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Autore: _windowsgirls    12/12/2014    1 recensioni
Già durante la celebrazione del suo matrimonio, Zayn si rende conto che tutto sta cambiando. Il suo segreto più intimo gli pesa ancora di più sulle spalle, e non può fare a meno di pensare che, a volte, il passato torna con una potenza superiore ad una tempesta improvvisa.
Dalla storia:
La macchina era lontana solo cinque metri, ma prima che potesse raggiungerla, una mano lo tirò per la camicia e lo fece sbattere contro il muro. Venne placcato dal gomito dell’aggressore sotto il collo e incominciò a sudare freddo.
« E’ questo l’unico modo in cui possiamo parlare? »
« Cosa volete? » A Zayn era stato difficile fare uscire quelle poche parole, paralizzato dal terrore. Sapeva che sarebbero arrivati, che l'avrebbero cercato, altrimenti non avrebbero fatto irruzione al matrimonio. Era giunto il momento.
« Cosa vogliamo? Ma parli sul serio? Vogliamo vendetta, mi sembra più che ovvio. »
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Louis Tomlinson, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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A Elda, 
che ha letto questa storia in anteprima e 
che mi ha aiutato a stendere la trama, suggerendomi gli avvenimenti.
(alla fine, la dedica te l'ho fatta comunque)






Wedding
 



« Dai, Lucie, dai! Il tempo stringe e c'è ancora tanto da fare e preparare, me in prima persona! »
Johanna stava camminando rapida lungo tutto il perimetro della stanza, passando dietro mobili e spostando i comodini accanto al letto, pur di sminuire la tensione, ma tutto quel via vai che sentiva  infuriare fuori alla porta di ingresso della stanza la faceva agitare di più. Si sedette sul bordo del letto e prese a lisciarsi la sua lunga camicia da notte di seta bianca, aspettando che la parrucchiera si sbrigasse ad entrare nella stanza. I suoi capelli erano un ammasso di nodi tutti intricati ed era difficile persino passarci le dita in mezzo, poi Johanna si passò una mano sulla guancia e la sentì secca, davvero molto secca. Prima di truccarsi, avrebbe dovuto seriamente spalmare una crema idratante. Lo stress accumulato in quei 5 mesi appena passati si era dimostrato sulla sua pelle pallida e ne erano una dimostrazione anche le occhiaie profonde sotto ai suoi occhi chiari. Prese l'elastico dal polso - un'abitudine che aveva da quando era piccola - e cercó di legare i suoi lunghi capelli neri in una coda, quando Lucie spalancò la porta e imperversò nella stanza, seguita da due persone. La sua parrucchiera era una sua fidata amica da molti anni, erano addirittura state coinquiline quando erano andate al college. Si conoscevano in tutto e per tutto ma quando c'erano altre persone insieme a loro - magari colleghe di lavoro - evitavano di scambiarsi segreti e sopratutto pettegolezzi.
« Scusami Jo, la wedding planner voleva delle ultime delucidazioni per poter concludere il tutto al ristorante. È tutto pronto, finalmente. »
« Grazie al cielo! - Johanna si alzò dal letto e buttò le braccia in aria in un gesto esasperato. «  Ora tocca a me. »
Lucie le sorrise e scostò la sedia della toeletta e la invitò a sedersi con un cenno del capo.  « Mentre io ti faccio i capelli, Melany ed April ti faranno la manicure. »
Johanna aveva deciso di non farsi alcun tipo di ricostruzione, odiava quelle cose, per cui aveva optato solo per farsi fare un'opera di limatura e per togliere tutte le cuticole che le facevano sembrare la mano piccola e tozza. Si sedette sulla comoda sedia rivestita di camoscio e si guardò allo specchio per l'ultima volta  prima di essere trasformata.
« Abbiamo intravisto il tuo futuro marito girovagare nei paraggi stamattina. » disse Melany mentre le limava l'unghia dell'indice. « Aveva il volto una maschera d'ansia. »
Johanna fece una smorfia perché Lucie le stava cotonando il ciuffo e le stava facendo anche un po' male, ma poi contrasse le sopracciglia in un'espressione preoccupata. « E se avesse cambiato idea e non vuole più sposarmi? »
« Perché dovrebbe mai solo pensarlo? Ha trovato la ragazza migliore di tutte. » Lucie le sorrise incoraggiante nel riflesso dello specchio mentre le fermava il ciuffo con delle pinzette brillantinate. « Hai detto che vuoi i boccoli, vero? »
Johanna annuì. « Sì. Comunque...non so, ho paura. Ho un nodo allo stomaco incredibile, come se dovesse accadere qualcosa di brutto. »
« Ma non succederà. Il tuo matrimonio sarà perfetto. » April le stava passando il lucido sull'unghia appena limata e raffinata, mentre Melany finiva con un mano e prendeva l'altra, la sinistra. « Guarda » disse indicando il diamante che aveva all'anulare, «  chi potrebbe mai farti un regalo così bello se non il ragazzo che ti ama più di qualsiasi altra cosa? Dovresti conoscerlo bene dopo 5 anni di fidanzamento. »
« Ma io lo conosco! » disse Johanna mentre Lucie toglieva un boccolo dall'arricciacapelli e lo rimetteva al suo posto in quei capelli cotonati e arricciati alla perfezione. « Ma penso che questi dubbi vengano ad ogni matrimonio, vero? »
« Assolutamente. » Melany finì di limare il mignolo e ripose la mano sul ventre di Johanna.  « Adesso April ti passa il lucido anche su questa mano, ma dovresti toglierti l'anello. » disse indicandolo con la sua unghia laccata di rosso. « Altrimenti la fede perde importanza! » le ammiccò con l'occhio e si alzò, posando la lima sul bordo della toeletta rosa pallido. Lucie stava finendo di spruzzare quintali di lacca per mantenere ferma quell'acconciatura che Johanna pensava fosse assolutamente perfetta. « Io ed April abbiamo finito, ci vediamo in chiesa, tesoro! » prese la ragazza dai capelli corti a maschio e se la tirò dietro, abbandonando la stanza.
Lucie si scostò da dietro e si mise a fissare Johanna nello specchio, battendo le mani. « Adesso il trucco! »
Prese una crema idratante e prese a spalmarla sul viso dell'amica mentre Johanna con il pollice giocava con il diamantino che il fidanzato le aveva regalato. Si erano conosciuti dieci anni prima quando lei aveva solo 15 anni ed erano diventati amici fin dal primo momento. Nessuno dei due avrebbe mai pensato che dopo cinque anni si sarebbero messi insieme, mai. Erano stati troppo impegnati a considerarsi fratello e sorella per poter anche solo pensare di diventare qualcos'altro, fin quando quel 15 giugno lui le prese dolcemente il viso tra le sue mani delicate e la baciò con una delicatezza inaudita. Johanna si sentì nuovamente le farfalle nello stomaco anche solo a pensare a quel momento, e non si capacitava del fatto che entro tre ore lui sarebbe diventato suo marito. Chiuse gli occhi e ricacciò indietro le lacrime, proprio mentre Lucie le stava mettendo il mascara. Le diede uno schiaffo leggero sulla guancia facendola riprendere.  « Ma che, sei pazza? Ci sto mettendo un sacco a fare il trucco perfetto e tu che fai? Stai lì lì per piangere? Non ti permettere proprio, signorina. »
Johanna le sorrise e spostò lo sguardo sul soffitto per aiutarla a mettere bene il mascara. « Stavo solo pensando. »
« Se ti fa piangere, non farlo. »
La ragazza le sorrise e chiuse gli occhi mentre Lucie passava a metterle la matita. Quando ebbe finito la fece girare verso di sè. « Sei perfetta, Jo. »
La ragazza si guardò attentamente allo specchio, per poi alzarsi e abbracciare fortemente la sua migliore amica. « Ti adoro, Lux. »
Poi la prese per le spalle e la guardò in viso. « Sei bellissima anche tu. » ed era vero. Lucie era davvero bella vestita in quel modo, con quel vestito rosso che le arrivava sino ai piedi e con uno scialle trasparente che le fasciava le esili spalle. Sarebbe stata la sua testimone e, pensò Johanna, avrebbe fatto senza dubbio scalpore.  Soprattutto in Niall, il testimone del suo ragazzo, che provava qualcosa per Lucie da che Jo ne aveva memoria. A Lux Niall piaceva un sacco ed erano molti amici.. Chissà, forse quel matrimonio avrebbe fatto bene anche a lei. « Grazie mille. » disse passandosi una mano sul tessuto morbido. « Spero sia adatto...»
« Scherzi?! È perfetto e Niall ti amerà anche di più. » prese a spingerla all'indietro mentre Lucie la guardava con tanto di occhi. Johanna aprì la porta della stanza e la fece uscire fuori, facendole una rapida smorfia che Lucie fece a mala pena a notare poiché la porta le venne chiusa proprio sotto al naso. « Certo, come no! » urlò sperando che l'altra potesse sentirla. Intanto il nodo allo stomaco di Johanna non si era per niente allentato e aumentò notevolmente nel momento in cui si avvicinò all'appendi-abiti e sfiorò il fodero del suo vestito. Era davvero arrivato il momento. Fece un profondo respiro e lo posò sul letto, mentre la porta si apriva e Christine, sua madre, entrava silenziosamente nella stanza. « Pronta? »
Johanna si sedette sul bordo del letto e si guardò le mani, poi tolse il diamantino e lo appoggio sul comodino. « Per niente. »
La madre le arrivò di fronte, e la guardò in quegli occhi azzurri così simili ai suoi. « Sai, anche io morivo dalla paura il giorno del mio matrimonio, ma devi sapere che nel momento in cui lo vedrai lì, ad aspettarti sull’altare, qualsiasi dubbio se ne andrà via e tu capirai perfettamente che è lui casa tua. »
Johanna tiró su con il naso mentre sua madre si passava un dito sotto un occhio. « Pensavo che questo giorno per te non sarebbe mai arrivato. Ma eccoti qui, ad aspettarmi affinché ti possa aiutare ad indossare quel bellissimo vestito. Allora, proseguiamo? »
Johanna rise di fronte all'espressione emozionata di sua madre e si rialzò, abbracciandola. «  Ti voglio un mondo di bene, mamma. »
« Anche io, bambina mia. » le rispose Christine mentre passava una mano sui capelli impiastricciati di lacca della figlia. « Apriamo questo involucro ora. » si allontanarono ed insieme abbassarono la cerniera.
 
« Amico, sei uno schianto! » Harry era sotto l'arcata della porta a guardare Zayn che si aggiustava il papillon di fronte allo specchio enorme attaccato al muro della sua stanza. Era sempre stato attento al suo aspetto esteriore, anche quando si preparava ad andare a dormire, ma mai quanto quel giorno. Sembrava  ieri che le avesse chiesto di sposarlo, invece quei cinque mesi erano passati in un battito di ciglia. Lo smoking gli stava benissimo e fasciava alla perfezione il suo corpo slanciato e quei pochi muscoli che aveva cercato di formare andando in palestra tutti i giorni. La camicia bianca risaltava su tutto quel nero ed era in netto contrasto con la sua pelle olivastra che quel giorno era diventata più pallida per tutta l'ansia che stava provando. Harry conosceva Zayn da quando erano piccoli, il suo modo di rapportarsi con la gente e la sicurezza che trasmetteva, ma quel giorno lo vedeva impacciato nei movimenti, così andò verso di lui e gli aggiustò ancora meglio il ciuffo lungo. Poi prese a dargli numerose pacche sulla schiena. « Ehi, sembra che tu stia per andare a morire. »
Zayn ingoió a vuoto e si passò una mano sulla fronte imperlata di sudore. « E se non si presenta? E se avessimo dovuto aspettare di più? -
« Ma smettila, ti ama come non hai mai nessuno. Se ha accettato, un motivo ci sarebbe. »
Zayn si guardò per l'ultima volta allo specchio e poi andò a sedersi sul divano attaccato al muro. « L'ansia mi sta divorando. »
Harry lo indicò con l'indice sorridendo sernione. « Ed è per questo che io non mi sposerò mai. »
Zayn gli lanciò un'occhiata truce mentre la porta d'ingresso si apriva rapidamente rivelando un Niall con il fiatone e le guance in fiamme.
« Ed ecco il testimone! »
« Zayn...devo... » cercò di dire, mentre recuperava fiato.
Il moro si alzò allarmato e con il cuore a mille, guardandolo con gli occhi spalancati. « Cosa? Che è successo? »
Harry era andato in cucina e aveva preso due bucchieri d'acqua, dandone uno a Niall che lo svuotò in un attimo. Poi si passò una mano tra i capelli mentre Zayn aveva la pancia come se dei cinghiali imbufaliti lo stessero calpestando.
« Stavo passeggiando vicino casa di Johanna quando dal portone delle scale ho visto apparire Lucie. » si portò una mano sulla fronte, come se avesse voluto misurarsi la febbre. « E' stata la cosa più bella che io abbia mai visto. »
Zayn fece un sospiro di sollievo e si buttò a peso morto sul divano dietro di lui. Harry gli si avvicinò e gli porse l'altro bicchiere d'acqua. « Forse sarebbe davvero il caso che incominciassimo ad andare in chiesa. »
Zayn stava bevendo l’ultima goccia d’acqua e, sentendo quella frase, si affogò con la sua stessa saliva. Niall che intanto si era ripreso gli si avvicinò e incominciò a colpirlo violentemente in mezzo alle due scapole. « Sì, sarebbe davvero il caso. »


« Johanna, muoviti! Sei chiusa in quella dannata stanza da due ore e mezza e tra dieci minuti devi stare in chiesa! »
Robert, il padre di Johanna, stava aspettando la ragazza da mezz’ora e passava avanti e indietro di fronte alla porta di ingresso. Marcel, suo fratello minore, stava accanto al padre e lo guardava con le sopracciglia contratte. « Ma a te che importa? Cazzi suoi se fa tardi! »
« Tu zitto. » lo liquidò il padre. Poi avvicinò la testa al legno della porta, digrignando i denti. « Se non esci entro 2 secondi, chiamo Zayn e lo faccio venire, così vede il tuo vestito prima che vi siate sposati e vivrete nel- » non fece in tempo a finire che la porta si aprì rivelando una Johanna meravigliosa con un sorriso a trentadue denti e il volto radioso. « .. wow. »
La ragazza si slanciò sul padre e gli diede un rapido bacio sulla guancia. « Andiamo, o faremo tardi. » scrollò i capelli biondi del fratello e si avviò lungo le scale per scendere al piano di sotto, dove avrebbe dovuto tagliare il nastro.  Aspettò che il padre le si affiancasse e prese la forbice che la madre le stava porgendo.
« Taglio netto. »
Johanna annuì con convinzione e, tra gli applausi dei presenti, tagliò il nastro bianco che le sue damigelle d’onore stavano mantenendo tra le loro mani. La limousine era parcheggiata appena fuori casa e Robert aiutò la figlia a salirci sopra senza che il velo si potesse strappare o rovinare in alcun modo.
« Pronta? »
« Mica tanto. » disse lei sinceramente, mentre stringeva la mano del padre. Nel momento in cui la macchina di sua madre e quella di Lucie partirono poco prima di loro, l’autista mise in moto e Johanna espirò un fiato ricco di ansia ma trasudante fin troppa emozione, e vide la sua casa allontanarsi dietro di lei, mentre si accingeva a sposarsi.


La chiesa era gremita di persone, di amici a cui avevano inviato solo la partecipazione, ma erano tutti vestiti di tutto punto. Alcune amiche di Johanna vestivano in maniera poco consona – come top e minigonna a mostrare la loro indole – e Zayn era davvero felice che quelle tipe non sarebbero andate al ristorante dopo la celebrazione. Niall era seduto alla prima panca alla destra di Zayn, Harry appena dietro, accanto ai suoi genitori. Il parroco era sistemato proprio dietro le sedie poste sull’altare per lui e Johanna, e fremeva, controllando il libretto e aggiustandosi la tunica.
Niall faceva tremare le gambe e si mordicchiava le unghie mentre Zayn era un continuo aggiustarsi il papillon che gli stava facendo mancare l’aria. In chiesa c’era un forte vociare che aumentò ancora di più nel momento in cui Lucie fece il suo ingresso, sotto uno sguardo incantanto da parte di Niall che smise di mangiucchiarsi le unghie. Mentre la ragazza proseguiva rapida lungo la navata per andarsi a sedere sulla panca subito dietro la sedia destinata a Johanna, Harry diede un colpo sulla spalla di Niall. Il biondo si girò infastidito. « Che c’è? »
« Vuoi un fazzoletto? »
Niall lo guardò con un’espressione interrogativa in viso ed Harry si toccò la bocca con tutta la mano. « Per la bava, intendo. »
Il biondo avrebbe tanto voluto mandarlo a fanculo ma pensava che quel luogo non fosse idoneo per una cosa del genere e lo incenerì con lo sguardo poco prima che calasse il silenzio nella sala e tutti si mettessero in piedi. Zayn si stava sentendo malissimo, lo stomaco un groviglio contratto nella sua pancia e il sudore freddo che gli colava lungo la nuca. In ventotto anni di vita, non aveva mai provato un tale sentimento, nemmeno quando era stato alla centrale di polizia anni prima…scosse la testa a quel pensiero e ingoiò a vuoto non appena partì la marcia nuziale e la porta si aprì, rivelando Johanna con il braccio stretto a quello del padre, e le damigelle che la precedevano mentre buttavano petali bianchi per tutta la navata. A quella visione, entrambi si sentirono il cuore scoppiare nel petto, che prese a battere ancora più velocemente. Zayn si dimenticò di tutto, focalizzandosi solo su quanto bella fosse la sua donna, che camminava intimorita sui tacchi alti e quel vestito bianco che le fasciava il corpo alla perfezione. La gonna era voluminosa e il corpetto stretto intorno alla sua vita, che terminava appena sopra il seno, dove i capelli lunghi e arricciati le fasciavano la parte superiore del petto. Non aveva il velo davanti agli occhi, per cui i loro sguardi furono la prima cosa che catturarono l’uno dell’altra. Johanna camminava a testa alta, con lo sguardo puntato su un Zayn che giurò di non aver mai visto così elegante. Si sentiva il cuore pompare nelle orecchie e il padre che le stringeva il braccio per rincuorarla. Tutti la guardavano meravigliati, ma lei aveva occhi solo per lui. Gli arrivò accanto proprio al termine della marcia, poi il padre baciò entrambi e si andò a sedere accanto alla moglie. Johanna e Zayn si guardarono profondamente e a lungo, poi si presero le mani e si sedettero sulle rispettive sedie, insieme al resto della folla e cadde il silenzio. Si sentì solo la voce del parroco rimbombare contro le pareti, e la cerimonia trascorse rapida, giungendo finalmente al momento più importante.
« Vuoi tu, Johanna Steves, prendere Zayn Malik come tuo legittimo sposo, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e amarlo e onorarlo ogni giorno della tua vita? »
La ragazza si girò e guardò Zayn in quegli occhi scuri che l’avevano fatta innamorare, quelle ciglia perfette e quella bocca carnosa che le sorrideva radiosa. « Sì, lo voglio. » e gli infilò la fede all’anulare, l’oro che spiccava contro la sua pelle scura.
Poi il parroco fece un segno di consenso e si girò verso il ragazzo.  « Vuoi tu, Zayn Malik, prendere Johanna Steves come tuo legittima sposa, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e amarla e onorarla ogni giorno della tua vita? »
In quel poco tempo che trascorse, Johanna venne colta da un’improvvisa preoccupazione. E se avesse detto di no? Cosa ne sarebbe stato di lei? Però poi lo vide sorridere con lo sguardo e stringerle la mano sinistra con forza, mentre con la sua faceva avvicinare l’anello al dito. « Sì, lo vo– » ma poi venne interrotto bruscamente dall’aprire della porta sul fondo della navata. Tutti i presenti si girarono e rimasero alquanto basiti da quell’apparizione, Zayn invece quando mise a fuoco a causa di quella luce improvvisa sbiancò. Appena sotto il grande portone, c’erano due ragazzi vestiti di nero dalla testa ai piedi, le braccia conserte e lo sguardo duro puntato proprio su Zayn. Johanna si girò e lanciò una breve occhiata a Lucie in piedi accanto a lei, la quale scosse la testa, poi si mise a guardare il suo ragazzo. Dietro di lui, Niall ed Harry era seriamente interrogativi, non avevano idea di che cosa stesse accadendo, mentre invece Zayn sì. Credeva che una volta sposato avrebbe potuto gettare alle spalle il passato e focalizzarsi solo su quella bellissima donna che gli stava accanto, in attesa del termine della formula. Nonostante nelle vene sentisse scorrere solo un gelo terribile, si rigirò a vedere Johanna e cercò di sorridere come meglio poteva. Non poteva rovinare il giorno più bello di sempre in quel modo. Si schiarì la gola e riprese a infilarle la fede, ignorando tutto il resto. « Sì, lo voglio con tutto il cuore. »
Il parroco riprese a leggere sul libretto, « Bene. Da questo momento vi dichiaro marito e moglie. » Johanna sprizzava gioia dappertutto e aveva gli occhi lucidissimi, Zayn non aspettò oltre, la prese per la vita e se l’avvicinò. « Ora puoi baciare la sposa. »
E si baciarono con amore, ignorando il mondo circostante, tralasciando qualsiasi dettaglio. C’era solo loro due, in un boato di mani che applaudivano entusiasti. Lucie e Niall si guardarono di sfuggita e si avvicinarono agli sposi per firmare il libro che il parroco li stava porgendo. Prima di prendere la penna in mano, Zayn si girò e vide il portone richiudersi, con quei ragazzi che se ne andavano. Chiuse gli occhi e sospirò sollevato, poi baciò Johanna un’altra volta e finalmente firmarono entrambi.




Spazio autrice
Ciao gente, eccomi qui con la seconda long che avevo in programma di pubblicare, ma che ho sempre tralasciato per un po' concentrandomi su 'The Power Of Magic' (se vi va, passate :D http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2820783&i=1 ) 
Allora, come primo capitolo non ho nulla da dire, se non il matrimonio dei due protagonisti e l'apparizione di due personaggi che, sappiate, saranno sempre presenti nel corso della storia e determineranno il corso degli eventi. Con il passare dei capitoli avrete modo di conoscere tutti i personaggi che spero possano farvi sentire parte della storia :)
Questa fan fiction presenta una trama diversa da quelle che ho sempre scritto, e spero possa piacervi tanto quanto piace a me.
Se foste così gentili da lasciarmi anche un brevissimo commento, ne sarei entusiasta, davvero.
Gli aggiornamenti saranno regolari e pubblicherò un nuovo capitolo ogni sabato.
Spero di vedervi la settimana prossima.
Baci, 
Eli. 

P.s il banner è stato creato da @gretasorzato - a cui vanno tutti i crediti - che ringrazio vivamente;  la prestavolto per Johanna è Kaya Scodelario :)

 
  
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