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Autore: Wren    07/11/2008    12 recensioni
Mondo che vai, KuroFay che trovi!
Una serie di episodi di varia ispirazione che ritraggono i due personaggi in vesti inconsuete, immersi in storie familiari, ma sempre nuove e differenti!
Prova a scoprire chi sarebbero potuti essere Kurogane e Fay in altri mondi!
Genere: Romantico, Commedia, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Fay D. Flourite, Kurogane
Note: Alternate Universe (AU), Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Beh, se avete presente la mia produzione, dovreste averlo già capito, ma in ogni caso vi informo... io adoro le AU! *_______*
E con questo do il via all'ennesimo ambizioso progetto (anche se vi assicuro che non ho abbandonato i precedenti, ho sempre un sacco di amici solerti che mi ricordano che devo spremere la mia vena creativa anche per vecchie cose lasciate in sospeso...:D), progetto che dovrebbe consistere nella raccolta di varie shottine dedicate ad AU di ispirazione variegata... Libri, film, telefilm, videogiochi... chi più ne ha, più ne metta, come si suol dire! XD
Ogni capitolo sarà godibile a sè stante, ma per ordine e risparmio di spazio, verranno tutte raccolte qui!
Spero che l'iniziativa possa piacervi e divertirvi! Ecco un temibile assaggio di ciò che verrà!


*da Nightmare Before Christmas*








Fuori dalla finestrella incorniciata nel legno, fiocchi di neve soffici e pieni ballonzolavano allegramente nell’aria, eppure tale fatto meteorologico passò completamente inosservato per due ragionevolissimi motivi.
Prima di tutto, nella Città del Natale nevicava sempre. Inoltre Kurogane era troppo impegnato a ricontrollare la Lista per prestare attenzione a ciò che accadeva fuori dalle mura domestiche.
Il ragazzo agganciò un dito al colletto bordato di pelo del suo abito e cercò di allargarlo per ottenere un poco di sollievo. La sua divisa rossa era un po’ troppo pesante per l’avvolgente calore sprigionato dal vivace caminetto che crepitava nella stanza. Avrebbe anche potuto andarsene a prendere una boccata d’aria all’esterno, ma il suo incrollabile senso della responsabilità lo teneva inchiodato su quella poltrona, una penna in mano e gli occhi che scorrevano solerti lungo il dipanarsi dei nomi.
“Buono… Buono… Non troppo buono… Buonino… Buono…” ripeté ad alta voce mentre segnava la lista con occhio critico. “Eh no! Nanase quest’anno è stata proprio cattiva! Bisognerà dare una regolata a quella piccola criminale!”
Una bussata entusiastica alla sua porta lo distrasse nuovamente.
“Chi diavolo viene a rompermi le scatole a due settimane dal Natale?!” brontolò Kurogane, abbandonando la chilometrica lista per terra in malo modo ed alzandosi per aprire. “Giuro che se è ancora Sumomo, la faccio mangiare dalle renne! Gli elfi dovrebbero aiutarmi, non darmi noia!”
La maniglia, se avesse potuto, avrebbe urlato di dolore per la violenza con cui fu afferrata e fatta girare. Kurogane era già pronto a cacciare qualunque scocciatore nel baratro di dolore che si meritava, ma tutto quello che vide fu una scomposta figura nera che gli si gettava addosso con l’irruenza di un bambino la mattina di Natale.
“Buon Natale, Kuro-santa!” trillò Fay, assolutamente disinteressato al fatto di aver gettato entrambi sul pavimento dell’abitazione e di essere l’oggetto di una feroce occhiataccia per questo.
“Dannato idiota, quante volte devo ripetertelo di non disturbarmi prima di Natale?! Sono impegnato! Ho da fare!” gli abbaiò contro Kurogane.
“Awww che crudeltà! E pensare che il Natale dovrebbe rendere tutti più buoni!” si lamentò quello con aria petulante.
“A me il Natale rende solo nervoso!” brontolò il padrone di casa, ancora schiacciato a terra.
“Solo perché non ti piace il latte e, siccome tutti i bambini te lo lasciano e tu sei troppo tenero per deluderli, te lo bevi tutto e poi stai male!” lo punzecchiò Fay, con un sorrisetto soddisfatto.
“Non sono per niente tenero, io!” grugnì ancora Kurogane.
“E comunque…” lo ignorò Fay. “Io vengo sempre a trovarti ad Halloween!” piagnucolò, sollevandosi a sedere sullo stomaco dell’altro.
Il suo mantello nero frusciò alle sue spalle, rivelando i suoi bizzarri e grotteschi abiti. Il Re delle Zucche era una macchia nera sullo sfondo della vivacità della Città del Natale.
“Non ti ho mai chiesto di farlo, sei tu che ti presenti alla mia porta con tutte le tue assurdità su dolcetti e scherzetti!” protestò Kurogane, tirandosi su a sua volta e costringendo l’altro a scendergli di dosso.
“Non preoccuparti, Kurorin, lo so che non me lo chiedi perché sei taaanto timido!” lo prese in giro Fay, sgraffignando un bastoncino di zucchero colorato da una delle molte decorazioni della stanza e ficcandoselo in bocca.
“Imbecille…” commentò Kurogane, ormai rassegnato all’insormontabile stupidità del sovrano della Città di Halloween.
Decise piuttosto di ignorarlo e di tornare sulla sua poltrona a completare il controllo della dannata Lista. Impresa difficile, dato che Fay lo seguì con aria giuliva e si appoggiò alle sue spalle per sbirciare suddetta lista.
“Ci sono tanti bambini buoni quest’anno?” si informò curioso, biascicando le parole senza togliersi il dolcetto dalla bocca.
“Non sono fatti tuoi!” lo rimbeccò Kurogane, segnando con eccessiva violenza una V accanto all’ennesimo nome.
“Certo che lo sono! Non vorrei mai che Kuro-slittino si affaticasse troppo quest’anno!” finse di preoccuparsi Fay, dandogli delle compassionevoli pacche sulla testa.
“Mi stai augurando di trovare tanti bambini cattivi, per caso?” si scandalizzò Kurogane.
Fay gli rispose con un sorrisetto malizioso che sembrava dire “Re di Halloween, ricordi?”.
Kurogane sbuffò e cercò nuovamente di focalizzarsi sul suo lavoro piuttosto che sulla testolina bionda che invadeva il suo campo visivo.
“Sai…” riprese ancora Fay, facendolo fallire miseramente. “Pensavo anche che… nel caso in cui tu dovessi finire presto… potresti venire a trovarmi…”
“E perché mai dovrei?!” scattò immediatamente Kurogane, imponendosi di non indulgere su quel particolare tono che l’altro aveva assunto.
Fay non si lasciò incantare, scivolò attorno a Kurogane ed in braccio a lui, accomodandosi sulle sue ginocchia.
“Per portarmi il mio regalo di Natale, ovviamente!” gli disse, lasciando cadere delicatamente le mani sulle sue spalle.
Kurogane sospirò ancora.
Erano passati diversi giorni di Halloween e Natale dall’anno in cui Fay ebbe la geniale trovata di rapirlo per sostituirsi a lui e provare l’ebbrezza di un giro in slitta il 25 dicembre – Kurogane ricordava l’episodio con sentimenti contrastanti, persino la parte finale di quell’esperienza, quando aveva quasi rischiato di essere mangiato da Fei Wang Babau e Fay era stato ravveduto da un missile terra-aria appena in tempo per correre a salvarlo.
Ricordava il campo di lapidi dove Fay l’aveva riaccompagnato per restituirgli la sua slitta…
“Sai, pensavo di aver trovato qualcosa che riempisse il vuoto… ma non era il Natale…” gli aveva detto con un sorriso colpevole e gli occhi bassi.
“Idiota…” gli aveva risposto lui, ma senza rimprovero.
Ricordava di essersi avvicinato, un po’ impacciato ed un po’ brusco, e di avergli sollevato il volto per poter sfiorare le sue labbra con le proprie.
Ricordava di avergli scompigliato i capelli e di essere salito in fretta e furia sulla slitta prima che il Re delle Zucche notasse il suo evidente imbarazzo.
Ricordava di aver fatto cadere la neve sulla Città di Halloween, quella notte…

“Kurorin! Vero che mi porti il mio regalo di Natale?” s’imbronciò il Fay del presente, quello così piacevolmente in braccio a lui.
“Dubito che tu sia stato buono, quest’anno…” ribatté Kurogane, sollevando scettico un sopracciglio.
“Diciamo che sono stato un buon sovrano di Halloween!” rigirò il discorso l’altro, sottolineando l’idea con un sorriso che mostrava in tutto il loro splendore i suoi canini appuntiti.
Kurogane non seppe trattenere un sorrisetto davanti a quella palese sfida. Strinse saldamente la vita sottile di Fay e l’attirò a sé, impossessandosi di quelle labbra impertinenti, e se anche il Re delle Zucche cercò di protestare, i suoi argomenti sfumarono in un arrendevole gemito di approvazione.
Fay cercò di prendere il controllo, i suoi movimenti divennero liquidi e frenetici, nel tentativo di inarcarsi il più possibile contro il suo corpo. Fin troppo invitante per Kurogane, se non si fosse fermato almeno lui, ben presto nessuno dei due si sarebbe accontentato solo di quello. Lo afferrò saldamente e riprese redini della situazione, non senza muoversi contro di lui alludendo alle prospettive della loro attuale attività.
Quando lo lasciò andare, si godette per un istante la visione dell’idiota senza parole, un tenue rossore a colorargli il volto pallido, la luce viva dietro ai suoi occhi e la bocca socchiusa alla ricerca d’aria.
“Se mi lasci finire di lavorare, prometto di venire, il giorno di Natale…” gli mormorò con le labbra che gli sfioravano ancora il viso.
Fay sogghignò soddisfatto, un’ombra di eccitazione ancora gli velava lo sguardo.
“Buon lavoro, allora!” e dopo un altro rapido bacio, saltò di nuovo in piedi e sparì oltre l’ingresso, rapido com’era arrivato.
Kurogane scosse la testa e ritornò alla sua Lista, anche se ormai era irrimediabilmente distratto. Da quando aveva conosciuto Fay, il suo lavoro era diventato molto più difficile da svolgere… però almeno anche lui aveva qualcuno con cui festeggiare il Natale.



Owari



…io non ho parole per giustificare tutto ciò! XD
Però credo che vorrò fanartare tutto ciò prossimamente... OK, l'ho fatto davvero...XD Potete vedere Kuro-santa e Fay-skellington QUI!




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