joe della loro partenza, con la promessa che gli sarebbe stato spiegato tutto quando si sarebbero ritrovati tutti sul suolo Americano.
[…]
Continuava a ricevere telefonate da parte di suo fratello Luigi, sua madre, anche Edo provò a mettersi in contatto con lei, ma lei non voleva più sentir parlare dei De Laurentiis.
Prese un importante decisione, d’ora in avanti per gli altri non si sarebbe più chiamata Francis De Laurentiis, ma per tutti nel mondo dello spettacolo sarebbe stata Francis Emm (il suono della M pronunciato in inglese che risuonava proprio come l’abbreviazione del nome della persona più importante della sua vita: Emma Senese.)
[…]
Francis in America ritrovò la sua amica Chenille, ritrovò Timbaland, Jay, Eddy, perfino Mike le era mancato.
Tutto tornò come in precedenza: il tour riprese, e con esso anche la sua carriera da ballerina.
La giovane ragazza cominciava a far parlare di sé sui media, tra la gente e gli amanti del gossip, non solo del suo incredibile talento di ballerina, ma anche e soprattutto per la sua ormai salda storia d’amore col noto cantante.
[…]
Il 15 Agosto del 2007 tornarono ad esibirsi lì, a New York al Madison Square Garden.
Francis era rientrata nel giro di esibizioni, e sembrava non avere più problemi al ginocchio quando ballava, ma quella sera non sembrava affatto essere così.
Era da tutta la mattinata che aveva dolore al ginocchio, ma fu brava a non farlo notare né alle sue amiche, e amici ballerini, né tanto meno a Justin.
Indossò la fascia da tutore che conservava per momenti come quelli, e la coprì col pantalone d’esibizione.
Pregò chiunque ci fosse nei cieli, affinché non le succedesse nulla di spiacevole durante lo spettacolo, e tirò su un sorriso che mascherava il suo dolore incessante.
[…]
- Ehi… allora è tutto chiaro per quando balleremo “Like I Love You”?
Justin andò a cercarla nel camerino dove i truccatori si stavano occupando del trucco dei ballerini, e volle assicurarsi che fosse pronta.
Quella sera, era riuscito a convincerla ad eseguire un ballo a due durante l’esibizione del brano che li aveva fatti conoscere anni prima.
Era certo che avrebbe fatto bene alla notorietà della sua ragazza, la cui cresceva di giorno in giorno, soprattutto in campo artistico e non solo in cronaca rosa.
Francis lo guardò e gli sorrise non appena lo vide avvicinarsi, mentre la truccatrice cercava di finirle il trucco.
- Ehi…
Gli rivolse un sorriso, che quasi fece sbavarle il rossetto.
- Aspetta… Fran, sta ferma…
La truccatrice cercava di tenerla ferma per terminare la sua “opera”, ma la ragazza non riusciva a mantenere una postura o un’espressione normale, quando nei paraggi vi era Justin, soprattutto se era vestito con giacca e cravatta pronto ad esibirsi.
Justin ridacchiò guardando la truccatrice, che quasi tenne Francis legata alla sedia per finire di applicarle il rossetto su quelle sue grandi labbra carnose.
- Teresa, sono… capace di … mettermelo da sola… il…rossetto…
La ragazza cercò di parlare mentre aveva la bocca semi aperta in una smorfia adatta per applicare correttamente il rossetto.
- Aspetta, aspetta… ho finito, giuro….
La ragazza passò un altro strato di rossetto rosso, poi si allontanò da lei, liberandola dalla sua presa quasi ferrea.
- Ecco fatto… ora puoi andare…Fiuu…
Si passò una mano sulla fronte dopo aver impiegato troppa fatica per completare il trucco sulla ragazza, poi si rivolse a Justin, mentre Fran si dava un’ultima aggiustatina ai vestiti.
- Ti prego, la prossima volta aspetta che il trucco sia finito prima di venire a cercare questa piccola peste.
- Ehi…!!!
Esclamò Francis, fingendosi offesa, mentre Justin se la rideva accompagnato da Teresa, che a quel punto li lasciò soli, lanciando uno sguardo scherzoso a Fran che le fece una smorfia.
- Hai fato i capelli lisci?
- Non mi stanno bene?
- No, no… non volevo… stai benissimo!
Francis si guardò allo specchio, e aggiustandosi i capelli, provò a convincersene, poi calzò sul capo il cappello che le regalò lui e che non dimenticava mai di indossare durante ogni esibizione.
- Adesso stai davvero bene!
Esclamò lui, sorridendole mentre annodava la cravatta, e lei si voltò per aiutarlo, mentre sorrideva alla sua affermazione; poi disse:
- Anche tu sei bellissimo…
- I passi li ricordi?
Francis alzò un sopracciglio e lo guardò offesa:
- Come sarebbe a dire? Ti ricordo che ogni passo l’ho pensato io.. mio bel signor cantante…
Justin ridacchiò e le diede un rapido bacio sulla bocca, prima di correre via per prepararsi ad entrare in scena.
- Ci vediamo sul palco, Electric Lady.
Le fece l’occhiolino e si dileguò passandosi due dita sulle labbra per togliersi il residuo di qualche macchia di rossetto, mentre Teresa gli urlava dietro:
- Il rossetto!!!! Justin!!!
Sospirò pesantemente, mentre gli altri ridacchiavano per l’accaduto, poi si diresse verso Francis per aggiustarle il rossetto.
- So come si mette un…
- Ahh… sta zitta, sai!!
- Ok…
Disse la ragazza, arrendendosi, spaventata all’idea che potesse poter ricevere una solenne bastonatura da parte della truccatrice ormai isterica.
[…]
Il momento dell’esibizione di “Like I Love You” arrivò, e a Francis cominciarono a tremare le gambe.
Era sempre molto agitata ogni volta che doveva trovarsi su quel palco, soprattutto in un esibizione solitaria con Justin.
Prima di metterci piede, con ancora le luci spente, ebbe una forte fitta al ginocchio che quasi la fece urlare dal dolore, ma non poteva arrendersi proprio adesso che era arrivato il momento che aspettava da tutta la serata.
Il Madison Square Garden era colmo di gente, e le urla la stordivano.
A luci spente, sia lei che Justin si posizionarono sul palco, l’uno distante dall’altro.
Il cantante aveva la chitarra che gli aveva regalato lei, e cominciò ad intonare le prime note della canzone, e un raggio di luce lo illuminava dall’alto mentre il pubblico si lasciò ad andare ad un urlo assordante.
Al ché la luce si spense di nuovo, per poi riaccendersi, sempre sul cantante, alla seconda schitarrata.
Justin cominciò a cantare e l’intera band iniziò a suonare, lasciando il palco al buio, con Francis immobile in un punto di esso, che provava a concentrarsi sull’esibizione dimenticando il dolore.
Ad un certo punto Justin esclamò:
- New York, let me hear you!!!!
E in quel preciso istante le luci illuminarono il palco, e si vide Francis cominciare a muovere qualche passo, della storica e famosa coreografia del video del cantante che lei stessa aveva ideato, e le urla del pubblico assordarono tutti, nel vedere la coppia esibirsi insieme da soli su quell’enorme palco.
Francis era una bambola tra le mani di Justin, che la faceva muovere a suo piacimento, per poi avvicinarsi al suo volto dopo una giravolta rapida, e cantarle la frase:
- I just wanna love you baby…
Mandando in delirio i migliaia di fan presenti a quella serata.
Poi dopo averle sorriso con malizia, disse:
- Turn the lights off (spegnete le luci)
E così fu. Le luci si spensero mentre lui e Francis si sorridevano in quel modo così malizioso da mandare in delirio i fan, che si lasciarono andare ad urla incontenibili, Non appena le luci si spensero, lui ne approfittò per baciarla, e lei non si tirò indietro. Soltanto in quel momento in cui le loro labbra si incontrarono riuscì a non sentir più male al ginocchio.
Quando le luci si riaccendevano i due si esibirono in un breve passo hip hop insieme sulle ultime note della canzone.
In quel momento, Francis ebbe uno strappo al ginocchio e strinse i denti cercando di non piangere per il forte dolore, ma gli occhi le si riempirono di lacrime da soli.
Aveva sforzato troppo il ginocchio ultimamente e purtroppo sembrava essere messo male.
Fortunatamente però, quella fu l’ultima canzone in cui dovette esibirsi, e poté tornare in camerino per massaggiarsi il ginocchio come le aveva
Justin la cercò ovunque quando rientrò nel backstage per cambiarsi d’abito ed esibirsi nelle ultime due canzoni, ma Francis era sparita di corsa tra i ballerini.
[…]insegnato il massaggiatore Salvatore Carmando, per le situazioni d’emergenza come quelle.
Chenille invase il suo camerino per complimentarsi con lei, col suo infinito entusiasmo, ma vide che stesse piangendo dal dolore, mentre si toccava il ginocchio e subito il suo entusiasmo si spense, dando spazio ad ansia e preoccupazione:
- Bella, che ti succede??? Ha preso una storta, un falso movimento? Che è successo? Chiamo un dottore!!!
- No, Chenille!!! Ferma!!!
La ragazza riuscì a fermarla in tempo, prima che uscisse dal camerino:
- Chiudi la porta, ti prego, va già meglio, lo giuro!! Non far… chiudi la porta!!
Le gesticolava con enfasi la ragazza, mentre aggiungeva:
- Non far sentire Justin! Ti prego, Chenille, vieni qui!!
Chenille fece come le chiese, ma con poca convinzione, e preoccupata le si avvicinò:
- Bella, non sottovalutare questo dolore, potresti peggiorare le condizioni del ginocchio.
- Non lo farò, tranquilla… facciamo solo passare questa serata, non roviniamola a Justin e agli altri. Prometti di non dir niente a nessuno?
Chenile sospirò, e guardò Francis con poca convinzione, poi si arrese e disse:
- E va bene… lo prometto…
- A nessuno, Chenille!
- Sì, ok, ok a nessuno, bella, sta tranquilla! Ma ora smettila di lacrimare o mi si comincerà a spezzare il cuore e correrò da Justin a dirgli tutto per chiamare un medico!
- No! Per carità, no!
Francis si affrettò ad asciugare le lacrime e poi cambiò argomento mentre continuava a massaggiarsi lentamente il ginocchio.
- Ehi… ma… MamaSu? La piccola? Ti ha più chiamato per quella casa?
- Sì… proprio oggi pomeriggio, ma dice che costa troppo…
- Quanto vogliono per una casa a Los Angeles?
- Considera che è in un quartiere molto benestante…non lontano dal mare, e poi beh… oggi giorno i prezzi sono questi se vuoi una casa a due piani proprio in quella zona…
Francis ridacchiò guardando l’amica, poi disse:
- Va bene, Chenille, ho capito… ma il prezzo?
- Ottantamila…
- OTTANTAMILA DOLLARI?
- No, biscottini… certo. Dollari, dollari!
- Cazzo!
- Amen!
- Chenille!!! È per caso la casa di Brad Pitt? Ottantamila dollari???
- … come ti ho già detto, sono andata a vederla anch’io ad agosto e credimi, Fran, è un sogno!!
Esclamò con un espressione sognante la ragazza, lasciando sorridere Francis mentre la guardava, ma poi la interruppe e le disse:
- Beh dev’esserlo per forza se richiedono tutti quei soldi…
- Ha la piscina! Sia fuori che in casa! Ti rendi conto? Una piscina in casa!!!
Francis scoppiò a ridere, non aveva mai visto Chenille così felice per qualcosa di materiale, quella casa sembrava averla stregata.
Il sorriso man mano le andò sparendo dal volto, mentre un’idea prendeva spazio nella sua testa.
- Ascolta… quanto hai detto che vi manca per arrotondare alla cifra?
- Beh…
Chenille si mise una mano su un fianco e cominciò a gesticolare con l’altra con movenze che le ricordavano ogni volta le classiche ragazze del Bronx.
- …io e Mike avevamo messo ventimila dollari a testa sul conto di famiglia…
- Sono quaranta… quindi vi manca la metà…
- Esatto… al momento Justin non ci ha ancora pagati e per fare un altro versamento ci vorrà del tempo, e non ne abbiamo.
- Perché?
- Beh perché quelli della casa ci hanno chiesto un anticipo di cinquantamila se vogliamo bloccare la casa e poi aggiungere la cifra mancante nel giro di un mese, per dare il via al trasloco…
- Mh… capisco, e… entro quando dovreste dare questo anticipo?
- Almeno due settimane… ma è tutto inutile…
Disse sconsolata la ragazza, ma Francis continuò ad informarsi a riguardo:
- E invece per fare un rimborso in banca quanto tempo ci si impiega?
- Beh per una cifra del genere almeno una…
- Allora dì a quelli della casa di bloccarla… metterò io i quarantamila mancanti.
Chenille quasi fu colpita da un infarto a quelle parole, e con occhi fuori dalle orbite, esclamò:
- Che cosa? No! Non esiste! Tu non…
- Oh, avanti Chenille!
- Oh avanti Chenille un cavolo! Stiamo parlando di cinquantamila dollari, non se ne parla! No! Non esiste! No!... No!!!
- Chenille!
Francis si alzò lentamente e le si avvicinò mettendole le mani sulle spalle mentre le parlava guardandola negli occhi:
- Non dimenticarti che lo stai facendo per tua figlia e tua madre… per dar loro una vita migliore. Glielo devi! Lo devi a tua madre perché è riuscita a crescere te e Mike nonostante la scomparsa di vostro padre… in più si occupa di tua figlia permettendoti di realizzare questo tuo sogno di ballare…
- Credi che non lo sappia?
Sussurrò la ragazza, distogliendo lo sguardo da lei e cominciando a commuoversi.
Francis insistette e disse:
- Allora lascia che versi io i soldi mancanti, lascia che vi aiuti. Voi l’avete fatto con me senza neanche conoscermi… si tratta soltanto di soldi, Chenille!
- Cinquantamila dollari non sono solo dei soldi…
- Non sono niente se lo paragoniamo a quello che in cambio mi avete dato voi… tu, MamaSu, la piccola Anaya… Mike…
- Non posso lasciartelo fare, bella…
- Perché no???
Disse in tono leggermente alterato Francis, mentre la scuoteva per le spalle e la lasciava andare subito dopo.
- Sono troppi soldi… ma poi tu neanche ce li hai!
- Che ne sai? Li ho, e con o senza il tuo consenso li verserò sul vostro conto!
- Francis!
- Chenille!
Francis le sorrise, dopo aver finto di incazzarsi, e riuscì a strappare un sorriso a Chenille per qualche secondo.
- Francis… se cerchi il mio consenso non l’avrai mai…
- Cerco soltanto la felicità tua e della tua famiglia…
Le disse diventando seria per poi rivolgerle un dolce sorriso che commosse Chenille, la quale le andò incontro per abbracciarla e stringerla forte.
Fran dimenticò il dolore al ginocchio, e mentre le due amiche si stringevano in quell’abbraccio sincero, la porta del camerino si aprì ed entrò Justin.
- Ehi…
Chenille ancora abbracciando Fran, vide il ragazzo entrare, poi sciolse l’abbraccio permettendo all’amica di rivolgersi al suo ragazzo, che a quanto pare non era solo; infatti dietro di lui spuntò la sua amica attrice Jessica Biel.
Fran si stupì della sua presenza, e guardò accigliato Justin per un attimo, poi si sforzò di sorridere in direzione dell’attrice mentre andava a salutarla.
Senza accorgersene, nel camminare zoppicava un po’ sul lato della gamba destra.
- Ehi… non sapevo ci fossi anche tu…
Jessica la salutò con due baci sulla guancia, poi accigliata guardò Justin:
- Non te l’ha detto? … Credevo lo sapesse…
- Non ho avuto tempo di dirglielo.
Esclamò il cantante con risolutezza, poi aggiunse stringendosi nelle spalle:
- …beh adesso lo sa.
Si voltò in direzione di Francis ancora sorridendo e disse:
- Tutto bene?
La ragazza si sforzò di sorridergli, ma non ne aveva alcuna voglia; non amava quando non le venivano dette le cose… poi Jessica non rientrava tra le sue dieci persone preferite al mondo, ma si sforzava di andarci d’accordo per bene di Justin.
- Sì… benissimo… soltanto un po’ stanche… vero Chenille?
Fran cercò supporto dall’amica, che quando fu chiamata in causa sbarrò gli occhi sentendosi sotto pressione, e con tono poco convincente disse:
- Sììì… tutto fantastico!
Fran si voltò a guardarla interrogativamente, aveva chiesto aiuto alla persona sbagliata, Chenille non era brava a mentire.
Justin ridacchiò e si avvicinò a Jessica.
- Jessica ci ha invitati tutti fuori per bere qualcosa ad un locale qui vicino. Ci sono stato spesso, anche con lei… vi unite a noi, vero?
“Ci sono stato spesso anche con lei” ??? Sul serio l’aveva detto? – pensò Francis -
Chenille guardò Francis in attesa di una risposta, e Justin seguì lo sguardo della ragazza verso Fran che sembrò sotto pressione:
- Ehm… veramente…
- Dai non tiratevi indietro!
Jessica si intromise cercando di convincerle, e Chenille quasi sotto ipnosi, disse:
- Ok… veniamo.
Francis le rivolse uno sguardo accigliato, con una grossa voglia di ucciderla, ma dovette fingere di sorridere, ed accettare l’invito della ragazza.
- Vi aspettiamo allora… oh! Chiedete anche a Jay, Eddy e Mike se vogliono unirsi a noi…
Justin sembrava ansioso di andar via, e nel dire quella frase si avvicinò alla porta aprendola.
- Sbrigatevi, dai…
Fece un occhiolino in direzione di Fran, poi accompagnato da Jessica, uscì dalla camera ridacchiando per qualcosa di incomprensibile.
- Ti ammazzo!!
- Ehi, sta calma, bella. Lo sai che non sono brava in queste cose…
- Ora come faccio? Dovrò tenere su questa fascia se voglio camminare senza dover somigliare ad una vecchietta con problemi alle gambe.
- Allora metti un jeans che copra tutto…
Francis lanciò uno sguardo assassino all’amica, e sospirando senza voglia si allontanò per andare in bagno.
- Ti odio!
Chenille abbozzò un sorriso per farsi perdonare, poi quando la vide rinchiudersi in bagno, le urlò:
- Scusaaa!!!!
[…]
Francis indossò un jeans stretto con qualche strappo sulla gamba sinistra, e sfumatura nel bianco su entrambe le cosce. Il jeans le calzava stretto lungo le gambe, e al piede portava dei decolté color fango, con sopra una maglia bianca calzata larga ed infilata nel jeans, che le donava un look molto casual.
Le maniche della maglia le aveva risvoltate fino a metà braccio, con i capelli lisci sciolti sulle spalle, con un trucco semplice sugli occhi e sulle labbra.
Chenille indossava una gonna corta nera con degli stivali lunghi sino a sopra le ginocchia, con tacco a spillo e una canotta nera e un cappotto dello stesso colore, che arrivava giusto all’altezza della gonna.
- Wow… belli questi stivali. Dove li hai presi?
- Ti piacciono?
- Amo gli stivali, da sempre…
- Questi li ho presi a Los Angeles… mi sono costati un occhio della testa, ma sono fantastici!
- Concordo… ti costringerò a prestarmeli, me lo devi dopo il casino che hai combinato stasera.
- Eddai perdonami!
- Prestami gli stivali, poi vedremo…
- Anaya sarebbe stata più comprensibile.
Disse con seccatura la ragazza, mentre Francis si fingeva ancora offesa.
Una volta raggiunti Justin e Jessica, si ritrovarono anche con Eddy e Jay che erano vestiti davvero bene:
Eddy, il più carino, indossava un pantalone nero a vita bassa, con una camicia azzurra a quadrettini che fuoriusciva appena dal pantalone, e sbottonata di alcuni bottoni. Si era fatto crescere i capelli, e li aveva curati lisci e non alla afro come Jay, e portava qualche ciuffo selvaggio in avanti, era davvero bellissimo.
Jay d’altro canto risultava anche lui molto ben curato, col suo solito look hip hop: jeans largo di coscia, nero ed una canotta nera con un collana a catenina d’oro che scivolava lungo i suoi pettorali, un berretto sul capo e scarpette ai piedi.
Justin era bellissimo nel suo look casual ma anche un po’ sportivo: indossava un jeans scuro a vita bassa, cinta di pelle nera, con una camicia nera che spuntava dai jeans, una cravatta dello stesso colore, ed indossava un paio d’occhiali da vista con montatura nera. A volte portava gli occhiali per non stancare troppo gli occhi.
Anche lui, come Francis, aveva fatto i risvolti alla camicia fino a metà braccio.
Era lì a chiacchierare e a ridere con Jessica, in attesa del loro arrivo.
- Che bella…
Sussurrò Francis con un filo di voce difficile quasi da percepire.
Jessica indossava una gonna nera a vita alta, con una maglia che fuoriusciva da essa bianca con piccole strisce nere. In testa calzava un cappello vistoso grigiolino, e alle orecchie portava dei grandi cerchi d’argento sottili.
Chenille sentì le parole di Francis e si voltò a guardare prima l’attrice, poi lei, notando che avesse qualcosa nel suo sguardo diverso dal solito: come se avesse paura di qualcosa.
Comprese, grazie ad un intuito femminile che potesse essere un piccolo calo di autostima, così si affrettò subito a dirle:
- Tu sei più figa!
Si strinse nelle spalle con risolutezza, e raggiunse Eddy e Jay per salutarli fraternamente come faceva da quando li conosceva.
Fran abbozzò un sorriso, ma non smise di essere agitata, finché Justin non si accorse di lei e si avvicinò:
- Ehi… allora, andiamo?
La ragazza lo guardò per qualche secondo, poi dopo attimi di silenzio, gli disse:
- Andiamo…
- Ehi zucchero! Sei uno schianto!!!
Jay le si avvicinò per darle il cinque, che era il suo modo di salutare chiunque, e la ragazza immediatamente riacquistò il buon umore, andando a salutarlo con un enorme sorriso sulle labbra.
Justin li osservò da lontano, sforzandosi di sorridere a quella scenetta, il comportamento strano di Fran, non lo convinceva, ma preferì non pensarci.
Così raggiunsero il locale a bordo di una limousine affittata dalla stessa Jessica.
Era davvero un posto molto carino, somigliava ad un locale in cui era stata con suo fratello Edo in passato, molto di lusso e affollato, dicevano che fosse molto frequentato dalle celebrity americane.
Grazie alla presenza e al nome potente del cantante, ottennero una delle migliori postazioni del locale, in una zona di privé, con divanetti di pelle neri, tavolini e drink di qualsiasi tipo, con vista sulla pista da ballo e posizione dj.
[…]
- Ok, io vado a scatenarmi in pista, chi viene con me?
- Non ti sei scatenato abbastanza allo spettacolo, Ed?
Disse ridacchiando Justin mentre si metteva seduto accanto a Francis, e lo guardava curioso.
- Ha ragione, bello… dai siamo appena arrivati, bevi qualcosa prima.
Eddy guardò Chenille, e poi si sfregò le mani guardando gli altri, disse:
- Non riesco a bere se prima non faccio quattro salti, allora? Chi è con me?
Il ragazzo guardò di rimando Jay, ma soltanto Francis gli rispose alzandosi da quel divanetto:
- Sono d’accordo con lui…
Si strinse nelle spalle e guardando tutti gli altri si avvicinava all’amico ed aggiunse:
- Ci trovate in pista… voi cominciate pure a brindare a questa serata.
Eddy la guardò con un sorrisetto sotto i baffi compiaciuto, e assieme a lei si diresse in pista.
[Canzone consigliata Nelly ft, Fergie-Party People]
I ragazzi sembravano essere sincronizzati nei passi, e ballarono sulle note di una nota canzone del momento, dei passi hip hop degni di una crew che gareggiava per strada tra bande, tanto da catturare l’attenzione dell’intero locale, che si accerchiò attorno a loro per ammirare i loro passi di danza sincronizzati alla perfezione con la musica e con le parole della canzone.
Jay sembrava imitare il cantante in questione (Il rapper Nelly) e Francis invece imitava la parte cantata di Fergie, con sensuali movimenti di bacino molto vicina al corpo scultoreo del ragazzo.
Era tutto inutile, Francis riusciva a calmare ogni suo malessere o malumore soltanto col ballo, e improvvisamente dopo quella “esibizione” improvvisata e assolutamente non voluta, cominciò a sentirsi meglio anche per quanto riguardava il ginocchio.
Gente tra la folla cominciava a riconoscerla e il suo amico Eddy l’affiancava in quel ritorno in gloria nella zona del privè con Justin e gli altri, mentre tra la folla spuntò un’altra persona che sembrava averla riconosciuta.
- Ehi, tu…
Francis fu fermata da un braccio da qualcuno tra la folla, e voltandosi notò quest’uomo alto, moro col pizzetto e sopracciglia folte.
Lo aveva già visto, ma non riusciva ancora a focalizzare bene, finché non fu illuminato da una luce passeggera da discoteca, e ricordò subito chi fosse.
- Ma tu sei…
L’uomo sorrise, e portandosi una mano sul pizzetto, le si avvicinò e disse:
- Sono proprio io…
- Oh, cazzo…
Esclamò Eddy con occhi sbarrati mentre si ritrovò quel noto attore d’avanti, il quale non trattenne una risatina divertita mentre spostava la sua attenzione sul ragazzo:
- Colin Farrell…
Sussurrò ancora sorpreso, Eddy mentre Francis accigliò lo sguardo e disse:
- Noi due… ci siamo già visti…
- Vi.. vi conoscete?
Esclamò vistosamente sorpreso Eddy, mentre Colin sorrideva osservandoli.
- In realtà…
- Ci siamo conosciuti in una serata come questa qualche annetto fa… vedo che non porti più i capelli da maschietto.
Sembrava che i due stessero flirtando per il loro modo di sorridersi, poi lui aggiunse:
- …Beh devo ammettere che anche così stai benissimo…
Eddy sembrava confuso e alternava lo sguardo da lui a lei, mentre Francis abbassava lo sguardo leggermente in imbarazzo per quei suoi occhi addosso invadenti.
- Piacere di conoscervi, comunque. Io sono Colin…
L’uomo tese una mano verso Francis, curioso di conoscere il suo nome, lasciando Eddy ancora più confuso.
Ma non avevano detto di conoscersi? – pensò tra sé e sé -
Francis alzò lo sguardo su di lui, poi sulla sua mano, e sorridendogli gliela strinse in segno di saluto.
- Francis…
L’uomo le rivolse un’ennesima occhiata maliziosa, sembrando apprezzare quel nome grazioso, poi guardò Eddy.
- Lui dev’essere il tuo fidanzato… molto piacere.
Eddy lo guardò e mettendosi una mano sul petto, sfoggiò il suo sorriso migliore e disse:
- Oh… no, no, non sono io il suo fidanzato…
- In realtà lui è il mio amico Eddy.
- Oh… bene.. piacere di conoscerti Eddy.
Sembrò che per qualche motivo sconosciuto, Colin fosse contento di sapere che quello era soltanto un suo amico.
- Signor Farrell posso scattarmi una foto con lei? La prego!
- Chiamami Colin, Eddy…
Eddy euforico, tirò via dalla tasca il suo cellulare e chiese a Francis di scattar loro una foto insieme.
I ragazzi restarono a chiacchierare per un po’ insieme, finché Eddy non ritrovò un suo vecchio amico del Bronx in quel locale, e ci finì a parlare insieme, lasciando soli Colin e Francis, mentre al bancone consumavano qualche drink.
- Insomma… ho saputo che sei una famosa ballerina… e quando ti ho visto non potevo crederci… insomma quanto tempo sarà passato da quella sera?
- Uhm… esattamente due anni, quasi tre…
- Quindi ho fatto colpo… se ricordi esattamente quanto tempo è passato…
L’attore ridacchiò, mentre dava un altro sorso al suo whiskey, e Francis si fece sfuggire una risatina, poi disse:
- Beh.. ero in licenza quel periodo… e ho finito il mio servizio militare più di un anno fa… quindi i conti tornano. Ma.. sì hai fatto colpo, soprattutto il tuo amico travolto dalle tette di quella fan accanita…
Francis si lasciò andare ad una risatina, poi aggiunse:
- A proposito, stasera dov’è? Spero non sia ostaggio di qualche altra malcapitata…
Colin si lasciò sfoggiò un risolino ricordando l’episodio, poi disse:
- No, no… lui è impegnato in altro ora come ora… ma aspetta un attimo: hai detto servizio militare? Sei un soldato?
- Più o meno…
- Hai qualche altra risorsa nascosta? Sei bellissima, una ballerina di successo, adesso scopro che sei “più o meno” un soldato… cosa bisogna aspettarsi da un tipino come te?
Francis abbassò l sguardo sorridendo, mentre afferrò il bicchiere col suo Martini, ed imbarazzata non rispose a quelle parole, ma bevve un sorso.
- Colin???!!!
L’attore si allungò a guardare alle spalle di Francis e vide spuntar fuori Jessica che si avvicinava ai due, dopo averli guardati con sospetto per qualche secondo prima di intromettersi nella loro conversazione.
I due attori sembravano conoscersi molto bene, soprattutto dal modo euforico che ebbero nel salutarsi affettuosamente.
Francis improvvisamente si sentì esclusa e di troppo in quella situazione, tanto da avere l’impulso di alzarsi ed andare via, dopo che i due trascorsero minuti interminabili a parlare tra loro.
Alzando lo sguardo, notò Justin parlare con qualcuno del locale nella loro zona privé , e si chiese perché quella serata fosse finita in quel modo tra loro due.
Insomma: invita Jessica senza dirle niente, la costringe ad uscire con loro, e forse nell’unico momento piacevole della serata in cui si stava concedendo due chiacchiere con quell’attore ritrovato dopo tanto tempo, adesso era finita come una sciocca signora invisibile senza aver avuto nemmeno uno straccio di dialogo col suo fidanzato, che sembrava non notare la sua presenza in quella serata.
[…]
Fran alla fine decise di tornarsene da Chenille e Jay, ma mentre camminava tra la folla, facendosi spazio, un episodio singolare accadde.
La gente era incontenibile, e molti le si buttavano addosso senza accorgersene, mentre “ballavano” a suon di musica assordante.
La ragazza stava attenta al ginocchio e a non essere calpestata da qualcuno, ma ecco che un ragazzo, visibilmente ubriaco, si scaraventò addosso a lei, facendo cadere non solo Francis, ma anche altre due ragazze, e nel caderecadere qualcuno si aggrappò a lei strappandole dal collo la collana che le aveva regalato Justin e che non aveva mai tolto sino a quel momento, da quando gliel’aveva regalata.
Nel cadere, non solo la collana andò dispersa, ma il ragazzo le cadde addosso facendole un male cane con le ossa del gomito e delle gambe.
Ricevette una forte botta sul ginocchio da una delle ragazze che caddero insieme a lei, e quasi temette di non poterlo più muovere.
La paura di aver perso la collana, però fu più forte del dolore al ginocchio, e furiosa cercò di rialzarsi, spingendo via gli altri.
Una volta in piedi vide il ragazzo ancora stonato che tra le mani stringeva quella collana, senza neanche accorgersene.
Francis quasi cacciò del sangue dagli occhi per quanto fosse furiosa, così presa da un attacco d’ira afferrò per il colletto della maglia il ragazzo e gli diede un violento pugno sull’occhio, facendolo cadere di nuovo a terra.
- RIDAMMI LA COLLANA, COGLIONE!!!
Il ragazzo era troppo andato per poter far qualcosa, così Francis gli si avvicinò e con violenza gli strappò di mano la collana e prima di andarsene gli diede un calcio in un fianco.
Mezzo locale aveva assistito a quella scenata di violenza, compresa Jessica, Justin e gli altri, che agghiacciati non sapevano cosa fare.
Francis uscì fuori da quel locale, e immediatamente in rete cominciarono a girare voci su di lei che la descrivevano come una isterica e pericolosa violenta.
[…]
Non fu un periodo facile per la ragazza, ma almeno la gioia di aprire ed inaugurare la sua scuola di ballo, le ridiedero il sorriso che aveva perso da un po’, soprattutto perché vi fu un boom di iscritti inaspettato.
Con la sua famiglia aveva chiuso i rapporti da ormai qualche mese, e le cose con Justin proseguivano abbastanza bene anche se con alti e bassi.
Il cantante e la ballerina erano così acclamati dal pubblico mondiale, che decisero di esibirsi insieme agli MTV Awards di quell’anno, in un numero diverso dal solito.
Il cantante non si esibì in canzoni del suo nuovo album, ma d’accordo con la sua amata, decisero di omaggiare il loro idolo Michael Jackson, impersonandolo in coreografie come quelle di Thirller, Billie Jean, e Dangerous.
Justin cantava queste cover, e assieme alla ragazza si esibì in coreografie eseguite così bene da meravigliare critica e giornali.
La stampa li aveva sopranominati i “Little Jacksons” e vi fu un periodo in cui la coppia si esibiva ad eventi musicali nei loro numeri del noto cantante, deliziando l’intero mondo della musica e i suoi appassionati; ma…


[Continua...]
   
 
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