Sono
tornata (a distanza di pochissimo tempo XD) per scrivere la fic di cui vi avevo
accennato già in “Semplicemente amore –
Tutto cominciò su un treno”. A dire la verità avrei voluto lasciar perdere
questo progetto ma sono stata incoraggiata da tanti di voi che mi hanno chiesto
di pubblicarla. *lol*
Sinceramente
non so quanto metterò ad aggiornare anche se il
secondo capitolo è quasi pronto, comunque vorrei sapere sinceramente cosa ne
pensate e se, secondo voi, vale la pena di continuare. Aggiornerò solo nel caso
di recensioni numerose ^^ Non me ne vogliate a male!
Prima
di lasciarvi alla storia vorrei tener conto di alcune piccole cose.
In
questa ficcy ci troviamo in un ipotetico VII anno ad Hogwarts. Alcuni
personaggi sono OOC e potreste trovare alcune
situazioni divergenti dal libro. Non seguo alla lettera tutto ciò che è
successo (farei la fotocopia degli Harry Potter
precedenti altrimenti) quindi dimenticate – si fa per dire – alcuni avvenimenti
dei sei libri.
Dopo
questo piccolissimo (!) antefatto vi lascio alla storia. Buona lettura! ^^
Capitolo 1
Hermione si alzò
di scatto. Alcuni raggi del sole entravano prepotentemente dalla finestra che
qualcuno aveva avuto la brillante idea di aprire. Si girò verso la sveglia e
vide che era ora. Si ributtò violentemente sul cuscino e chiuse forte gli
occhi. Si stiracchiò per bene e decise di non pensare alla marea di cose che
aveva da fare quel giorno. La sola idea le faceva venire voglia di rimettersi a
dormire.
Si rialzò
malamente e si mise a sedere sul letto. Non c’era niente da fare: la nuova
torre – adibita strettamente per i Mezzosangue – era davvero molto fredda e
ogni mattina la ragazza doveva fare i salti mortali per scaldarsi. Prima di
scendere dal letto fissò disgustata un ragno che stava tessendo la sua
ragnatela proprio in un angolo della scrivania. Sbuffò sonoramente e si portò
una mano al volto. Da quando Voldemort aveva ripreso il potere ed Harry Potter
era scappato dalla Gran Bretagna aspettando il giorno della riscossa le cose
non andavano bene, decisamente no. Silente era stato bandito da scuola e dall’intera
comunità magica e con lui illustri docenti che non avevano aderito al regime
dell’Oscuro Signore. Molti erano morti sotto la maledizione Avada Kedavra,
altri erano riusciti a trovare rifugio in altre nazioni che mal sopportavano il
nuovo padrone del mondo magico. Erano arrivato nuovi insegnanti, temibili e Purosangue, che avevano fatto tremare
ogni singolo studente di Grifondoro, Tassorosso e Corvonero. Naturalmente non
gli illustri Serpeverde che, fieri
dei loro legami di parentela con i professori, se la ridevano alle spalle di
tutti gli altri alunni.
La cosa peggiore,
però, era che tutti i Mezzosangue erano stati espulsi dalla scuola. Tutti, ad
eccezione di qualcuno. Tutti i figli di Babbani erano stati esaminati
duramente. Hermione, in quel periodo, cominciò a pensare che qualche maledizione
Cruciatus sarebbe stata meglio dell’umiliazione subite. Ginny e Ron cercavano
di darle una mano. L’andavano a trovare nella torre, le portavano da mangiare e
le dimostravano tutto l’affetto possibile. Certo, nemmeno loro si trovavano in
una posizione facile – erano comunque bistrattati come traditori di quel sangue
– ma cercavano di non far pesare troppo la loro situazione all’amica. Poi anche
queste visite furono vietate. Era come vivere in una specie di ghetto.
Mano a mano
sempre più Mezzosangue iniziarono ad andare via da Hogwarts con somma
soddisfazione dei purosangue. Anche Hermione era allo stremo delle forze (anche
perché ai Nati Babbani erano dati compiti ingrati come quello di correggere la
miriade di compiti dei Nati Maghi) ma non si diede mai per vinta.
Dopo due mesi di
difficoltà e dolori ce l’avevano fatta solo otto Mezzosangue che però erano
destinati a servire i Serpeverde. La scuola intera (tranne quest’ultimi)
provava una gran pena nei confronti di quei poveri ragazzi.
Hermione si vestì
in tutta fretta, cercando di pensare a qualcosa di diverso dalle sue condizioni
attuali e pettinò velocemente i morbidi boccoli che le ricadevano elegantemente
sulle spalle. Prese la cartella e decise di avviarsi in Sala Grande, sperando
che non fosse arrivato nessun Purosangue. Scendendo per le scale incontrò la
sua amica di sventure, Christy Longer. Prima d’allora non l’aveva mai notata.
Christy era tre anni più piccola di lei, aveva i
capelli neri e gli occhi dello stesso colore, molto minuta e timida. Spesso
Hermione si era chiesta come avesse fatto a sopportare tutto quello con quel
fisico così asciutto.
“Ciao Hermione”
salutò la ragazza
“Ciao Christy,
stamattina riusciremo a fare colazione?”
“Credo di si, prima sono passata in Sala Grande e non c’era nessuno.
Ma dovremmo sbrigarci, il professor Davis vuole che ripuliamo l’aula di pozioni
prima che comincino le lezione. Pare che ieri Ginevra
Weasley abbia combinato un bel pasticcio.”
Hermione sospirò
sonoramente.
“Va bene Christy,
andiamo…”
Le due ragazze si
incamminarono verso l’enorme portone che dava alla sala Grande quando sentirono
delle risatine acute. Hermione sapeva benissimo a chi appartenevano.
A Christy vennero
le lacrime agli occhi al pensiero che nemmeno quella mattina avrebbero fatto
colazione. Secondo lei, dato che erano rimasti in otto, la cosa migliore era
farli mangiare in cucina con gli elfi domestici, ma il preside, un certo John
Shaw, non aveva approvato la proposta avanzata dai ragazzi. Puro sadismo.
“Oh” cinguettò Millicent Bulstrode “Guarda chi si
vede, le due Mezzosangue che vorrebbero fare colazione stamattina”
Hermione storse
il naso in segno di disgusto. Non aveva mai avuto a che fare con una persona
tanto meschina. Tutti i giorni i Mezzosangue cercavano di mangiare
tranquillamente ma c’era sempre lei che, pur di tormentarli, si svegliava alle
sei del mattino.
“Ehi ragazze, che
succede?”
Un ragazzo del
VII anno di Tassorosso, anch’egli Mezzosangue, si avvicinò.
“Niente Ed” rispose
Christy “La signorina Bulstrode è arrivata per fare colazione prima di noi”
Ed alzò i
bellissimi occhi verdi sulla ragazza ma non disse niente. Poi si voltò verso
Hermione e sorrise.
“Non importa,
ormai siamo quasi abituati a non mangiare la mattina. Sarà meglio che andiamo a
mettere in ordine le aule, Tom e Gib sono già all’opera”
Millicent
sogghignò felice e si piazzò di fronte Christy.
“Già schifosi
Mezzosangue, andate a pulire le aule, è solo questo
quello che meritate voi fecce.”
La ragazza
abbassò il capo mentre sentiva le lacrime scenderle lungo il viso. Hermione,
seriamente dispiaciuta, le se avvicinò, poggiandole una mano sulla spalla.
“Su Christy”
sussurrò dolcemente “Andiamo adesso…”
Ed guardò
Millicent come se volesse fulminarla.
“Cos’hai da
guardare? Vuoi assaggiare la mia bacchetta per caso?”
Non rispondere Ed, si disse Hermione, non lasciare che possa farti fare del male…ti prego.
Hermione lo
guardò con uno sguardo implorante e il ragazzo strinse forte il pugno.
Digrignando i denti lasciò che la calma scemasse.
“Bravo” disse
Christy scosse la
testa e cercò di farsi coraggio.
“Ma che sta
succedendo qui?”
Blaise Zabini,
VII anno di Serpeverde, sbucò da dietro un angolo. Millicent lo guardò con aria
sognante – forse era uno dei ragazzi più belli di Hogwarts – e si fece da
parte.
“Sto andando in
Sala Grande per mangiare” disse “Vieni con me?”
Blaise la guardò
torvo.
“Come mai sei
sveglia a quest’ora? Non dovrebbero mangiare loro?”
Lo disse con
naturalezza, senza nessun tono di disprezzo nella voce.
“Beh ma avevo
davvero molta fame e poi se qualcuno di noi vuole fare colazione prima…beh, lo
sai che devono mettersi da parte questi…Mezzosangue”
Blaise guardò i
tre, soffermandosi particolarmente su Hermione, poi sospirò.
“Millicent…sei
proprio una stupida!”
La ragazza rimase
sconcertata davanti quella affermazione e non seppe
cosa rispondere.
All’improvviso
sentirono un’altra voce, una ben più temibile del caro Blaise.
“Concordo con te
amico. Non capisco come una persona del genere sia capitata a Serpeverde…”
I presenti si
girarono di scatto e videro scendere dalle scale un dio greco incarnato in
Draco Lucius Malfoy. Il ragazzo aveva il fisico scolpito, con ampie spalle e
portamento signorile. I capelli biondi portati volutamente lunghi fino al
colletto della camicia e gli occhi grigi, come un cielo in tempesta. Christy
fece un passo indietro e cercò lo sguardo di Ed, che non mancò di sorriderle. I
Mezzosangue avevano paura di Draco Malfoy perché era il figlio del braccio
destro di Voldemort: Lucius Malfoy. Quest’ultimo era famoso per la spietatezza
e la crudeltà che aveva specialmente nei confronti dei Nati Babbani e –
nonostante il figlio non avesse mai alzato la bacchetta contro di loro –
cercavano sempre di stargli alla larga.
“Ma D- Draco…”
balbettò la ragazza.
“Ben svegliato
amico” salutò allegramente Blaise, come se lì non ci fosse nessun altro
“Dormito bene?”
“Meravigliosamente
Blaise, e tu? Solita passeggiata mattutina?”
Il ragazzo
rispose con un sorriso.
“Non sapevo che i
ragazzi mangiassero prima”
Ed alzò un
sopracciglio. I ragazzi?
“Ah, nemmeno io. Credevo che mangiassero nelle cucine…”
“Tu lo sapevi
Millicent?” chiese Zabini, incrociando le braccia al petto.
“N- no!” esclamò
quella “È la prima volta che vengo qui a quest’ora…”
Hermione fece uno
sbuffo di incredulità e voltò il viso verso Ed. Il ragazzo allargò le braccia
come per dire ‘Sono Purosangue, posso permettersi di mentire’.
Draco ghignò e
scese gli ultimi gradini rimasti e si mise dietro Hermione. Non c’era niente da
dire, quella Mezzosangue era davvero uno splendore.
Peccato che fosse solo un’insulsa figlia di Babbani!
“Millicent…perché
non torni a dormire? È davvero presto per fare colazione…” disse Blaise, cercando di
avere un tono comprensivo.
“Ma…” cercò di
ribattere quella ma fu interrotta da Ed.
“Ormai tutti gli
studenti stanno per scendere e noi non potremmo comunque fare colazione, vi
ringraziamo lo stesso signor Zabini, ma adesso andiamo”
Finì la frase
guardando dritto negli occhi del ragazzo e prendendo Hermione per un gomito.
“È meglio se ci
sbrighiamo…” disse piano alla ragazza “Non vorrei essere punito per colpa dei
signori Serpeverde”
Hermione annuì e
richiamò Christy.
“Andiamo a fare
il nostro lavoro, Christy. Ci attende una lunga giornata”
Draco Malfoy
seguì col lo sguardo la gonna di Hermione che danzava
allegramente intorno alle sue gambe snelle e che sembrava godesse del fatto di
tenere nascosta la sua pelle candida.
Blaise, invece,
sembrava davvero dispiaciuto dall’accaduto e continuava a fissare Millicent con
aria nauseata.
I tre salirono le
scale a due a due.
“E nemmeno oggi
colazione…” disse Christy, sospirando.
Hermione le
carezzò la testa.
“Domani andrà
meglio”