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Autore: Simo28    06/11/2008    6 recensioni
Non c’era niente da fare: la nuova torre – adibita strettamente per i Mezzosangue – era davvero molto fredda e ogni mattina la ragazza doveva fare i salti mortali per scaldarsi.Da quando Voldemort aveva ripreso il potere ed Harry Potter era scappato dalla Gran Bretagna aspettando il giorno della riscossa le cose non andavano bene, decisamente no. Draco Malfoy seguì col lo sguardo la gonna di Hermione che danzava allegramente intorno alle sue gambe snelle e che sembrava godesse del fatto di tenere nascosta la sua pelle candida. NUOVA FIC...RECENSITE NUMEROSI!^^
Genere: Romantico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Famiglia Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Sono tornata (a distanza di pochissimo tempo XD) per scrivere la fic di cui vi avevo accennato già in “Semplicemente amore – Tutto cominciò su un treno”

Sono tornata (a distanza di pochissimo tempo XD) per scrivere la fic di cui vi avevo accennato già in “Semplicemente amore – Tutto cominciò su un treno”. A dire la verità avrei voluto lasciar perdere questo progetto ma sono stata incoraggiata da tanti di voi che mi hanno chiesto di pubblicarla. *lol*

Sinceramente non so quanto metterò ad aggiornare anche se il secondo capitolo è quasi pronto, comunque vorrei sapere sinceramente cosa ne pensate e se, secondo voi, vale la pena di continuare. Aggiornerò solo nel caso di recensioni numerose ^^ Non me ne vogliate a male!

 

Prima di lasciarvi alla storia vorrei tener conto di alcune piccole cose.

 

In questa ficcy ci troviamo in un ipotetico VII anno ad Hogwarts. Alcuni personaggi sono OOC e potreste trovare alcune situazioni divergenti dal libro. Non seguo alla lettera tutto ciò che è successo (farei la fotocopia degli Harry Potter precedenti altrimenti) quindi dimenticate – si fa per dire – alcuni avvenimenti dei sei libri.

 

Dopo questo piccolissimo (!) antefatto vi lascio alla storia. Buona lettura! ^^

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Capitolo 1

 

 

Hermione si alzò di scatto. Alcuni raggi del sole entravano prepotentemente dalla finestra che qualcuno aveva avuto la brillante idea di aprire. Si girò verso la sveglia e vide che era ora. Si ributtò violentemente sul cuscino e chiuse forte gli occhi. Si stiracchiò per bene e decise di non pensare alla marea di cose che aveva da fare quel giorno. La sola idea le faceva venire voglia di rimettersi a dormire.

Si rialzò malamente e si mise a sedere sul letto. Non c’era niente da fare: la nuova torre – adibita strettamente per i Mezzosangue – era davvero molto fredda e ogni mattina la ragazza doveva fare i salti mortali per scaldarsi. Prima di scendere dal letto fissò disgustata un ragno che stava tessendo la sua ragnatela proprio in un angolo della scrivania. Sbuffò sonoramente e si portò una mano al volto. Da quando Voldemort aveva ripreso il potere ed Harry Potter era scappato dalla Gran Bretagna aspettando il giorno della riscossa le cose non andavano bene, decisamente no. Silente era stato bandito da scuola e dall’intera comunità magica e con lui illustri docenti che non avevano aderito al regime dell’Oscuro Signore. Molti erano morti sotto la maledizione Avada Kedavra, altri erano riusciti a trovare rifugio in altre nazioni che mal sopportavano il nuovo padrone del mondo magico. Erano arrivato nuovi insegnanti, temibili e Purosangue, che avevano fatto tremare ogni singolo studente di Grifondoro, Tassorosso e Corvonero. Naturalmente non gli illustri Serpeverde che, fieri dei loro legami di parentela con i professori, se la ridevano alle spalle di tutti gli altri alunni.

La cosa peggiore, però, era che tutti i Mezzosangue erano stati espulsi dalla scuola. Tutti, ad eccezione di qualcuno. Tutti i figli di Babbani erano stati esaminati duramente. Hermione, in quel periodo, cominciò a pensare che qualche maledizione Cruciatus sarebbe stata meglio dell’umiliazione subite. Ginny e Ron cercavano di darle una mano. L’andavano a trovare nella torre, le portavano da mangiare e le dimostravano tutto l’affetto possibile. Certo, nemmeno loro si trovavano in una posizione facile – erano comunque bistrattati come traditori di quel sangue – ma cercavano di non far pesare troppo la loro situazione all’amica. Poi anche queste visite furono vietate. Era come vivere in una specie di ghetto.

Mano a mano sempre più Mezzosangue iniziarono ad andare via da Hogwarts con somma soddisfazione dei purosangue. Anche Hermione era allo stremo delle forze (anche perché ai Nati Babbani erano dati compiti ingrati come quello di correggere la miriade di compiti dei Nati Maghi) ma non si diede mai per vinta.

Dopo due mesi di difficoltà e dolori ce l’avevano fatta solo otto Mezzosangue che però erano destinati a servire i Serpeverde. La scuola intera (tranne quest’ultimi) provava una gran pena nei confronti di quei poveri ragazzi.

Hermione si vestì in tutta fretta, cercando di pensare a qualcosa di diverso dalle sue condizioni attuali e pettinò velocemente i morbidi boccoli che le ricadevano elegantemente sulle spalle. Prese la cartella e decise di avviarsi in Sala Grande, sperando che non fosse arrivato nessun Purosangue. Scendendo per le scale incontrò la sua amica di sventure, Christy Longer. Prima d’allora non l’aveva mai notata. Christy era tre anni più piccola di lei, aveva i capelli neri e gli occhi dello stesso colore, molto minuta e timida. Spesso Hermione si era chiesta come avesse fatto a sopportare tutto quello con quel fisico così asciutto.

“Ciao Hermione” salutò la ragazza

“Ciao Christy, stamattina riusciremo a fare colazione?”

“Credo di si, prima sono passata in Sala Grande e non c’era nessuno. Ma dovremmo sbrigarci, il professor Davis vuole che ripuliamo l’aula di pozioni prima che comincino le lezione. Pare che ieri Ginevra Weasley abbia combinato un bel pasticcio.

Hermione sospirò sonoramente.

“Va bene Christy, andiamo…”

Le due ragazze si incamminarono verso l’enorme portone che dava alla sala Grande quando sentirono delle risatine acute. Hermione sapeva benissimo a chi appartenevano.

A Christy vennero le lacrime agli occhi al pensiero che nemmeno quella mattina avrebbero fatto colazione. Secondo lei, dato che erano rimasti in otto, la cosa migliore era farli mangiare in cucina con gli elfi domestici, ma il preside, un certo John Shaw, non aveva approvato la proposta avanzata dai ragazzi. Puro sadismo.  

“Oh” cinguettò Millicent Bulstrode “Guarda chi si vede, le due Mezzosangue che vorrebbero fare colazione stamattina

Hermione storse il naso in segno di disgusto. Non aveva mai avuto a che fare con una persona tanto meschina. Tutti i giorni i Mezzosangue cercavano di mangiare tranquillamente ma c’era sempre lei che, pur di tormentarli, si svegliava alle sei del mattino.

“Ehi ragazze, che succede?”

Un ragazzo del VII anno di Tassorosso, anch’egli Mezzosangue, si avvicinò.

“Niente Ed” rispose Christy “La signorina Bulstrode è arrivata per fare colazione prima di noi

Ed alzò i bellissimi occhi verdi sulla ragazza ma non disse niente. Poi si voltò verso Hermione e sorrise.

“Non importa, ormai siamo quasi abituati a non mangiare la mattina. Sarà meglio che andiamo a mettere in ordine le aule, Tom e Gib sono già all’opera

Millicent sogghignò felice e si piazzò di fronte Christy.

“Già schifosi Mezzosangue, andate a pulire le aule, è solo questo quello che meritate voi fecce.”

La ragazza abbassò il capo mentre sentiva le lacrime scenderle lungo il viso. Hermione, seriamente dispiaciuta, le se avvicinò, poggiandole una mano sulla spalla.

“Su Christy” sussurrò dolcemente “Andiamo adesso…

Ed guardò Millicent come se volesse fulminarla.

“Cos’hai da guardare? Vuoi assaggiare la mia bacchetta per caso?

Non rispondere Ed, si disse Hermione, non lasciare che possa farti fare del male…ti prego.

Hermione lo guardò con uno sguardo implorante e il ragazzo strinse forte il pugno. Digrignando i denti lasciò che la calma scemasse.

“Bravo” disse la Bulstrode “Così vi voglio vedere…sottomessi a ciò che diciamo!”

Christy scosse la testa e cercò di farsi coraggio.

“Ma che sta succedendo qui?”

Blaise Zabini, VII anno di Serpeverde, sbucò da dietro un angolo. Millicent lo guardò con aria sognante – forse era uno dei ragazzi più belli di Hogwarts – e si fece da parte.

“Sto andando in Sala Grande per mangiare” disse “Vieni con me?”

Blaise la guardò torvo.

“Come mai sei sveglia a quest’ora? Non dovrebbero mangiare loro?”

Lo disse con naturalezza, senza nessun tono di disprezzo nella voce.

“Beh ma avevo davvero molta fame e poi se qualcuno di noi vuole fare colazione prima…beh, lo sai che devono mettersi da parte questi…Mezzosangue

Blaise guardò i tre, soffermandosi particolarmente su Hermione, poi sospirò.

“Millicent…sei proprio una stupida!”

La ragazza rimase sconcertata davanti quella affermazione e non seppe cosa rispondere.

All’improvviso sentirono un’altra voce, una ben più temibile del caro Blaise.

“Concordo con te amico. Non capisco come una persona del genere sia capitata a Serpeverde…   

I presenti si girarono di scatto e videro scendere dalle scale un dio greco incarnato in Draco Lucius Malfoy. Il ragazzo aveva il fisico scolpito, con ampie spalle e portamento signorile. I capelli biondi portati volutamente lunghi fino al colletto della camicia e gli occhi grigi, come un cielo in tempesta. Christy fece un passo indietro e cercò lo sguardo di Ed, che non mancò di sorriderle. I Mezzosangue avevano paura di Draco Malfoy perché era il figlio del braccio destro di Voldemort: Lucius Malfoy. Quest’ultimo era famoso per la spietatezza e la crudeltà che aveva specialmente nei confronti dei Nati Babbani e – nonostante il figlio non avesse mai alzato la bacchetta contro di loro – cercavano sempre di stargli alla larga.

“Ma D- Draco…” balbettò la ragazza.

“Ben svegliato amico” salutò allegramente Blaise, come se lì non ci fosse nessun altro “Dormito bene?”

“Meravigliosamente Blaise, e tu? Solita passeggiata mattutina?”

Il ragazzo rispose con un sorriso.

“Non sapevo che i ragazzi mangiassero prima

Ed alzò un sopracciglio. I ragazzi?

“Ah, nemmeno io. Credevo che mangiassero nelle cucine…”

“Tu lo sapevi Millicent?” chiese Zabini, incrociando le braccia al petto.

“N- no!” esclamò quella “È la prima volta che vengo qui a quest’ora…”

Hermione fece uno sbuffo di incredulità e voltò il viso verso Ed. Il ragazzo allargò le braccia come per dire ‘Sono Purosangue, posso permettersi di mentire’.

Draco ghignò e scese gli ultimi gradini rimasti e si mise dietro Hermione. Non c’era niente da dire, quella Mezzosangue era davvero uno splendore. Peccato che fosse solo un’insulsa figlia di Babbani!

“Millicent…perché non torni a dormire? È davvero presto per fare colazione…” disse Blaise, cercando di avere un tono comprensivo.

“Ma…” cercò di ribattere quella ma fu interrotta da Ed.

“Ormai tutti gli studenti stanno per scendere e noi non potremmo comunque fare colazione, vi ringraziamo lo stesso signor Zabini, ma adesso andiamo

Finì la frase guardando dritto negli occhi del ragazzo e prendendo Hermione per un gomito.

“È meglio se ci sbrighiamo…” disse piano alla ragazza “Non vorrei essere punito per colpa dei signori Serpeverde

Hermione annuì e richiamò Christy.

“Andiamo a fare il nostro lavoro, Christy. Ci attende una lunga giornata”

Draco Malfoy seguì col lo sguardo la gonna di Hermione che danzava allegramente intorno alle sue gambe snelle e che sembrava godesse del fatto di tenere nascosta la sua pelle candida.

Blaise, invece, sembrava davvero dispiaciuto dall’accaduto e continuava a fissare Millicent con aria nauseata. 

I tre salirono le scale a due a due.

“E nemmeno oggi colazione…” disse Christy, sospirando.

Hermione le carezzò la testa.

“Domani andrà meglio”

  
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