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Autore: Feel Good Inc    07/11/2008    4 recensioni
E' il 7 novembre 2008. Cosa ci fa Tomoyo Daidouji alla stazione di Sapporo?
*Dedicata alla mia migliore amica... Buon compleanno, sorellina Soili! Ti voglio bene!*
Genere: Song-fic, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Kinomoto, Tomoyo Daidouji
Note: Alternate Universe (AU), OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Hitsuzen

Buon compleanno, sorellina! ^^

Questa shot è tutta per te.

È un po’ confusa, in realtà, e forse scritta un po’ troppo d’impulso; ma credo che sia la cosa più sincera che potessi regalarti per il tuo compleanno.

Insieme a tutto il mio affetto.

Perché tu lo sai che ti voglio un mondo infinito di bene.

Tanti auguri, amica mia!

 

 

 

Hitsuzen

Le cose che vivi

 

 

 

Venerdì 7 novembre 2008.

Oggi è un giorno speciale.

Intorno a me, la stazione ferroviaria brulica di vita. A malapena riesco a schivare una signora truccatissima – con abbondante prole al seguito – che per scusarsi mi lancia un’occhiata come si potrebbe rivolgere al vuoto. La ignoro; non mi importa più del disinteresse della gente, del loro essere vuoti e freddi. Non ora, e soprattutto non oggi.

Mi scosto una lunga ciocca di capelli neri dalla guancia e guardo l’orologio sulla parete, nervosa.

Tra meno di dieci minuti il treno proveniente da Tomoeda sarà qui.

Tra meno di dieci minuti potrò guardare negli occhi la mia migliore amica.

Per la prima volta.

Per questo oggi è un giorno speciale.

 

 

 

Quando l’amicizia ti attraversa il cuore

Lascia un’emozione che non se ne va

 

 

 

Lunedì 21 aprile 2008.

Tomoyo Daidouji entrò in camera sbuffando e si sbatté la porta alle spalle.

Che schifo. Che schifo, che schifo, che schifo.

Perché doveva vivere in quella casa? Perché doveva vivere quella vita? Perché era toccato a lei?

Odiava tutto di ciò che aveva intorno. Tutto e tutti. Tutti. Tutti.

Si buttò sul letto, fissando il soffitto, e sospirò profondamente, lottando con l’impulso di prendere a pugni il cuscino. Senza volerlo, sfiorò il quaderno che teneva sempre lì sul letto a portata di mano, unico custode dei suoi pensieri, il diario che era poi l’amico che le mancava.

Sorrise vagamente. Se non altro, aveva lì accanto una valvola di sfogo.

Fin da piccola le era sempre piaciuto scrivere… Ricordava bene quanto zelo mettesse, alle elementari, nello svolgimento dei temi scolastici, con gran soddisfazione delle insegnanti. Col tempo aveva capito che quello che le era sembrato solo impegno era in realtà una vera passione, e aveva iniziato a coltivarla in segreto, troppo timorosa per poterla condividere con altri.

In diciotto anni di vita, la scrittura era stata l’unica cosa che l’avesse mai fatta sentire sicura di sé.

Aveva iniziato ad inventare storie ambientate in mondi immaginari, con personaggi ideali e idealizzati, per distanziarsi il più possibile dalla realtà che la circondava.

Adesso che aveva capito che quella “passione” in realtà era ciò che voleva fare nella vita, inventare storie non le bastava più.

Voleva che gli altri lo sapessero. Voleva che qualcuno si rendesse conto che anche lei aveva cuore, fantasia… nonostante lo schifo in cui viveva. Non voleva più tenere quei racconti per sé.

Ma aveva ancora paura di esporsi.

Per questo, se li mostrava a qualcuno, se mostrava se stessa a qualcuno, lo faceva solo virtualmente.

Perché così non si soffriva mai…

Sospirò di nuovo, scuotendo la testa e rialzandosi a sedere. Decisamente quella era una giornata no. Tanto valeva tornare un po’ nel web e distrarsi.

Chissà se qualcuno aveva recensito il suo ultimo racconto.

 

 

 

Non so dirti come, ma succede solo

Quando due persone fanno insieme un volo

 

 

 

Un trillo.

Per un istante, Tomoyo fissò perplessa la schermata di Messenger.

 

Sakura

ti ha aggiunto tra i suoi contatti.

 

Non conosceva nessuna Sakura.

Esitante, cliccò sul pulsante di conferma e vide che “Sakura” era già in linea.

 

Sakura scrive: Ciao  ^^

 

Il messaggio le arrivò quasi subito. Ancora una volta, Tomoyo esitò un solo attimo; poi decise di rispondere.

 

Tomoyo scrive: Ciao…

Sakura scrive: Ho trovato il tuo contatto dal sito dei racconti on-line  :)  Sono felice di conoscerti!

 

Tomoyo fece un mezzo sorriso.

 

Tomoyo scrive: Anche a me fa piacere conoscerti  :)

Sakura scrive: ^___^  Di dove sei?

Tomoyo scrive: Vivo a Sapporo, e tu?

Sakura scrive: Tomoeda  U.U  Sigh, sei distante anche tu…

 

Chissà con quante persone era in contatto, questa Sakura.

Non come lei, che rifuggiva sempre tutto e tutti…

Eppure, in quel momento non provava alcun senso di diversità, niente che le facesse desiderare di chiudere alla svelta quella conversazione con una sconosciuta – cosa che le capitava spesso. In quel momento, chissà perché, sentiva di star “parlando” con una persona diversa da quelle che ogni giorno era costretta a guardare in faccia.

E continuò a risponderle, senza chiedersi il perché.

Senza nascondersi.

 

 

 

Che ci porta in alto, oltre l’altra gente

Come fare un salto nell’immensità

 

 

 

Sono così tesa che riprendo a mangiucchiarmi le unghie… E dire che avevo smesso, accidenti!

Mi siedo su una panca della sala d’attesa. Cavolo, Tomoyo, stai calma.

Mi porto i gomiti sulle ginocchia e il mento tra le mani, riflettendo.

Sono più di sei mesi che conosco Sakura, eppure questo sarà il nostro primo vero incontro.

E non vedo l’ora.

Sorrido tra me e me, come una scema.

Una volta non ci credevo, nelle amicizie nate in chat. Mi ero avvicinata a quel mondo soltanto perché era l’unico modo per superare il mio blocco, per poter essere, in qualche modo, spontanea; ma in fondo continuavo ad avere paura.

Lo so, non sono normale. Ma sono così. Mettermi in gioco mi fa sempre questo effetto…

Ma poi, quella sera, per caso, è arrivata Sakura. È entrata nel mio pc e nella mia vita, in tutti i sensi.

Hitsuzen.

Non saprei dire bene qual è stato il momento esatto in cui ho capito che lei sarebbe diventata la mia migliore amica. Però le premesse c’erano tutte: tra noi vivevano quelle mille insospettabili coincidenze che si riscontrano alle volte tra due amiche affiatatissime e legate da tempo; solo che noi non ci conosciamo dalla nascita, non sappiamo neppure com’è fatto il volto dell’altra…

Eppure, allo stesso modo, siamo uguali.

Lei è l’altra faccia di me, quella che sa andare avanti sorridendo, quella che sa tenere testa alle paure con una bella risata. A ben pensarci, lei è la parte migliore di me.

Ma è come me… per tanti motivi.

E tra meno di otto minuti saremo insieme, noi due ed una sola.

 

 

 

E non c’è distanza – non c’è mai, non ce n’è abbastanza se

Se tu sei già dentro di me, per sempre

 

 

 

Sakura scrive: ^___^  Ma lo sai che ci somigliamo tantissimo, Tomoyo? Sul serio, sembriamo due sorelline!!  X3

Tomoyo scrive: ^///^  Hai proprio ragione, Sakura! Chissà, magari siamo la stessa persona in due dimensioni diverse…  XD

 

Non riusciva a smettere di ridere tra sé.

Non avrebbe mai pensato di incontrare una ragazza che avesse così tanto in comune con lei: la passione per il disegno, per i vecchi film in bianco e nero, per le notti passate in bianco; l’odio per le frasi fatte, o per l’ipocrisia; la sfortuna di non aver potuto frequentare la scuola che avrebbe desiderato, e di aver incontrato poche persone che fossero sincere fino in fondo…

Hitsuzen.

Si conoscevano da pochi giorni, eppure si consideravano già amiche.

E questo, per Tomoyo, con le sue diffidenze e le sue disillusioni, era un sapore assolutamente nuovo.

Lo sguardo le cadde sulla sveglia accanto alla scrivania. Ridacchiò ancora.

 

Tomoyo scrive: Accidenti Sakura, anche stanotte abbiamo fatto tardi!  ^///^  Sono quasi le sei, io tra mezz’ora devo alzarmi per andare a scuola…

Sakura scrive: XD  Hai ragione Tomoyo, non ci avevo proprio fatto caso!! Beh dai, sarà meglio andare a nanna… Speriamo di sentirci presto!! Buonanotte, Tomoyo-chan!!

 

Tomoyo era già sul punto di chiudere, ma poi si fermò. Ci pensò su. E aggiunse qualche parola.

 

Tomoyo scrive: Buonanotte… sorellina!  ^^  Ti voglio bene…

 

Dopo aver spento il computer ed essersi rifugiata tra le coperte, con gli occhi spalancati nel buio, continuò ancora a pensarci.

Lei non diceva mai “Ti voglio bene”.

Mai. A nessuno.

 

 

 

In qualunque posto sarai, in qualunque posto sarò

Tra le cose che vivi io per sempre vivrò

In qualunque posto sarai, ci ritroveremo vicino

Stretti l’uno nell’altro, oltre il destino

 

 

 

Era stata una cosa così inaspettata. Eppure non c’erano dubbi: aveva trovato un’amicizia vera.

Sakura non era un’“amica” come lo erano state le sue finora. Lei era leale, spontanea, diretta, sincera… Disinteressata.

Un’amica vera.

E l’aveva trovata in chat.

Chissà, magari se quella sera del 21 aprile non avesse acceso il computer, non l’avrebbe mai conosciuta.

Hitsuzen.

E di una cosa era certa: per Sakura, lei rappresentava la stessa cosa.

Altrimenti, qualche notte dopo, non le avrebbe scritto quelle parole…

 

Sakura scrive: … So che sembra una cosa da bambini dell’asilo, maTomoyo, vuoi essere la mia migliore amica?

 

E se non fosse stata vera amicizia, lei, Tomoyo, a quel punto non si sarebbe commossa fino alle lacrime.

 

 

 

Su qualunque strada, in qualunque cielo

E comunque vada, noi non ci perderemo

 

 

 

Ma quanto accidenti ci mette un treno ad arrivare a destinazione?!

Sbircio di sottecchi le persone intorno a me. Nessuno mi guarda; ognuno è perso dietro i propri pensieri. Torno a fissarmi le scarpe, imponendomi di non alzare nuovamente gli occhi verso l’orologio.

Nella mia mente vorticano i ricordi di tutte le volte in cui ho parlato con Sakura. Solo parole scritte, e una volta sola trasmesse attraverso un telefono; ma sempre e sicuramente le parole più sincere che io possa sperare di sentire in vita mia.

Lei è sempre stata solare ed espansiva con me; ma io so che c’è qualcosa nel suo cuore, qualcosa che la fa soffrire…

Lo so perché qualche volta vi ha accennato. E questo mi ha commossa tantissimo, perché significa che si fida di me tanto quanto io mi fido di lei…

Ma non le ho mai chiesto nulla, e non ho intenzione di farlo; mi limito ad ammirare il suo modo di vivere.

Ad ogni modo, per via di quel suo “qualcosa”, Sakura è come me.

Ma è migliore di me, perché sa affrontare se stessa, ridere, scherzare… Forse fingere, è vero… Ma io non posso davvero fare a meno di ammirarla.

Forse è anche per questo che è diventata la mia migliore amica.

Incapace di trattenermi, guardo ancora quelle dannate lancette.

Tra meno di cinque minuti, per la prima volta, potrò ringraziarla di persona.

Anche se non passa un giorno senza che io la ringrazi.

Per tutto.

 

 

 

Apri le tue braccia, mandami un segnale

Non aver paura che ti troverò

 

 

 

Tomoyo scrive: XDXD  Oh sorellina, non ti ringrazierò mai abbastanza per avermi mostrato quei video!! Mi sto proprio innamorando di KH!!  ^___^  Adesso sto guardando quello su San Valentino, mi fa troppo ridere!!  XDXDXD

Sakura scrive: ^///^  Ma non devi ringraziarm O____O  So-sorellina… Io non ci credo… Ma lo sai cosa sto guardando io adesso??

Tomoyo scrive: O_____O  No… No, dai, non è possibile… Ma questa è telepatia!!!!! Tutte queste coincidenze diventano preoccupanti…!!

Sakura scrive: Kyaaa!! Quanti video ci saranno su Youtube? Milioni? E noi guardiamo lo stesso nello stesso momento!! Quante possibilità ci sono su un miliardo?? Sorellina, noi siamo proprio un caso da studiare!!!

 

Tutte “quelle coincidenze” non avevano fatto altro che rafforzare il loro legame.

E ormai per Tomoyo era diventata semplicemente inconcepibile l’idea di passare anche una singola notte senza poter chiacchierare con la sua migliore amica, e scoprire un’altra piccola cosa apparentemente insignificante da inserire nella loro personale “lista delle cose in comune”.

Da quando aveva conosciuto Sakura si sentiva se stessa, con pro e contro, pregi e difetti… E scoprire ogni volta che quella se stessa era molto, tremendamente simile a Sakura… la emozionava.

Hitsuzen.

 

 

 

Non sarai mai solo – ci sarò, continuando il volo che

Che mi riporta dentro te, per sempre

 

 

 

Sua madre, all’inizio, non capiva.

«Come si fa ad essere amiche di una persona che non si conosce, me lo spieghi?»

Tomoyo non riusciva a spiegarle nulla. Non riusciva a dirle che con quella “persona” sentiva di aver trovato qualcuno che – finalmente – la capiva totalmente e incondizionatamente. Non riusciva a dirle che era mille e mille volte meglio essere amiche di una persona che non conosceva, di Sakura, che di chiunque altro conoscesse.

E si odiava perché non riusciva a dirglielo.

Si limitava a continuare ad aspettare impazientemente, ogni notte, di vedere il nome Sakura sulla schermata iniziale di Messenger; aspettare di poter parlare di nuovo con lei, sfogarsi su tutto, sclerare sulle illusioni folli che ormai condividevano e infine, come da routine, commuoversi insieme a lei.

Perché la loro amicizia era questo: un alternarsi costante di risate, parole, confidenze, lacrime, e poi di nuovo risate e tutto daccapo.

E alla fine, senza alcun bisogno di spiegazioni, anche sua madre aveva dovuto capire.

E almeno su questo, non aveva avuto più nulla da dire.

 

 

 

In qualunque posto sarai, in qualunque posto sarò

Tra le cose che vivi io per sempre vivrò

In qualunque posto sarai, non esisteranno confini

Solamente due amici più vicini

 

 

 

Ci siamo quasi. Mancano poco più di due minuti.

Continuo a sorridere, non posso proprio farne a meno.

Tra poco vedrò la mia migliore amica!

È quasi incredibile quanto io sia cambiata con lei. Prima, non avrei mai neppure immaginato di raccontare ad una persona esterna – qualcuno che mi guardasse da fuori – qualcosa di me: la sola idea di parlare di me stessa mi mandava in confusione. Paura di essere giudicata, vergogna, timidezza, non lo so; ma ero comunque frenata.

Ma a Sakura ho detto tutto.

Tutto quello che sopporto ogni giorno, in casa, nelle mie quattro mura piene di rancore familiare.

Tutto quello che mi ha fatto quello stronzo di mio padre.

Tutto quello che si prova ad innamorarsi troppo, troppe volte in modo sbagliato.

Perché Sakura merita assoluta sincerità, tanta quanta è disposta a dare lei.

Perché Sakura è diversa da ogni “persona esterna”, è unica, è la mia migliore amica.

E anche se vive a miglia di distanza, è la persona più vicina che io abbia.

Ancora un minuto…

Mi alzo e mi avvicino al muro di mattoni.

Il treno sta arrivando, lo sento fischiare.

Ancora pochi attimi…

 

 

 

Credi in me, non avere dubbi mai

Tutte le cose che vivi

Se sono vere come noi, lo so, tu lo sai

Che non finiranno mai

 

 

 

Sakura scrive: Sorellina, sai che venerdì sarò a Sapporo??  ^///^ 

 

Con in testa le parole che aveva scritto alla sua sorellina virtuale quasi una settimana prima, Sakura Kinomoto scese dal treno, mettendo piede nella città di Sapporo.

Un po’ tesa, si guardò intorno nella stazione affollata, sistemandosi i corti capelli castani.

Chissà se Tomoyo era da quelle parti…

Ci sperava davvero tanto. Le sarebbe piaciuto passare almeno un giorno insieme alla sua “sorellina”…

Certo, però, lei era lì solo di passaggio, e probabilmente Tomoyo – che a quanto pareva abitava dalla parte opposta della città – non aveva avuto modo di…

Proprio mentre il suo cervello formulava quel pensiero un po’ scoraggiato, i suoi occhi si posarono sul muro di mattoni alla sua destra.

Vi campeggiava una scritta verde.

Rivolta a lei.

 

Ciao sorellina!

Ti voglio un mondo di bene…

Grazie di esistere!!

 

Appena accanto al muro, una ragazza dai capelli scuri si guardava intorno con aria un po’ smarrita, proprio come lei.

Quando i loro sguardi si incontrarono, Sakura non ebbe bisogno di ulteriori conferme.

Hitsuzen.

 

 

 

In qualunque posto sarai, in qualunque posto sarò

Tra le cose che vivi io per sempre vivrò

In qualunque posto sarai, in qualunque posto sarò

Se mi cerchi nel cuore, io nel tuo cuore vivrò

 

 

 

Tomoyo scrive: Il mondo non sarebbe lo stesso senza una persona speciale come te…

 

 

 

In qualunque posto sarai, ci ritroveremo vicino

Stretti l’uno nell’altro, oltre il destino

In qualunque posto sarai, in qualunque posto sarò

Tra le cose che vivi io per sempre vivrò

 

 

 

Quando l’Amicizia ti attraversa il cuore, lascia un’emozione che non se ne va.

Hitsuzen.

 

 

 

La canzone “Le cose che vivi” è di Laura Pausini

Ringrazio profondamente chi ha deciso di leggere questa mia storia (forse incomprensibile a terzi), ma soprattutto ringrazio la mia sorellina.

Perché il mondo è davvero cambiato per me, da quando la conosco.

   
 
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