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Autore: CenereSpada5435    13/12/2014    1 recensioni
cosa sarebbe successo se... beh
dal testo: -Il capitano ci ha appena lasciato, e siamo qui al suo funerale... mi sento un po’ responsabile della sua morte, ma ho fatto le sue ultime volontà,-
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni
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IV
 
 
Lei viene qui, ogni sera, per assicurarsi che io stia bene! non sta evitando me, sta evitando Alexis  e mia madre... aaah! conoscendola si sta maledicendo perché si sente in colpa per quello che è successo, insomma come può anche solo lontanamente pensare che possa essere colpa sua! o forse sto fantasticando un po’ troppo... magari non sta evitando nessuno e vuole darmi il mio spazio... o magari... basta con le domande, non voglio risposte per ora... mi sta più che bene che lei sia qui accanto a me, nel modo che crede migliore.
Mi addormento con un sorriso impercettibile sul volto mentre il buio che prima attanagliava il mio animo ora è solo un mero ricordo.
Un lieve vociar mi desta dal sonno rivelandomi che il sole già è alto nel cielo, mia madre e mia figlia stanno chiacchierando amorevolmente in fondo alla stanza, attente a non svegliarmi, con scarso successo aggiungerei...
-Buongiorno
dico loro mentre mi porto le mani alla faccia, strofinando il viso per poi trascinarle sulla nuca allargando spalle e torace, non è stata una buona idea, la ferita sul petto rilascia una fitta dopo quella sollecitazione...
-Buongiorno Richard figliolo, non credi che alcuni movimenti non dovresti farli? ma dimmi, come ti senti oggi?
risponde mia madre con il suo solito tono di voce e movenze, notando lo spasmo di dolore che per un attimo mi ha attraversato il volto
-Benissimo, sono pronto per tornare a casa
ma a quelle parole la mia bambina interviene con solenne saggezza
-Papà sai benissimo che non puoi, in fondo ti hanno sparato, e per giunta vicino al cuore... non credi che meriti un po’ più di riposo?
mi abbraccia con leggerezza e amore mentre io la circondo con le braccia e le bacio la fronte attraverso i capelli artefici del suo soprannome
-Hai ragione tesoro
affermo con un sorriso sincero sul volto guardandola nei suoi stupendi occhi
-Avete avvertito al distretto?
domando li per li rivolto ad entrambe
-Si ieri quando ce ne siamo andate... hanno promesso di farti visita il prima possibile
risponde sempre la mia “zucca”
-Sembra stessero lavorando ad un nuovo caso, Esposito ha detto che non poteva stare molto al telefono
-Fantastico! cercherò di farmi dire qualcosa quando verranno, cosi non mi annoierò!
 
sono estasiato da questa notizia, chissà quale contorto caso stia passando sotto le mani dei miei partner in questo istante: storie di tradimenti, di passione, di omicidi su commissione, di poliziotti corrotti e politici potenti, di mafia irlandese o di assassini tra spie sotto copertura... magari la vittima è stata uccisa in qualche modo strano... magari con un coltello da lancio! o con una spada sacrificale... o magari alla vecchia maniera, con un calibro 9 nel cervello!
Il tempo passa in fretta e il sole gia si trova al punto di discendere, piano, verso l’oblio... ed i ragazzi arrivano tutti felici di vedermi in piedi davanti all’ ampia vetrata della stanza osservando il panorama
-Ehi fratello non dirmi che gia ti sei dimenticato New York!
quasi urla a braccia spalancate Esposito entrando con suo solito modo trionfante nella stanza
-Ehi Espo come va amico?
rispondo con un ampio sorriso sul volto mentre mi volto e, anch’io a braccia spalancate gli vado incontro per abbracciarlo
-E ce lo chiedi tu a noi? dovrebbe essere il contrario!
dice di rimando Ryan divertito per poi abbracciarmi calorosamente
-Che ci dici “eroe”
scherza Esposito enfatizzando a dovere l’ultima parola
-Beh come eroe mi sa che faccio un po’ pena, scherzo, sto più che bene a dire il vero... ho cominciato oggi un po’ di fisioterapia per le spalle e il petto. I medici sono speranzosi, dicono che grazie alla mia corporatura ed hai miei “possenti” muscoli mi riprenderò in fretta, mi riavrete tra i piedi ancor prima che ve ne possiate accorgere
le mie parole danno vita ad un’ilarità leggera e piacevole, riscaldando la stanza di uno strano tepore
-E che mi dici del petto, ti fa male? insomma sei stato parecchio nella sala operatoria amico, il medico quando è uscito sembrava un cadavere e ci aveva detto che molto dipendeva da come avresti affrontato quella notte
chiede seriamente Ryan con un espressione tra l’interessato e il preoccupato
-Il petto ogni tanto da problemi, ma non preoccuparti mi rimetterò presto, di voi invece che mi dite? qualche nuovo intrigantissimo caso?
si guardano negli occhi a vicenda compiaciuti forse del fatto che hanno un caso e vogliono tenermi sulle spine per prendermi un in giro
-Beh si in effetti abbiamo qualcosa per le mani
inizia l’irlandese
-Si ma non so se è il caso di affaticarlo troppo...
continua Javi guardando il partner con un sorrisetto stampato sulle labbra mentre io li osservo sempre più curioso, con uno sguardo implorante di rivelare le taciute novità
-Gia credo che tu abbia ragione fratello, forse è presto
-Dai ragazzi! non tenetemi sulle spine, sono anch’io vostro partner no?
dico con un sorriso implorante
-Si tratta di mafia prostituzione e spionaggio?
continuo mentre i due ridono a crepapelle compiaciuti e felici di esser riusciti nel loro intento
-Nulla del genere amico! un semplice caso di  vendetta... la vittima, Gregor McClay, aveva fatto un torto ad un suo dipendente e questo dopo averci rimuginato su tutta la notte il giorno dopo è andato la e gli ha sparato in testa con una 38
ho un piccolo spasmo un po’ per delusione un po’ per disgusto nell’essermi immaginato la scena
-Un bel macello
dico forse con voce monotona
-Gia fratello, sembra che i casi strani li porti tu
faccio un cenno con la testa
-Quindi il caso è gia chiuso... l’avete gia preso torchiato per bene e fatto confessare?
-Non proprio... quell’ idiota  nonostante abbiamo trovato la pistola che ha sparato, che appartiene a lui, abbiamo un video che lo riprende durante l’atto e sui suoi abiti c’è polvere da sparo, abbiamo il movente e non ha un alibi per l’ora del delitto continua a dichiararsi innocente!
le mie orecchie si attizzano, volto d’istante la testa verso Espo con uno strano bagliore negli occhi
-E perché mai si dichiara innocente?
chiedo speranzoso
-Dice che non ha mai sparato a nessuno che non sia un bersaglio in un poligono di tiro e che non si ricorda nulla da ieri sera
risponde prontamente Ryan
-Ragazzi forse dietro c’è qualcos’altro! scommetto che Beckett ci sta lavorando su adesso...
dico forse quest’ ultima frase con poco entusiasmo e loro se ne accorgono.
Il sole ormai è calato e batte imponente sulla vetrata illuminando la stanza di un colore ambrato sostituendo il silenzioso imbarazzo e rassegnazione che l’avevano occupata
-Gia fratello...
risponde Esposito dopo un po’
-Noi ora andiamo, cosi ti lasciamo riposare
finisce Ryan con fare premuroso, annuisco felice della visita che mi hanno fatto e dopo si congedano dalla stanza speranzosi di riavermi presto al distretto.
La mia famiglia se ne era andata oggi verso l’ora di pranzo, prima della fisioterapia, e come previsto non si era più fatta viva, meglio cosi, d’altronde gliel’avevo chiesto io.
L’oscurità cala in fretta, il tempo, inesorabile, scorre ed io attendo che il buio arrivi portando con se tutta quell’inquietudine che risiede in me, risvegliandola... e attendo anche lei che forse arriverà, perché necessito di vederla, di parlarle, di sapere come sta, se prende il caffè, se dorme la notte, se si riposa, di come va la sua vita... tra le pieghe del letto, e l’oscurità della stanza mi addormento inconsciamente.
Ti sei infilata nell’omicidio di tua madre e non ne sei mai uscita, ti nascondi lì dentro, come ti nascondi in relazioni vuote con uomini che non ami; potresti essere felice Kate, meriti di esserlo... ma hai paura
Sai che ti dico Castle: abbiamo chiuso. e ora vattene
Una dolorosa fitta al cuore mi sveglia... sono sudato, il lenzuolo giace inerme per terra ed il freddo ricopre il mio corpo scosso da forti brividi... il buio, il buio continua ad essere opprimente e non respiro... il dolore è sempre più forte e continuo... di scatto mi siedo e tento di aprire gli occhi chiusi per non vedere, per non essere preso da quel totale abbandono, per non sprofondare nell’abisso... tento di calmarmi, porto le mani sul letto e ne stringo le estremità accanto alle gambe per riprender controllo del mio corpo ma non ci riesco, e di nuovo scatto verso la porta aprendola con forza tanto da darmela su un ginocchio, cado a terra ma imperterriti i miei muscoli si contraggono per slanciarsi a gattoni verso il muro di fronte a me, memore della notte precedente... pronto ad accogliermi di nuovo e finalmente vedo la luce, di nuovo quella traballante luce al neon che staziona in quel corridoio... il dolore persiste, forse la morfina comincia a perdere il suo effetto? porto la mano di fronte al viso e non sanguina, apro il camice sul petto e la ferita non ha nulla che non va, e allora cos’è quel dolore opprimente che ha destato in me di nuovo quella paura innata... volto lo sguardo alla fine del corridoio, la fine immersa nel buio... e ne ho terrore... poso la testa rumorosamente sulla parete che mi sorregge e per un istante chiudo gli occhi per poi riaprirli e vedere di fronte a me ciò che più desidero al mondo
-Kate
quasi sussurro ed il solo vederla mi calma.
Boccheggia di fronte a me in cerca di aria mentre da quei stupendi occhi scivolano amare lacrime nel vedermi in quelle condizioni, mi alzo, faccio un passo verso di lei anche io con le lacrime agli occhi, ma per un motivo ben diverso... dio quanto ho avuto paura di perderla in quel momento, e quanto sono felice di vederla qui... ma lei ne fa uno indietro ed ho paura che voglia scappare, andare via da tutto questo, e non posso biasimarla... mi fermo sul posto mentre cerco le parole giuste deglutendo a vuoto ma il raziocinio l’ho lasciato in quella stanza
-Stai bene?
le chiedo infine con un sincero sorriso mentre una lacrima solitaria cade veloce sul pavimento, il dolore è sparito e con lui i brividi, la paura... è rimasta solo lei, e la felicità di rivederla.


Parole dello scrittore:
Buona sera/giorno a tutti!
finalmente si incontrano! come reagirà Kate all'innocua domanda del dolente scrittore?
ho voluto aggiungere un po di "giallo" tra le righe, chissà se avrò fatto bene... 
ringrazio tutti i lettori e tutti i recensori ( che poi sono anche lettori, quindi li ringrazio due volte ) ed un'altro speciale grazie va ad una mia amica grande fan di Castle, come tutti noi, che sopporta amichevolmente tutti i miei
 dubbi.
alla prossima, spero la storia vi piaccia! 
   
 
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