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Autore: CuteLilShit    13/12/2014    2 recensioni
Piccola OneShot Jerrie a tema Natalizio.
Genere: Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Jade Thirlwall, Jesy Nelson, Leigh-Anne Pinnock, Perrie Edwards
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jade cazzo! Perché non vuoi capire?” gridò Perrie, mettendo le mani nei capelli.
 
Non capirò mai! Perché io ti amo e per te farei di tutto ma a quanto pare non è ricambiato!” rispose la più minuta.
 
Jade!” la rimproverò Jesy, mentre la più giovane si buttava sul divano, coprendosi la faccia con le mani, malcelando l’evidente pianto.
 
Jade mimò un ‘cosa dovrei dire?’ muovendo le braccia.
 
Ascolta… non è una sua scelta, sta facendo questo per il bene comune. Sai com’è la modest, la costringono… Mettiti nella sua posizione, pensa se fossi tu a dover scegliere tra amore e carriera” sospirò Jesy calma.
 
Perrie sussurrò un ‘grazie’.
 
Non so che fare Jade… io… se scelgo te, metterò nei casini tutti noi, non posso rovinare il gruppo per puro egoismo… se scelgo noi perdo te… io non so davvero che fare” balbettò la bionda con voce spezzata.
 
Nella stanza ci fu silenzio, un’atmosfera pesante e gli sguardi delle ragazze, pieni di risentimento, vergogna, paura.
 
Jade tacque. Non aveva mai visto la più giovane così… distrutta. Era lei quella forte tra le due e vederla piangere la distruggeva, ma non si sarebbe arresa alla Modest, non quella volta.
 
Prese la sua borsa e fece per avvicinarsi alla porta quando sentì una voce chiamarla.
 
Jade… per favore…” disse la bionda, poggiando una mano sulla spalla della più minuta, la quale si girò, facendo incontrare i loro sguardi. Perrie era pallida, più del solito, ad esclusione degli occhi, già rossi e gonfi. Quelli che dovevano essere cinque minuti prima la discussione era iniziata. Jade aveva notato un cambiamento nella più piccola. Era più debole, in tutti i sensi. Spesso cambiava umore e sembrava essere dimagrita, senza contare le occhiaie.
Era come se si dovesse spezzare da un momento all’altro, e la discussione avuta poco prima era il coltello rigirato nella piaga. La mora non riusciva a sostenere quello sguardo. Uno sguardo che l’implorava di restare. Quegli occhi azzurro ghiaccio incutevano timore, era come se ti potessero congelare. Abbassò lo sguardo e, prima che potesse ripensarci, uscì dalla stanza, chiudendo la porta.
 
Quattro mesi dopo. 24 Dicembre 2014.
 
Dal litigio avvenuto qualche mese prima, le ragazze si erano divise. Jesy si era arrabbiata con Jade ed era stata più vicino a Perrie, mentre Leigh Anne non aveva preso parti nella faida ma aveva fatto compagnia a Jade. Qualche giorno prima erano dovute andare ad un evento. Perrie e lei avevano finto di essersi riavvicinate, vedevano come il fandom ci stesse male, non volevano che succedesse, ma dopo si erano di nuovo separate.
Ed eccola, da sola, nella sua vecchia casa di South Shields.
Persino i suoi genitori erano usciti, mentre lei era semplicemente stesa sul divano davanti al camino, aspettando che si spegnesse il fuoco per andare a dormire. Aveva finito le lacrime ormai.
Si ricordava ancora il primo Natale passato con le altre ragazze, a ridere e cantare tutta la sera, e a coccolarsi con Perrie.
Sin da subito si era costruito un tipo di legame diverso tra loro due. La prima volta che si erano baciate era stato quello stesso Natale, più o meno. Già da tempo si sfioravano e guardavano più spesso del previsto, Jesy lo aveva notato. Aveva sistemato appositamente un vischio a casa sua, dove festeggiarono, e poi glielo aveva fatto notare. Per far si che si baciassero dovette lottare e costringerle che era solo da amiche, e darne uno a Leigh Anne, la quale, dopo essersi schifata, accettò la sfida e scoppiò in una sonora e brilla risata dopo averlo fatto.
Nonostante la timidezza iniziale, Jade e Perrie capirono subito che quel bacio era molto più di semplice amicizia. Sembra una roba da storia amorosa per ragazzi, ma è esattamente ciò che accadde.
A quanto ne sapeva Jesy e Leigh Anne erano uscite rispettivamente con Jake Jordan, ma non ne sapeva nulla della bionda.
Probabilmente era da qualche parte con Zayn, ma non erano affari suoi.
La fiammella del focolare era sempre più debole e tremolante, e gli occhi di Jade cominciavano e cedere.
Accese il cellulare. Neanche sui media avevano pace. La gente continuava a torturarle. Directioners, Harmonizers… metà di quei fandom erano loro hater.
Twitter era pieno di loro insulti.
Il campanello suonò. Erano le 10 circa, forse erano i suoi genitori.
È apertogridò. Dopo qualche secondo il campanello suonò di nuovo.
Ma che cazzo pensò Jade, alzandosi. Arrivata alla porta, la aprì, con un broncio in faccia.
Un broncio che subito si trasformò in un misto di sorpresa e felicità e rabbia e tristezza.
Fuori dalla sua porta una ragazza biondi dagli occhi azzurri, coperta da quello che sembrava essere un impermeabile nero, la osservava.
Perrie che… che ci stai facendo qui?” chiese la mora, stringendo un braccio sullo stomaco dato il vento freddo, mentre con l’altro teneva aperta la porta.
La più piccola non rispose, ma dalla sua borsa tirò fuori dei fogli.
Ne alzò uno all’altezza del seno. Sopra vi era scritto un semplice scusa.
Dopo qualche secondo, avendo la certezza che poteva farlo, lo tolse da davanti prendendone un altro.
So che mi odi
Alla lettura il cuore di Jade sembrò cadere da un burrone. La gola le diventò più secca di quanto già fosse e uno strano calore la pervase. Odio Perrie? Si chiese. No, io non la odio. Non potrei. Disse a nessuno.
Il prossimo foglio citava Perfavore, lasciami spiegare. Non far si che questo sia il nostro ultimo Natale.
I fogli erano finiti e la bionda osservava attentamente l’altra, cercando di comprendere l’incomprensibile espressione facciale che l’altra aveva adottato. Un’altra folata di vento costrinse Jade a chiudere gli occhi per non cecarsi. “Entra” disse rassegnata.
Perrie entrò lentamente impaurita, come se il tutto fosse una trappola e delle persone armate fossero pronte a spararla non appena varcata la soglia.
La più minuta chiuse la porta e fece strada all’altra, che rimase in piedi. “Il gatto ti ha mangiato la lingua? Puoi sederti se vuoi…” propose, senza ottenere una reazione. La bionda esaminò la situazione e si sedette timorosa, rimanendo rigida, come se in un posto sconosciuto.
Ok… Io… maledizione! Mi ero fatta discorsi mentali meravigliosi…” iniziò, mettendosi una mano tra i capelli nervosa.
Jade sapeva che Perrie non era brava a fare discorsi.
Ok so che mi odi…” cercò di dire, ma venne interrotta dalla più minuta che rispose prontamente “Non ti odio, non pensarlo neanche” lasciando l’altra basita. “Beh… avevi ragione. Io… avrei dovuto combattere per te. È questo che le persone che amano altre persone fanno, combattono per loro, ma io sono… sono stata una codarda, non l’ho fatto, ti ho fatto pensare che non m’importasse, che la carriera fosse più importante, e non riesco a vivere pensando di averti delusa. Non riesco a pensare ad altro e mi distrugge” disse tutto d’un fiato. Ci fu qualche secondo imbarazzante di silenzio tra le due, rotto da Jade che chiese “Zayn dov’è?”. Non era di sicuro la domanda che l’altra si aspettava, ne rimase quasi stranita, delusa, sembrò come se riprendesse a respirare dopo una lunga apnea. “È con i ragazzi” disse infine.
Ti ha invitato con loro?
Si
Perché non sei con loro?
Non m’importa di loro! M’importa di te… sei più importante” concluse la bionda paziente.
Jade abbassò lo sguardo. Il fuoco nel camino era ormai un pezzo di carbone ancora rosso.
Jade, perfavore… non ti sto chiedendo di far tornare le cose come erano prima ma solo di… perdonarmi” sussurrò poi la bionda malinconica, con un tono spento.
Non so che dire. Non so che dire, davvero. Io… voglio perdonarti ma… ho paura. Ho paura di rimanere ferita di nuovo” rispose esitante la più grande.
Non ti farò del male” rispose l’altra, allungandosi istintivamente e afferrando una mano della ragazza di fronte a lei, la quale aprì gli occhi stupita. La pelle di Perrie era tipicamente morbida e liscia, ma in quel contesto il tipico calore che dava da rifugio alla mora era un duro e freddo ammasso di carne. Era opera dell’inverno? No. Jade lo sapeva, sapeva i danni che la bionda si era fatta dopo il litigio, compresa la noncuranza della pelle e dell’aspetto fisico. Subito la più piccola si rese conto dell’azione che aveva appena compiuto e ritrasse velocemente la mano, arrossendo visibilmente. “Scusa…” iniziò, ma venne interrotta.
Interrotta da delle labbra, morbide, dolci, calde, che senza preavviso si posarono sulle sue, screpolate e fredde. Era solo un casto bacio ma tutto di lei era andato in subbuglio. La sua testa aveva iniziato a formulare contemporaneamente milioni di possibili reazioni e risposte, il suo cuore aveva iniziato a battere più forte che mai e nel suo ventre un’esplosione di farfalle la faceva tremare. Improvvisamente era come se stesse di nuovo dando il suo primo bacio. Anzi, era come se stesse di nuovo baciando per la prima volta Jade, davanti a delle immaginare e brille Jesy e Leigh. Dopo qualche secondo si allontanarono per prendere fiato, nonostante l’effusione fosse durata solo pochi secondi era come se non avessero respirato per ore. La più minuta ne approfittò per sistemarsi meglio, mettendosi sopra le gambe dell’altra. Quello che stava facendo era sbagliato. Maledettamente sbagliato, e pensò che non si sarebbe mai perdonata, ma in quel momento aveva mandato la razionalità a farsi fottere. Come si usa dire, carpe diem pensò. Stava facendo del male a Perrie. Era come se stesse facendo quello che stava facendo per compassione, per se stessa più che per altri.
Riprese le labbra rosee dell’altra sulle sue, ottenendo questa volta una risposta. Spostò una mano sulla nuca della bionda, spingendo leggermente la testa di questa contro la sua, per approfondire il bacio. Si staccò di nuovo, per pochi secondi, per poi riprendere a gustare quelle labbra da tanto attese con ancora più foga. Leccò il labbro inferiore della ragazza di fronte a lei, chiedendo un accesso che non venne negato. All’inizio esitanti, le loro lingue crearono una danza di passione e amore.
Jade sentì spingersi lontano da due mani esitanti. Si allontanò stranita, pensando di aver fatto una mossa sbagliata, mentre l’altra era diventata rossa e respirava a mala pena. “Jade, fermati… non, non voglio che… sono seria, non è una di quelle cose che si risolvono con una sveltina” balbettò, pentendosi della propria scelta.
Oh io… ehm… scusa… no ok, io davvero da quando abbiamo litigato ogni singolo giorno mi pentivo di essere stata così rude con te e non riesco a sopportare che tu e Jesy mi odiate…” rispose la più minuta. “Jade… né Jesy né io ti odiamo, non pensarlo neanche, non potrei mai” continuò la bionda afferrando la mano dell’altra, questa volta più sicura. Non ci fu risposta.
Vuoi davvero passare il Natale così? Da sola, con un pezzo di carbone mezzo spento?” chiese poi, nascondendo malamente uno strano sorrisetto che a Jade passò inosservato.
Il campanello suonò. “Devono essere i miei genitori” osservò la mora malinconicamente, alzandosi per aprire la porta. Una volta fatto di fronte a lei trovò Leigh e Jesy, anch’esse del tutto imbacuccate per il freddo, mentre tenevano delle scatole. Entrambe sorridevano. “Non voglio fare la fine della piccola fiammiferaia” disse la prima, dando velocemente un bacio sulla guancia alla più minuta ed entrando. La più grande invece poggiò il regalo su una sedia sistemata sul portico e avvolse l’altra, coinvolgendola in un caloroso abbraccio. Non ci furono bisogno di spiegazioni, la più piccola aveva capito che era stata perdonata. Sentì il suo cuore riscaldarsi. Fece accomodare l’altra, dirigendola verso il divano, dove le altre due sorridevano. “Questi sono per te…” dissero in coro le tre, porgendole i due regali, che non esitò ad aprire. Leigh le aveva regalato un pigiama con fantasia a fiocchi di tutti i colori, che immediatamente provò. “So che non è il massimo ma… l’ho fatto fare apposta per te, purtroppo ultimamente non ho avuto molte possibilità monetarie per prenderti qualcosa di più, beh, non un pigiama. Al tuo compleanno mi faccio perdonare” descrisse questa, che venne calorosamente abbracciata da una riconoscente Jade. Jesy invece le aveva preso una collana. L’avevano vista insieme in un negozio di gioielli quando erano andate in Giappone. Non sapeva come aveva fatto a ritrovarla, ma la adorava. Era un insieme di minerali e ambra collegati da un filo.
Tre… due… uno… buon Natale!” esclamò Perrie mentre abbracciava Jade. Dopo essersi rifocillate le ragazze avevano rianimato il camino e giocato a qualche gioco da tavolo, aspettando la mezzanotte. Dopo di essa, stanche, si erano semplicemente sedute a chiacchierare del più e del meno, fino a che non arrivarono le due e decisero di andarsene. Jesy e Leigh erano già partite quando Perrie aveva tirato fuori dalla borsa un ultimo pacco. Jade lo esaminò, curiosa. “Avanti, aprilo, è il mio regalo per te” disse stanca la bionda. Non ce n’era bisogno disse la mora tra se e se. Levò lo strato di giornali che ricoprivano il cartone con cautela, fino a ritrovarsi tra le mani una palla di vetro contenente acqua e piccole palline bianche che avrebbero dovuto essere neve. Riconobbe subito l’oggetto. Le ragazze lo avevano fatto il primo Natale dopo essere state riunite. Dentro l’originale era plastificata una loro foto durante i primi provini, con su scritta la data della loro prima performance. In questo invece la foto era diversa, era del periodo Salute e sul fondo di legno era incisa la scritta Always be together.
Jade non aveva parole, quindi ringraziò la ragazza di fronte a lei dandole un bacio a stampo e abbracciandola. Era la prima volta che l’abbracciava nella serata, le era mancato. Le era mancato sentirsi protetta dalla persona che amava.
La bionda era già fuori quando la mora la fermò, richiamandola, e chiedendole insicura “Puoi rimanere qua a dormire?”. La risposta fu ovviamente sì.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
25 Dicembre. Ore 2:13 a.m
 
Perrie?
Si?
Ti amo
 
Ti amo anche io, Baba






Note:
Grazie mille per aver letto questa fanfiction, se vi è piaciuta lasciate una recensione :3
Buon Natale! 

 
  
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