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Autore: crimsontriforce    07/11/2008    5 recensioni
Racconto in maschera per un costume. Un addio.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Link, Princess Zelda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per Come as you're not, Fanfic Italia.


Bandage my heart




L'ha ammirato da quando lei era ancora bambina e lui non ancora un eroe.

Quando l'ha rivisto, sotto la luce sacra del Tempio del Tempo, era già ammantato di leggenda.


Tutto il regno ha gli occhi puntati sul suo salvatore; per lei, che ha sacrificato tutto per guidarlo da vicino, quella stessa ammirazione ha assunto un carattere più personale. Sa come suona, il modo goffo in cui sbaglia sempre l'ultima nota nuova. Sa come si tende quando la sente arrivare e il sorriso che accenna quando infine la riconosce, unica amica in una terra oscura, e mette già mano all'ocarina con infantile anticipazione.

In qualche modo, nelle sue fantasie, lei è rimasta la sua principessa, e lui il suo eroe.


Forse qualcosa in più. Respira sempre una frazione più veloce quando gli è vicina, sotto le bende che la costringono e celano al mondo i suoi sentimenti. E si scopre assorta in pensieri che hanno ben poco potere, poco coraggio e nessuna saggezza e sono inadatti a un Portatore, eppure sono lì e deve imparare a conviverci, come con tutto il resto.

Ha provato a dirglielo, in versi sibillini, sulla cima del vulcano quando il suo arrossire era coperto dall'afa che minacciava di schiacciarla. Non ha capito. È troppo puro per questo. Sempre un passo davanti a lei, davanti a Hyrule, pronto a guidarli oltre un destino di distruzione.


Non può colmare questo divario: il ruolo che ha scelto glielo impone e ogni giorno che passa lo detesta sempre più, assieme a tutte le falsità che esso comporta, ma saggezza vuole che non devii dal solco tracciato. È necessario. E lei è regina e Saggezza insieme, che altro può fare?


Non solo: è stata principessa e esiliata, guardiana, veggente, allieva, protetta e guerriera in questi sette anni, e lui solo un eroe. E, quando questa storia sarà giunta al termine, non ci sarà più nemmeno quello, ma solo un bambino perduto che vorrà tornare a casa e un'amica col potere di esaudire il suo desiderio. Gli ha già chiesto così tanto. Non vuole pretendere altro, nemmeno la consapevolezza semplice della sua presenza da qualche parte nel regno, a vivere la sua vita pareggiando torti e siepi.

La sua coscienza, il triangolo che brilla sulla sua mano, le impedisce di chiudere gli occhi di fronte a questo futuro certo. Ma Zelda sa anche che se allungasse una mano per sfiorarlo, se sentisse sulla sua pelle l'abbraccio di chi è stato nei suoi sogni più a lungo di quanto l'abbia conosciuto, non avrebbe mai la forza per ridargli una vita lontano da lei. Quindi, col cuore pesante, non può che essere grata alle fasce strette attorno alle dita che le impediranno sempre ogni contatto e che risalgono avvolgendola in quell'involucro di stoffa e simboli che allo stesso tempo la soffoca e la regge in piedi. È necessario e tanto basti.

Lei è l'ombra, il contrappunto, la via.

Con un lampo, è sparita.










***

Farewell, so long, shorah, goodbye. All'annuncio del quart...di un cash-in del tutto privo di una direzione artistica, cancello tutto e me ne vado. Resti quest'ultima presa in giro (gente, 'cappio favvate? XD), che già era un addio per altri versi, a sorta di testimonianza.
E una flashfic, che è in fondo tutto quel che vorrei dalla serie:



Renewal / Scelte e criteri per un nuovo inizio

Con le principesse è più facile.
Basta girare l’angolo di casa, però, per vedere un ragazzetto biondo e sincero che gioca alla battaglia con gli amici. Il suo vicino veste una tunica verde – gliel’ha cucita sua madre, pensa che il colore gli doni. I loro sguardi sono tutti forti, anche se a volte nascosti sotto un velo di timidezza, tutti intrepidi.
Allora? Come si fa a decidere?
La risposta è che non sta a noi. Possiamo vedere i segni in una giovane figlia della Famiglia Reale e consegnarle il nome della leggenda, ma il bambino innominato che senz’altra protezione che il suo coraggio alzerà la spada contro il Male va oltre la nostra misera conoscenza, sorgerà dal nulla e ad esso tornerà, veloce come una speranza.
Forse le Dee sorridono a un particolare tipo di umiltà, a un modo di reclinare la testa quando si è felici, a un inveterato astio verso il sole vigliacco e impietoso che interrompe il sonno mattutino. Loro la scelta, loro la responsabilità, loro il miracolo.
Ed eccolo, è di nuovo fra noi.








Sono contattabile per mail, per qualunque cosa (?).

   
 
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