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Autore: earlgreytea68    14/12/2014    4 recensioni
Sherlock e John vanno a vedere un certo film con un certo drago.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Senza vergogna

 

 

autrice: earlgreytea68
traduzione di miseichan

 

 

Riassunto: Sherlock e John vanno a vedere un certo film con un certo drago. 

 


 

 

 

 

“Sto solo dicendo,” s’imbronciò Sherlock, “credo che il drago sia incompreso.”
“Davvero?” disse John. “Con tutte le cose che puoi criticare di quel film, tu decidi di prendere le difese del cattivo?”
“E’ un drago, John. Voleva dell’oro. E’ la sua indole.”
“Sherlock, i draghi non sono reali, lo sai.”
Sherlock aggrottò le sopracciglia. “Certo che lo so.”
“Non ne ero sicuro, forse lo avevi rimosso assieme al sistema solare.”
“Tu mi hai trascinato a vedere quello stupido film, ora non puoi lamentarti se ho delle opinioni a riguardo.” 
Sherlock si lasciò cadere sul divano con un broncio in piena regola. 
“Mi dispiace,” disse John. “Hai ragione. Sono contento che tu sia riuscito a identificarti con un personaggio del film.” Tentennò. “Anche se è il drago cattivo.”
Sherlock sbuffò e gli diede le spalle. 
John, ridacchiando, lo lasciò solo con il suo broncio. 

 

***

 

“Non sono solo,” proclamò Sherlock, saltando sul letto di John. 
John, svegliato bruscamente, disse, “Cosa?”
Sherlock spinse il portatile sotto la sua faccia, troppo vicino perché John potesse vedere alcunché, specialmente adesso che aveva la vista ancora appannata. 
“Io. Non. Sono. Solo.”
“No,” disse John, chiudendo gli occhi e girandosi. “Non lo sei. Sei con me.”
Sherlock si distese sul busto di John, così da essere in piena vista qualora avesse aperto gli occhi. “No, sto parlando del drago.”
“Il drago?” ripeté John. 
“Quello del film! Oh, mio Dio, John, era il dannato film che tu volevi vedere.”
“Sì, e ora che l’ho visto mi sta benissimo non pensarci nel cuore della notte.”
“Ho navigato su Internet,” continuò Sherlock, ignorandolo totalmente, “e ci sono tantissime persone che concordano con me sul drago.”
John si arrese, aprì gli occhi e lo guardò. “Mi hai davvero svegliato per parlarmi di come la tua difesa di un drago di fantasia fosse corretta?”
Sherlock ci pensò. “Sì,” decise. 
“Sei assolutamente senza vergogna,” commentò John. 
“Sì,” concordò Sherlock, spingendo nuovamente il portatile sotto il viso di John. “Guarda, i draghi non sono avidi, John, non per davvero: non possono farne a meno.”
“Sono drogati di oro?” chiese John, beffardamente. 
“No. Be’, a meno che gli uomini non possano essere considerati drogati di divani.”
“Di che stai parlando?”
“Possiamo vivere senza comode sedie, certo, ma perché dovremmo volerlo fare?”
“Se dovessi massacrare interi villaggi per ottenere una sedia comoda, allora credo che preferirei imparare a vivere senza.”
Sherlock gemette disperatamente, rotolò via da John - il che era un bene perché cominciava a diventare pesante - e si sdraiò sulla schiena al suo fianco. “Stai pensando da umano. Devi pensare come un drago.”
“Sherlock, non è possibile pensare come...”
“Sarebbe difficile essere un drago. Sono davvero grandi e squamosi; e hanno denti enormi e sputano fuoco. Gli uomini non vogliono essere loro amici. Nemmeno se sono dei draghi davvero gentili. I draghi si sentono soli, così cercano qualcosa che li faccia sentire meno soli. I nani hanno amici, sono loro quelli avidi.”
John guardò il profilo di Sherlock. Pensò che potesse saperne qualcosa sulla solitudine e su quello che si fa, disperatamente, per sopportarla. “Sei completamente pazzo.”
Sherlock mugugnò pacatamente in direzione del soffitto. 
“Ma forse non hai tutti i torti.”
Sherlock lo guardò deliziato. John ne era consapevole anche nell’oscurità della camera. 
“Visto? Ho ragione.”
“Ho detto che non hai tutti i torti. Non sono ancora convinto che tu abbia ragione. Ho come l’impressione che quel drago avrebbero potuto avere degli amici: aveva una voce davvero sexy.”
“Nel loro mondo non ci sono telefoni, John,” disse Sherlock, duramente.
John gli sorrise. “Amo la serietà con cui prendi la finzione.”
“A che pro guardare qualcosa del genere se non sei neanche disposto a prenderlo seriamente?”
“Devo farti appassionare a Beautiful. Non vedo l’ora di sentirti sbraitare su quello.”
“Non credi sia stato sufficiente avermi fatto guardare quel drago triste e solo?”
“Non credevo saresti stato male per lui. Mi dispiace.”
Sherlock mugugnò, un suono a metà fra il ‘non sto male per lui’ e il ‘grazie per aver capito che ci sto male per lui’.
“Per quello che vale,” disse John, rotolando sopra di lui. “Ti lascerei affliggermi ogni volta che vuoi.”
“Lo sai quanto odio quando usi eufemismi,” lo guardò male Sherlock. 
“Okay. Togli il portatile dal letto e scopami come si deve.”
“Meglio,” disse Sherlock. 
“Bravo drago,” disse John, e gli baciò la punta del naso. 
“Idiota,” brontolò Sherlock. Ma capovolse John e ringhiò giocosamente. 
John rise e Sherlock lo baciò. 

 

 

 

§

 

 Adorabile, dite la verità. 
Aveva una voce davvero sexy.’ Ma, awww, la presa in giro nella presa in giro!
Quindi, niente, giusto così, per rallegrarvi la domenica pomeriggio. :)

 

P.s. John non cita Beautiful, bensì ‘Eastenders’: una soapopera inglese.

        








 

   
 
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