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Autore: Soly_D    13/12/2014    9 recensioni
«È d’obbligo, no?», chiarì Naruto, sperando che Sakura non lo tramortisse con uno schiaffo. «Baciarsi sotto il vischio».
[NaruSaku♥]
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno | Coppie: Naruto/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Mistletoe

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Sakura era in piedi con la schiena premuta contro la porta e gli occhi fissi in quelli di Naruto.
Il ragazzo poggiò il gomito sulla superficie in legno, vicino al viso di Sakura, e sorrise notando le sue guance colorarsi lievemente di imbarazzo per l’esigua vicinanza. Lo sentiva, Naruto, che era cambiato qualcosa tra loro. L’aveva notata, quella luce nuova negli occhi della ragazza, quando lo guardava − quando guardava lui, Naruto! − e non poteva lasciarsi sfuggire un’occasione del genere: doveva farle capire che i suoi sentimenti non erano mutati, che lui ci sarebbe sempre stato per lei, che non doveva avere paura.
La musica della festa era solo un’eco in lontananza e loro due erano vicini, estremamente vicini, ma soprattutto sotto la porta, come aveva progettato Naruto fin da quella mattina. Era tutto dannatamente perfetto.
«Sakura-chan», sussurrò, accarezzandole una guancia.
La ragazza deglutì, senza smettere di guardarlo negli occhi. «Sì?».
Naruto alzò un dito indicando un punto indefinito sopra le loro teste.
Sakura, curiosa, sollevò gli occhi e rimase a guardare verso l’alto per qualche secondo.
Subito dopo aggrottò la fronte e tornò a fissare il ragazzo, perplessa.
«È d’obbligo, no?», chiarì Naruto, sperando che Sakura non lo tramortisse con uno schiaffo. «Baciarsi sotto il vischio».
Sakura assunse un’espressione confusa. «Quale vischio?».
Naruto ridacchiò. «Come sarebbe quale vischio?».
Portò anche lui lo sguardo verso il soffitto, senza smettere di sorridere. «Il vischio che sta appes−», si bloccò, sgranando gli occhi.
Non c’era nessun vischio. Il rametto che lui stesso aveva accuratamente appeso alla porta per avere l’occasione di baciare Sakura-chan il giorno di Natale era misteriosamente sparito. «Oh, ehm, hai ragione. Devo essermelo immaginato», buttò lì, grattandosi la nuca imbarazzato.
L’atmosfera intima e romantica svanì nel nulla, e Sakura rimase piuttosto delusa: ancora stentava a crederci, ma ormai non poteva più negare a se stessa di provare dei sentimenti per Naruto, e aveva davvero desiderato quel bacio.
Sospirò, rassegnata. Ci sarebbe stata sicuramente un’altra occasione.

Vagando in giro per la casa, Naruto scoprì che il vischio era stato appeso alla maniglia della finestra.
Chissà come ci era arrivato fin lì... Eppure era sicuro di averlo appeso lui stesso alla porta!
Lo afferrò, portandolo via, e trovò al rametto un posto nuovo, più alto e difficilmente raggiungibile: il lampadario del soggiorno.
Lo appese e se ne tornò alla festa tutto soddisfatto.

«Sakura-chan».
Sakura avvertì il cuore battere più veloce. Tra una risata e un paio di carezze, Naruto l’aveva trasportata in soggiorno ed ora erano di nuovo vicini, lei appoggiata al bordo del tavolo e lui che le stringeva la vita. Questa volta stava per succedere davvero: Naruto l’avrebbe baciata, ne era sicura.
«Naruto», bisbigliò, sfiorandogli il collo con le dita e sentendolo rabbrividire a quel tocco.
Vide il viso del ragazzo farsi sempre più vicino e istintivamente chiuse gli occhi, aspettando che le loro labbra si toccassero. Ormai sentiva il respiro di Naruto solleticarle il viso. Eccolo, stava arrivando. Il bacio tanto atteso, agognato, sofferto. Naruto, il suo stupido Naruto...
«Dov’è il vischio?!».
Sakura riaprì gli occhi. Naruto fissava insistentemente il lampadario nella vana speranza di veder spuntare dal nulla l’oggetto della sua ricerca.
Incrociò le braccia al petto, indignata, mentre una vena cominciava a pulsarle sulla tempia.
«Di nuovo con questo vischio! Ma si può sapere perché ci tieni tanto?!», sbraitò, colpendolo lievemente sulla testa.
Naruto la ignorò. Continuava a vagare per la stanza alla ricerca del suo amato vischio.
Sakura sospirò sconsolata, di nuovo. Perché si era innamorata di un cretino del genere?

Naruto ritrovò il rametto di vischio nuovamente attaccato alla maniglia della finestra.
Qualcuno lo stava decisamente prendendo in giro, ma lui si sarebbe mostrato più furbo.
Prese il rametto e raggiunse il ripostiglio, appendendolo all’ultima mensola dello scaffale che conteneva scope, detersivi e scatoloni pieni di cianfrusaglie. Lì non l’avrebbe potuto trovare nessuno, ne era certo.
Tornò alla festa, afferrò la mano di Sakura che stava ballando al fianco di Ino e la trascinò con sé ignorando le sue proteste.
Sakura smise di urlare solo quando si ritrovò all’interno del ripostiglio, con la porta chiusa, premuta tra uno scaffale e il petto di Naruto.
Forse il posto non era granché romantico, ma doveva ammettere che il comportamento del ragazzo era stato decisamente passionale.
«Sakura-chan, è da tutta la sera che desidero farlo».
«E allora cosa stai aspettando?», gli soffiò lei sulle labbra. Era la volta buona, se lo sentiva.
Vide Naruto sorridere dolcemente e lo trovò bellissimo. Come aveva fatto a non accorgersi prima di lui? Ma avrebbe riparato, oh sì.
Lo avrebbe baciato per tutte le volte che lui aveva desiderato farlo e lei lo aveva respinto.
Lo avrebbe baciato per aver mantenuto la promessa, a quel tempo fondamentale e ora così poco importante.
Lo avrebbe baciato per tutte le volte che lo aveva picchiato, rimproverato, rifiutato.
Lo avrebbe baciato perché, dopo anni, aveva finalmente capito che era lui l’uomo della sua vita.
Gli cinse il collo con entrambe le braccia. I suoi occhi azzurri brillavano ed erano sempre più vicini, le loro labbra quasi si sfioravano. Ma all’ultimo momento, quello definitivo, quello che avrebbe dato una svolta al loro rapporto, alle loro vite, Sakura vide Naruto inarcare le sopracciglia e sollevare il viso all’insù, quasi a rallentatore.
«Dove diamine è quel dannatissimo vischio?!».
Inorridito, il ragazzo ringhiò e si scostò improvvisamente da lei, prendendo a tirarsi i ciuffi biondi per la disperazione. «Eppure un attimo fa era qui!».
Sakura, semplicemente, non resistette: il suo pugno, troppo a lungo trattenuto, si abbatté con forza sulla testa di Naruto che scivolò per terra, premendosi le mani sulla parte lesa. «Sakura-chan, perché...?», biascicò, guardandola implorante.
«Questo», sibilò la ragazza, strizzando gli occhi per trattenere le lacrime, «è per essere sempre così dannatamente cretino. E quest’altro...», continuò, tirandogli un poderoso calcio nello stomaco, «è perché non riesci a baciarmi lontano da un ramo di vischio!».
Infine se ne andò, lasciandolo solo e agonizzante.

Naruto se ne stava accasciato su una sedia, triste e sconsolato per i fallimenti di quella sera, quando vide Kiba passargli accanto con il rametto di vischio in mano. Scattò in piedi, colpendolo sulla spalla.
«Allora eri tu!», esclamò, furioso. «Mi hai rubato il vischio per ben tre volte! Per colpa tua non sono riuscito a baciare Sakura-chan!».
Kiba assunse un’espressione perplessa.
«Io non ho rubato proprio niente! L’ho solo spostato per poter baciare Hinata, ma lo trovavo ogni volta in un posto diverso».
A quella rivelazione Naruto si schiaffò una mano in faccia: lui e Kiba, volendo creare la stessa situazione con la persona che amavano, si erano semplicemente incastrati a vicenda.

«Sakura-chan, mi dispiace tanto».
La ragazza preferì continuare a mostrargli le spalle, indignata.
Allora Naruto le si parò davanti e le afferrò il viso, costringendola a incatenare i loro occhi.
Notò che quelli di Sakura erano lucidi. L’aveva ferita, se ne rendeva conto, ma non era colpa sua.
«È stato tutto un equivoco, credimi. Non volevo che andasse così».
Sakura si divincolò dalla sua stretta, indietreggiando di un passo. Forse si era fatta troppe illusioni su Naruto: nonostante fosse cresciuto fisicamente, rimaneva pur sempre lo stupido testa quadra di un tempo.
«Non mi importa come siano andate le cose. Sono solo delusa per il fatto che tu non abbia il coraggio di baciarmi senza pretesti stupidi e infantili come la tradizione del vischio».
Naruto sospirò, amareggiato. «Non è che non ho il coraggio: non ero sicuro di come avresti reagito e quindi pensavo che sotto il vischio sarebbe stato più carino... più, ehm, romantico».
Sakura si mordicchiò il labbro inferiore. Oh, avrebbe dovuto immaginarlo. Naruto aveva solo paura di essere rifiutato, ancora. Non avrebbe mai fatto nulla senza il suo permesso: forse era molto più maturo di quanto dimostrava di essere o, semplicemente, era solo innamorato perso di lei.
Sakura gli poggiò una mano sulla guancia, sorridendo appena. Per anni era stato lui a infonderle coraggio, ora toccava a lei.
«Ma non capisci che non mi importa come, quando o dove avviene il mio primo bacio? A me interessa solo condividerlo con la persona che amo».
Naruto si sentì arrossire. Okay, forse aveva notato qualcosa negli ultimi tempi, ma non credeva che Sakura si fosse proprio innamorata di lui.
«Tu... tu mi ami, Sakura-chan?».
Sakura allontanò la mano dal viso del ragazzo e incrociò le braccia al petto, mentre la vena sulla tempia cominciava a pulsarle di nuovo.
«Sono giorni che tento di fartelo capire e mi sembrava anche di essere stata piuttosto chiara. L’ho detto a Ino, in modo che lo spifferasse in giro. Ho accettato tutti i tuoi appuntamenti. Stasera ho indossato i tacchi, i tacchi!, e mi sono persino truccata! Ma tu sei talmente cretino che−mmh!».
Naruto l’aveva baciata così, all’improvviso, stringendola forte al petto.
Sakura, colta alla sprovvista, sgranò gli occhi e rimase inizialmente immobile, con le braccia stese lungo i fianchi, ma poi si rese conto che ciò che attendeva ormai da settimane, forse da mesi, stava finalmente accadendo, e si aggrappò con forza alla maglia del ragazzo, ricambiando il bacio.
Quando si staccarono, si guardarono emozionati e rossi in volto.
«Ti amo anche io, Sakura-chan», ammise Naruto, raggiante. «Non ho mai smesso».
«Però ce ne hai messo di tempo, eh...», sussurrò lei, prima di riappropriarsi delle labbra del ragazzo, sorridendo dolcemente contro la sua bocca.
Poco più in là, Hinata rischiava seriamente di svenire con le labbra incollate a quelle di Kiba e il rametto di vischio che pendeva − finalmente − sopra le loro teste.
















Note dell'autrice:
Altra oneshot senza pretese per tutti coloro che credono ancora nella coppia.
L'immagine lì sopra non è un amore? ♥ Spero che si muova (quando l'ho scaricata si muoveva!) perchè sembra vera, come se fosse davvero una scena di Naruto. Sì, magari -.- E invece l'anno prossimo ci sorbiremo quel bel filmetto su come Naruto sia sempre stato innamorato di Hinata e sia finalmente venuto fuori il momento per dichiararsi. Ma per favore -.- Va be', non voglio esprimermi. Spero che la storia vi sia piaciuta, fatemi sapere cosa ne pensate! Grazie mille a tutti coloro che recensiranno o semplicemente leggeranno. Per chi non ne fosse a conoscenza, qui trovate l'altra mia 
NaruSaku natalizia: Promise of a [new] lifetime. A presto!
Soly Dea

  
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