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Autore: Mary Serpeverde    13/12/2014    3 recensioni
"Come vorrei averti accanto, mamma." Disse strofinando delicatamente la catena. Era seduta sull'orlo del letto davanti alla finestra sbarrata. Il motivo per cui era sbarrata? Un ragazzino fra gli undici anni si era ucciso buttandosi dalla finestra, gridando che avrebbe raggiunto i suoi genitori.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Allyson, forse è ora di andare al letto" sospirò l'anziana signora Victoria alzando gli occhi al cielo.

"Si, ho detto che sto andando, Victoria."

"Bene, perché se fra due minuti ti trovo ancora fuori dalle coperte, sei in punizione" Disse con tono severo. Si avvicinò alla porta, ma sembrò ripensarci: prima di accostarla disse: "per due settimane." Alzò un po' il tono della voce, marchiando le ultime due parole.

Quando sentì i passi allontanarsi dalla cameretta, Allyson sospirò.

"Come vorrei averti accanto, mamma." Disse strofinando delicatamente la catena. Era seduta sull'orlo del letto davanti alla finestra sbarrata. Il motivo per cui era sbarrata? Un ragazzino fra gli undici anni si era ucciso buttandosi dalla finestra, gridando che avrebbe raggiunto i suoi genitori.

"Perché qui dentro siamo così sfortunati? Perché proprio a noi dovevate mancare?" Si mise al letto, copre,dosi fino al naso, la catena ancora penzolante sul collo.

Si ricordava quando sua madre le raccontava le favolo,entre suo padre ascoltava insieme ad Allyson, e che alla fine di ogni storia la bambina chiedeva "Chissà come è nato il cielo. Mamma, mi dici come è nato il cielo?"

E la mamma rispondeva, fiera delle domande della figlia: "Il cielo è formato dai sogni di ogni bambino."

"Invece le stelle come sono nate?"

"Le stelle sono i sogni."

"Le nuvole?"

"Le nuvole bianche sono le case degli angeli."

"E le nuvole nere e grigie?"

"Gli incubi".

Gli incubi. Quella risposta la spaventava sempre, tanto che, curiosa com'era, smetteva di fare domande. 

Sua madre le dava un bacio sulla fronte mentre suo padre rimaneva lì ancora per un po' a massaggiarle il palmo della piccola mano.

E poi le diceva buonanotte, le lasciava una lampada accesa e spegneva l'altra luce. Le dava un bacio affettuoso sulla guancia e chiudeva la porta.

Ad interrompere il suo sogno ad occhi aperti fu il rumore della porta cigolante aprirsi, e i passi pesanti che si schiantavano sul parquet.

"Buonanotte, piccola". Allyson non osava rispondere, come faceva con suo padre. La porta si chiuse e il buio sovrastò ogni cosa. La bambina chiuse gli occhi castani, si sistemò i capelli ricci, lunghi e neri che le erano capitati davanti alla faccia, e provò ad addormentarsi. Ma non ci riuscì.




ANGOLO AUTRICE
Ragazzi, siate buoni con me =( qualche recensione per migliorare :)
Ho pensato di scrivere questo racconto, ma sono con il cellulare e se ci sono errori, scusatemi^^
   
 
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