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Autore: Elly Priest    14/12/2014    0 recensioni
"Si lanciò giù dal parapetto e fu un miracolo se non si ruppe una gamba. George se n’era accorto e gridava il suo nome, le diceva di tornare indietro, ma Fred lo tratteneva.
Fece una veloce corsa fin sulla montagna, tenendo la bacchetta in alto.
Non si riconosceva assolutamente in quello che stava facendo, ma sapeva che era la cosa giusta da fare, almeno per una volta che faceva qualcosa di buono.
Era vicina all’uovo e dovette fischiare per chiamare l’attenzione del drago, lasciò cadere Krum.
Tossì, ma era ancora vivo, qualche ferita qua e là, ma nulla di irreparabile.
Lo aveva salvato, era fiera di se stessa. Ma ora chi avrebbe salvato lei? Francamente non ci aveva pensato.
Puntò la bacchetta verso il drago, in posizione di attacco. Aveva la gola secca e la mano tremava.
-Vuoi la guerra?
Il drago ruggì, Elly non si aspettava una risposta.
-… e guerra sia! Glacius!
L’incantesimo lo colpì dritto sul muso, la bestia gridò di dolore e rabbia. Prima che la spazzasse via con un colpo di coda Elly chiuse gli occhi.
Saltò."
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: George Weasley, Nuovo personaggio, Viktor Krum
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Coppa Tre Maghi. L’evento più spettacolare che Elly avesse mai visto, tutta Hogwarts si era messa all’opera per organizzare tutto alla perfezione, anche meglio del torneo di Quiddich. Lo stadio era stato addobbato di tutto punto, striscioni colorati brillavano da ogni direzione. Il cielo minacciava pioggia, c’era quel gelo che trapassava i vestiti, lo sentiva fin dentro le ossa. Il vento non era certamente d’aiuto.
-Etciù! Che schifo di tempo!
Era pure raffreddata, George le passò un fazzoletto. Erano diversi giorni che le teneva il broncio e questo atteggiamento cominciava a darle sui nervi.
-Per chi tiferai, Elly? Mica per Victor “il magnifico idiota” Krum!?
-George, basta! Sai bene che tra noi non c’è ASSOLUTAMENTE nulla!
Incrociò le braccia, cercando di evtitare lo sguardo di Elly.
-Ho notato che ti guarda con i suoi occhi da triglia! Quante volte siete usciti insieme, quattro, cinque?
Elly si concentrò ad osservare il paesaggio con il binocolo, giusto per non cedere alla tentazione di tirarglielo in testa per la disperazione. Krum non sapeva l’inglese, quindi Elly si era incaricata di fargli delle lezioni private per fargli imparare almeno qual cosina. Per questo George era così contrariato, aveva anche altre idee a riguardo. Elly notò che nelle tribune di onore la giuria, compreso Silente in completo lilla, stava prendendo posto. George perse l’aria arrabbiata abbandonando le braccia lungo i fianchi.
-Oggi è il nostro anniversario, non è il migliore dei modi per passarlo…
Quell’ aria da cucciolo le feriva il cuore, ogni volta. Un ragazzo scherzoso e solare, ma anche estremamente dolce e sensibile.
-George…
La tromba d’iniziò suonò, il prossimo era Krum, per l’appunto. George ed Elly avevano i posti migliori che davano sul parapetto dello stadio, dove qualche metro più in giù cominciava l’arena. Tutto grazie a qualche truschino con gli addetti alla manutenzione. La distesa del campo era pietrata ed irregolare, al centro una montagna dove luccicava il trofeo da raggiungere: l’uovo d’oro. Il drago era legato con catene magiche, non sembrava di buon umore: continuava a pestare le zampe possente, qualche sbuffò di fumo usciva dalle narici. Più che arrabbiato le sembrava molto pericoloso. Krum entrò con il suo passo lento e trascinato, tipico del ragazzo. Un boato della folla lo accolse, George disse qualcosa a riguardo dei suoi capelli che potevano andare a fuoco, ma Elly fece finta di non sentire. Una cosa che lei non sopportava in George: la gelosia, lo rendeva estremamente acido e ci mancava poco che le venisse di strozzarlo. Le catene si sganciarono con un cigolio potente e la bestia lanciò il suo grido da battaglia, un attimo di stasi e il drago fece la prima mossa. Krum schivò preparato. Ogni volta che le fiamme del drago si avvicinavano, Krum si muoveva con un’ agilità che lei non gli credeva possibile. George guardava passivo, Elly non ci fece troppo caso. Ogni volta che Krum si avvicinava all’ uovo, la bestia era sempre pronto a difenderlo con ogni mezzo, zampate, lingue di fuoco e colpi di coda. Sputò un’ enorme fiammata, ma lui fu pronto a nascondersi dietro ad un masso irregolare. I suoi vestiti erano bruciacchiati e presentava graffi sanguinanti sulle braccia e sul viso. Krum riuscì finalmente a trovare l’incantesimo giusto: “Glacius”. Gli congelò una zampa, ma venne subito travolto da una zampata che lo stringeva violentemente. Krum combatteva con tutte le sue forze, ma Elly vedeva chiaramente la sofferenza stampata in volto che trasmetteva: stava rischiando di morire e nessuno faceva nulla, nessuno che gliene importasse. Elly prese un grande respiro e prese una decisione, non era per niente giusto.
-E va bene!
Si lanciò giù dal parapetto e fu un miracolo se non si ruppe una gamba. George se n’era accorto e gridava il suo nome, le diceva di tornare indietro, ma Fred lo tratteneva. Fece una veloce corsa fin sulla montagna, tenendo la bacchetta in alto. Non si riconosceva assolutamente in quello che stava facendo, ma sapeva che era la cosa giusta da fare, almeno per una volta che faceva qualcosa di buono. Era vicina all’uovo e dovette fischiare per chiamare l’attenzione del drago, lasciò cadere Krum. Tossì, ma era ancora vivo, qualche ferita qua e là, ma nulla di irreparabile. Lo aveva salvato, era fiera di se stessa.
Ma ora chi avrebbe salvato lei? Francamente non ci aveva pensato.
Puntò la bacchetta verso il drago, in posizione di attacco. Aveva la gola secca e la mano tremava.
-Vuoi la guerra?
Il drago ruggì, Elly non si aspettava una risposta.
-… e guerra sia! Glacius!
L’incantesimo lo colpì dritto sul muso, la bestia gridò di dolore e rabbia. Prima che la spazzasse via con un colpo di coda Elly chiuse gli occhi. Saltò. Le mani si erano aggrappate a qualcosa, perché era ancora viva e non toccava terra. A cos’ era attaccata? Quando aprì gli occhi, la risposta non le piacque per nulla: era aggrappata alle squame del drago, aveva i suoi occhi a qualche centimetro dalla faccia. Elly gridò per la sorpresa e il drago iniziò a scuotersi per disarcionarla, ma più si muoveva e più Elly stringeva forte alle scaglie viscide.
-VICTOR!!!
Era la cosa più folle e mitica che avesse mai fatto, anche se al momento pensava solo a non cadere giù. Krum era già pronto all’ attacco e lo tempestò di incantesimi di ghiaccio e fu molto efficace. Il drago si arrese, ma proprio all’ultimo scossone Elly lasciò la presa. Un senso di vuoto si impadronì del suo stomaco, la folla trattenne il respiro. Atterrò dolcemente fra le braccia di Krum, e per dolcemente si intende come un sacco di patate che colpisce una cristalleria. Se lo ritrovò come materasso cercando di alzarsi il più velocemente possibile e lo aiutai a mettersi in piedi. Krum guardò Elly con una strana espressione, i suoi occhi castani e profondi le dicevano grazie. Con l’uovo sotto mano la accompagnò subito in infermeria, la folla era più che interdetta, Elly voleva sotterrarsi per la vergogna. Quando l’adrenalina finì, le venne da vomitare, ma si appoggiò alla spalla di Krum e mi resi conto di avere diversi tagli sanguinanti sulle mani e le braccia. Ringraziò il cielo di essere nel capannone dell’infermeria, non aveva proprio voglia di affrontare le altre persone, dopo quello che aveva fatto: Silente l’avrebbe uccisa, se lo sentiva. Krum la guardava in silenzio, un ragazzo di poche parole già di suo, oltre che aveva un inglese ostentato.
-Elly, tu salva mia vita…
Gli fece solo cenno con la mano dopo un’ ondata di nausea improvvisa.
-Noi ringrazia così in Albania…
D’improvviso le prese il viso fra le mani e le stampò un bacio. Elly era in stato confusionale già di suo, non riusciva a formare un pensiero coerente. Era avvampata di sicuro. Una scena tanto tenera e coccolosa, se non fosse che George era dietro di loro che aveva visto tutto. Krum si precipitò da Madama Chips, non curante di ciò che aveva appena fatto, ora era la resa dei conti. George picchiettava il piede mentre si mordeva il labbro.
-Tesoro, non è come pensi!
Stronzata del secolo, Elly non poteva dire di peggio.
La cosa peggiore che potesse accadere: George si tolse l’anello.
-Non me lo sarei mai aspettato da te, Elly…
Elly lo conosceva bene, lui stava trattenendo la rabbia e le lacrime.
-Da quanto va avanti questa storia?
Lei era paralizzata, le guance le andavano a fuoco.
-No, non capisci! E’ tutto uno sbaglio, non stiamo insieme! Non ti avrei mai tradito!
-Lo vedo…
Quelle parole la trafissero come un pugnale nel cuore, mentre George stava crollando Emotivamente. -Basta che tu sia felice, Addio. George girò i tacchi e fece per uscire dal tendone, ma Elly fece uno scatto immediato prendendolo per il bavero. Il bacio sapeva di rabbia, lei lo sentiva, ma c’era anche speranza. Gli aveva lasciato del rossetto sulle labbra, gli teneva le mani fredde e affusolate. Lo sguardo di Elly non ammetteva repliche, determinato e magnetico.
-Se credi che ti libererai di me così facilmente, ti sbagli, amore! Io ti ho fatto una promessa… guardami!
Gli prese il mento fra le dita.
-Io mantengo sempre i giuramenti: ti amo, non potrei mai tradirti, sarebbe come uccidere una parte di me! E’ stato tutto uno sbaglio, non voglio che questo accada! Io mi fido ciecamente di te, ma tu ti fidi di me?
George la guardò per un attimo. Elly amava immensamente quegli occhi scuri che la risucchiavano ogni volta che li guardava. Il suo sguardo si illuminò un momento e si rimise la fedina al dito. La strinse forte a sé ed Elly si aggrappò alle sue spalle, non doveva mai più succedere una cosa come questa. Tutto si basava sulla fiducia. Se ci sarebbe stata fiducia, non sarebbe successo nulla che li potesse dividere. Elly lo amava, ne era fermamente sicura, e lui la amava: era questa la cosa che contava più di ogni altra cosa e niente li avrebbe più ostacolati.
   
 
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