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Autore: Kiri94    13/12/2014    1 recensioni
Questa saga tratta eventi successivi alla Kiri no Gemini - Battle of Namimori Arc, pertanto invito a leggere questa saga solo nel caso si abbia già letto le saghe precedenti.
La storia è entrata nel vivo ormai, e ai protagonisti si dirama davanti un'oscuro sentiero tracciato dal sangue.
La loro routine e vita di sempre rischia di essere sconvolta in maniera definitiva: gli Zero hanno catturato i Vongola e le famiglie alleate prima che esse potessero organizzarsi contro di loro.
Ora tocca alla Neo Kokuyo Gang andare in Italia per cercare di liberarli, e non possono fallire: in caso contrario, un'immane catastrofe si scatenerebbe sul mondo...
Genere: Azione, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Katekyo Hitman Reborn! - Kiri no Gemini'
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Erano passati ormai un paio di mesi circa dalla battaglia di Namimori: il tempo aveva risanato le ferite, sia psicologiche che fisiche, ma non solo.

Il soggiorno forzato all'ospedale, infatti, aveva rafforzato i legami preesistenti fra i ragazzini, e ne aveva forgiati di nuovi.

Un debole raggio di sole illuminò una grande stanza, inondando di luce i letti vuoti: i 5 fanciulli erano seduti in cerchio al centro esatto della camera, immersi in un'infinita partita a carte ormai in corso da molte ore.

Sbadigliando, Mirai si stiracchiò – Wow... abbiamo fatto l'alba... - mormorò stancamente – non me ne sono manco accorta, ma ora inizio ad essere stanca. - e ciondolò, mentre gli occhi le si chiudevano. Alzò fiacca lo sguardo incrociando quello del gemello – Eheheh, se sei così stanca puoi sempre arrenderti e andare a dormire, Mirai-nee! Tanto meglio per me, mi faciliterai la vittoria! - la canzonò, cercando di infondere nella sua frase un tono vivace e pimpante... peccato che le valigie sotto gli occhi non lo rendessero molto credibile.

Kumo lo fulminò con lo sguardo – Col cavolo! Non può andarsene proprio ora che sto per vincere! Mirai-chan, resisti: fra poco metterò definitivamente fine a questa partita! - chiudendo gli occhi e sorridendo.

Yuniko, nonostante la stanchezza, scoppiò a ridere – Ahahah, Kumo-san, stai parlando con il letto! Forse è meglio che vai a dormire! - piegandosi in due, mentre la sua risata contagiava tutti i presenti.

Kumo spalancò gli occhi arrossendo, quindi urlò – F-finitela! Mi deconcentrate! - e nascose il viso fra il ventaglio di carte.

Kuro, ancora ridacchiante, pescò dal mazzo – Nyahahah! Non mi sono mai divertito così tanto! Oh! - aprì gli occhi, realizzando qualcosa – Ragazzi, oggi non è mica il giorno in cui verremo dimessi, nyah? - domandò.

Mirai, ormai collassata con la faccia per terra, bofonchiò un – Siii... oggi verso mezzogiorno. Oh, giusto! - si riscosse dal torpore alzandosi di scatto – Kuro-kun, hai un posto dove stare? - domandò, attirando l'attenzione di tutti i presenti, che si voltarono a guardare il ragazzo simile ad un gatto.

Concentrato sulle proprie carte, Kuro annuì – Sì, starò a casa di Yukiko-nyan, penso. Ah! Scusate, a cosa serve questa carta? - domandò mentre mostrava un asso... ma dato che tutti continuavano a fissarlo con gli occhi spalancati, Yuniko in primis, inclinò la testa da un lato, confuso – Nyah? Che c'è? Che cos'ho detto? - domandò.

Fu Yuniko a rompere il silenzio – Ehm... Kuro-kun, io non ho alcun problema ad ospitarti da me se non sai dove andare, la mia villa è enorme, ma... il mio nome è Yuniko! Non Yukiko! - disse ridacchiando, ma Kuro continuò a guardarla confuso – Lo benissimo, Yuniko-nyan! Ma io parlavo di YUKIKO-nyan, con la K! Oh! - improvvisamente capì – Ma certo, che stupido, nyah! Non ve ne ho mai parlato, giusto? - domandò.

I presenti annuirono, quindi Kurai lo colpì con piccole gomitate d'intesa – Eheheh, è la tua ragazza, Kuro-kun? Ho indovinato? - sorridendo allegro, e scatenando la curiosità delle ragazze – Eeeh? Davvero? - mormorarono incredule. Perfino Kumo pareva interessata: la vicinanza di Yuniko e Mirai evidentemente aveva giovato alla sua femminilità.

Kuro tossì imbarazzato, scuotendo la testa – Ehm... non proprio... è una mia carissima amica, che mi ha accolto quando sono fuggito da quel Laboratorio, nyah. E' un po' come una sorella maggiore... sebbene sia un po' più piccola di me. Nyahahah! - e nascose l'imbarazzo guardando le proprie carte – Più tardi ve la presenterò. Ora finiamo la partita, nyah? - e li guardò con uno sguardo da “non-tocchiamo-l'argomento-per-favore”.

I 4 si guardarono negli occhi, colmi di curiosità: poi, con una scrollata di spalle all'unisono, decisero di assecondare la richiesta dell'amico – Va bene: finiamo e poi andiamo a dormire almeno un po'! - disse Mirai accompagnata dall'approvazione generale, mentre pescava a sua volta dal mazzo.

*

Il sole splendeva ormai alto nel cielo, irradiando Namimori con la sua luce e il suo tepore estivo: in mezzo ad un viottolo che portava verso l'ospedale, una ragazza stava camminando con calma, circondata dalla tranquillità del parco circostante.

I suoi capelli biondo cenere splendevano quasi di luce propria, rischiarati dalla luce solare, ma ciò aumentava di fatto il contrasto con i due sottilissimi ciuffi verdi che aveva in testa a mo' di antenne. D'un tratto si fermò, volgendo il viso all'orizzonte: in lontananza iniziava ad intravedere il profilo dell'ospedale.

I suoi occhi azzurro cielo di colpo s'illuminarono, mentre la sua bocca si distendeva in un sorriso, impreziosendo i lineamenti femminili del suo volto, i quali contrastavano nettamente con il suo abbigliamento quasi maschile: quindi, iniziò a correre agilmente, con ritmo costante, quasi come se non avvertisse la fatica, mentre si ripeteva nella mente quasi come un mantra una sola, singola frase che pareva darle così tanta energia.

- XY-kun... sto arrivando! -

*

- EEEEH?! DAVVERO? - urlò Kurai, sgranando gli occhi – Davvero i tuoi ci permettono di soggiornare tutti insieme nella vostra villa estiva?! - disse in tono eccitato, rivolto ad una sorridente Yuniko, la quale fece allegramente l'occhiolino mentre esclamava in risposta – Eh già! Mi hanno chiamata poco fa: a quanto pare, i nostri genitori sono partiti con urgenza in Italia per partecipare a quella sorta di meeting contro gli Zero, e non si fidano a lasciarci da soli... quindi hanno proposto di ospitarvi nella nostra villa qui, a Namimori, dato che è abitata da maggiordomi e domestiche: in questo modo sono più tranquilli, sapendoci supervisionati e al sicuro. Kumo-san, tuo padre è d'accordo, quindi verrai anche tu, e ovviamente anche Mirai-chan verrà con noi. Quanto a Kuro-kun... ovviamente sei invitato anche tu, ma penso andrai con quella... Yukiki o come si chiama, no? - domandò quindi, rivolgendosi al ragazzo, il quale si portò una mano alla nuca – Si chiama Yukiko, con la o. Beh... si, ma magari potrei chiederle se vuole venire anche lei, nyah... ah! - come se si rendesse conto di stare auto invitando una persona in casa d'altri, si affrettò ad aggiungere - … sempre che tu voglia, Yuniko-nyan! Cioè, se non è di disturbo... - e si sentì in imbarazzo per quella distrazione.

Yuniko ovviamente scoppiò a ridere – Ahahah, ma che ti agiti a fare? Lo sai che sei nostro amico, no? Beh, ovviamente è invitata anche lei, ma bisogna vedere se vuole o meno. Facciamo così: l'aspetteremo, le parleremo e poi saliremo sulla limousine che ci porterà alla Villa... va bene? - e sorrise giuliva.

Kuro sorrise di riflesso, decisamente di buon'umore – Ok, nyah! Spero solo che accetterà... - e quindi si affrettò a finire di preparare il proprio bagaglio, per poi dirigersi in reception per ritirare il permesso di dimissione assieme agli altri.

Fu poi il tempo di un panino al volo prima che l'altoparlante annunciasse a “Kuro XY” di dirigersi all'entrata: il ragazzo scattò quasi come un cane che sta per ricongiungersi alla padrona, seguito a ruota dai ragazzi, curiosi di conoscere questa fantomatica Yukiko.

Kuro non si fermo finché non raggiunge l'ingresso, quindi, scorgendola in lontananza, si fermò di colpo, facendo incespicare i ragazzi dietro di lui per via della brusca frenata.

Kuro si sistemò quindi nervosamente vestiti e capelli (fra le risatine soffocate di Yuniko e Mirai) e, infine, si diresse verso la ragazza con calma.

Non appena i loro sguardi s'incrociarono, Kuro arrossì, come prevedibile... ma ciò che stupì i ragazzi è che Yukiko fece altrettanto, per poi voltarsi di lato con espressione scocciata mormorando – T-tu... razza d'idiota. Hai idea di come mi sono sentita quando sei scappato via così urlando come un pazzo “LO SENTO, E' LUI, NYAH!” abbandonandomi come un'idiota in mezzo alla strada per poi venire a sapere, ore dopo, che tu eri ricoverato gravemente ferito all'ospedale?! - sbottò furiosa, improvvisamente sull'orlo delle lacrime. Kuro abbassò lo sguardo – Si... scusami, nyah... - mortificato.

Yukiko lo guardò per qualche istante, quindi poggiò la mano sui sui capelli- Stupido... l'importante è che tu stia bene comunque... - e sorrise. Poi, improvvisamente, parve notare i ragazzi – Ehm... loro sono tuoi amici? - indicando il gruppetto di ragazzi che stava commentando l'accaduto a voce piuttosto alta.

- E' lei Yukiko quindi? - Mormoro Kumo, osservandola con attenzione – Beh... sembra volergli bene. -, Mirai invece la fissava stupita – Oh! Certo che è davvero bella: i suoi capelli sembrano quasi d'oro, e i suoi occhi sembrano quasi ghiaccio per quanto sono azzurri. Cioè... come dire... è – ma fu interrota da Yuniko, la quale commentò schiettamente – Molto gnocca. Ma molto. Hai capito il nostro Kuro! Ahahah – e alzò il pollice in direzione dell'amico, il quale parve notarla, per poi distogliere immediatamente lo sguardo dicendo – Si, sono miei amici, nyah. - arrossendo dall'imbarazzo.

Kurai si era limitato a lanciare un debole fischio d'ammirazione mentre guardava la nuova arrivata. Mirai senti Iarim ribollire di gelosia dentro di lei, quindi si allontanò lentamente dal fratello con nonchalance per evitare la tragedia.

Yukiko si avvicinò lentamente a loro, seguita a ruota da Kuro, fermandosi di fronte a Kurai: quindi gli tese la mano – Sei l'unico ragazzo del gruppo, quindi devi essere Kurai, vero? XY... cioè, Kuro-kun, mi ha spiegato per telefono che sei stato tu ad aiutarlo. Beh, volevo solo ringraziarti. Sono Yukiko: Yukiko Amane. - e gli sorrise.

Kurai esitò, quindi strinse la mano – Piacere mio, Yukiko-san, ma per correttezza è stato Kuro ad aiutarmi, io l'ho solo “salvato” dalle grinfie di Mad, ed in cambio lui ha contribuito nello scontro contro Martin dandomi un aiuto determinante per vincere. Quindi siamo pari! Inoltre la sua amicizia basta a ripagare ogni debito passato, presente e futuro. - disse quindi, sorridendo.

Yukiko lo guardò in silenzio per qualche secondo, senza lasciare la presa, quindi alzò le spalle – Sei un tipo strano, Kurai-san. Ma mi piace il tuo modo di pensare, molto nobile. Bene... - quindi si girò verso Mirai – Scommetto che tu sei la gemella di Kurai-san, Mirai-san, dico bene? - e le sorrise. Mirai le strinse la mano annuendo sorridente, cercando di ignorare la voce di Iarim che le urlava – AMMAZZALA. O LO FACCIO IO! - in preda ad una crisi di gelosia.

Infine, Yukiko si voltò verso Kumo e Yuniko, le ultime due a cui non si era presentata – Piac- - ma venne interrotta da Kumo – Si, si, Yukiko Amane, giusto? Lo sappiamo. Io sono Kumo Hibari. - e le strinse la mano con espressione fredda: anche se lei voleva solo essere educata, quando era in imbarazzo diventava quasi apatica... cosa che ovviamente raggelò lievemente l'atmosfera.

Ci pensò Yuniko a riscaldare di nuovo il tutto – Oh, Yukiko-san! Piacere, il mio nome è Yuniko Lily Giglionero! Ah, ora che ci penso forse conviene che d'ora in poi mi chiamiate Lily voialtri – e si rivolse ai ragazzi – chiamatemi col mio secondo nome, altrimenti rischiamo di generare confusione inutile. Yukiko e Yuniko hanno suoni fin troppo simili, no? - per poi tendere la mano alla nuova arrivata, la quale ridacchiò e ricambiò la stretta – Ahahah, mi stai già simpatica, sai? - disse ridacchiando.

Quindi, finite le presentazioni, Yuniko lanciò un'occhiatina da “chiedile-quella-cosa” a Kuro, il quale si riscosse e domandò – Ah! Yukiko-nyan! Yuni- Ehm, Lily-nyan ci ha invitato nella sua villa assieme agli altri! Ti va di accettare l'invito? - e la guardò con sguardo da cucciolo implorante. Yukiko si voltò di lato arrossendo violentemente – C-chi pensi di convincere con quella faccia, uh!? - sforzandosi di non guardarlo.

Quindi, sbuffando, mormorò - … E va bene. Se ci tieni tanto... e sopratutto se davvero siamo invitati... d'accordo. Ma non lo faccio perché me l'hai chiesto tu, chiaro? Ho solo voglia di conoscere meglio loro – riferendosi al gruppetto, che esultò allegro, Yuniko prima fra tutti.

Kuro guardò incredulo Yukiko, quindi l'abbracciò senza pensarci – Nyaaaah! Yukiko-nyan, sei la migliore! - urlò allegro, senza notare che lei era ormai color pomodoro.

Poi, improvvisamente, anche lei si lasciò andare ricambiando l'abbraccio, mentre un dolce sorriso spuntava sulle sue labbra.

   
 
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